Capitolo 6 - Home sweet home (Pt. 1)
Gli ultimi giorni di febbraio erano stati accompagnati da tiepide giornate di sole, senza piogge scroscianti o eccessivo gelo invernale. In fin dei conti, Giulia si sentiva fortunata: nonostante l'enorme quantità di turisti che si erano riversati nella città a causa del carnevale, lei e Filippo erano riusciti a portare nel nuovo appartamento le ultime cose. Avevano dovuto attraversare mezza Venezia con le valigie in mano, tra gente mascherata e turisti con macchine fotografiche sempre in azione, ma alla fine ce l'avevano fatta: anche gli ultimi vestiti e gli ultimi oggetti erano arrivati sani e salvi a destinazione.
E, con sua somma gioia, Giulia poteva dirsi soddisfatta del tutto dall'aspetto che aveva assunto ora l'appartamento, finalmente pienamente abitabile e non più spoglio come appariva all'inizio di gennaio: guardandosi intorno, attraversando le stanze e osservando i mobili nuovi e pronti per essere usati e riempiti delle loro cose, si sentiva realizzata.
Si sentiva già a casa.
Quella sensazione di euforia e contentezza riusciva a coprire perfino il senso di stanchezza che l'accompagnava all'idea che, già dal giorno dopo, lei e Filippo si sarebbero dovuti dare da fare per mettere in ordine anche le ultime cose portate nell'appartamento e per dover pulire tutto quanto – per l'ennesima volta.
Per il momento, però, le bastava essere lì, a guardare con gli occhi lucidi per la commozione ogni angolo di quella casa. La sera del 25 febbraio si sentiva esattamente così: felice come era stata poche altre volte in vita sua. Non le importava che la casa fosse nel disordine più assoluto, che l'indomani l'avrebbe attesa una fatica immane nel sistemare tutto quanto. Era in pace con se stessa, e nulla sembrava in grado di scalfirla.
-Credo che stanotte mi addormenterò appena mi stenderò sul materasso- esclamò Filippo, raggiungendola nel piccolo salotto, dove Giulia se ne stava seduta sul divano, a sfogliare le istruzioni d'uso del forno.
-Non dirmi che sei davvero così stanco- lo prese in giro lei, sollevando il capo e guardandolo sedersi accanto a lei.
-Ti ricordo che io stamattina ho lavorato, e il pomeriggio l'ho passato a svuotare le mie valigie- puntualizzò Filippo, il viso stanco ma con un sorriso accennato a stendergli le labbra.
Effettivamente non era stata una giornata semplice, ma non si potevano lamentare: il lavoro part-time di Filippo in un supermercato a Marghera – e il posto altrettanto part-time da commessa in un piccolo negozio di abbigliamento che Giulia aveva trovato da quasi un anno- portava comunque soldi preziosi, che andavano ad aggiungersi a quelli passati loro dalle loro famiglie, e nonostante la fatica per conciliare il lavoro con il trasferimento e l'università si considerava del tutto fortunato.
-E domani non avremo un minuto nemmeno per respirare, figuriamoci per riposare- continuò lui, affossandosi nel divano con aria disperata. Giulia, a guardarlo, sarebbe scoppiata a ridere, se non fosse stato per il fatto che, per una volta, Filippo aveva perfettamente ragione riguardo il giorno seguente.
-Abbiamo tempo tutto il giorno per sistemare la casa, in ogni caso- cercò di consolarlo lei, cercando di apparire perlomeno ottimista – Ce la possiamo fare. Anche prendendoci qualche pausa-.
-Pausa? Tutto il giorno? Non dirmi che ti sei dimenticata cosa succede domani- Filippo rimase a fissarla intensamente per diversi attimi, durante i quali Giulia non poté fare a meno di sentire l'ombra del panico assalirla. Che diavolo doveva succedere domani? Alessio e Alice si erano autoinvitati a cena per dar loro il definitivo benvenuto in qualità di vicini di casa? Avevano in programma qualche impegno di cui Giulia non si ricordava? Era prevista la fine del mondo entro la mezzanotte del 26 febbraio?
-Puoi essere più specifico?- chiese infine, confusa e ancor più agitata dallo sguardo sorpreso di Filippo, che continuava a fissarla – Credo di non riuscire a seguirti-.
-Te ne sei scordata sul serio, allora- sbuffò lui, più con rassegnazione che reale nervosismo – Tua mamma, tua sorella, tuo cognato e mio fratello ti dicono nulla?-.
Per i primi secondi dopo quella risposta Giulia rimase in silenzio, immobile. Fu solo quando cominciò a recepire il significato di quelle parole che, inevitabilmente, cominciò a sudare freddo e a sentire lo stomaco chiudersi. In mezzo a tutta quella pace e quella calma che sentiva dalla mattina, doveva per forza spuntare un intoppo. Un intoppo non da poco.
-Stai scherzando, vero?-.
-Temo proprio di no-.
-Ma non dovevano venire domenica?!- strillò Giulia, alzandosi di scatto dal divano e mettendosi di fronte a Filippo, che stava cercando di trattenersi dal ridere.
-E domani che giorno pensi che sia? Se oggi è sabato, domani è per forza ... -.
-Domenica- completò Giulia.
Si era completamente scordata di aver invitato sua madre, Ilaria e il suo ragazzo, e nonché Fabio, proprio per l'indomani. Si mise le mani tra i capelli, passando lo sguardo su ogni angolo del salotto: la casa era un completo disordine, sembrava più un accampamento da campeggio che altro. Non ce l'avrebbero mai fatta a sistemare tutto entro mezzogiorno.
Già si immaginava le urla di sua madre nel vedere com'era ridotta la casa. Probabilmente le avrebbe detto che aveva fatto il passo più lungo della gamba, e che non sarebbe mai riuscita a tener in ordine un appartamento più grande di quello in cui aveva vissuto con Caterina fino al giorno prima.
Era nei guai, decisamente nei guai.
-Ci aspetta una lunga giornata domani- continuò Filippo, che, tutto sommato, non sembrava nel panico come lei – Capisco che tu volessi festeggiare stasera, ma ho come l'impressione che una bella dormita sia la soluzione migliore-.
-Per quanto incredibile possa sembrare, sono d'accordo- borbottò Giulia, a bassa voce.
Vivevano lì da nemmeno ventiquattr'ore e già si ritrovavano a dover far fronte alla prima difficoltà.
Poteva dire che l'avventura fosse ufficialmente cominciata.
*
Giulia se ne stava seduta sul bordo del divano in salotto, lo sguardo attento e in allerta, pronta a captare qualsiasi segno che le facesse presupporre il peggio. Lanciò una veloce occhiata a Filippo, in piedi sulla soglia della stanza, e intuì solo guardandolo che anche lui era teso, sotto esame, il sorriso tirato che in realtà nascondeva una dose di gioia mista a paura di essere giudicato malamente.
Era una sensazione strana, quella che stava provando Giulia in quel momento, nell'osservare sua madre, sua sorella Ilaria con il suo compagno Ettore, e il fratello di Filippo avanzare in quella che era, ormai, a tutti gli effetti casa sua. Casa loro, sua e di Filippo.
Non si era mai chiesta prima come sarebbe stato essere in prima persona la padrona di casa, colei che invitava i propri parenti più cari per un pranzo in tranquillità; ora che si trovava in quell'esatta situazione le veniva quasi da ridere per l'incredibilità della cosa. Lei che invitava a pranzo sua madre e non più il contrario? Doveva ancora abituarsi alla sola idea, nonostante la stesse già mettendo in pratica.
E continuava a sentirsi tesa, nel tenere d'occhio lo sguardo critico di sua madre, mentre studiava attentamente la stanza in cui si trovavano tutti: era l'unica ad essere rimasta in piedi, mentre continuava a muoversi lungo la camera, gettando occhiate in ogni angolo. Giulia non si era sentita così agitata nemmeno al primo esame universitario, nemmeno alla maturità: sperava solamente che Anita si decidesse a dire finalmente qualcosa, interrompendo quel momento di muta aspettativa.
-Me lo aspettavo più grande questo appartamento- disse infine Anita, fermandosi di fronte a Giulia, e dando inevitabilmente le spalle a Filippo.
-Gli altri che avevamo visto erano tutti più o meno così, in fatto di grandezza- spiegò Giulia, cercando di sorridere il più possibile.
-Vi siete sistemati bene, in ogni caso- intervenne Fabio, che in quel momento era l'unico che sembrava davvero convinto di quel che stava dicendo. Se ne stava seduto su una delle poltrone accanto al divano, e subito dopo aver finito di parlare lanciò un sorriso mite sia a Giulia che a Filippo, incoraggiante.
-Sistemati bene? Ma se vivono in un disordine pazzesco!- replicò Anita, con fare quasi scandalizzato.
-Ma lascia loro un po' di tempo che si sistemino, mamma- replicò Ilaria, in difesa della sorella e di Filippo. Giulia la ringraziò silenziosamente con un veloce sguardo d'intesa, ora meno agitata.
-Credo comunque che questa casa sia troppo piccola. E faticheranno comunque a tenerla pulita ed in ordine, anche quando vivranno qui già da un anno-.
-Lasciali fare, Anì, lasciali fare. Se la caveranno- liquidò facilmente il discorso Ettore, seduto tra Giulia ed Ilaria sul divano.
Anita non sembrava ancora del tutto convinta, ma rinunciò a fare qualsiasi altra osservazione simile sulla casa, e Giulia poté finalmente tirare un sospiro di sollievo. Almeno per ora poteva considerarsi più tranquilla.
-Comunque io e Giulia siamo pienamente convinti sulla scelta della casa- Filippo si fece avanti per la prima volta da quando i loro parenti erano entrati nell'appartamento, apparendo più timido di quanto non lo sarebbe stato in una qualsiasi altra occasione – È una bella zona, questa, e poi è comoda: siamo piuttosto vicino alla stazione di Santa Lucia, e questo non è certo un male. E poi due nostri amici abitano nel palazzo accanto, quindi nel caso avessimo bisogno di aiuto ... -.
-Chi vive nel palazzo accanto? Due vostri amici?- lo interruppe repentinamente Anita, spingendo Filippo a bloccarsi completamente, confuso e incapace di capire bene quale fosse il problema.
-Alessio e la sua ragazza- spiegò Giulia, dubbiosa sul fatto che sua madre ricordasse anche solo vagamente dell'esistenza di un suo amico con quel nome, ma decisa a dimostrare che non c'era nulla da temere – È delle nostre parti anche lui, lo conosciamo da anni-.
-Spero solo non vi venga in mente di far feste fino a tarda notte con questi vostri amici del palazzo accanto- borbottò Anita, ancora poco convinta.
-Questo non lo escluderei in ogni caso- si ritrovò a sussurrare Filippo, in un fil di voce che non venne udito da nessun altro.
Giulia si ritrovò a scuotere il capo, impercettibilmente: erano solo l'inizio, e la tentazione di volersi sotterrare era già piuttosto forte.
-Tutto ottimo, davvero!- esclamò Fabio, un sorriso soddisfatto stampato in viso, mentre posava la forchetta sul tovagliolo.
Giulia cercò di ricambiare il sorriso, sollevata almeno un po' per non aver ricevuto altri commenti negativi anche sul pranzo. In casa non avevano ancora granché – sarebbe dovuta andare a fare la spesa il prima possibile, ma di certo il giorno prima le era stato del tutto impossibile-, e aveva dovuto inventarsi qualcosa quella mattina in tutta fretta, per non rischiare di lasciare tutti a bocca asciutta e con il piatto vuoto.
Il risultato, comunque, non le sembrava essere stato così scarso: nessuno si era lamentato, e nemmeno sua madre si era presa la briga per contraddire Fabio.
Poteva ritenersi soddisfatta.
-Non ho avuto molto tempo per preparare un pranzo più elaborato di così, per questo vi siete dovuti accontentare di questo- disse Giulia, guardando uno ad uno i commensali seduti attorno alla tavola.
-Non è un problema, direi- la rassicurò a sua volta Ilaria.
