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Capitolo 14 - The last day (Pt. 2)

I giorni piovosi che avevano accompagnato l'inizio di giugno sembravano essere finiti; il caldo asfissiante era tornato a farsi sentire in quegli ultimi giorni di scuola.

Giovedì 9 giugno era quello che poteva definirsi uno dei giorni più felici per tutti gli studenti del Virgilio: quello in cui sarebbe finito l'anno scolastico, e che avrebbe segnato l'inizio delle vacanze estive sin dal suono dell'ultima campanella.

Quella mattina, sin dalle prime ore di lezione, non si faceva altro che festeggiare per la fine della scuola. Era un clima piuttosto diffuso in tutte le classi del Virgilio; nella 2°A alcuni banchi erano stati portati ed uniti al centro dell'aula, formando un unico grande tavolo, sopra al quale vi erano sacchetti di patatine, salatini e bottiglie di diverse bibite.

Tutti stavano festeggiando, ridendo, scherzando insieme, ma nonostante quell'aria di allegria e spensieratezza, Giulia non riusciva a prendervene parte.

Era seduta su un banco spostato lungo la parete, tenendo in mano un bicchiere di aranciata da cui aveva a malapena bevuto un sorso; era consapevole di non dover tenersi per forza in disparte, in quella giornata, ma non riusciva comunque a lasciarsi andare fino in fondo. Erano troppi i pensieri che le ronzavano in testa, in quel momento.

Caterina la teneva osservata dall'altra parte della classe, dove si trovava in piedi con Eleonora e Valerio; per quanto Giulia evitasse lo sguardo dell'amica, sapeva comunque di essere osservata da lei.

Non si sorprese molto quando, qualche attimo dopo, notò Caterina avvicinarsi definitivamente.

-Come mai te ne stai qua da sola?- qualche altro secondo dopo Caterina si trovava già seduta a sua volta sul banco, di fianco a Giulia – E pensare che ero convinta avresti almeno voluto festeggiare con tutto questo cibo presente-.

Giulia tirò un sospiro demoralizzato: il tentativo di Caterina di buttare la questione nel sarcasmo non era riuscito fino in fondo.

-Hai litigato con Filippo, per caso?- continuò Caterina, stavolta più apprensiva.

Sentendo il nome del ragazzo, Giulia alzò lo sguardo verso l'altra: in effetti la questione girava attorno a Filippo, anche se nessun litigio era di mezzo. 

-Oh no, tra me e lui va benissimo- iniziò Giulia, tirando di nuovo un sospiro – È solo che con l'estate ci vedremo di meno. Molto meno-.

Si portò alle labbra il bicchiere, bevendo qualche sorso di aranciata. Si sentì in parte una stupida ad aver detto a voce quello che la preoccupava: non riusciva a capire cosa fosse a farla sentire così insicura riguardo i mesi estivi che l'attendevano. Era forse l'assenza di esperienza in storie romantiche? O la paura di perdere di nuovo Filippo, dopo averlo ritrovato dopo mesi di sofferenze?

Non lo sapeva, ma sapeva che la lontananza che ci sarebbe stata fino a settembre non la incoraggiava per niente.

-Potrete comunque vedervi, almeno ogni tanto. Non credo nessuno ve lo impedirebbe- cercò di convincerla Caterina – Perché sei così agitata sulla questione?-.

-Non lo so nemmeno io- si ritrovò ad ammettere Giulia, a bassa voce – Ho paura per questa lontananza. Forse ho solo paura di perderlo-.

Caterina annuì in silenzio, voltandosi verso Giulia e aspettando che alzasse il capo per ricambiarne lo sguardo:

-Non credo che Filippo abbia atteso così tanto tempo per stare con te, per poi mandare tutto a quel paese così facilmente. E poi tre mesi passano abbastanza velocemente-.

Giulia si ritrovò ad annuire, senza dire nulla. Continuava a ripetere mentalmente le parole di Caterina: in fin dei conti, non aveva detto cose sbagliate. Filippo di certo non avrebbe lasciato perdere quello che c'era tra di loro, dopo aver avuto tutta quella pazienza per mesi.

E nemmeno lei voleva rovinare tutto. Non voleva perderlo, non proprio ora che le cose cominciavano ad andare veramente per il verso giusto.

Giulia scosse la testa: no, non poteva permettersi di partire già con l'idea che sarebbe fallito tutto quello che aveva costruito con Filippo fino a quel momento, solo per colpa dell'estate.

Erano ancora giovani, con pochi mezzi per riuscire a vedersi spesso, ma non poteva nemmeno darsi per vinta ancor prima di provarci.

Doveva fidarsi di lui, e anche di se stessa: non voleva che tutti i pianti, i momenti difficili che aveva passato, e che avevano passato entrambi, risultassero nulli e inutili.

E forse, con una conferma da Filippo stesso, si sarebbe finalmente tranquillizzata almeno un po'.

*

L'eccitazione per la fine della scuola era percepibile nell'aria anche durante gli intervalli, nei gesti e nelle voci concitate e allegre di tutti. Appena era suonata la campanella Caterina aveva trascinato giù dal banco Giulia, ora un po' meno abbattuta, non lasciandole scampo; si erano subito dirette verso le scalinate che portavano al piano superiore, dove, già a circa metà del corridoio, erano udibili schiamazzi e una tremenda confusione provenienti dalla porta ancora chiusa della 3°A.

Caterina e Giulia erano arrivate a pochi metri dalla porta dell'aula, proprio quando la porta venne aperta bruscamente ed altrettanto rumorosamente.

Il primo ad uscire fu Pietro, che doveva averle viste quasi subito: si congelò sul posto per diversi secondi, prima di andarsene in tutta fretta, lo sguardo abbassato e in imbarazzo.

Giulia aveva ricambiato lo sguardo con rabbia: se fin dall'inizio non aveva mai sopportato Pietro, dopo quello che aveva fatto a Filippo la sua antipatia verso di lui era aumentata a dismisura. Il momento in cui l'avrebbe perdonato era ancora molto lontano.

-Ehi, ciao!-.

Caterina e Giulia vennero distratte dalla voce allegra e squillante di Filippo, uscito quasi di corsa dalla classe, seguito da Nicola, che stava avanzando con passo calmo e rilassato.

Mentre Caterina, ora con un sorriso dipinto sulle labbra, si diresse da Nicola, che ricambiò il sorriso compiaciuto, Giulia preferì attendere che Filippo le si avvicinasse; in pochi passi colmò la distanza che lo separava da lei.

Doveva aver percepito subito che qualcosa non andava: dopo averla abbracciata e stretta a sé, abbassò il proprio viso verso quello di Giulia, sussurrandole con dolcezza:

-Stai bene? Non sembri avere una bella cera-.

Giulia si lasciò andare ad un sorriso timido, intenerita dalla preoccupazione e dalla devozione che Filippo continuava a dimostrarle. Riusciva sempre ad essere così dolce.

-Sto bene- cercò di minimizzare. Appoggiò il capo contro il petto di Filippo, passando le braccia attorno al suo busto.

Sentiva gli sguardi degli altri ragazzi della 3°A addosso, ma poco le importava: l'unica cosa che le interessava in quel momento era stare con Filippo, e magari trovare il coraggio per parlargli delle sue paure senza sembrare paranoica.

Alzò ancora un po' il viso, avvicinando le proprie labbra a quelle di Filippo, lasciandogli un bacio a stampo a fior di labbra. Dopo alcuni istanti, Filippo si staccò dolcemente da lei, e mosse qualche passo verso il punto del corridoio dove si erano presentati la prima volta che avevano parlato tra di loro.

-Sicura che vada tutto bene?- Filippo continuava a tenerle una mano, accarezzandone il dorso con il pollice – Sei silenziosa oggi-.

Giulia si morse il labbro inferiore: a quanto pareva Filippo la conosceva meglio di quel che immaginava.

-In realtà ho un po' di pensieri per la testa- parlò a voce bassa, guardando altrove per non incrociare lo sguardo confuso di Filippo e sentirsi ancor più stupida – Sono un po' in para per i prossimi mesi-.

-Per le vacanze, intendi?- Filippo aggrottò la fronte, incerto.

Giulia si ritrovò ad annuire, arrossendo:

-Sì. Niente più scuola significa anche niente più intervalli ogni giorno, e ... Credo tu abbia capito cosa intendo-.

Vide Filippo abbandonare l'espressione disorientata di poco prima nell'istante in cui finì di parlare. Doveva aver capito dove lei stesse cercando di andare implicitamente a parare.

Portò le dita sotto il mento della ragazza, invitandola a non abbassare lo sguardo e a guardarlo, prima di risponderle:

-Giulia, dispiace anche a me il fatto che non ci vedremo più tutti i giorni per i prossimi tre mesi. Ma non vuol dire che alla fine ci lasceremo per questo- le sorrise incoraggiante, nonostante lo sguardo esitante che gli rivolgeva Giulia – Non mi importa se non ci vedremo tutti i giorni, anche se abbiamo appena cominciato a stare insieme come coppia. Ti telefonerò, verrò a Borgovento in un qualche modo, ma non devi preoccuparti. Non è così nera come la vedi tu-.

Giulia soppesò ancora per qualche istante quelle parole. Sentirle pronunciare dalla voce di Filippo era senz'altro rincuorante: si sentiva decisamente più tranquilla ora, anche se qualche dubbio l'attanagliava ancora.

Ricambiò la stretta della mano di Filippo, come a volergli chiedere maggiori conferme:

-Ce la faremo?-.

Filippo rise dolcemente, e non accennò a fermarsi nemmeno dopo lo sguardo truce di Giulia:

-Sono piuttosto ottimista in merito. E se ora non mi fai un sorriso a trentadue denti ... -.

Filippo non finì nemmeno la frase: in un secondo portò le mani sui fianchi di Giulia, cominciando a farle il solletico sopra la maglietta leggera che indossava.

Giulia si piegò in automatico: soffriva tremendamente il solletico in quel punto del corpo, e Filippo lo sapeva abbastanza bene da potersene approfittare. Non riuscì a trattenersi dal ridere e dal muoversi, nonostante tutta la sua buona volontà.

-Fermo!- farfugliò Giulia,  il fiato mozzato, cercando di fermare le mani di Filippo con le proprie.

Si sforzò di continuare a sorridere, anche se in quel momento si sentiva solo indolenzita; Filippo però doveva ritenersi soddisfatto, perché la lasciò stare.

-Sei contento ora?- gli domandò Giulia, fintamente seccata.

Filippo avvicinò il viso a quello di Giulia, attirandola a sé nuovamente:

-Molto, davvero molto-.

You know our sacred dream won't fail *





*il copyright della canzone (HIM - "The sacrament") appartiene esclusivamente alla band e ai suoi autori.

NOTE DELLE AUTRICI
Eccoci di nuovo con un'altra parte di questo capitolo. Nonostante la sua ridotta lunghezza, ci ha permesso di analizzare soprattutto i pensieri e i dubbi di Giulia... Se foste al suo posto, avreste gli stessi che timori? ( E vorreste anche un ragazzo che vi fa tornare il sorriso scherzando?😂)
A mercoledì per scoprire come finirà questo ultimo giorno di scuola!

Kiara e Greyjoy

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