Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 20 - In the end (Pt. 2)

-Perché non accendiamo un po' la radio?-.

Giulia si sporse verso i sedili anteriori, spostando lo sguardo da Alessio a Caterina, guardandoli speranzosa. Alessio si mosse piuttosto velocemente: staccò una mano dal volante, portandola ai tasti di regolazione dell'impianto radio. Andò avanti per qualche secondo alla ricerca di un canale con una buona ricezione, prima di riportare la mano al volante.

-La conversazione ti annoiava?- la prese in giro Caterina, voltandosi verso di lei.

-No, ma ci stava bene un sottofondo musicale- la rimbrottò Giulia, dopo averle fatto una linguaccia - Per movimentare un po' l'atmosfera-.

Le strade a quell'ora di sera erano piuttosto deserte, illuminate unicamente dai lampioni lungo la strada e dai fari accesi delle rare auto che avevano incrociato in quel breve tratto di strada che avevano già percorso.

Giulia non vedeva l'ora di arrivare a Piano: era stanca di starsene seduta, senza la possibilità di muovere le gambe. Lei e Filippo avevano passato l'ultima mezz'ora seduti nella corriera mezza deserta che da Borgo Padano li aveva riportati a Torre San Donato, dopo un pomeriggio passato insieme in giro per il centro; nonostante il poco traffico e le strade non ghiacciate, ci avevano messo un'infinità di tempo per arrivare. La prospettiva di passare ancora diversi minuti ferma in auto per arrivare a scuola la stava facendo impazzire, e forse con un po' di musica proveniente dalla radio si sarebbe distratta più facilmente.

-Come va lo studio in vista della maturità?- Filippo si rivolse ad Alessio dopo qualche minuto di silenzio; la prima risposta che ebbe fu uno sbuffo di disperazione da parte del biondo:

-Caliamo un velo pietoso. Non so come giungerò a giugno, di questo passo-.

-Questa cosa è molto incoraggiante- commentò Filippo, strozzato - Il prossimo anno mi butterò da una finestra-.

Alessio rise sommessamente, rinunciando ad aggiungere ulteriori dettagli. Giulia si rilassò contro il sedile posteriore, lasciandosi cullare dal calore emanato dal sistema di riscaldamento dell'auto e dal rombo del motore; nonostante nessuno stesse parlando riusciva a sentire a stento nitidamente la canzone che stava passando in radio in quel momento. Non dovette sforzarsi per molto altro tempo: Alessio cambiò di nuovo stazione un paio di volte, prima di fermarsi.

Giulia mosse il capo al ritmo delle prime note di Paradise, canticchiandola sommessamente. Sentì, di fianco a lei, Filippo fare lo stesso, sorridente per la musica allegra proveniente dalla radio.

-Puoi alzare il volume?- Filippo, un secondo dopo, si sporse verso il sedile davanti - Questa è carina come canzone-.

-Non sapevo ti piacessero i Coldplay- commentò Caterina, sorpresa.

Filippo alzò le spalle, mentre tornava a sedersi compostamente:

-Non sono male-.

-Nemmeno il cantante lo è- soggiunse Giulia, scoppiando a ridere dopo l'occhiataccia ricevuta da Filippo.

Caterina si girò indietro verso di lei, la fronte aggrottata e gli occhi socchiusi con fare contrariato:

-Sei seria?-.

-Appunto: sei seria?-.

Giulia si voltò verso Alessio, che aveva appena fatto eco a Caterina, sorpreso in maniera negativa allo stesso modo.

-Perché non dovrei esserlo?-.

Al contrario di quel che si sarebbe immaginata, non fu Caterina a rispondere, ma ancora Alessio:

-Chris Martin è piuttosto normale come bellezza- disse, animosamente - Potremmo dire che ha fascino, ma direi che in media un qualsiasi cantante rock ne ha decisamente di più-.

Se avesse avuto la possibilità di guardarsi intorno, Giulia era sicura che Alessio si sarebbe reso conto di quanto le sue esternazioni avessero appena attirato l'attenzione di tutti.

-Ora sono curiosa di sapere se hai anche qualche esempio per sostenere la tua tesi- proseguì Giulia, sporgendosi appena verso il sedile del biondo. Non aveva alcuna intenzione di lasciar cadere quella conversazione, non ora che cominciava a farsi interessante.

Alessio sbuffò divertito, scuotendo il capo:

-Vuoi sfidarmi? Ne potrei trovare a centinaia- rispose, tranquillamente - Ma te ne citerò solo alcuni secondo il mio gusto personale-.

-Spara- lo incalzò, curiosa.

Alessio sembrò pensarci su per un po', facendo calare un silenzio carico d'attesa. Giulia osservò per un attimo anche Filippo e Caterina: anche loro sembravano piuttosto interessati alla possibile risposta che Alessio avrebbe dato.

-Prendi Kurt Cobain, per esempio- Alessio spezzò finalmente il silenzio, staccando una mano dal volante per muoverla con gesti ampi - Di carisma e di fascino ne aveva fin troppo. E poi era davvero bellissimo-.

Giulia si ritrovò ad annuire, la fronte aggrottata e lo sguardo puntato su Alessio, che sembrava ancora intenzionato a parlare:

-Se vogliamo andare su qualcuno di più contemporaneo... Non so, Andy Biersack potrebbe essere d'esempio-.

-Sei gay, per caso? Non che ci sarebbe nulla di male, nel caso-.

Aveva provato a trattenersi, ma alla fine a Giulia era sorta quella domanda in maniera così spontanea che non aveva nemmeno pensato di poter risultare fin troppo inopportuna ed invadente. Si sentì arrossire, nonostante avesse parlato con una certa nonchalance: sperava che Alessio non se la prendesse.

-Ma Giulia, non sono domande da fare così!- la riprese Filippo. Se ci fosse stata maggior luce a rischiarare l'ambiente dell'auto, Giulia era sicura che lo avrebbe trovato altrettanto rosso in viso. Caterina ruppe l'imbarazzo con una risata forzata, forse troppo a disagio per dire qualcosa.

Fu Alessio, a dispetto di qualsiasi previsione, ad interrompere quella fase di impaccio generale, con una risata piuttosto divertita:

-Non lo sono- disse, con semplicità - Ma d'altra parte non vedo perché ci si dovrebbe porre certi limiti. Anche gli uomini hanno un certo fascino, esattamente come le donne-.

"Interessante la cosa".

Non suonava come un coming out, e Giulia si trattenne dall'insistere, anche se la curiosità continuava ad essere presente.

-Che ore sono?- domandò Alessio poco dopo, lievemente angosciato.

Caterina guardò l'ora sul display del proprio telefono, prima di rispondere prontamente:

-Quasi le dieci e mezza-.

Alessio sbuffò, scuotendo il capo:

-Cazzo- imprecò sottovoce, accelerando appena - Siamo in ritardo ... E io devo incontrarmi con degli amici-.

-Tra poco ci siamo- lo tranquillizzò la riccia, con fare fiducioso.

Giulia si rilassò sul sedile, approfittandone per godersi il calore dell'auto. Di lì a pochi minuti, ne era sicura, avrebbe rimpianto il tepore dell'ambiente chiuso dell'auto in mezzo alla notte gelida di Capodanno.

*

Continuava a picchiettare il piede contro il cemento del parcheggio, nel vano tentativo di scaricare la tensione in un qualsiasi modo. Pietro cercò con gesti veloci le sigarette che teneva nella tasca posteriore dei pantaloni, sperando che il fumo lo aiutasse di più.

Era consapevole dell'occhiataccia con cui Nicola stava seguendo i suoi movimenti, ma non vi badò: un minuto dopo aveva già acceso la sigaretta.

Era una serata il cui cielo era limpido, e il freddo non particolarmente acuto. Pietro si strinse nelle spalle, cercando di trovare maggior calore nel tessuto pesante della giacca. Anche quello fu un tentativo del tutto vano.

-A che ora dovevano arrivare gli altri?- chiese, continuando a guardare fisso davanti a sé. Il parcheggio si stava riempiendo sempre di più, ed ormai i posti liberi cominciavano a scarseggiare drammaticamente.

-Saranno qui a momenti- disse Nicola, con tranquillità - Caterina mi ha scritto quando sono partiti da casa sua, una quindicina di minuti fa-.