-È come ha detto Giulia, ieri abbiamo avuto a malapena il tempo per respirare- confermò Filippo, accarezzando piano il braccio di Giulia, seduta di fianco a lui – È stata una giornata lunga. Siamo crollati sul letto a dormire prima delle undici, figuriamoci-.
-Davvero avete dormito?- Fabio rivolse al fratello minore uno sguardo stupito ed incredulo, che si trasformò subito in un'espressione maliziosa, non appena Filippo gli ebbe lanciato di rimando un'occhiata fulminante – Insomma, sono fermamente convinto che prima o poi ti beccherai una denuncia dai tuoi vicini di casa per rumori notturni molesti, ma se mi dici così ... -.
-Ma non puoi tenere la bocca chiusa?- sbottò Filippo, rosso in viso come non mai.
Giulia non cercò nemmeno di ribattere, ben conscia di essere arrossita vistosamente a sua volta, ed altrettanto consapevole di avere gli occhi di tutti puntati su di sé e Filippo.
-Denuncia per rumori notturni? In che senso?- domandò sconvolta Anita, spostando febbrilmente lo sguardo da Fabio a Filippo ed infine a Giulia.
-Dai, mamma, non indagare nei loro affari- liquidò la questione Ilaria, cercando di distrarre sua madre dal fare altre domande.
-Ma volevo solamente capire- si giustificò Anita, e Giulia si ritrovò a sperare vivamente che la questione potesse essere chiusa lì. Ilaria frantumò quelle sue speranze in poco più che qualche secondo:
-Ma sì, dai, hanno più di vent'anni e stanno insieme da sei anni, è ovvio che non si limitino più ai baci da un bel po'-.
Giulia abbassò automaticamente lo sguardo, del tutto intenzionata a non incrociare lo sguardo di nessun altro. Non riusciva a vedere in viso nemmeno Filippo, ma era certa che anche lui si trovasse nella stessa situazione di incredibile imbarazzo.
-Cosa?- mormorò più tra sé e sé Anita, probabilmente ancor più sconvolta di prima – Non si dovrebbe fare, non prima del matrimonio!-.
-Questo accadeva cent'anni fa-.
Anita sbuffò, e Giulia provò ad alzare un attimo lo sguardo, incuriosita: si sarebbe aspettata di vedere sua madre ben più scandalizzata, ma non le sembrava troppo arrabbiata. Non più di quanto si sarebbe aspettata.
-Certe cose preferisco non saperle, in ogni caso- riprese Anita, prima di prendere in mano il proprio bicchiere e bere un sorso d'acqua – Chiudiamo qui questo discorso-.
Giulia tirò l'ennesimo sospiro, sentendosi già meglio nel sentire sua madre dire così. Nulla le impedì di rivolgere ad Ilaria e Fabio un'occhiata torva; ebbe in risposta solamente una linguaccia da sua sorella ed un sorriso beffardo da parte dell'altro.
Lanciò un'ulteriore occhiata a Filippo, ancora in religioso silenzio tanto da sembrare ormai assente. Non si meravigliò molto nel trovarlo completamente rosso in viso, ancora nell'imbarazzo più totale. Nel vederlo in quello stato Giulia non poté trattenersi dal ridere: una risata isterica, ma pur sempre divertita.
All'occhiata minacciosa di Filippo rise ancor più forte, il cuore più leggero di quanto non si sarebbe aspettata fino a qualche attimo prima.
NOTE DELLE AUTRICI
Sono trascorse un paio di settimane dall'ultimo capitolo e Giulia e Filippo hanno finalmente raggiunto il loro nuovo nido d'amore! Ebbene sì, i nostri amati piccioncini si sono ufficialmente trasferiti e questo evento porta con sé qualcosa: responsabilità, inviti e inaugurazioni con amici e parenti... E purtroppo per loro anche numerose scene comiche o imbarazzanti (dipende tutto dal punto di vista, alla fine🤭)Come andrà a finire questa serata? Giulia e Filippo avranno un po' di pace oppure qualche altro evento darà ulteriore pepe alla serata?Venerdì lo scoprite!
Kiara & Greyjoy
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