Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 30 - Black holes and revelations (Pt. 3)

-Non può essere sempre la stessa storia ogni volta- Aurora parlava a bassa voce, probabilmente per non farsi sentire da chiunque stesse occupando il bagno in quel momento, ma non sufficientemente piano – Prima saltano fuori dicendo che devono sposarsi quando dovevamo farlo noi, ora quella è persino incinta ... E ce lo dicono oggi. Che sorpresa, eh?-.

Giulia rimase pietrificata, letteralmente immobile e ora tutt'altro che decisa ad uscire. La tentazione di aprire la porta di colpo e prendere Aurora a schiaffi era forte, ma ancora più forte era l'istinto di rimanere lì in ascolto, e sentire che altro aveva da dire sul conto suo e di Filippo.

Aveva ben pochi dubbi sul fatto che, effettivamente, fossero proprio loro i soggetti di quel suo lamentarsi.

-Veramente sono io che ho chiesto loro cosa stesse succedendo- Giulia non si stupì molto nello scoprire che con Aurora c'era anche Fabio, stizzito e notevolmente irritato – Inizialmente non volevano nemmeno dirmelo-.

Si sentì sollevata nel constatare che almeno lui non li stava giudicando. Dal tono della sua voce sembrava quasi arrabbiato, tutt'altro che d'accordo con Aurora.

-In ogni caso lo avrebbero detto tra non molto- sbottò lei, con la stessa voce stridula che la caratterizzava ogni volta che si agitava.

Giulia sentì Fabio sospirare pesantemente:

-Non credo Giulia abbia fatto apposta a voler rimanere incinta proprio in questo periodo-.

-Però sono sempre loro ad essere al centro dell'attenzione. Trovano sempre qualcosa per essere protagonisti- proseguì imperterrita Aurora.

Giulia strinse le mani a pugno con forza, quasi conficcandosi le unghie nei palmi. Si sentiva così offesa e arrabbiata nei suoi confronti che dovette fare un notevole sforzo per non uscire subito di lì e sputarle in faccia tutti i peggiori insulti che le stavano venendo in mente.

-Sul serio la stai mettendo su questo piano?- a giudicare da come lo disse, persino Fabio sembrava sorpreso da ciò che aveva appena ascoltato – Mio fratello minore e mia cognata, cognata che peraltro conosco da anni, stanno per diventare genitori e tu sei convinta abbiano manie di protagonismo?-.

Giulia annuì tra sé e sé, incitando mentalmente Fabio.

La delusione cominciò a farsi strada in mezzo alla rabbia e al risentimento: con Aurora non aveva mai avuto molti contatti, ma non avrebbe mai detto di avere davanti una persona così gretta ed invidiosa. Proprio perché la loro era una conoscenza più che superficiale mai si sarebbe aspettata certe insinuazioni da parte sua.

Aurora riprese a parlare, lo stesso tono basso e lagnoso:

-Volevo solamente passare la giornata del nostro matrimonio senza sentirmi inferiore a nessuno-.

-Non siamo inferiori a nessuno- Fabio aveva atteso qualche secondo prima di parlare, la voce stanca e piena di rabbia mal repressa – Non mi sento inferiore a mio fratello se lui si è sposato e sta per avere dei figli prima di me. Sono solo felice per lui, e penso che prima o poi toccherà anche a me. Io alla sua età non avrei mai avuto il coraggio di vivere la vita che si è scelto Filippo-.

Aveva parlato senza esitazioni, segno che probabilmente quelle cose le pensava davvero, e non era solo il nervosismo verso Aurora a spingerlo a parlare in quel modo.

Giulia si sentì di nuovo sollevata nel sapere che Fabio non la pensava allo stesso modo di Aurora su di lei e Filippo: immaginava che, se così non fosse stato, la delusione sarebbe stata ben maggiore.

Sentì i passi di qualcuno – non riuscì a distinguere se fosse Fabio ad essersi mosso o Aurora- attraversare lo spazio stretto dell'antibagno. Forse stavano per uscire nuovamente.

-Dovresti provare a pensare che, magari, quella degli altri non è solo mania di protagonismo, ma solo voglia di condividere le cose belle che stanno capitando-.

Era stato di nuovo Fabio a parlare, e subito dopo Giulia avvertì distintamente il cigolio della porta, segno inequivocabile che almeno Fabio doveva essersene uscito. La porta che conduceva nel corridoio esterno sbatté; ne seguì un lungo silenzio che Giulia non seppe come interpretare.

Non aveva idea se anche Aurora se ne fosse uscita, o se Fabio sarebbe tornato indietro in pochi minuti. E lei non poteva rimanere ancora lì tanto a lungo ancora: probabilmente, dopo tutto il tempo in cui era rimasta lì, Filippo ed Ilaria dovevano aver cominciato a darla per dispersa.

Rimase ancora qualche secondo lì, esitante, prima di girare la chiave nella serratura, ed aprire infine la porta. Si guardò intorno guardinga, prima di capire ben presto che Fabio era l'unico ad essere uscito da lì.

Aurora, appoggiata contro la parete opposta, accanto ad un'altra finestra, la stava guardando con la bocca spalancata e gli occhi sgranati, consapevole della figuraccia appena fatta. In una qualsiasi altra occasione, Giulia le sarebbe scoppiata a ridere in faccia, prima di avvicinarsi e mandarla a quel paese.

Ciò che fece, invece, sorprese persino se stessa: non fece alcun passo verso Aurora, che continuava ancora a guardarla con aria imbarazzata e sorpresa, incapace di formulare qualsiasi frase di scuse.

Giulia ricambiò lo sguardo, rivolgendole un sorriso radioso e totalmente finto, il nervoso che si trasformava silenziosamente in sarcasmo tagliente:

-Tranquilla, anche se ho sentito tutto quello che hai detto su di me e mio marito, rimarrà tutto tra queste quattro mura- Giulia parlò sorprendentemente in modo calmo, al limite della cordialità più che amichevole. Aurora continuò a rimanere in silenzio, guardandola con aria perplessa e sempre a disagio.

Giulia fece per andarsene, prima di bloccarsi davanti alla porta d'uscita; si girò lentamente, lo stesso sorriso affabile che avrebbe dovuto spaventare Aurora ben più di uno sguardo minaccioso:

-Sono convinta che il valore di una persona non si giudichi in base all'avere figli o meno. Sono ben altre le cose che dicono se si è una persona decente o no- iniziò a dire, con calma sovrannaturale – Comunque sì, devo dire che è davvero fantastico essere sempre la star al centro dell'attenzione di tutti. Tu invece non hai nemmeno le palle per dirmi cosa pensi di me in faccia-.

Abbassò la maniglia e se ne uscì, pestando i piedi a terra e senza più voltarsi indietro: non aveva alcuna voglia di ritrovarsi davanti agli occhi la faccia insignificante di Aurora ancora una volta.

*

Dalla finestra aperta sembrava arrivare a malapena una brezza leggera, che arieggiava a stento il salotto. Giulia si sistemò meglio sul divano, cercando di non finire proprio davanti all'aria generata dal ventilatore poggiato a terra, ma facendo in modo di non essere nemmeno troppo distante.

Il brutto tempo era durato solo il tempo di una giornata, e già dal giorno dopo il matrimonio il sole era tornato a splendere come non mai. Giulia aveva sperato fino all'ultimo l'arrivo anticipato dell'autunno: lavorare per ore intere, camminando e sudando per gran parte del giorno, cominciava a pesarle non poco. Il pensiero che l'indomani fosse già lunedì e l'attendesse l'ennesima settimana lavorativa la sconfortava come non mai.

-Eccoci qua di ritorno-.

Giulia alzò gli occhi su Caterina, appena rientrata nel salotto di casa sua, con Francesco ben saldo tra le braccia. A Giulia sfuggì un sorriso osservando quello che, a tutti gli effetti, considerava un nipote acquisito: cresceva a vista d'occhio, e ormai mancavano pochi mesi al suo primo compleanno. Più cresceva, più somigliava a Nicola, nei capelli biondissimi e nei lineamenti del viso, tranne che per gli occhi: il castano delle iridi era chiaramente ereditato da Caterina.

Richiamava Nicola anche nel carattere, per quel che aveva potuto notare fino a quel momento: Giulia non credeva di aver mai visto un neonato più silenzioso e tranquillo di Francesco. Sperava che quella fortuna potesse toccare anche a lei, perché si sarebbe volentieri evitata intere notti insonni per i pianti dei suoi figli.

-Già fatto? Ormai ci hai preso mano- commentò Giulia.

-Dovresti fare pratica anche tu, nel cambio dei pannolini- replicò Caterina, mentre raggiungeva il tavolino accanto al divano e riponeva delicatamente Francesco nella sdraietta reclinabile – Hai anche a disposizione un ignaro volontario. Che vuoi di più dalla vita?-.

-Non farmici pensare, vado nel panico anche solo al pensiero che dovrò fare tutto doppio- sospirò a fondo Giulia, con aria stanca. Non voleva pensare troppo a quanto tutto sarebbe cambiato nel giro di sei mesi: era un periodo futuro che riusciva a renderla felice già adesso e mandarla tremendamente nel panico allo stesso tempo.

Per un po' di tempo nessuno disse nulla. Caterina era sprofondata a sua volta sul divano, tenendo gli occhi ben attenti su Francesco, che gorgogliava sommessamente mentre gli occhi gli si facevano sempre più pesanti per il sonno. Anche Giulia aveva chiuso gli occhi per un po': il giorno prima lei e Filippo erano rientrati a Venezia con l'ultimo treno della sera, e le ore di sonno non le erano bastate per recuperare tutte le energie.

-C'è una cosa di cui vorrei parlare-.

Quasi sussultò nel sentire la voce di Caterina rompere il silenzio. Aveva parlato tranquillamente, eppure Giulia aveva subito sentito il battito del cuore accelerare. Aveva la netta sensazione che quelle parole precedessero soltanto qualcosa che non le sarebbe piaciuto, e per un attimo sperò tanto di essersele solo immaginate e che in realtà Caterina non avesse detto nulla.

-O meglio ... - nonostante le speranze di Giulia, Caterina continuò a parlare – Eri tu che mi dovevi parlare di una cosa-.

-Di cosa?- Giulia si morse il labbro inferiore, pentendosi subito di aver fatto finta di non capire. Aveva intuito subito a cosa si stava riferendo Caterina, e proprio per quello ora sapeva che i suoi timori iniziali erano del tutto fondati.

Caterina gesticolò con una mano, e girandosi verso di lei:

-Al matrimonio avevi detto che dovevi spiegarmi una cosa. Su mio fratello e Filippo-.

-Dobbiamo parlarne proprio ora?- Giulia seppe di aver parlato con tono fin troppo esasperato, ma le importò poco. In quelle ultime due settimane aveva sperato che Caterina si fosse del tutto dimenticata di quel che si erano dette la sera del matrimonio: né lei né Giulia avevano più accennato a quel discorso, e Giulia aveva sperato che continuasse così ancora per un po'. La verità era che si era pentita amaramente di aver invitato Lorenzo, e di aver promesso a Caterina maggiore chiarezza.

-Sono passate due settimane, direi che è ora- insistette Caterina, aggrottando la fronte – Non sembri molto convinta-.

Giulia sospirò, agitandosi sul divano e sistemandosi più composta:

-È che potrebbe non essere ciò che ti aspetti- mormorò appena, rifiutandosi di guardare l'altra in faccia. Cominciava già a sentirsi in colpa, e sapeva già che quel momento sarebbe stato uno dei più difficili da affrontare. Combatté contro la tentazione di coprirsi il viso con le mani, e anche contro la voglia di scappare via.

-Che vuoi dire?-.

Anche se non la stava guardando, Giulia riusciva perfettamente ad immaginarsi lo sguardo confuso dell'amica.

-Che è una storia lunga, e che speravo di non doverti raccontare- replicò Giulia, sollevando le gambe e piegandole contro il petto, un braccio a circondarle all'altezza delle ginocchia. Si maledisse mentalmente per non aver parlato prima a Caterina dello strano rapporto che aveva costruito con Lorenzo, e in alternativa per non esserselo tenuto per sé ancora per qualche anno.

-Dopo queste premesse credo che a maggior ragione dovresti parlarmene- Caterina sembrava quanto mai disorientata, ormai a tratti irritata dalla reticenza dell'altra. A Giulia quel particolare piacque ancora meno.

-Non è facile-.

-Provaci lo stesso-.

Stavolta le mani sul viso Giulia se le passò sul serio. Chiuse per un attimo gli occhi, cercando di fare mente locale; doveva trovare il modo più gentile possibile per non far apparire Lorenzo troppo in cattiva luce, e per non far sembrare la cosa più strana di quel che già era.

Sperò che Nicola se ne stesse fuori casa ancora per un po', e che non ripiombasse proprio durante quella discussione: non aveva nessuna voglia di far partecipe anche lui di quello che stava per dire.

-Anni fa tuo fratello provava qualcosa per me- Giulia riuscì ad articolare quelle parole dopo un tempo che le parve infinito, e con una fatica che non avrebbe pensato possibile – Filippo lo ha saputo già all'epoca, e non l'aveva presa benissimo. Anche se di fatto non c'è mai stato niente tra me e Lorenzo-.




NOTE DELLE AUTRICI

Ebbene sì, le figure misteriose che si celavano dietro la porta del bagno in cui Giulia si trovava erano proprio Aurora e Fabio. La ragazza non sembra nutrire una grande simpatia e stima nei confronti di Giulia, decisamente non supportata dal novello marito. Giulia, però, non ce la fa a starsene zitta e buona lì dentro (e seguire il consiglio dei Maneskin 😂), ma la affronta senza peli sulla lingua. Ne esce così una conversazione mooooolto piacevole, con un'uscita di scena memorabile!

Cambia la scena e per Giulia giunge il momento di affrontare un'altra conversazione, questa volta con Caterina e dall'argomento decisamente più ostico. Caterina infatti non ha dimenticato quel discorso relativo a suo fratello e Filippo lasciato in sospeso il giorno nel matrimonio di quest'ultimo. Dopo molti tentennamenti e timori, Giulia rivela i sentimenti che Lorenzo provava per lei anni prima.

Quale sarà la reazione di Caterina alla bomba appena lanciata?

Venerdì lo scoprirete!

Kiara & Greyjoy

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro