Capitolo 26 - Good goodbye (Pt. 1)
Giulia si stravaccò sul divano, stanca morta e sudata. Se avesse chiuso gli occhi, lì sul morbido divano del suo salotto, sarebbe finita sicuramente per addormentarsi; si sforzò di non cadere nel sonno tentatore. Doveva fare ancora un sacco di cose, prima di potersi mettere tranquilla: farsi una bella doccia per lavare via il sudore che le imperlava la pelle, scegliere dei vestiti freschi da indossare, ed iniziare a preparare la cena.
Non sapeva esattamente che ore fossero – anche se a giudicare dalla luce solare aranciata che entrava dalla finestra, dovevano essere circa le sei passate-, ma sperava perlomeno le restasse un tempo sufficiente per fare quelle ultime cose che le mancavano all'appello. Auspicava anche che Filippo si sbrigasse a finire la sua doccia: sentiva ancora lo scroscio dell'acqua provenire dal bagno, segno che non aveva ancora finito.
Aveva passato la giornata a riassettare l'appartamento e a studiarsi un menu per la cena di quella sera. Sua sorella Ilaria e Fabio sarebbero giunti lì presto, per una serata unicamente tra fratelli.
Una serata tra fratelli che Giulia sperava andasse bene, e con un intento ben preciso.
Non doveva mancare molto al loro arrivo, e l'acqua della doccia ora aveva smesso di scrosciare, indicando che probabilmente Filippo aveva finito. Nonostante questo, Giulia non riuscì a trovare la forza per alzarsi da lì.
Aveva cominciato giusto da pochi giorni il nuovo lavoro, dopo aver aspettato un po' di tempo l'esito del colloquio all'agenzia di viaggi. A quanto pareva era andato bene, visto che l'avevano assunta, e adesso, da qualche giorno in quella fine di maggio, poteva finalmente dirsi attiva.
I giorni passati li aveva trascorsi sotto il sole cocente, a camminare per ore e a parlare in inglese a gruppetti di turisti. Alla fine era giunta a quel sabato sera senza sentirsi nemmeno le gambe. La sera prima lei e Filippo avevano festeggiato il loro settimo anniversario in casa, e Giulia non aveva potuto fare a meno di addormentarsi già alle dieci di sera.
In ogni caso, non si era fermata né riposata nemmeno quel giorno, ed era anche per quello che, in quel momento, stesa su quel divano, il sonno stava quasi per sovrastarla. Giulia si ridestò appena in tempo, e quasi rimase sorpresa nel rendersi conto che nemmeno l'ansia per l'arrivo di Fabio ed Ilaria riusciva a mitigare la sua stanchezza fisica.
Sapeva che avrebbe dovuto rallentare un attimo i ritmi, ma le sembrava impossibile: tra il nuovo lavoro, l'imminente laurea di Filippo, e i preparativi del matrimonio tutte le sue energie sembravano essere semplicemente prosciugate.
Si mise a pensare alla sensazione dell'acqua tiepida della doccia che si sarebbe fatta di lì a poco, pregustando già la freschezza e il sollievo temporaneo che le avrebbe donato. Dovette però risvegliarsi piuttosto violentemente da quell'immagine ristoratrice, quando si rese conto che qualcuno aveva appena suonato al citofono.
Giulia afferrò nel panico più totale il cellulare dalla tasca dei jeans: erano già le sette, quando lei era rimasta convinta fino a quel momento che fossero solo le sei e mezza. Aveva perso completamente la cognizione del tempo.
Si alzò di scatto, già immaginandosi le facce divertite di Ilaria e Fabio nel trovare lei e Filippo ancora indietrissimo con i preparativi. Probabilmente lo avrebbero capito sin da quando Giulia avrebbe aperto loro la porta d'ingresso completamente spettinata e sudata, in completo disordine.
Avanzò a lunghi passi, fermandosi davanti al bagno prima di avanzare verso l'ingresso. Aprì la porta di scatto, e ignorò del tutto il fatto che Filippo fosse ancora mezzo nudo:
-Cerca di muoverti, sono già qui e noi siamo in maledetto ritardo!-.
-Già qui? Stai scherzando, spero!- esclamò con voce stridula Filippo, voltandosi verso di lei con occhi sgranati. Giulia aveva già proseguito il suo cammino, senza nemmeno ribattere. Quando si ritrovò nell'ingresso, fece un profondo respiro, prima di sollevare la cornetta del citofono e farsi sfuggire un fintamente allegro "Sì?".
-Aprici, che qua fuori fa un caldo terribile!-.
Giulia chiuse per un attimo gli occhi, le voci in sincrono di sua sorella e di Fabio che le ronzavano ancora nelle orecchie. Tirò un altro sospiro prolungato: per come era iniziata la serata, non osava immaginare come sarebbe potuta concludersi.
Giulia era finita per fare tutto di corsa, mentre Filippo intratteneva Ilaria e Fabio nel piccolo salotto dell'appartamento. Si era fatta una doccia il più in fretta possibile, e poi si era fiondata a cercare dei vestiti puliti nell'armadio della camera.
Dopo essersi data una pettinata e una leggera passata di trucco, era tornata in cucina, senza ancora idee ben chiare su cosa cucinare. Filippo aveva fatto la spesa giusto il giorno prima, ma si erano completamente dimenticati di comprare ingredienti per piatti particolari.
Alla fine, tutti riuniti al tavolo della cucina dopo il richiamo di Giulia, erano arrivati alla decisione collettiva e democratica di ordinare delle pizze. Giulia, con ancora le gambe gonfie e doloranti, e la schiena a pezzi, non credeva di essere mai stata più felice nello scoprire di non dover passare ulteriore tempo in piedi davanti ai fornelli. Allo stesso tempo aveva evitato di rischiare di far prendere fuoco all'intero palazzo lasciando Filippo a cucinare. Non poteva che dirsi soddisfatta del risultato.
Alle otto erano finalmente arrivate le loro pizze, e la cena aveva avuto ufficialmente inizio. Giulia aveva appena finito la sua ultima fetta di pizza, quando Ilaria aveva iniziato a parlare, dopo alcuni minuti di silenzio:
-Come vanno i preparativi?-.
Al solo sentire parlare del matrimonio, Giulia dovette trattenersi per non roteare gli occhi al cielo.
-Male- iniziò a dire, per venire subito interrotta da un'occhiata fulminante di Filippo, che subito dopo iniziò a parlarle sopra:
-Benissimo! Abbiamo la data del matrimonio: 25 agosto- annunciò, quasi emozionato nel dire a qualcun altro per la prima volta la data prefissata – Molto presto stamperemo e invieremo gli inviti. Poi penseremo anche ai documenti: le pubblicazioni, la richiesta per celebrare il matrimonio a Verona ... -.
-Dobbiamo anche confermare il posto per il rinfresco. O meglio, per la cena- aggiunse Giulia. Tirò un sospiro profondo. Elencare quel che rimaneva da fare le metteva un'ansia assurda: le sembrava mancasse pochissimo tempo, ormai, per decidere anche quelle ultime cose.
Almeno per il vestito la questione sembrava essere chiusa. Giulia aveva scovato un negozio ben rifornito a Mestre di abiti da sposa che si potevano affittare a prezzi non esosi, e di lì a qualche giorno avrebbe dovuto passare dal negozio per prendere le ultime misure, e vedere cosa c'era da modificare.
-Vi faremo sapere presto anche per quella- confermò Filippo, sorridente. Giulia sapeva che tutta quella sicurezza era solo una facciata: la realtà era che, tra matrimonio e laurea imminenti, Filippo stava ormai rischiando un esaurimento nervoso.
-Siete molto più preparati di me ed Aurora, e pensare che abbiamo deciso di sposarci prima di voi- rise Fabio, prendendo un sorso di birra dal suo bicchiere.
-È una concorrenza spietata, fratello- annuì Filippo, con aria solenne.
A Giulia venne da ridere: probabilmente Fabio aveva preso quella frase come uno scherzo, ma la realtà era che, in fondo, Filippo aveva seriamente intenzione di organizzare un matrimonio migliore di quello del fratello. Giulia dubitava fortemente della possibilità remota che questo accadesse – non era certo possibile organizzare qualcosa di estremamente grandioso con le loro finanze attuali-, ma per il momento non aveva intenzione di farlo troppo presente a Filippo e spezzare così tutte le sue manie di grandezza.
Pochi minuti dopo Filippo si alzò per buttare via i cartoni vuoti delle pizze, e portare in tavola la torta che lui e Giulia avevano ordinato nella pasticceria vicino casa giusto qualche giorno prima. Una cheesecake ai frutti di bosco, dolce che ormai, irrimediabilmente, Giulia associava alla proposta di matrimonio di Filippo.
-In pratica l'unica cosa che vi rimane da pensare è la questione testimoni- aggiunse Ilaria, dopo che Filippo aveva tagliato e distribuito le varie fette, ed essersi riseduto a tavola.
Lui e Giulia si scambiarono uno sguardo fugace, che probabilmente sfuggì sia ad Ilaria che a Fabio:
-In realtà ci abbiamo pensato- iniziò Giulia, cercando di mantenere la voce calma.
-Esattamente- convenne Filippo, ora meno sorridente rispetto a prima.
Fabio ed Ilaria rivolsero ad entrambi uno sguardo perplesso, come in attesa che uno tra Giulia e Filippo si decidesse a dare ulteriori spiegazioni. Delucidazioni che però non arrivarono.
-Che avete deciso?- cercò di spronarli Fabio, lasciandosi andare ad una risata incerta.
Giulia scoccò un'occhiata veloce a Filippo, come a chiedergli attraverso il solo sguardo se si sentisse pronto per fare il passo successivo. Il problema era che nemmeno lei era del tutto pronta a compierlo.
-Beh, forse a questo punto dovrebbe sorgervi il dubbio- cominciò, dopo essersi rumorosamente schiarita la voce.
Filippo aveva ricambiato il suo sguardo con un impercettibile cenno, a conferma che era giunto il momento di spiegare maggiormente il perché di quella cena tra loro quattro:
-Infatti. Non notate nulla di strano?-.
Fabio ed Ilaria assunsero un'espressione ancor più confusa, guardandosi tra di loro, prima di portare gli occhi disorientati verso Giulia e Filippo.
-Esattamente cosa dovremmo notare?- domandò Fabio, allargando le braccia.
-Che ci siete solo voi due con noi, stasera- rispose subito Filippo, arrossendo. Quell'ulteriore indizio non sembrò sortire alcun effetto, perché né Fabio né Ilaria dissero alto. Calò un silenzio imbarazzato, durante il quale Giulia si sentì ancor più in difficoltà. Fu con un sospiro profondo che prese la parola, cercando di non mangiarsi le parole dall'agitazione:
-Vi abbiamo chiesto di venire qui da soli proprio per la questione dei testimoni- iniziò a spiegare, gesticolando nervosamente – Ci stavamo pensando da tempo, e siamo convenuti sul fatto che ... -.
-Che voi due sareste perfetti per l'occasione- concluse Filippo, alzando le spalle come se fosse ovvia come cosa – Insomma, non volevamo fare un torto a nessuno dei nostri amici scegliendo solo alcuni di loro, e poi voi due eravate due candidati ottimi per questo compito-.
-E io che pensavo che i testimoni venissero scelti per l'importanza che ricoprono nella vita degli sposi- lo prese in giro Fabio, prima di allungare una pacca affettuosa sul braccio del fratello minore.
-Era sottinteso- borbottò imbarazzato Filippo, abbassando il viso verso la sua fetta di cheesecake. Giulia si trattenne a stento dal ridere: lei e Filippo avevano provato a pensare a mille modi per poter chiedere ai loro fratelli se volevano fare da testimoni. Alla fine ogni preparativo non era valso a nulla: erano andati completamente a braccio, senza troppe premesse e discorsi complicati. In fin dei conti, era stato meglio così.
-Ma quindi avete scelto solo noi come testimoni? Nessun altro?- domandò ancora Ilaria, il cucchiaino in mano poco distante dalle labbra.
-Già. Tu per me, e Fabio per Filippo. Saremmo davvero molto contenti se accettaste- le rispose Giulia, semplicemente. Lei e Filippo avevano pensato a lungo a chi scegliere: avevano scartato Caterina e Nicola per non doverli costringere ad essere presenti per forza e dover lasciare Francesco dai nonni, se ci fossero stati imprevisti dell'ultimo minuto; Filippo aveva lasciato perdere Pietro nel momento in cui si era reso conto che si sarebbe sentito troppo in colpa verso Nicola per non aver scelto anche lui. Solo per pochi attimi Giulia era rimasta con il pensiero ad Alessio, per poi dirsi che lui non era esattamente l'esempio migliore in fatto di matrimoni e che probabilmente si sarebbe sentito a disagio ad avere un ruolo simile.
-Ovvio che non accettiamo!- esclamò Fabio, rischiando di far soffocare Filippo, che proprio in quel momento stava cercando di bere un sorso di birra – A meno che non ci riserviate una bella fetta di dolce al matrimonio-.
-Molto grande, mi raccomando- convenne Ilaria, ridendo.
Filippo riprese fiato a fatica, e si ritrovò a rispondere con voce roca e il respiro ancora irregolare:
-Credo che potremmo anche fare questo sacrificio-.
-Anche se dovete essere consapevoli che le vostre fette saranno comunque meno belle delle mie- aggiunse Giulia, con fare che non ammetteva alcuna replica.
Fabio annuì accondiscendente:
-Sei la sposa, in questo caso mi pare un accordo onesto-.
Compiaciuta, e finalmente tranquilla, Giulia sorrise sia a Fabio che ad Ilaria. Nelle ultime settimane si era immaginata spesso quel momento: aveva sempre pensato che si sarebbe sentita nervosa, come in effetti era stato, e che per qualunque motivo uno dei due non avrebbe accettato di ricoprire un ruolo così importante. Era stato un tarlo che l'aveva accompagnata fino a quel momento, ma che per una volta si era rivelato infondato.
-Quindi siete i nostri testimoni?- domandò ancora Filippo, come se fosse ancora incredulo delle risposte ricevute.
NOTE DELLE AUTRICI
Nuova settimana, nuovo capitolo... E nuovo lavoro!Ebbene sì! Alla fine il colloquio della nostra Giulia è andato più che bene e così un nuovo capitolo della sua vita ha inizio. Una vita che appare alquanto piena e frenetica. Infatti tra lauree, matrimoni e impegni vari cosa potrebbe mai andare storto? Una cosa, però, è rimasta in sospeso: la questione "testimoni". Ilaria e Fabio accetteranno questo incarico?A venerdì con la continuazione del dialogo per scoprirlo!
Kiara & Greyjoy
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