Capitolo 24 - Choices (Pt. 3)
-Ti devo parlare-.
Si morse il labbro subito dopo essersi sfuggita quella frase. Aveva studiato mille modi per iniziare il discorso con una parvenza di tranquillità, ed era finita comunque per scegliere il modo peggiore possibile per farlo.
Filippo sgranò gli occhi dopo un attimo di disorientamento, e Giulia dovette quasi trattenersi dal dirgli di far finta di non avere sentito nulla.
-Oddio. Ti stai ricredendo sul matrimonio?- la faccia disperata di Filippo sarebbe risultata comica in qualsiasi altra situazione diversa da quella – Oh, lo sapevo che era troppo presto, troppo azzardato! Dovevo ... -.
-Filippo, frena- Giulia alzò entrambe le mani, cercando di calmarlo e farlo smettere di parlare – Non intendevo parlarti di questo. A dire il vero sono cose che non riguardano il matrimonio. Almeno non strettamente parlando-.
Filippo la guardò ancora una volta sorpreso, anche se senza quell'aria preoccupata che invece poco prima risultava più che evidente:
-Davvero? Mi sfugge di cosa vorresti parlarmi, allora. Devo preoccuparmi?-.
Giulia si voltò verso il fornello, con la scusa di dover girare il pollo per evitare che si bruciasse.
-Forse no- mormorò, sospirando.
Calò il silenzio, e si ritrovò inevitabilmente a chiedersi cosa e come avrebbe potuto continuare a parlare. Filippo la stava ancora fissando: sentiva il peso del suo sguardo alle spalle, senza alcuna via di fuga. A Giulia sembrava quasi di essere appena stata inchiodata al muro, impossibilitata a ritirare le parole appena pronunciate.
-Ascolta, non te ne ho parlato prima perché ... - si sentì impacciata, ma si sforzò di tornare a voltarsi verso l'altro – Il perché non lo so, forse mi sentivo stupida io stessa. Ma Caterina mi ha consigliato di parlarne con te, e ha ragione: devo parlarne con te, perché sebbene ti stia per dire alcune scelte che vorrei intraprendere per la mia vita ... Beh, devi saperle anche tu, perché ormai la mia vita è legata anche alla tua. E poi voglio sentire anche la tua opinione-.
Si era ritrovata a gesticolare febbrilmente, e smise solo quando Filippo le ebbe posato una mano sulla spalla. Di nuovo le sembrava più preoccupato che altro:
-Mi stai un po' spaventando così. Sei sicura che vada tutto bene?-.
Giulia si morse ancor di più il labbro, lo sguardo abbassato sulla padella e sul pollo che stava rigirando lentamente con un mestolo.
Non era sicura della risposta che avrebbe voluto dare. Andava tutto bene? Non lo sapeva davvero. Sapeva solo che in quell'ultimo mese tutte le sue certezze sembravano essere crollate su se stesse, come carta pesta.
Sapeva solo quello. Non sapeva nemmeno come avrebbe potuto reagire Filippo, al solo dirgli che stava cercando annunci di lavoro da almeno una settimana, e che sempre più spesso finiva per immaginarsi loro due con un bambino in braccio.
In quel momento le sembravano più i deliri di una ragazzina confusa, ma tirarsi indietro una volta giunta a quel punto, forse, sarebbe stato ancora peggio.
-Voglio lasciare l'università dopo la sessione estiva. E per lasciarla non intendo abbandonare gli studi definitivamente, solo rimandarne la conclusione-.
Non trovò subito il coraggio di girarsi a guardare Filippo. Riusciva comunque ad immaginarsi il suo viso in quel momento: se lo raffigurava in mente come un dipinto di sorpresa, né in negativo né in positivo. Solo sorpresa.
-Ma perché?- lo sentì domandare dopo alcuni secondi, la voce più bassa e a tratti esitante.
Giulia si ritrovò a sospirare a fondo, spegnendo il fornello e allontanandosi dal bancone della cucina velocemente:
-Perché sento che non è più quello che voglio-.
Riempì i due piatti già in tavola con il pollo, e si sedette dopo aver riposto la padella nel lavandino.
Non aveva più fame, e non dovette sforzarsi molto per trattenersi dall'iniziare a mangiare, mentre aspettava che Filippo la raggiungesse a tavola.
-Giulia, credo che per te sia importante finire gli studi, non puoi sottovalutare l'importanza di una laurea magistrale- Filippo se ne stava ancora in piedi, di fianco a lei, come se non si fosse nemmeno accorto della cena pronta nel piatto.
-Lo so, ma ora come ora vorrei far fruttare la laurea che già ho- Giulia si passò una mano sul viso, nervosamente – Ho guardato qualche annuncio di lavoro in giro-.
-Vuoi trovarti un secondo lavoro?- Filippo la interruppe, guardandola interessato. Si sedette all'improvviso, di fronte a lei, continuando a fissarla con lo stesso cipiglio incuriosito e angosciato allo stesso tempo.
-Non un secondo, uno nuovo- spiegò Giulia, rigirandosi la forchetta tra le dita, senza però toccare il cibo nel piatto – Uno che abbia a che fare con la mia laurea, perlomeno. Che sia pagato meglio, che mi dia più soddisfazioni-.
Sperava di riuscire a convincere Filippo con quelle parole. Probabilmente avrebbe continuato a cercare altri annunci anche senza la sua approvazione, ma in quel momento avrebbe desiderato il suo appoggio più di qualunque altra cosa.
-Mi sono segnata alcuni annunci, per ora. Proverò a mandare via qualche curriculum-.
-E se ... Se non ti chiamassero per un colloquio?- Filippo sembrava già meno agitato rispetto a qualche minuto prima. Doveva aver digerito il senso di disorientamento dovuto alla sorpresa, passando alla fase successiva: cercare di comprendere quella che era l'idea di Giulia.
Aveva perfino cominciato a mangiare, quasi fosse una normale serata e quella una conversazione quasi superficiale; Giulia non sapeva se considerarla una cosa positiva o meno.
-Continuerei a provarci per un altro po' di tempo, e se non dovesse funzionare forse rivedrei le mie idee riguardo l'università- rispose lei, che a quella domanda, in realtà, non aveva ancora trovato una risposta certa –Però prima di mollare voglio almeno provarci-.
Passarono alcuni secondi, prima che qualcuno tra loro dicesse qualcosa. Giulia si era convinta a mangiare un pezzetto di pollo, lo stomaco ancora chiuso; Filippo, invece, sembrava essere completamente assorbito dai suoi pensieri e dalla cena. Non spiccicò parola per alcuni minuti, prima di spezzare il silenzio:
-Va bene-.
Giulia sgranò gli occhi, non sicura di aver capito:
-Va bene?-.
-Nel senso: continuo a credere che forse non dovresti buttare all'aria tutto quello che hai fatto finora- Filippo si schiarì la voce, gesticolando febbrilmente – Ma se troverai un nuovo lavoro che ti piacerà, e ti sentirai più realizzata così ... Allora va bene-.
Giulia si ritrovò a tirare quasi un sospiro di sollievo. Rilassò il corpo, fino allora rimasto rigidamente fermo in attesa di una qualsiasi risposta di Filippo. Avrebbe voluto alzarsi per abbracciarlo, ma qualcosa la costrinse a rimanere dov'era. La consapevolezza che quella discussione non era affatto finita non le lasciò molti altri attimi di serenità.
-Vorrei parlarti anche di un'altra cosa- stavolta la voce le uscì meno sicura, a malapena udibile – Una cosa un po' difficile da spiegare-.
Di nuovo Filippo si ritrovò ad osservarla disorientato:
-Ti ascolto-.
Giulia prese l'ennesimo respiro profondo. Le tornò in mente la reazione che aveva avuto Caterina quando le aveva rivelato ciò che stava per dire anche a Filippo, e quasi scoppiò a ridere per il nervosismo.
Forse Filippo avrebbe reagito allo stesso modo, o forse si sarebbe messo a ridere anche lui, credendola impazzita.
-Ti ricordi l'anno scorso, quando pensavi fossi io quella incinta, e non Caterina?-.
Le sfuggì un sorriso fugace, nel rievocare la giornata in cui Filippo le aveva confessato di averla creduta incinta. In quel momento le era sembrata una situazione buffa. Adesso, invece, ci ripensava e trovava una nota di dolcezza nel modo in cui Filippo le aveva parlato agitato ed emozionato com'era.
In un certo senso sperava di ottenere una reazione simile anche quella sera.
-Mi ricordo eccome- anche Filippo si lasciò sfuggire una risata leggera –Ero terrorizzato e felice allo stesso tempo-.
La sua risata allegra ed imbarazzata le infuse una sorta di coraggio che le era mancato fino a quel momento. Giulia alzò un po' il viso, incrociando fugacemente gli occhi dell'altro:
-Ultimamente penso spesso a come potrebbe essere avere un figlio. Un figlio nostro-.
Non si aspettava una risposta immediata, per niente. Non rimase quindi sorpresa nel constatare che, in effetti, Filippo sembrava essere appena caduto in trance: la teneva osservata con gli occhi spalancati, d'un tratto sbiancato in viso e i muscoli facciali tesi in un'espressione totalmente scioccata.
Giulia si chiese se non fosse il caso di tranquillizzarlo e dirgli che stava solo scherzando, prima che varcasse anche l'ultimo passo verso l'aldilà.
-Aspetta. Comincio a non seguirti- Filippo sembrò ritrovare la voce un minuto dopo, durante il quale Giulia si era trattenuta a stento dall'alzarsi per capire se ancora respirava. Forse avrebbe quasi preferito ottenere una reazione come quella di Caterina.
-Penso solo che mi piacerebbe avere un figlio, tra non molto- Giulia si sforzò di non gesticolare e di non parlare troppo in fretta, anche se i suoi tentativi furono quasi del tutto inutili – Oddio, non lo so quando! Solo... Tra non molto-.
-Non riesci a dare una definizione più precisa di "tra non molto"?- domandò Filippo, la voce stridula e a tratti isterica. Giulia lo guardò scettica, pentendosi amaramente di aver intrapreso quell'argomento:
-Non credo di poterti dire la data esatta in cui rimarrò incinta- .
Aveva parlato troppo acidamente, e Filippo non aveva potuto fare altro che scuotere appena il capo, con fare confuso:
-Non so cosa dire-.
Giulia si ritrovò inconsapevolmente a stringere nella mano il tovagliolo, appallottolandolo nervosamente. Lo sguardo perso di Filippo era probabilmente la cosa che temeva di poter vedere di più dopo quello che gli aveva appena rivelato; avrebbe preferito mille volte una posizione contraria e decisa a quegli occhi disorientati che la tenevano fissata.
-Allora fa parlare me- le tremò un attimo la voce, e si schiarì la gola per camuffare quel tentennamento che, però, Filippo di sicuro doveva aver notato – Non so bene perché mi sia venuto in mente. O meglio, ho sempre pensato che avrei voluto dei figli con te, più avanti. Ma ultimamente, forse perché ho avuto a che fare con Francesco quasi ogni giorno, o per qualsiasi altro oscuro motivo, ci sto pensando davvero molto-.
Sentì Filippo sospirare a fondo, mentre si lasciava scivolare contro lo schienale della sedia. Lo osservò mentre si passava una mano tra i corti capelli ricci, l'aria riflessiva di quando pensava troppo:
-Dobbiamo ancora sposarci- borbottò infine, ancora esitante.
-È vero- si ritrovò a convenire Giulia – Ma tra poco tu ti laureerai, forse per quel tempo io starò già lavorando da un po' ... -.
-Non ti sembra presto in ogni caso?-.
