Capitolo 18 - When September Ends (Pt. 2)
Prima di lasciarvi al capitolo, volevamo dire a chiunque legga questa storia, che attualmente siamo ancora in gioco nella terza fase degli Advisor Awards, nella categoria "Straight to the heart". Se volete darci una mano a passare anche questa fase, andate nella pagina dedicata alla categoria e lasciate un commento sui motivi per cui, secondo voi, questa storia la ritenete valida per passare alla fase successiva.
Ve ne saremmo eternamente grate :3
-Un po' di suspense non fa mai male-.
-Non oso immaginare cosa possa essere la seconda parte- ribatté Caterina, scuotendo la testa.
-Nulla di così sconvolgente- spiegò nuovamente Giulia, allargando le braccia con fare innocente. Era sicura che né Caterina né nessun altro avrebbe mai indovinato cosa potesse essere il suo regalo.
Di certo, però, più di qualcuno si sarebbe fatto una risata.
-Con te non si può mai essere troppo sicuri- tagliò corto Caterina, afferrando un pacchettino di carta dorata con motivi floreali, il regalo di Filippo e Pietro.
Caterina impiegò poco tempo per strappare l'involucro; dall'interno ne uscirono due paia di orecchini, entrambi pendenti, differenziati per la forma alla fine del filo argentato.
-Sono bellissimi!- esclamò Caterina, osservandoli: indossava spesso quel tipo di orecchini, e Giulia era sicura che fosse sinceramente compiaciuta della scelta del regalo.
Caterina fece il giro del banco, ringraziando sia Filippo che Pietro, entrambi con un bacio per ogni guancia.
-E ora- riprese Caterina, tornando tra Nicola e Giulia - Il regalo rimanente-.
-Il mio, ovviamente- convenne Giulia, osservando i due pacchetti rimanenti sul banco, dalla forma rettangolare, entrambi avvolti da una carta di un vivacissimo rosso.
Giulia afferrò il pacchetto più sottile, allungandolo all'amica:
-Apri questo per primo-.
Caterina lo prese, e quando strappò la carta, non poté fare a meno di sorridere soddisfatta nel ritrovarsi tra le mani un album di uno dei suoi gruppi preferiti che ancora le mancava nella sua collezione.
-E ora il pezzo forte- Giulia sorrise maliziosamente, mente porgeva a Caterina il secondo pacchetto, una volta sciolto l'abbraccio.
-Non puoi nemmeno darci un'indicazione su cos'è?- provò Nicola, osservando incuriosito. Giulia dovette trattenersi di nuovo dallo scoppiare a ridere:
-Diciamo che è una cosa utile a prevenire diversi incidenti di percorso-.
Nicola tacque di colpo, esattamente come tutti gli altri, Caterina compresa. Continuava a rigirarsi il pacchetto tra le mani, con fare dubbioso, fino a quando non artigliò i bordi della carta colorata:
-Va bene, scopriamo qual è il tuo piano diabolico- tagliò corto, tirando la carta fino a strapparne un lembo.
La prima cosa che scivolò fuori dall'involucro fu un bigliettino scritto da Giulia stessa, che Caterina si fermò a leggere con sguardo corrucciato:
-"Regalo alternativo dal gusto esotico: essenza di ananas e frutto della passione"- lesse ad alta voce, alzando subito dopo gli occhi verso l'amica - Ho come l'impressione che non sarà nulla di buono-.
Giulia non si sbottonò nemmeno stavolta:
-Provare per credere-.
L'attimo dopo Caterina si decise ad eliminare la carta rimanente che ricopriva ancora quello che era il famigerato secondo regalo di Giulia. Dallo sguardo che fece, Giulia intuì che doveva aver capito benissimo cosa significasse la scritta sul biglietto.
-Ma io ti uccido-.
Caterina si rigirava tra le mani la scatola di profilattici, a metà tra l'imbarazzo più totale e il rossore per la sorpresa. A quel punto Giulia non riuscì più a trattenersi dal ridere, nemmeno sotto lo sguardo minaccioso ed imbarazzato dell'amica.
Anche Filippo e Pietro stavano ridendo, al contrario di Nicola, in silenzio e con sguardo attonito.
-Perfino profumati! Vi potreste davvero trattare bene, eh?- lo prese in giro Pietro, prendendo la scatola di preservativi dalle mani di Caterina, e facendola passare davanti agli occhi di Nicola.
-Taci, che è meglio- borbottò il biondo, arrossendo impercettibilmente.
Quella debole minaccia non ebbe alcun effetto su Pietro, che continuò a ridere imperterrito:
-Tanto sai già come si usano, no? Non vorrai farmi credere di essere un angioletto puro e casto!-.
L'unica risposta che ebbe fu l'occhiata truce che Nicola gli lanciò subito dopo.
*
Dopo lo scarto dei regali, Giulia aveva recuperato almeno un po' il buonumore, pur consapevole che sarebbe stata solo una condizione temporanea; a mano a mano che il secondo intervallo si avvicinava, aveva sentito di nuovo il nervosismo ritornare.
Se non fosse stata per la curiosità di scoprire cos'aveva da dirle, non si sarebbe mai presentata nel posto al pianterreno dove avrebbe dovuto incontrare Pietro. Aveva passato la maggior parte del tempo tra i due intervalli a riflettere su cosa sarebbe potuto succedere, una volta rimasta sola con lui: non credeva potesse essere così idiota da farle del male in un qualche modo, non ora che sembrava essersi riappacificato con Filippo.
Non si fidava di lui ugualmente, in ogni caso. Era consapevole del fatto che avrebbe fatto bene a prestare attenzione e a calcolare ogni parola detta.
Era stato difficile, appena era suonata la campanella dell'intervallo, convincere Caterina a darle una mano per far in modo che Filippo non la cercasse. Aveva cercato di spiegarle al meglio e il più in fretta possibile quale era la situazione: alla fine, seppur con riluttanza e senza troppa convinzione, Caterina le aveva detto che se Filippo fosse venuto a cercarla in classe, gli avrebbe detto che Giulia era impegnata a chiedere alcuni chiarimenti ad un loro prof. Forse non era la scusa migliore del mondo, ma almeno per quell'intervallo poteva reggere; Giulia, in ogni caso, immaginava che, se già non lo sapeva, Filippo avrebbe saputo presto della sua conversazione con Pietro.
Erano già passati pochi minuti dall'inizio della ricreazione, quando Giulia si accinse a scendere le scale, la rampa più distante possibile dalla visuale che si poteva avere dalla 4°A.
Prese un respiro profondo, mentre scendeva velocemente gli scalini: doveva rimanere calma, e non perdere il controllo. La situazione tra lei e Pietro era già abbastanza tesa e delicata, e non c'era alcun bisogno di renderla ancora più complicata.
Raggiunse il pianterreno fin troppo velocemente, guardandosi intorno nella speranza di non incrociare né Filippo né Nicola. Quando svoltò nel corridoio che costeggiava l'aula adibita al laboratorio di informatica, Giulia rallentò: Pietro la stava già aspettando, appoggiato contro la parete in modo quasi annoiato.
Era voltato nella direzione opposta rispetto a dove si trovava Giulia, e non doveva ancora essersi accorto della sua presenza a pochi metri.
Giulia si decise a proseguire, continuando a lanciare occhiate diffidenti in giro. Si ritrovava già ad odiare il fatto che proprio in quel corridoio ci fosse più di una coppietta: l'ultima cosa che voleva era che qualcuno potesse anche solo associarla a Pietro in quel senso.
Lo vide voltarsi poco prima che lei lo raggiungesse, fermandosi poco distante da lui. Non si avvicinò ulteriormente, mantenendo almeno un metro di distanza.
-Ce ne hai messo di tempo- la accolse Pietro, con una smorfia come saluto.
Giulia ignorò il suo commento, trattenendosi a stento dal girarsi ed andarsene subito:
-Facciamo in fretta, non voglio rimanere troppo tempo da sola con te-.
-Ti faccio così paura?- le chiese lui, tra il divertito e il sorpreso.
-Si può sapere che mi devi dire?- Giulia ignorò le sue provocazioni una seconda volta, sempre più innervosita. Incrociò le braccia contro il petto, il viso una maschera di gelo.
Pietro tacque, inizialmente. Sembrava volersi prendere del tempo, dopo averle appena rimproverato di averci messo troppo a raggiungerlo; Giulia si chiese per l'ennesima volta se doveva davvero starsene lì ad ascoltarlo.
-Penso tu lo abbia già capito- disse infine, scostando lo sguardo.
-Vuoi parlarmi dell'idiozia che ha fatto Filippo nel perdonarti?- lo precedette Giulia, dimentica di tutti i suoi buoni propositi nel non dargli motivi per avercela ancor di più con lei.
Pietro sembrò incassare senza battere ciglio:
-Vedo che sei rimasta piuttosto sorpresa della cosa- rispose con voce bassa, senza però traccia della sbruffoneria che aveva avuto fino a quel momento - Mi ha detto che non sembri molto felice della notizia-.
Giulia respirò profondamente, cercando di non cedere alla tentazione di urlargli addosso. Il tono con cui parlò fu fintamente indifferente, ma ugualmente secco:
-Onestamente avrei preferito che non vi rivolgeste più la parola. Non lo credevo nemmeno possibile, dopo quello che è successo. Sarebbe stato meglio così per tutti-.
-Oh, posso capire come mai la pensi così- Pietro annuì con fare pensieroso, osservandola a stento con gli occhi scuri - Probabilmente anche io al posto tuo non farei i salti di gioia-.
"Ci scommetto".
Giulia non disse nulla: cominciava seriamente a domandarsi dove sarebbe andata a parare quella conversazione. Non stava andando come si era prospettata: era già piuttosto strano riuscire a parlare civilmente con Pietro, e ancor meno si sarebbe aspettata un'implicita dichiarazione di scuse.
-Ma vedi, io e Filippo siamo praticamente cresciuti insieme, ci conosciamo da anni- Pietro riprese a parlare, l'ostilità nella voce mitigata da quello che poteva sembrare un sincero tono dispiaciuto - Da quando sei arrivata tu è un po' cambiato ... E immagino dovrò farmene una ragione-.
Giulia sbuffò di colpo, scuotendo la testa:
-Non sembravi intenzionato a farlo, quel giorno-.
Pietro non tentò nemmeno di negare:
-Ho fatto una cazzata-.
Per i primi secondi che seguirono quell'affermazione Giulia tacque attonita, nemmeno sicura di aver capito bene. Rimase a fissare Pietro con occhi sgranati, indecisa se credere o meno alle proprie orecchie.
Eppure l'ostilità che aveva albergato nell'espressione di Pietro fino a poco prima sembrava essersi dissipata mano a mano, lasciando posto solo alla desolazione e alla rassegnazione.
-Ti ho offesa, è vero, e mi dispiace- Pietro strinse le labbra, come se pronunciare quella frase gli stesse costando una certa fatica - Continui a non piacermi, ad essere sincero, ma questo non cambia il fatto che ho sbagliato. E ormai mi sembra evidente che Filippo non ti considera una cotta passeggera ... Rimarrò al mio posto, ok? Non mi metterò in mezzo un'altra volta.-.
Giulia rimase spiazzata per la seconda volta nel giro di un minuto. Quello che aveva appena parlato non sembrava nemmeno Pietro, o almeno non la stessa persona che l'aveva guardata malamente per mesi senza preoccuparsi di offenderla quando ne aveva avuto l'occasione. Eppure era proprio Pietro Cadorna quello che si era appena scusato con lei, nel modo più esplicito possibile.
Dovette ammettere di sentirsi sorpresa, per la prima volta in maniera positiva da quando lo conosceva. Cercò di frenare comunque l'entusiasmo, conscia di non potersi permettere di sbilanciarsi troppo:
-Lo sai, vero, che potrei anche non accettare le tue scuse? O non fidarmi affatto di te in ogni caso?-.
Pietro annuì, abbassando il capo per alcuni secondi:
-Lo so- sospirò pesantemente, prima di allargare le braccia con fare desolato - Ne sono consapevole, e non mi aspetto nemmeno che tu lo faccia. Ma era meglio che lo sapessi-.
Giulia non rispose, limitandosi ad un cenno. Pietro non si trattenne oltre: la oltrepassò, allontanandosi sempre di più, dopo averle lanciato un'ultima occhiata penetrante.
Si ritrovò sola, nel giro di un attimo, ancora ferma dove era rimasta per tutto il tempo di quella discussione. Per la testa le vorticavano ancora certe parole di Pietro, come se le si fossero impresse a fuoco nella memoria; per un lungo secondo si ritrovò a pensare che, forse, il fatto che avesse deciso di assumersi le sue responsabilità e scusarsi fosse davvero il segno di qualcosa che stava cambiando.
Forse, in fondo, anche in Pietro c'era qualcosa da salvare, anche se rimaneva ancora parecchio da scavare prima di poter togliere quella superficie ostile che Giulia aveva conosciuto fin troppo bene.
NOTE DELLE AUTRICI
Siamo piuttosto sicure che non vi aspettavate un regalo del genere per Caterina, ma Giulia ha questo senso del perfido che la porta a fare certi scherzi non sempre politically correct 😂
Ma veniamo al punto importante: sembra che Giulia e Pietro si siano riappacificati, almeno momentaneamente. Sarà forse il passo giusto per far nascere un'amicizia? Dipenderà tutto se Giulia si fiderà definitivamente di lui... E voi, vi fidate di Pietro e delle sue intenzioni?
A mercoledì prossimo con la terza parte del capitolo!
Kiara & Greyjoy
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