-Quindi dovrebbero esserci quasi, in pratica- commentò Pietro, facendo un rapido calcolo del tempo che avrebbe potuto impiegarci un'auto dalla zona in cui viveva Caterina.

In realtà, gli andava bene quell'attesa. Starsene lì fuori con Nicola, a fumare in attesa di un'auto che ancora non si sapeva quando sarebbe arrivata, era la scusa migliore per evitare di entrare nella palestra del Virgilio e cercare Laura.

Non si era davvero preparato ad affrontare quella serata. Sapeva che in qualsiasi caso sarebbe stato inutile, perché non c'era un vero modo per lasciare qualcuno in maniera indolore.

Certo, forse sarebbe stato meno indolore lasciarla in un momento più tranquillo, ma continuare a rimandare l'inevitabile stava cominciando a farlo uscire di testa.

Era già da qualche settimana che quella decisione si era fatta spazio, fino ad imporsi in maniera definitiva. Forse perché da ottobre la loro relazione non si era più risollevata davvero, forse perché ormai era certo di non sentire più alcun sentimento verso di lei, forse per tante altre ragioni di cui ancora non si rendeva pienamente conto, era giunto alla conclusione che ormai l'unico modo in cui sarebbe potuta andare era quella di prendere strade separate.

Era sicuro che, almeno in parte, anche per Laura cominciasse ad essere così: era da un po' di tempo che la vedeva troppo spazientita nei suoi confronti, troppo critica e troppo annoiata. Probabilmente se non fosse stato lui a decidere di fare quel passo, sarebbe stato solo questione di tempo prima che fosse lei a farlo.

Per quanto fosse inevitabile si sentiva già stravolto, come se fosse già successo. Continuava ad avere addosso lo stesso nervoso che lo aveva accompagnato per tutta la giornata, convinto che sarebbe stato così anche quando sarebbe scattata la mezzanotte.

Il modo migliore per iniziare l'anno nuovo.

-Credo di aver appena visto passare l'auto su cui dovrebbero essere tutti- la voce di Nicola interruppe il flusso di pensieri che lo tormentavano. Pietro si voltò verso di lui: Nicola si era alzato in punta di piedi, allungando il collo probabilmente per individuare dove la fatidica auto fosse andata a parcheggiarsi.

-Ne sei sicuro?- chiese Pietro, indifferente.

-Abbastanza- Nicola tornò a riabbassarsi, tirando fuori il cellulare dalla tasca dei jeans e controllando qualcosa - Vado a vedere se sono loro. Vieni con me?-.

Pietro alzò la sigaretta, ormai già consumata a metà, indicandola con un cenno del capo:

-Meglio se resto qui a fumare questa-.

-Allora resta qui qualche minuto. Ci rivediamo tra poco-.

Nicola non attese ulteriori repliche, prima di allontanarsi. Pietro lo osservò camminare velocemente in direzione del parcheggio, perdendolo di vista poco dopo, quando Nicola ebbe oltrepassato le prime file di auto.

Si appoggiò con la schiena contro la parete della scuola, con fare svogliato, mentre si portava una mano tra i capelli scuri, scostandoseli dagli occhi.

Per un attimo prese in considerazione l'idea di chiedere un passaggio verso Torre San Donato a qualcuno, e tornarsene a casa. Si sarebbe evitato una serata piuttosto amara, su quello non c'erano dubbi, ma si trattenne ugualmente: prima o poi non avrebbe più potuto rimandare l'affrontare Laura. Doveva rassegnarsi all'idea di fronteggiare anche quel momento, e che scappare non avrebbe fatto altro che allungare ancor di più la tensione che si sentiva addosso.

Rimase fermo lì, la sigaretta ormai quasi finita; allungò il collo per cercare di intravedere Nicola, ma fallì miseramente. Erano arrivate diverse altre auto nel parcheggio, in quel momento, e diversa gente si stava spostando verso la palestra della scuola. Tra di loro non riusciva a distinguere né Nicola, né qualcuno di coloro che stavano aspettando.

Abbassò lo sguardo, guardandosi la punta delle scarpe tra l'annoiato e l'agitato. Cominciava a pensare che, se nessuno fosse tornato da lui entro poco, sarebbe finito per congelarsi esattamente in quel punto. Fece un ultimo tiro con la sigaretta, prima di lasciare andare il mozzicone a terra, calpestandolo subito con un gesto meccanico.

-Fuma pure, ma poi almeno buttala nel cestino. Idiota-.

Pietro si ritrovò a sussultare, mentre alzava di scatto il viso per capire - o avere la conferma- che qualcuno gli si era appena rivolto in termini tutt'altro che amichevoli. Era già pronto a replicare - magari al tizio che gli aveva dato dell'idiota nessuno aveva mai fatto presente quanto fosse più salutare farsi gli affari propri-, quando dovette rinunciare a quell'intenzione non appena si ritrovò a posare gli occhi sulla persona che aveva appena parlato.

Nonostante fosse passato diverso tempo da quando l'aveva visto, Pietro riconobbe subito il ragazzo biondo che il primo giorno di scuola aveva visto con Caterina e Nicola. Non aveva alcun dubbio che fosse lui: gli era bastato un secondo per ricordarne il viso e gli occhi azzurri.

-Non essere troppo insolente!-.

Pietro ebbe la scusa giusta per distogliere lo sguardo dal biondo - sempre più vicino mentre camminava e percorreva velocemente lo spazio tra la prima fila del parcheggio e la zona dove se ne stava lui- quando udì la voce di Caterina provenire da qualche metro di distanza dal biondo.

Si girò verso di lei, accorgendosi subito dopo anche della presenza di Nicola, che la seguiva qualche passo più indietro.

Il biondo si voltò verso di lei con un mezzo sorriso, senza prestare ulteriori attenzioni verso Pietro; lo oltrepassò senza nemmeno guardarlo.

-Ci vediamo a mezzanotte, va bene?- gli urlò ancora Caterina, mentre si fermava accanto a Pietro.

Ormai il biondo era fuori dal suo campo visivo, ma lo sentì comunque confermare:

-A dopo!-.

Un secondo dopo era sparito del tutto, avviatosi molto probabilmente verso la palestra a sua volta. Era stato tutto talmente veloce che Pietro ebbe persino il dubbio di essersi solo immaginato tutto; forse, se si fosse pizzicato un braccio, si sarebbe davvero reso conto di star solamente sognando.

-Stai bene?- gli domandò Caterina, dopo averlo salutato con un gesto della mano, ma senza aver ricevuto alcuna risposta da Pietro. Si voltò verso di lei, leggermente intontito:

-Sì, tutto ok- rispose velocemente, sentendo però le guance arrossire - Filippo e Giulia?-.

-Stanno arrivando- disse Nicola, fermatosi di fronte a lui - Poi ci possiamo avviare anche noi-.

Pietro annuì, silenziosamente. Per un attimo ebbe la tentazione di chiedere chi fosse il biondo con cui erano arrivati; si bloccò un attimo prima di parlare, tenendo per sé quella curiosità.

Aveva registrato lo scambio di battute che aveva avuto con Caterina giusto un minuto prima: molto probabilmente lo avrebbe incrociato ancora per il brindisi di mezzanotte.

"Sperando non mi dia ancora dell'idiota".





NOTE DELLE AUTRICI

E' vero, non siamo ancora alla festa vera e propria, ma già qua c'è un po' di carne al fuoco di cui discutere 😅

Vi è piaciuta la chiacchierata in auto? Siete più dal lato Giulia o dal lato Alessio in fatto di gusti musicali?😂

Davanti al Virgilio, invece, il nostro povero Pietro non sembra aver sortito molto successo con Alessio, facendo una figura da ecologista piuttosto scadente e prendendosi anche gli insulti del caso. Secondo voi si incontreranno di nuovo per il brindisi di mezzanotte?

Da mercoledì prossimo entreremo nel vivo del party di Capodanno ... Quindi stay tuned!

Kiara & Greyjoy

PS: chiunque sia fan dei Coldplay e di Chris Martin non prendetevela per le parole di Alessio! Molto spesso il pensiero degli autori non coincide con quello espresso dai personaggi, come in questo caso. E poi, in fondo, se non fossimo noi per prime fan dei Coldplay non li avremmo citati e definito Paradise come una bella canzone 😉

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro