Capitolo 29 - Parte di me (Pt. 7)
Alessio per poco non rischiò di strozzarsi con la sua stessa saliva, e anche Pietro non ebbe una reazione troppo entusiasta: si limitò a far vagare lo sguardo da Giulia ad Alessio, in un misto di perplessità e timore.
-Ballare una volta mi è già bastato per farmi venire la nausea- Alessio parlò non appena recuperato abbastanza fiato da permettergli di risultare comprensibile. Tossì rumorosamente ancora una volta, sperando che il rossore del suo viso fosse attribuibile a quell'accesso di tosse violenta, piuttosto che a qualsiasi altro motivo.
Pietro smise di guardarli, abbassando gli occhi e trasferendo il proprio peso da una gamba all'altra con fare imbarazzato:
-E poi in realtà stavo parlando con qualcuno, quindi ... -.
-E quel qualcuno è proprio qui!-.
Giulia riconobbe la voce squillante di Fernando all'istante, prima ancora di accorgersi del suo arrivo. Era arrivato di soppiatto alle spalle di Pietro, e Giulia non si era minimamente accorta del suo avvicinarsi, troppo presa a studiare le espressioni a disagio degli altri due.
Rimase stupita non poco dell'ipotesi che Pietro stesse parlando proprio con Fernando, almeno per i primi secondi prima di ricordarsi che, in occasioni evidentemente a lei del tutto sconosciute, sembravano aver legato tra loro. Il modo in cui Pietro stava osservando Fernando – come se lo stesse considerando il suo personale salvatore dalle situazioni difficili-, e il modo in cui Fernando gli aveva appoggiato una mano sulla spalla, lasciavano intravedere una complicità ben più cementata di quel che si sarebbe aspettata. Giulia prese appunto mentalmente di domandare più specificatamente ad uno dei due da quando e come erano diventati così tanto amici.
-Io devo tornare da Alice- Alessio aveva interrotto il silenzio parlando con tono secco. Non aspettò nemmeno una risposta, prima di allontanarsi velocemente, lasciandosi alle spalle lo sguardo confuso di Giulia e quello impassibile di Pietro.
-Sembra che io abbia appena perso il cavaliere che mi volevi proporre- ironizzò Pietro, bevendo un altro sorso di prosecco. Fernando rise, scoccandogli un sorriso:
-Se ti senti proprio deluso, farò uno sforzo e ti porterò a ballare io-.
Come risposta, ricevette un'unica occhiata di fuoco dall'altro.
-Sembra che le mie capacità da Cupido stiano peggiorando notevolmente- sospirò infine Giulia, più confusa che altro da tutte quelle dinamiche nascoste che le si erano appena presentate agli occhi – Forse è meglio se anche io vado in cerca di Filippo-.
Si congedò senza indugiare ulteriormente, e tornando alla sua consueta ricerca di Filippo. Avanzò tra i tavoli, cercando di allungarsi per vedere sopra le teste degli invitati alzatisi per ballare, e stavolta ebbe decisamente più fortuna: Filippo era poco distante da lei, seduto ad un tavolo a parlare con Nicola.
Giulia arrivò nei loro pressi poco dopo, abbassandosi a cingere con le braccia le spalle di Filippo, arrivando dietro di lui:
-Dov'eri finito? Non ti ho visto per un bel po'- gli disse, appoggiando il mento sui suoi capelli ricci.
-Ero qui da un po', in realtà- Filippo non rispose alla stretta di Giulia con l'entusiasmo che lei si sarebbe aspettata. La sua voce le era quasi parsa fredda, e anche l'espressione del viso sembrava alquanto tesa. Giulia alzò gli occhi su Nicola: nemmeno lui sembrava passarsela troppo bene. Sembrava preoccupato, a tratti seccato.
-Caterina dov'è?- Giulia lo chiese quasi istantaneamente, forse nella speranza di capire cosa stava succedendo. Si guardò intorno, ma non riuscì ad individuarla; fu Nicola a toglierle qualsiasi dubbio, un attimo dopo:
-È andata un attimo all'ingresso dell'agriturismo- spiegò, rivolgendole una smorfia spazientita – Suo fratello l'ha chiamata poco fa per dirle che stava arrivando qui-.
A Giulia si bloccò quasi il respirò, e dovette fare uno sforzo immane per non strozzarsi con la sua stesa saliva nel sentire quelle parole.
Ora riusciva a capire esattamente come mai Caterina non fosse lì, e il perché delle facce tutt'altro che felici di Filippo e Nicola.
-Non avevi detto che non sarebbe venuto?- Filippo si girò verso di lei, e Giulia si sentì terribilmente in colpa nell'incrociare i suoi occhi delusi. Mesi prima, quando era stato il momento di stilare una lista di invitati e di inviare gli inviti, avevano discusso a lungo se includere anche Lorenzo: Filippo ne avrebbe fatto volentieri a meno, anche per non dover dare strane spiegazioni a Caterina, ma Giulia aveva insistito per invitare anche lui. Era passata appena una settimana da quando lo aveva incontrato in ospedale dopo la nascita di Francesco, e sapeva che il senso di colpa per averlo escluso a priori non avrebbe fatto altro che accompagnarla. Alla fine anche Filippo aveva ceduto, e Giulia aveva mandato l'invito anche a Lorenzo, sperando in cuor suo di non sbagliarsi sul fatto che, quasi sicuramente, lui avrebbe comunque declinato l'offerta.
-Avevo detto che molto probabilmente non l'avrebbe fatto- farfugliò Giulia, abbassando lo sguardo. Cominciava già a preoccuparsi: per Filippo, e la gelosia evidente che lo stava attanagliando, per Nicola e il suo astio, del tutto ricambiato, per Lorenzo, e anche per Caterina, che di sicuro avrebbe fatto domande e chiesto spiegazioni sulla presenza di suo fratello. Aveva commesso un errore di valutazione con troppa leggerezza, e se ne stava rendendo conto solo in quel momento. Aveva dato così per scontata l'assenza di Lorenzo che non aveva nemmeno più pensato alla sua possibile presenza.
Passarono solo pochi altri minuti, prima che Giulia intravedesse da distante Caterina fare ritorno, con Lorenzo al seguito. Erano passati diversi mesi dall'ultima volta in cui l'aveva visto, e non sembrava essere cambiato affatto; era solo vestito più elegantemente, e con la barba più curata e corta di come l'aveva a gennaio.
-Eccoci di ritorno- Caterina arrivò poco dopo, senza nascondere troppo il proprio imbarazzo per la situazione inaspettata – Non mi avevi detto che avevi invitato anche lui-.
Si era direttamente rivolta a Giulia per quell'ultima osservazione, e lei si ritrovò a guardare di rimando l'amica senza riuscire a darle una ragione valida.
-Colpa mia, non le avevo detto che sarei venuto stasera. Se ne sarà dimenticata- Lorenzo la salvò appena in tempo, e Giulia si ritrovò ad annuire, pur rimanendo in difficoltà:
-Infatti, è così. E poi mi sembrava maleducato tagliare fuori anche tuo fratello. D'altro canto, conosco anche lui- farfugliò Giulia, cercando di darsi un contegno. Caterina la guardò con la fronte aggrottata, ma non ebbe nulla da ridire: forse si era convinta a sufficienza per non fare ulteriori domande.
L'espressione di Filippo, invece, Giulia non ebbe il coraggio di studiarla. L'aveva sentito masticare a malapena un saluto – più o meno la stessa reazione che aveva avuto Nicola-, ma non aveva avuto la forza nemmeno di girarsi per un secondo veloce verso di lui. Riusciva comunque ad avvertire l'impaccio e il disagio della situazione ugualmente.
-Congratulazioni, comunque. Spero che la cerimonia sia andata bene- disse Lorenzo. Sembrava aver parlato sia a Giulia che a Filippo, ma la verità era che stava guardando solamente lei, come se Caterina, Filippo, Nicola e tutto il resto degli invitati non fosse nemmeno presente.
-Benissimo, grazie- rispose rigidamente Filippo, prendendo inaspettatamente la parola per la prima volta da quando Lorenzo era arrivato. Stavolta Giulia non riuscì a non lanciargli un'occhiata: anche il suo viso era totalmente impassibile, esattamente come la voce. Sembrava aver deciso di adottare lo stesso atteggiamento che Nicola teneva solitamente verso Lorenzo.
-È andato tutto bene, fortunatamente- Giulia si schiarì la gola, piuttosto indecisa su come proseguire quell'improbabile dialogo – E a te, il viaggio? Tutto a posto?-.
Lorenzo annuì, lasciandosi andare ad un sorriso accennato:
-Lungo e stancante, ma tutto bene-.
Per alcuni secondi nessuno disse altro. Caterina continuava a spostare lo sguardo interrogativo su tutti i presenti – su Giulia soprattutto-; Filippo e Nicola sembravano determinati a non dare nemmeno la parvenza di non essere totalmente ostili all'ultimo arrivato, e Lorenzo sembrava volerli ignorare del tutto. Giulia, internamente, si ritrovò a sospirare stancamente: toccava di nuovo a lei cercare di rendere il tutto meno imbarazzante di quel che già era.
-Ti va qualcosa? Non so quanto sia rimasto da mangiare, forse qualche fetta della torta nuziale ... O preferisci qualcosa da bere?-.
-Sono a posto così- Lorenzo mosse la mano in segno di diniego – Avrei ... Avrei invece qualcos'altro da chiederti-.
Lorenzo era visibilmente arrossito, e Giulia sapeva che non era solamente perché Filippo gli aveva appena puntato gli occhi addosso. Ebbe la netta sensazione di non doversi aspettare nulla di positivo, oltre che qualcosa che non sarebbe mai riuscita a spiegare decentemente a Caterina.
-Posso invitarti per un ballo veloce?-.
Lorenzo lo disse talmente velocemente che Giulia stentò quasi a capire, ma il rossore sulle sue guance e gli occhi sgranati di Filippo le stavano facendo intuire di aver capito benissimo.
-Mia sorella mi stava raccontando che ti andava di ballare, stasera- proseguì Lorenzo, in un tentativo disperato di rendere quella proposta meno strana agli occhi degli altri presenti. Gli unici occhi che in quel momento Giulia voleva incontrare, però, non erano quelli di Lorenzo. Lanciò un'occhiata a Filippo, e fu contenta di intercettare il suo sguardo anche solo per un breve secondo. Non avrebbe voluto rifiutare a Lorenzo quella proposta – non innocente quanto poteva apparire, pensava, ma nemmeno così squallida e strana-, ma non avrebbe nemmeno voluto fare un torto a quello che era appena diventato suo marito.
-Se vuoi andare, vai- Filippo aveva distolto lo sguardo, ma aveva cercato di parlare il più normalmente possibile, mentre si alzava dalla sedia – Nel frattempo io andrò a prendere un po' d'aria fresca fuori-.
Nicola si alzò a sua volta, sistemandosi la camicia ormai spiegazzata:
-Vengo con te-.
Giulia sentì un peso tremendo sul petto, mentre Filippo si allontanava con Nicola. Rimase ad osservalo fino a quando non sparì dal suo campo visivo, il senso di colpa che si insinuava in lei silenzioso e desolante.
-Allora io vado a recuperare mio figlio, visto che voi due dovete scappare insieme- Caterina si intromise in quel silenzio, lanciando un'ultima occhiata dubbiosa sia al fratello che a Giulia. Alla fine, in meno di qualche secondo, Giulia si era ritrovata da sola con Lorenzo, probabilmente come lui aveva sperato sin dall'inizio.
Si costrinse a sorridere, anche se per la testa rivedeva ancora l'espressione fredda di Filippo e la sua fuga lontano da Lorenzo:
-Credo che possiamo andare-.
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