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Capitolo 23 -Valentine's Day (Pt. 1)

Il suo respiro contro la federa del cuscino cominciava a farsi più rapido, velocizzato per il nervosismo che gli stava montando per quella mancanza di sonno. Nel buio della sua stanza, Nicola si rigirò per l'ennesima volta tra le lenzuola e le coperte del suo letto; era passata almeno mezz'ora da quando si era svegliato, parecchio prima del consueto suonare della sveglia, come se il sonno si fosse esaurito improvvisamente. Erano appena le cinque della mattina, e se solo fosse riuscito ad addormentarsi avrebbe potuto godere ancora di un'ora di sonno, prima di doversi alzare per andare a prendere la corriera.

Sbuffò seccato, rimanendo disteso supino, l'ombra scura della mattina che ancora non rischiarava la stanza attraverso gli spiragli della persiana semi abbassata.

Si ritrovò a realizzare che quelle erano le prime ore del 14 febbraio. Per un attimo rimase quasi immobilizzato, in preda allo stupore.

Nei giorni passati non aveva pienamente realizzato l'arrivo imminente di quella giornata, e dell'anniversario che avrebbe portato con sé. Aveva passato più tempo a chiedersi quando Caterina sarebbe tornata a parlargli, dopo tre giorni di totale silenzio in cui, dopo la sera della festa, non si era fatta viva nemmeno per messaggio.

Pensare di festeggiare il loro primo anno insieme con quell'atmosfera tra di loro lo fece quasi pentire di essersi ricordato di che giorno fosse.

My insides all turned to ash, so slow

And blew away as I collapsed, so cold

Chiuse gli occhi per un attimo, senza il vero intento di riaddormentarsi, ormai sconfitto di fronte all'insonnia. Per un attimo ripensò alla stessa giornata, solo di un anno prima: nella memoria rivide velocemente tutto quello che era successo, tutto ciò che aveva portato inevitabilmente al primo bacio che si era scambiato con Caterina. Era uno dei ricordi più preziosi che aveva, quello a cui poteva aggrapparsi nella speranza che, prima o poi, almeno in quel giorno, Caterina avrebbe smesso di ignorarlo.

Ricordava ancora perfettamente la sensazione d'imbarazzo che l'aveva accompagnato per tutto l'intervallo durante il quale era rimasto con lei, indeciso se dichiararsi o lasciar perdere per l'ennesima volta. Lo ricordava così bene che gli sembrava quasi di averlo appena vissuto, tanto era vivido ancora il senso di agitazione e insicurezza che si era sentito addosso. Ricordava altrettanto bene quanto fosse stato provvidenziale l'arrivo di Alessio sulla Galliera, le sue parole che inconsapevolmente lo avevano spinto ad avvicinarsi definitivamente a Caterina.

Rimpiangeva un po' che, per quell'anno, non sarebbe bastato Alessio o chiunque altro per sistemare le cose. Era sicuro che, per quanto potesse provare a chiamarla, a scriverle o cercarla a scuola, Caterina non avrebbe ceduto fino a quando non si sarebbe sentita meno in collera con lui.

Erano tre giorni che si malediceva per ciò che aveva detto su Lorenzo davanti a lei. Tre giorni di vuoto totale in cui non aveva fatto altro che pensare che, in fondo, doveva pur esserci un qualche modo per riparare all'errore.

A black wind took them away, from sight

And held the darkness over day, that night

Non sapeva che fare. Il giorno che aveva atteso così tanto per un anno era finalmente giunto, e ora l'avrebbe passato malissimo, e potendo biasimare soltanto sé stesso. Arrivati a quel punto non aveva nemmeno idea se anche la gita a Ferrara che Caterina aveva organizzato una settimana prima sarebbe saltata o meno.

Nicola si girò lentamente verso il comodino, accanto al letto, prendendo in mano il cellulare. Non nutriva alcuna speranza di potervi leggere qualche notifica di un messaggio: lo sbloccò unicamente per interrompere la sveglia prima che potesse suonare alle sei, già deciso ad alzarsi definitivamente e porre fine a quel continuo rigirarsi sul materasso.

Quasi si bloccò, i polpastrelli a mezz'aria, quando si rese conto che sul display ora acceso lampeggiava effettivamente la notifica di un messaggio non ancora letto. Strabuzzò gli occhi nel notare che gli era arrivato pochi minuti dopo la mezzanotte. Rimase ancor più stordito quando vide che il mittente era proprio Caterina.

