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Capitolo 22 - Handcuffs and ... "No Petra no party" (Pt. 4)

-Avanti, vieni- Caterina passò direttamente all'azione, avvicinandosi a Pietro ed indicando la borsa abbandonata momentaneamente a terra - Abbiamo tutto l'occorrente per prepararti. Ora io e Giulia ti portiamo in bagno e ti vestiamo-.

Pietro le guardò entrambe come se stessero parlando una lingua sconosciuta:

-Non ci provate neanche- le ammonì, ancora rosso in viso.

-Non fare storie, vai e basta- intervenne Nicola, dandogli una pacca sulla spalla.

-Avanti, Pietro- Filippo non sembrava ancora pronto a smettere di rigirare il coltello nella piaga - Sarai sicuramente molto sexy con quel vestito-.

Pietro rimase in silenzio per alcuni secondi, guardandoli tutti nel modo più torvo che gli era possibile. Solo allora si decise a muovere il primo passo, non prima di rivolgere un'ultima occhiataccia fulminante a Giulia e Caterina:

-Voi due siete perfide-.

"Ma senti da che pulpito".

Giulia si morse il labbro per impedirsi di lasciarsi scappare quel pensiero a voce. Si limitò a seguire Pietro e Caterina, maledicendo l'amica per averla scelta come aiutante nella vestizione.

Non appena entrarono nell'antibagno, Caterina richiuse velocemente la porta dietro di loro; Pietro si lasciò scivolare lungo la parete, inerme:

-Dobbiamo fare davvero questa cosa?-.

-Se pensavi che le cose imbarazzanti sarebbero capitate solo a Filippo e che tu te la saresti cavata impunemente, ti sbagliavi di grosso- replicò Caterina, rimettendogli in mano il vestito rosso - È anche il tuo compleanno, ricordatelo-.

Pietro non disse nulla, limitandosi a guardare per alcuni secondi l'abito prima di sparire dietro la porta del bagno sbuffando sonoramente.

Caterina e Giulia non riuscirono più a trattenersi dallo scoppiare nuovamente a ridere. Giulia dovette fare uno sforzo non da poco per cercare di frenare gli attacchi di riso e riprendere fiato.

-Ci starà odiando in questo momento- rise Caterina, con gli occhi ormai lucidi.

-Credo che quando lo vedremo soffocherò- convenne Giulia.

-Non ridete così sconsideratamente di me, voi due!- dall'altra parte della porta chiusa, la voce di Pietro giunse loro ovattata ed irritata - Come cacchio si infila questo coso?-.

Caterina roteò gli occhi verso l'altro:

-Si infila dal basso! Sono sicura che ce la puoi fare-.

Pietro borbottò qualcosa in risposta, incomprensibile attraverso la porta chiusa che lo separava dall'antibagno.

Calò uno strano silenzio, interrotto solamente dai borbottii indecifrabili di Pietro, che sembrava starci mettendo un'eternità per cambiarsi.

Giulia si schiarì la voce, indecisa: moriva dalla voglia di chiedere a Caterina che stesse succedendo con Nicola, ma non voleva nemmeno rischiare di farsi sentire da Pietro. Cercò di parlare il più a bassa voce possibile, sperando potesse funzionare:

-Va tutto bene con Nicola?-.

Caterina la guardò per qualche secondo in silenzio, senza alcuna sorpresa. Sembrava aspettarsi del tutto una domanda del genere.

-Una meraviglia- sospirò amareggiata, incrociando le braccia contro il petto. Giulia lo interpretò come una conferma definitiva del fatto che, effettivamente, qualcosa doveva essere successo.

-Avete litigato mentre ero in bagno?- chiese ancora. Caterina distolse lo sguardo, prima di prendere parola:

-Non esattamente-.

Sospirò nuovamente, rimanendo in silenzio. Stavolta Giulia non la incalzò: sapeva che le avrebbe spiegato tutto, con i suoi tempi. Attese paziente, sperando che Pietro ci mettesse ancora un po' a prepararsi.

-È arrivato mio fratello mentre tu eri in bagno, e ovviamente ci sono stati problemi- iniziò a spiegare, la voce bassa e piena d'amarezza - E poi Nicola in certi momenti non riesce a trattenersi dal dire certe cose. Lo so che non ha un buon rapporto con Lorenzo, ma potrebbe anche evitare di offenderlo mentre parla con me. È pur sempre mio fratello-.

Giulia annuì, ritrovandosi piuttosto non meravigliata dallo scoprire cos'era successo. Quello che la sorprendeva era venire a sapere che, probabilmente per la prima volta in mesi, Caterina aveva preferito prendere le parti di Lorenzo e non di Nicola. Si chiese cosa potesse mai aver detto per arrivare ad un punto simile.

-Mi dispiace- Giulia non riuscì a dire altro. Si avvicinò all'amica, passandole un braccio attorno alle spalle, a mo' di consolazione.

-Passerà anche questa- replicò Caterina a bassa voce, nel preciso momento in cui la porta del bagno si aprì. Pietro fece capolino nell'antibagno, nero in viso e con un'aria piuttosto stramba. Per alcuni secondi sia Giulia sia Caterina rimasero immobili a fissarlo: furono gli ultimi attimo di silenzio, prima dello scoppio di una fragorosa risata, che nemmeno lo sguardo più minaccioso di Pietro riuscì a far finire.

Giulia sentì quasi gli occhi lacrimarle per lo sforzo: più guardava Pietro conciato in quel modo, più era sicura che lo spettacolo, una volta finita la sua trasformazione e usciti da quel bagno, sarebbe stato assicurato.








-Giuro che appena mi toglierò di dosso questo coso ... - sibilò Pietro, gli occhi ridotti ad un piccolo spiraglio, scortato fuori dal bagno da Giulia e Caterina - Mi vendicherò. Oh, eccome se lo farò-.

-Non essere così scorbutico- lo rimbrottò prontamente Caterina, con noncuranza, tenendo in mano le due borse, ora colme degli abiti di Pietro - Non ti senti particolarmente scintillante nei panni di Petra?-.

In pochi metri giunsero al tavolo dove tutti gli altri attendevano il loro arrivo. Al passaggio di Pietro tra i tavoli in molti nella pizzeria si voltarono, alcuni divertiti ed altri alquanto accigliati.

Appena arrivarono al tavolo, qualche secondo di silenzio calò su tutti quanti. Un silenzio che venne spezzato quasi subito dalle risate del gruppo alla vista di un Pietro quasi irriconoscibile.

Pietro si girò verso Giulia e Caterina: le guardava ancora torvamente, le palpebre degli occhi leggermente truccate. Il vestito gli stava piuttosto attillato, con lo scollo ampio che lasciava intravedere il petto, le spalle e le braccia lasciate scoperte. Ai piedi era stato costretto ad indossare un paio di infradito rosse che gli calzavano troppo piccole. I vari braccialetti che sia Caterina che Giulia gli avevano fatto indossare, oltre alla forcina colorata che gli teneva il ciuffo di lato, erano altri ritrovamenti provenienti dai cassetti della camera di Caterina.

Quando Pietro era uscito vestito dal bagno, si erano dovute sbrigare a laccargli le unghie di rosso; Pietro non si era quasi ribellato, nonostante le continue minacce che si era ritrovato a borbottare contro di loro anche mentre Giulia gli contornava gli occhi con una matita nera. Il viso rotondo e morbido e le guance rasate di Pietro contribuivano non poco a dargli un aspetto veramente femminile.

-Wow, non mi sarei aspettato di vederti così calato bene nella parte- esclamò Filippo, avvicinandosi a Pietro, rosso in viso come non mai.

Alberto si fece avanti a sua volta, guardandolo attentamente dall'alto in basso:

-Se non fosse per quei pelacci che hai sulle braccia e sulle gambe potrei anche fare un pensierino su di te-.

Pietro lo guardò rabbiosamente:

-Tienilo per te, il pensierino!- disse acidamente, incrociando le braccia contro il petto - E poi sarei io a non starci. Non sei abbastanza per il mio livello-.

-Non te la tirare troppo- replicò Nicola, un sorriso divertito a piegargli le labbra.

Giulia si tenne ancora per qualche attimo una mano davanti alla bocca, a nascondere le risate che cominciavano a procurarle un indolenzimento al ventre.

Erano solamente le undici e mezza quando finalmente tutti finirono di consegnare i loro regali - provocatori o meno-, e la mezzanotte si era inesorabilmente avvicinata ancor di più quando, dopo aver saldato i conti, uscirono dalla pizzeria - con Pietro finalmente tornato nei suoi abiti tanto agognati - pronti per dirigersi verso la piazza del paese.

Giulia quasi rabbrividì, nel tornare fuori nel gelo della notte. Stava calando un velo di nebbia, quando cominciarono a camminare; osservò Caterina cominciare a chiacchierare con Alberto e Gabriele, tenendosi ancora una volta lontana da Nicola.

Non fece in tempo nemmeno a pensare di aggregarsi a loro, che Filippo sbucò fuori alle sue spalle:

-Ecco dov'eri finita- le disse, aggrappandosi al braccio di Giulia - Hai qualche altra sorpresa in serbo o posso ritenermi tranquillo?-.

-Chi lo sa- Giulia rise appena, prima di intrecciare le dita con quelle di Filippo - Allora, come ti è sembrata la festa?-.

-Bella- le rispose, voltandosi verso di lei - Anche se alcuni regali potevano essermi risparmiati-.

Giulia sospirò rumorosamente, fingendosi annoiata:

-Si compiono diciotto anni una sola volta nella vita- replicò, scompigliandogli allegramente i capelli ricci e rendendoli ancor più disordinati - Dopotutto ti sei divertito comunque, devi ammetterlo-.

-Chissà se sarai della stessa opinione quando sarai tu a compiere diciotto anni- obbiettò Filippo, con un sorriso malizioso, prima di avvicinarsi al viso di Giulia e baciarla.





NOTE DELLE AUTRICI

Riprendiamo esattamente dal punto in cui ci eravamo interrotti la scorsa volta, ovvero Pietro ad un passo dal doversi travestire. Alla fine ha dovuto cedere e vestire i panni di Petra ... Avete apprezzato lo scherzo che hanno organizzato?

La prossima settimana ci rivederemo solo venerdì, causa impegni universitari che ci terranno impegnate per tutto mercoledì. Arriverà il capitolo 23, con la giornata di San Valentino e una reunion di gruppo ... Scoprirete tutto a tempo debito.

Kiara & Greyjoy

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