Capitolo 19 - Closer to the edge (Pt. 1)
Giulia camminava sorridente, mentre raggiungeva la 4°A. Era strano percorrere il corridoio in direzione di quella classe, ad un anno di distanza dal 15 novembre: più ripensava al fatto che fosse già passato un anno intero da quando lei e Filippo avevano iniziato a parlare, più faticava a crederci. L'ultima cosa che avrebbe pensato, un anno prima in quella stessa giornata, era quella di ritrovarsi felice nel ricordare come certi avvenimenti casuali possono cambiare tutto da un momento all'altro.
Filippo era già là, appoggiato contro il muro del corridoio di fronte alla porta della 4°A, nel suo maglione nero a righe viola, ad aspettarla in tranquillità; Giulia accelerò appena il passo, finendo di percorrere gli ultimi metri che la separavano da lui, arrivandogli infine accanto.
-Ciao, bel fusto- esclamò, scompigliandogli i capelli scuri; Filippo non cercò nemmeno di protestare, guardandola invece incuriosito:
-Bel fusto?- ripeté, dopo un bacio a fior di labbra - Detto da te potrei davvero crederci-.
-Non te la tirare, ora- ribatté Giulia, ridendo all'espressione contrariata di Filippo, che però rimase crucciato solo per un attimo. Le passò un braccio attorno ai fianchi, attirandola più a sé; Giulia glielo lasciò fare, poggiando il mento sulla sua spalla.
-Stavo pensando ad una cosa-.
-A cosa?- chiese subito lei, alzando gli occhi verso di lui.
Filippo sorrise ancor di più, arrossendo appena:
-Al fatto che è esattamente un anno che ti conosco. O almeno, che mi sono accorto della tua esistenza-.
-È anche un anno da quando mi hai spanto addosso un intero bicchiere di caffè-.
Giulia gli lasciò un bacio a fior di labbra prima che Filippo potesse dire qualcosa in protesta; si sentì particolarmente contenta del fatto che si fosse ricordato anche lui di quell'anniversario insolito.
Se ne rimasero senza dire nulla per un po', prima che Filippo interrompesse di nuovo il silenzio, in un mormorio piuttosto pensieroso:
-Tra dieci giorni sono esattamente sette mesi che stiamo insieme-.
-Dovremmo festeggiare- disse Giulia, senza riflettere troppo su quelle parole. Era stata una frase più di circostanza che altro, ma dal modo in cui Filippo la guardò, le parve di intuire che lui l'avesse seriamente presa in parola:
-Dovremmo farlo sul serio- disse infatti, in un tono serio ed entusiasta allo stesso tempo che lasciava pochi dubbi - D'altro canto sono sette mesi, e tra poco ci sarà anche il tuo compleanno-.
-Hai qualche idea su cosa fare?- gli chiese Giulia, trattenendosi dall'aggiungere altro. Per un momento sperò che Filippo rispondesse che no, non aveva ancora idee su come festeggiare quel mesiversario; sperava prima di potersi giocare una proposta che aveva in serbo già da un po' di tempo, anche se per realizzarla sul serio sarebbero prima dovuti passare per un ostacolo non indifferente.
-No, non saprei. Non così su due piedi- disse infine Filippo, scuotendo il capo.
Giulia rifletté un'ultima volta, prima di lanciare l'idea che le ronzava in testa. Era abbastanza convinta che Filippo avrebbe accettato... Ma non sapeva come avrebbero reagito i suoi genitori.
-Io sì- iniziò, guardando dritto negli occhi Filippo, che replicò:
-Ovvero?-.
Giulia soppesò per qualche secondo la propria risposta. Filippo la guardava incuriosito, e alla fine non le rimase che cedere:
-Vieni a dormire a casa mia-.
*
Pur con la stufa accesa a riscaldare l'ambiente, Giulia rischiava di congelare. Erano solo a metà novembre, e non osava minimamente immaginare come sarebbe stato quanto sarebbe arrivato l'inverno vero e proprio. C'era nebbia fuori dalla finestra, quella sera, in un clima tetro che la faceva sentire tutt'altro che allegra.
Si strinse nelle spalle, rannicchiandosi in un angolo del divano; erano da poco passate le nove, e Giulia se ne stava mollemente seduta nel salotto di casa sua, affiancata dai suoi genitori. In tutta la sala risuonavano i suoni proveniente dalla tv accesa: Giulia non sapeva nemmeno di cosa stesse trattando il film che stava andando in onda, badandovi talmente poco da sapere a malapena che fosse effettivamente un film. Era fin troppo indaffarata nel messaggiare con Filippo, ripensando alla conversazione avuta quella mattina.
Era evidente quanto Filippo fosse rimasto sgomento per la sua proposta. Certo, non l'aveva rifiutata, eppure Giulia era piuttosto sicura di aver individuato nel suo sguardo il tipo di disorientamento tipico di chi non è pienamente convinto di una cosa.
Anche lei, in un certo senso, si era in parte pentita di essersi lasciata trasportare dall'istinto. Mancavano due settimane al suo compleanno, e non aveva la minima idea di come dire ai suoi che aveva invitato il suo ragazzo - di cui non sapevano nemmeno l'esistenza- a dormire da lei.
Ripensò a quando Caterina le aveva raccontato cos'era successo il giorno del suo compleanno, in un tentativo di farsi coraggio. Caterina le aveva detto che, quando suo padre aveva saputo di Nicola la sera stessa in cui Marianna l'aveva conosciuto, per poco non gli era preso un colpo. Alla fine, però, si era messo l'anima in pace: ormai erano quasi due mesi che Nicola veniva invitato spesso a cena dai genitori stessi di Caterina, a dimostrazione di come le cose stessero andando positivamente.
Lorenzo non sembrava essere troppo entusiasta, ma Giulia era piuttosto sicura che quella fosse solo la tipica gelosia da fratello maggiore. Forse, nel suo caso, sua sorella Ilaria non avrebbe portato troppi problemi a lei e Filippo: anche lei aveva diversi anni più di lei, esattamente come Caterina con Lorenzo, ma forse proprio per quello avrebbe potuto essere più comprensiva. Doveva sapere com'era sentirsi innamorata di qualcuno.
Rimaneva comunque il rischio che fossero i suoi stessi genitori ad essere un ostacolo. Probabilmente lo avrebbero voluto conoscere subito, appena saputo che non era più single, tanto per accertarsi che Filippo fosse uno con la testa a posto, e che Giulia non rischiasse guai con lui. Magari, nel peggiore dei casi, non lo avrebbero accettato comunque.
Giulia cercò di scacciare quell'ultimo pensiero: doveva pensare in positivo, o non sarebbe mai riuscita a dire a nessuno della sua famiglia di Filippo. E non dirlo cominciava a diventare un segreto sempre più grande e pesante da portarsi sulle spalle.
Stava per rispondere ad un altro messaggio del suo ragazzo, quando scorse con la coda dell'occhio sua madre Anita guardarla seccata.
-Che c'è?- chiese Giulia, alzando lo sguardo verso la donna.
-Stai sempre su quel telefono!- sbottò Anita, mentre Carlo faceva segno alle due di parlare più piano, per poter ascoltare ciò che veniva detto nel film - Non potresti metterlo giù almeno la sera?-.
-Devo rispondere a dei messaggi importanti- borbottò Giulia, consapevole di star arrossendo.
Sua madre scosse il capo con rassegnazione:
-Vorrei proprio sapere a chi scrivi, per essere messaggi così importanti- replicò Anita, tornando con gli occhi puntati verso la tv.
Giulia si morse il labbro inferiore: non si era minimamente preparata un discorso per cercare di introdurre l'argomento, eppure, senza nemmeno farlo apposta, quella sembrava l'occasione giusta per cercare di tastare il terreno sull'argomento "fidanzato".
-Sto scrivendo a uno- rispose Giulia, talmente a bassa voce da temere di non essere nemmeno udita - Ad un ragazzo-.
Prese un respiro profondo, anche se inutilmente: sentiva già il cuore battere a mille, consapevole ormai di non poter più tornate indietro.
-Un amico?- chiese distrattamente Carlo, senza però distogliere gli occhi dallo schermo della televisione.
-Il mio ragazzo-.
Giulia lo disse più in fretta che poté, la voce che le tremava appena.
Per i primi secondi i suoi genitori non dissero nulla, e si domandò se avessero capito ciò che aveva appena detto. Ebbe la risposta poco dopo: sia Anita che Carlo si girarono verso di lei, con occhi spalancati. Le facce, entrambe sorprese, allibite e quasi incredule quasi fecero ridere Giulia per la comicità. Si trattenne, ricordandosi della situazione in cui si trovava: aveva appena ammesso davanti ai suoi genitori che era fidanzata.
-Il tuo ragazzo?- ripeté Carlo, girandosi lentamente verso la figlia, gli occhi spalancati.
Anita, al contrario del marito, sembrava aver afferrato subito ciò che Giulia aveva voluto dire. Anche lei si era girata verso Giulia, lo sguardo tra il severo e il sorpreso:
-Cos'è questa novità, eh? Si può sapere che ci hai nascosto fino ad adesso?- chiese istericamente, la voce di mezzo tono più alta.
Giulia dovette trattenersi per non alzare gli occhi al cielo: si era immaginata una reazione simile, ma affrontarla sul serio, senza nemmeno essersi preparata psicologicamente prima, si stava dimostrando più difficile del dovuto.
-Non c'è molto da dire, in verità- farfugliò, gesticolando nervosamente ed arrossendo ancor di più - Non sono più single, mamma, perché a quanto pare ho trovato qualcuno che vuole stare con me-.
-E da quando non saresti più single?- le chiese Carlo, che non sembrava ancora essersi ripreso dallo shock.
"Ora viene il bello".
Giulia prese un respiro profondo, prima di decidere come rispondere: meglio la sincerità o una bugia a fin di bene? Di certo dire che stava con Filippo solo da qualche mese avrebbe attutito il colpo, ma allo stesso tempo temeva che quella bugia avrebbe comunque avuto vita corta. Se cominciava già a mentire ai suoi genitori sulla sua storia, dubitava sarebbe andata a finire bene.
-Da quasi sette mesi-.
Osservò le facce ancor più sbigottite di Anita e Carlo, in una tacita conferma di come, fino a quel momento, non dovevano aver sospettato nulla. Giulia quasi rise, a ripensare come quell'estate fosse riuscita a farla franca così spesso senza destare dubbi sulle reali ragioni per cui si recava spesso a Torre San Donato.
-Perché diavolo non l'hai detto prima?- Anita per poco non si alzò dal divano, in preda all'agitazione.
-Perché prima volevo vedere come andava, tutto qui- rispose lentamente Giulia, alzando le spalle.
"E per rimandare questo momento il più tardi possibile".
Alla fine Anita si alzò, piantandosi di fronte a Giulia con entrambe le mani sui fianchi:
-Vuoi dirci almeno chi è questo fidanzato?-.
In quel momento Giulia si pentì seriamente di aver deciso di parlarne proprio quella sera. Si era immaginata che i suoi - sua madre in primis- le avrebbero fatto il terzo grado, ma stava andando addirittura peggio del previsto.
-È un ragazzo di Torre San Donato, che ho conosciuto a scuola- spiegò, parlando lentamente e calcolando ogni parola - Si chiama Filippo Barbieri-.
-Quindi ha la tua età?- chiese stavolta Carlo, ancora scioccato ma in ogni caso più tranquillo di Anita.
-Ha un anno più di me- rispose Giulia, glissando sul fatto che fossero praticamente quasi due anni, più che uno - Fa lo scientifico al Virgilio-.
Sua madre continuò a scrutarla per alcuni secondi in silenzio, come a cercare di immaginarsi Filippo. Furono secondi che a Giulia parvero interminabili, almeno fino a quando non tornò a sedersi.
-Mi aspetto che tu ce lo faccia conoscere quanto prima- disse infine, ora meno agitata rispetto anche solo a poco prima. Giulia si sentì un po' più rincuorata, nell'essersi resa conto di essere stata sufficientemente convincente.
-A questo proposito, volevo proporvi una cosa- disse lentamente, mentre si sentiva addosso gli sguardi interrogativi dei suoi genitori - Pensavo di invitarlo qui il giorno del mio compleanno-.
Carlo annuì, ma fu Anita ad esprimere a voce il suo pensiero:
-Mi sembra una cosa fattibile-.
Quello di sicuro lo era, ma Giulia sapeva che il resto che sarebbe seguito sarebbe stato oggetto di lunghe ed estenuanti discussioni:
-Può anche dormire qui?-.
Gli occhi di Anita tornarono a schizzare fuori dalle orbite:
-Dormire con te? Non se ne parla!- scattò sua madre, allibita - Fareste cose non adatte alla vostra età!-.
Giulia sbuffò spazientita: se c'era una cosa che lei e Filippo non avrebbero fatto al compleanno di lei, dopo averlo appena presentato ai suoi genitori, e restando nella stanza accanto alla loro, era proprio il sesso.
-Non faremo ciò a cui stai pensando- replicò, rossa in volto ma abbastanza determinata ad ottenere ciò che voleva - Poi sareste qui entrambi, di certo ve ne accorgereste. E poi non puoi costringerlo a tornare a casa alla sera tardi con questo freddo, è pericoloso girare in motorino con questo tempo orribile-.
-Chi mi assicura che non fareste nulla?- ribatté Anita, incrociando le braccia al petto.
-Io. E anche Filippo- rispose Giulia, seria in viso. SI sentiva tesa come una corda di violino. Suo padre si era ammutolito completamente, forse troppo in imbarazzo, ma sua madre non sembrava per niente decisa a dargliela vinta facilmente:
-Giura che non lo farete!- le intimò con fare minaccioso, puntandole addosso un dito.
Giulia si morse il labbro: se quello era il prezzo per avere Filippo lì la sera del suo compleanno, poteva anche accettare quel divieto.
-Lo giuro-.
Anita non rispose subito, e si limitò a squadrare la figlia con fare severo. Fu solo dopo diversi secondi che riprese la parola, con lo stesso tono intransigente:
-Proverò a fidarmi- disse, tenendo gli occhi addosso a Giulia - Ma guai a te se vengo a sapere che hai rotto la promessa. E ancor peggio se la cosa dovesse venire da questo Filippo-.
Giulia annuì subito, senza ribattere: si sentiva spossata e agitata.
Il giorno del suo sedicesimo compleanno si sarebbe rivelato un giorno chiave. Di questo era sicurissima.
NOTE DELLE AUTRICI
Partiamo stasera con il capitolo 19! Come potete notar, ora siamo circa a metà novembre, le cose si sono un po' stabilizzate (notato che Nicola ora è ospite fisso a cena da Caterina?😏), ma... forse ci sarà qualche sorpresa. Vi aspettavate che Giulia decidesse di invitare Filippo a casa sua? E che parlare con i suoi genitori si sarebbe rivelato più semplice del previsto?
In ogni caso, l'incontro vero e proprio tra i Pagano e Filippo deve ancora avvenire... chissà se e cosa succederà in quel caso.
Al prossimo mercoledì!
Kiara & Greyjoy
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