Per qualche attimo non fece nulla. Non era del tutto sicuro di voler sapere cosa ci fosse scritto in quel messaggio. Era sicuro che non fosse un caso che Caterina gli avesse scritto proprio poco dopo la mezzanotte, quando il 14 febbraio era appena arrivato. Per un secondo ebbe quasi la tentazione di cancellarlo, prima di rinsavire e trattenersi dal farlo.

Si prese qualche secondo per cercare di calmarsi, pensare razionalmente. Doveva sapere cosa gli avesse scritto, che fossero cose negative o meno. Chiuse gli occhi di nuovo, anche se solo per un attimo: era così insolito per lui sentirsi in balia degli eventi, che in quel momento si sentiva solamente disorientato.

Fece un respiro profondo, prima di riaprire gli occhi, e raccogliere coraggio per aprire finalmente il messaggio.

"Ho iniziato a scrivere questo messaggio quando mancano ancora pochi minuti alla mezzanotte. Non so quando lo leggerai, se deciderò di inviartelo. So che se domattina leggerai queste parole, avrò deciso che ne sarò valsa la pena, che avrò passato queste ore insonni per qualcosa.

Sto ripensando a quando due anni fa nemmeno mi sfiorava l'idea che avrei potuto vivere con te tutto quello che, effettivamente, abbiamo vissuto nell'ultimo anno. All'epoca le cose erano così diverse! Mi ignoravi, e io non avevo il coraggio nemmeno di avvicinarti. Sembravi così irraggiungibile ... Almeno fino a quando non ti sei deciso a farti avanti, pur a modo tuo. Ti ricordi quel giorno ai distributori? Ti ho risposto così male che mi sono meravigliata io stessa di ciò che ti avevo detto. E pensavo di aver rovinato tutto definitivamente, proprio quando finalmente ci stavamo parlando.

Evidentemente il fato, o qualunque altra cosa sia, ha voluto che le cose andassero diversamente. Non è un caso che stia per scattare la mezzanotte, e che il giorno che sta per arrivare sia anche il nostro primo anniversario. Credo ricorderò sempre il momento prima di baciarmi, quello in cui ancora non sospettavo nulla di quello che sarebbe successo di lì a poco, l'ultimo attimo prima che le cose cambiassero definitivamente. Sono sicura che anche tu ci ripenserai.

Forse ti stai anche chiedendo come mai non ti ho ancora parlato da sabato. Sei troppo intuitivo per non aver capito cosa mi abbia dato fastidio: so che hai capito che lo sto facendo perché non avrei voluto sentirti dire quelle cose su mio fratello. Lo so che non dovrebbe trattarti così, e hai tutte le ragioni per sentirti umiliato ed arrabbiato con lui, ma non per questo devi metterti sul suo stesso livello. Non voglio che Lorenzo influenzi quello che abbiamo costruito in un anno intero, ma non voglio nemmeno dover decidere tra uno di voi due. È l'ultima cosa che voglio. So anche che non voglio perderti, nonostante tutto.

È scoccata la mezzanotte proprio ora: è ufficialmente un anno, Tessera. È il nostro primo anniversario, e nonostante i problemi che abbiamo avuto per avvicinarci, non credo potrei esserne più orgogliosa.

Buon San Valentino!

Ricordati che ti amo."

Nicola dovette rileggere quelle righe almeno un paio di volte prima di realizzare ciò che Caterina aveva scritto, e riuscire a calmare, a poco a poco, i battiti accelerati.

Quando finì nuovamente di leggere il messaggio, abbassò il telefono sulle coperte, portandosi una mano al viso. Riusciva a sentire il sorriso nascergli sulle labbra, il primo durante quelle giornate passate lontano da Caterina.

Si sentì improvvisamente felice. Aveva dimenticato il timore e la paura che aveva avuto fino a poco prima di aprire il messaggio, con l'ansia che lo attanagliava nel poter scoprire parole che sarebbero potute essere molto più pessimistiche.

And the clouds above move closer

Looking so dissatisfied

But the heartless wind kept blowing, blowing

Nicola scostò le coperte pesanti, alzandosi dal letto con un brivido causato dal freddo improvviso. Posò di nuovo il cellulare sul comodino, ed avanzando nell'oscurità arrivò fino alla finestra, per alzare la persiana.

Fuori il sole non era ancora sorto, e Torre San Donato era ancora addormentata nell'oscurità mattutina: i lampioni illuminavano le strade deserte e buie, le fronde degli alberi dall'altra parte della strada si muovevano con il vento che soffiava leggero. Il cielo, scuro e nuvoloso, sembrava guardare dall'alto quello spettacolo tetro, imperscrutabile.

Si fermò per qualche minuto a pensare, mentre osservava il paesaggio dalla finestra: era sicuro di voler rispondere a Caterina scrivendole qualcosa a sua volta. Era abbastanza certo che quel giorno sarebbe riuscito anche a parlarle, ma mettere per iscritto almeno una parte dei suoi pensieri gli sembrava essere l'idea migliore per cercare di farle capire quanto ci tenesse.

Scrivere una lettera in quelle condizioni - senza aver dormito troppo e nel poco tempo che gli rimaneva prima di doversi preparare per uscire di casa- non era forse la migliore delle cose, ma voleva provarci in ogni caso. Il fatto che fosse per Caterina era più forte di qualsiasi altro ostacolo che avrebbe potuto fargli cambiare idea.

Quando si avvicinò alla scrivania, camminando lentamente nella penombra per non inciampare, non sapeva bene cosa avrebbe le scritto. Anche quando si sedette sulla sedia girevole non aveva ancora organizzato le idee; sapeva solo che, in un modo o nell'altro, sarebbe riuscito a scrivere qualcosa. 

'Cause my path has lost direction, somehow

A black wind took you away, from sight

And held the darkness over day, that night

*

And the clouds above move closer

Looking so dissatisfied

And the ground below grew colder

As they put you down, inside

But the heartless wind kept blowing, blowing

Nicola sbuffò esasperato, quando dovette fermarsi fuori dall'entrata della Mantova in attesa che l'afflusso di studenti calasse. Non aveva calcolato che, facendo da navetta fino al Virgilio dalla stazione di Piano, avrebbe dovuto prendere a spallate più di qualcuno per non rischiare di rimanere imbottigliato nel corridoio della corriera; arrivato a quel punto stava quasi per perdere qualsiasi speranza per trovare Caterina lì, prima di entrare a scuola.

Picchiettò un piede a terra, nervosamente, mentre attendeva che la calca calasse: la maggior parte della gente era già riuscita a salire in poco tempo, e il suo turno si stava avvicinando. Quando riuscì a salire i gradini dell'entrata posteriore della corriera, Nicola dovette trattenere un altro sbuffo: i sedili erano già quasi totalmente occupati, ed anche una buona parte del corridoio era affollato da studenti che avevano preferito rimanere in piedi.

Cercò di farsi spazio e trascinarsi verso la zona anteriore della corriera, lanciando occhiate veloci a qualsiasi sedile già occupato. Più di una volta gli parve di riconoscere Caterina, sbagliandosi sempre. Sembrava non essere lì, e che anche le sue ultime speranze fossero destinate a sfumare sempre di più ad ogni fila di sedili che superava e in cui lei non c'era.

Era arrivato alla terza fila, quando si bloccò per un attimo, prima di realizzare che, invece, Caterina era proprio lì. La riconobbe subito, anche se non poteva vederla direttamente in volto: era girata verso il finestrino, i capelli ricci e scuri che le ricadevano oltre le spalle, e il sedile accanto a lei ancora libero.

Cercò di trattenere un sorriso vittorioso, anche se dentro di sé si sentì enormemente sollevato: non credeva sarebbe riuscito ad attendere ancora a lungo per parlarle.

Caterina non si era ancora accorta di lui quando Nicola le si accostò, aspettando però a sedersi:

-Posso farti compagnia?-.

Caterina si destò di colpo, voltandosi di scatto verso di lui, gli occhi sgranati. La vide stupita ed incredula per qualche secondo, prima di tornare ad essere più esitante:

-Sì, certo- risposte, schiarendosi la voce e spostando la sua tracolla dal sedile ancora vuoto - Non ti avevo visto salire-.

-Ti stavo cercando-.





*il copyright della canzone (Linkin Park - "Valentine's Day") appartiene esclusivamente alla band e ai suoi autori.

NOTE DELLE AUTRICI

Come vi avevamo anticipato, a qualche giorno di distanza dalla festa di compleanno di Filippo e Pietro, è finalmente giunto San Valentino, nonchè primo   anniversario di Caterina e Nicola.  Sembra proprio che in questo giorno speciale l'ora del confronto faccia a faccia sia finalmente giunta: riusciranno a far pace e a mettere da parte ogni diverbio?

Lo scopriremo mercoledì prossimo, con la seconda parte del capitolo!

Kiara & Greyjoy

PS: e prima di dimenticarcene, facciamo a tutti voi lettori silenti o meno tantissimi auguri di buon Natale!:)

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