Giulia non riuscì più a trattenersi: si alzò quasi di scatto, forse troppo velocemente per non far trasalire Filippo. Lo raggiunse in due passi, abbassandosi alla sua altezza e congiungendo le mani alle sue:
-Ascolta, non voglio convincerti a fare qualcosa che non vuoi, soprattutto una cosa del genere. Se non te la senti posso capire e ... -.
-È che in realtà ultimamente non ci avevo pensato- la interruppe lui, ricambiando la stretta alle mani di Giulia – Dopo quell'equivoco sì, ma non negli ultimi mesi-.
Dopo qualche secondo le labbra di Filippo si incurvarono in un piccolo sorriso, come se gli fosse appena tornato in mente un ricordo piacevole:
-Sai, quando l'anno scorso pensavo tu fossi incinta è stato strano. All'inizio non capivo niente, assolutamente niente. Forse non avevo realizzato come sarebbe potuta essere la nostra vita da quel momento in poi, neanche quando te l'ho chiesto. Ma almeno in quel momento avevo capito una cosa: sarei rimasto qualunque cosa sarebbe successa. E lo penso tuttora-.
Il sorriso di Filippo non appariva più esitante ed appena accennato: quello che in quel momento stava rivolgendo a Giulia era, stavolta, un sorriso luminoso e sicuro. Sembrava quasi essersi infuso forza con le sue stesse parole, dopo lo smarrimento iniziale.
Inevitabilmente, anche Giulia sentì un sorriso nascerle in viso:
-Non sai quanto sia importante per me sentirtelo dire-.
Filippo le strinse maggiormente le mani, trascinandola più vicino a sé; a Giulia venne quasi naturale sedersi sulle sue gambe, buttandogli le braccia al collo per tenersi più vicina a lui. Era una bella sensazione, quella di cullarsi tra le braccia di Filippo, strette intorno alla sua vita, dimenticandosi per un attimo della tensione che l'aveva tenuta rigida fino a quel momento.
-Senti davvero di voler un figlio?-.
Quella domanda di Filippo era risuonata nel silenzio della stanza quasi come una carezza delicata, la voce bassa e che Giulia non avrebbe udito se si fosse trovata anche solo dall'altro lato del tavolo.
-È difficile da spiegare- mormorò lei, senza staccarsi dal capo dell'altro, con i capelli ricci di Filippo che le solleticavano la pelle della guancia – Penso che se capitasse a breve ne sarei terrorizzata, ma anche felice. Certo, se capitasse quando tu ti sarai laureato e io trovato un nuovo lavoro sarebbe magnifico-.
Un attimo dopo si trovò a staccarsi di qualche centimetro da lui, giusto lo spazio per riuscire a guardarlo in viso:
-Ma non sono l'unica che deve volerlo. Non sarei da sola in una situazione del genere-.
Non si sarebbe aspettata di incrociare di nuovo il sorriso di Filippo. Era come se il disorientamento dovuto alle scelte che Giulia gli aveva appena chiesto di fare fosse passato in secondo piano, sostituito dal bisogno di farle sapere che, nonostante tutto, ci sarebbe sempre stato.
-Credo ci dovrò pensare. E vedremo cosa succederà quando sarà il momento-.
NOTE DELLE AUTRICI
Alla fine torniamo sempre a lei, alla nostra cara Giulia, che sembra proprio aver ascoltato l'amica una volta per tutte. E così ha deciso di parlare a cuore aperto a Filippo, confrontandosi con lui sui vari pensieri che le frullano per la mente.Dopo questo primo confronto, Filippo non sembra comprendere pienamente le scelte e le volontà della sua ragazza, ma nonostante ciò non le fa mancare il suo appoggio. Il futuro di Giulia, dunque, è ancora molto nebuloso, e chissà se in un futuro più o meno prossimo arriverà questo pargolo tanto menzionato. Per scoprire cosa accadrà in futuro, fate anche voi la scelta giusta e tornate venerdì con il finale di questo capitolo!
Kiara & Greyjoy
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro