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Capitolo 14 - The last day (Pt. 3)

Caterina salì sulla Galliera a passi lenti, lanciando uno sguardo dietro di sé, controllando se Nicola stesse arrivando.

Sentì un po' di malinconia nel pensare che quella era l'ultima volta che sarebbe salita su quella corriera, almeno fino a settembre. Per tre mesi non avrebbe passato la mezz'ora del ritorno con Nicola, e nemmeno avrebbe visto così tanto spesso Alessio. Per quanto amasse l'estate e le vacanze, quella consapevolezza la stava lasciando più mesta di quel che si sarebbe immaginata.

Si lasciò cadere sul primo sedile vuoto che trovò, verso il fondo della corriera, aspettando che Nicola giungesse. Dopo pochi minuti vide, tenendo gli occhi puntati verso l'esterno del finestrino, la figura bionda e minuta del ragazzo avvicinarsi sempre di più alla corriera, e finalmente salire i gradini, seguito da Filippo e Gabriele.

In pochi passi Nicola sopraggiunse al sedile su cui era seduta Caterina, sedendosi di fianco a lei, e poggiando lo zaino sopra le ginocchia.

-Stavo cominciano a pensare avessi perso la strada per la corriera- lo prese in giro bonariamente Caterina, sorridendogli.

-Tranquilla, non perdo l'orientamento così facilmente- disse in risposta Nicola, avvinandosi di più a lei, e lasciandole un bacio a fior di labbra.

Pochi attimi dopo la Galliera iniziò il suo consueto tragitto, diretta alla fermata della stazione di Piano Veneto, dove vi arrivò impiegandoci alcuni minuti.

Nicola aveva appoggiato il capo contro il sedile, osservando ancora Caterina che, invece, stava cercando di allungare il collo oltre il sedile davanti a lei, spostando lo sguardo lungo il corridoio della Galliera, ma senza alcun risultato: non riusciva ad individuare colui che stava cercando.

-Stai cercando qualcuno?- chiese incuriosito Nicola, osservandola con la fronte aggrottata. Doveva essere abbastanza intuibile quale era in suo intento, ma Caterina gli rispose comunque subito:

-Cerco di individuare Alessio- borbottò, delusa per il fatto che tra studenti che scendevano ed altri che salivano si era formata troppa confusione nel corridoio della corriera - Avrei voluto salutarlo almeno oggi, ma non lo vedo-.

Si sentì sconfitta quando si rese conto di non essere riuscita ad intravederlo. Si voltò verso Nicola, lasciando andare un lungo respiro: era delusa, ma non voleva nemmeno sprecare tutto il viaggio ad aspettare Alessio.

Nicola annuì piano, senza dire nulla. Non sembrava particolarmente infastidito dalla cosa, ma nemmeno troppo entusiasta, Caterina lo poteva intuire facilmente. Sperava solo che nei mesi futuri le cose si appianassero maggiormente: avrebbe dato qualsiasi cosa per vedere il suo ragazzo riuscire ad andare oltre la gelosia che provava nei confronti di Alessio.

La corriera ripartì dopo alcuni minuti; Caterina si lasciò scivolare sul sedile, la sensazione di delusione che non accennava ad andarsene. Avrebbe davvero voluto dare un ultimo saluto ad Alessio prima delle vacanze. Certo, aveva il suo numero, ma mandargli un messaggio non sarebbe mai stata la stessa cosa che salutarlo di persona.

Non ci misero molto ad arrivare nei pressi di Torre San Donato: Caterina aveva perso la cognizione del tempo, e quasi si stupì di riconoscere la strada della fermata principale del paese. La corriera accostò qualche secondo dopo, aprendo le porte per lasciar scendere la maggior parte degli studenti.

Fu in quel momento che, parecchio distante dal sedile su cui si trovavano lei e Nicola, Caterina notò una figura dalle spalle larghe e dai corti capelli biondo scuro alzarsi da un sedile delle prime file. Alessio si era alzato per far scendere la persona che aveva di fianco in un momento di relativa calma, poco prima che la corriera ripartisse, e rendendosi così individuabile agli occhi di Caterina.

Mentre le porte della corriera si richiudevano in vista della ripartenza, si rivolse velocemente a Nicola:

-Puoi farmi passare?-.

Nicola aggrottò la fronte, confuso:

-Dove devi andare?-.

-Ho appena intravisto Alessio- rispose Caterina - Vado a salutarlo-.

Nicola evitò di rispondere, limitandosi ad alzarsi controvoglia dal proprio sedile per lasciarla passare.

Ora che la corriera era appena ripartita e che la massa di studenti era decisamente diminuita, a Caterina risultò molto più semplice e veloce raggiungere le prime file.

Si sporse verso il sedile accanto al finestrino della fila dove si era diretta, e finalmente ebbe la certezza che Alessio era proprio lì, ancora inconsapevole della presenza di Caterina: era voltato stancamente verso il finestrino, dopo essersi spostato sul sedile accanto, ora lasciato libero.

-Finalmente ti ho trovato!-.

L'improvvisa esclamazione fece sussultare Alessio. Caterina non riuscì a trattenersi dal ridere, nemmeno quando, sedendosi accanto a lui, Alessio le lanciò uno sguardo di fuoco.

-Grazie per avermi fatto perdere dieci anni di vita- continuò a guardarla torvamente ancora per qualche secondo, prima di scuotere la testa e lasciarsi andare a sua volta ad una risata leggera.

-Mi stavi cercando?- proseguì, quando ripresero fiato entrambi - Ero convinto non fossi in corriera oggi, non ti ho vista quando sono salito-.

-Ero nelle ultime file- rispose Caterina - Pronto per le vacanze?-.

-Sì, abbastanza- per quanto la voce risultasse ferma, il volto di Alessio si era rabbuiato per una frazione di secondo. Caterina ebbe quasi il dubbio di essersi solo immaginata quel repentino cambio d'umore; non indagò oltre, perché Alessio proseguì a parlare:

-Mi servono un po' di mesi per ricaricarmi-.

-Non ti dispiacerà non dover più cercarmi qua in corriera?- Caterina gli dette una gomitata leggera, cercando di riportare un po' di buonumore tra di loro.

Alessio sbuffò divertito:

-Tanto da settembre dovrò sopportarti ancora- fu il suo turno di ridere, quando Caterina fece finta di essersi offesa - E poi magari ci vedremo anche quest'estate-.

Caterina si ritrovò ad annuire in silenzio. Non disse nulla per qualche momento, prima di dire, a voce più bassa:

-Un po' mi dispiacerà non vederti qui tutti i giorni, mi ci ero abituata-.

Alessio ricambiò il suo sguardo, le iridi chiare che sembravano trasmetterle più tranquillità e positività:

-È solo questione di qualche mese. Non disperarti-.

La corriera era già ripartita dalla fermata principale di Torre San Donato, segnale evidente che, ormai, anche a quella di Caterina mancavano solo pochi minuti.

Si voltò a guardare Alessio d'istinto, incrociandone lo sguardo limpido: non si era preparata alcun discorso, ma quello le sembrava il momento migliore per dirgli cose che le stavano ronzando in testa ormai da parecchio.

-Non ti ho mai ringraziato abbastanza quando a novembre mi avevi consolata, dopo che ero scoppiata a piangere- sentì le guance prendere colore, ma si sforzò di ignorare l'imbarazzo - E neanche quando hai dato la spinta necessaria a Nicola per tornare a parlarmi e poi a dichiararsi-.

Alessio la guardò senza dire nulla per i primi secondi. Fu solo dopo alcuni attimi che accennò di nuovo ad un sorriso, annuendo:

-Credo che alla fine siamo pari- si voltò verso di lei, gli occhi azzurri che trasmettevano serenità - Sembra che anche io ci abbia guadagnato un'amica-.

L'attimo dopo, senza nemmeno starci a riflettere, Caterina l'aveva stretto in un abbraccio. Non le capitava spesso di lasciarsi andare a gesti d'affetto così espliciti, ma in quel momento ne aveva sentito il bisogno.

Alessio ricambiò la stretta il secondo dopo, passandole le braccia attorno al collo.

Rimasero così per alcuni lunghi secondi di silenzio; Caterina riusciva a percepire, in quella vicinanza, il calore del corpo di Alessio e il suo profumo. Due cose che, ormai, aveva imparato a conoscere di lui, in tutti quei mesi.

La Galliera continuava a sfrecciare lungo la statale, dove di lì a poco avrebbe raggiunto la fermata di Nicola. Caterina sciolse lentamente l'abbraccio, consapevole che le rimaneva poco tempo per tornare al posto che aveva condiviso con Nicola per gran parte del viaggio e salutarlo prima che scendesse.

-Ora vado, o Nicola finirà per mettermi il broncio se non lo saluto- mormorò Caterina, rivolta ad Alessio, che annuì comprensivo:

-Meglio evitare situazioni complicate-.

Caterina ridacchiò all'ultima frase dell'amico: che Nicola non provasse simpatia per Alessio non era affatto una novità per nessuno di loro.

Fece per alzarsi, ma decise di voltarsi un'ultima volta verso l'amico. Si sporse verso di lui, lasciandogli un veloce bacio sulla guancia, resa ispida dalla barba. Per un attimo Caterina si bloccò, cercando di evitare di dargli un bacio a stampo: Alessio si era girato proprio nel momento in cui lei gli si era avvicinata, facendole deviare all'ultimo la direzione del bacio.

Quando tentò di alzarsi per la seconda volta, stavolta definitivamente, Caterina dovette risedersi a forza, spinta malamente da qualcuno che le era passato di fianco in maniera piuttosto irruenta.

Caterina si sentì raggelare nell'istante stesso in cui, allungando il collo, riconobbe quella persona.

Nicola era passato oltre di lei senza nemmeno degnarla di uno sguardo, e senza nemmeno rivolgerle la parola, diretto alla porta davanti alle prime file della corriera.

-Ma quello non era ... - Alessio lanciò a sua volta un'occhiata confusa verso l'altro, mentre Caterina sentiva il respiro farsi più pesante. Aveva il tremendo sospetto di aver intuito cosa doveva aver fatto reagire Nicola a quel modo.

-Era lui-.

Doveva per forza aver visto la sua vicinanza ad Alessio di poco prima, ed aver equivocato quel bacio che c'era stato. Aveva forse visto male, pensando che lei lo stesse veramente baciando?

L'autista accostò la corriera, dopo aver rallentato e raggiunto la fermata. Fu in quell'ultimo momento utile che Nicola si voltò indietro, verso Caterina, lanciandole uno sguardo furioso.

Caterina si sentì crollare la terra sotto i piedi, nell'esatto istante in cui lui l'aveva guardata a quel modo, e con la tacita conferma che doveva essere convinto di aver visto qualcosa che, in realtà, non c'era stato.

Until the truth becomes a lie

Until you change, until you deny

Until you believe*

(Thirty seconds to Mars - "Savior")

*il copyright della canzone appartiene esclusivamente alla band e ai suoi autori.

NOTE DELLE AUTRICI

In questa bollente giornata estiva in cui si crepa letteralmente dal caldo, arriviamo alla fine anche del capitolo 14.

Sembra che le cose tra Caterina e Nicola non vadano troppo bene: secondo voi la gelosia di Nicola sta diventando esagerata (tanto che non ha lasciato nemmeno il tempo di far spiegare a Caterina)? E poi ... si chiariranno, prima o poi?

E per quanto riguarda Alessio, a vostro parere ha doppi fini a sua volta verso Caterina?

Ci rivediamo mercoledì prossimo con il capitolo 15!

Kiara & Greyjoy

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