Capitolo 20 - Fire meet gasoline (Pt. 3)
Alessio fece qualche altro passo, poggiandosi contro il lavandino, cercando di richiudere la zip dei jeans e rimettere a posto la cintura. Sembrava avere qualche problema, e Pietro ebbe la certezza che non si sarebbero mossi da lì tanto presto.
-Ci sono quasi- borbottò in modo sconnesso Alessio, non riuscendo poi a trattenere una debole risata, quando all'ennesimo tentativo la cerniera ancora sembrava non essere stata richiusa, probabilmente bloccata.
Pietro se ne rimase zitto, sconsolato e rassegnato. Per un attimo pensò di trascinare di peso Alessio fuori da lì, ancora con i jeans semi aperti, fregandosene dell'aspetto completamente trasandato che avrebbe avuto. Desistette, sbuffando nell'accorgersi che, ormai, Alessio aveva smesso pure qualsiasi piccolo tentativo di rimettersi a posto i pantaloni, continuando a ridere.
Pietro rimase indeciso ancora qualche secondo, in bilico tra la voglia di andarsene il prima possibile e il senso del dovere che gli impediva di fregarsene di lui – anche se, doveva ammetterlo a se stesso, non era del tutto sicuro di poterlo chiamare propriamente senso del dovere.
-E va bene- masticò quelle parole con nervosismo, prima di raggiungere Alessio in un paio di passi, sistemandosi di fronte a lui e abbassando il viso, in modo da potergli dare una mano per rimettersi a posto in maniera quanto meno decente.
"Forse sono più ubriaco di quel che sembra, e domani sarà una fortuna che non ricorderò più niente".
Si sentiva nervoso, estremamente nervoso, mentre portava la mano verso la cerniera. Cercò di non pensare a nulla, di non pensare al fatto che quello davanti a lui fosse Alessio, che quello che sentiva era il suo calore, che quello che rischiava di sfiorare era il suo corpo. Cercò di non farci caso, ma si sentiva quasi tremare al pensiero che quella vicinanza non gli dava alcuna sicurezza, nemmeno in quella situazione assurda.
Cercò di sistemare i jeans alla bell'e meglio, ma quando fece per ritrarre la mano, sentì le dita di Alessio stringersi attorno al suo polso.
Alzò il viso, ritrovandosi gli occhi di Alessio ben più vicini di quanto ricordasse. Aveva smesso di ridere, ed ora lo guardava e basta, in silenzio, con quelle iridi che con quella luce spettrale sembravano più glaciali e lucide del solito.
Flames so hot that they turned blue
Palms reflecting in your eyes
Like an endless summer
That's the way I feel for you
Pietro si divincolò dalla presa lentamente, senza allontanarsi. Portò le mani sulle spalle di Alessio, come per fermare e cancellare quella distanza minima che si era appena creata.
Cercava di tenerlo più distante, tenendo ancora le mani sulle sue spalle larghe, ma la presa era cedevole: si accorse che non ci stava mettendo forza. Non stava facendo nulla per bloccare davvero quel lento avanzare, che temeva di star solo immaginando, ma che sembrava reale ogni secondo che passava.
Cercò di ritrovare la lucidità, perché in quel momento era lui quello su cui Alessio doveva fare affidamento. Eppure sentiva il respiro farsi sempre più irregolare e corto, il cuore che cominciava a martellargli in petto. Sentiva la testa girare, per il caldo, per la musica ad alto volume che gli rimbombava nei timpani, e per quella vicinanza che gli mancava da troppo tempo; osservava da vicino quel volto stravolto, pallido e screziato da lentiggini, sudato ma ancora bello e genuino come lo aveva sempre trovato.
If time stood still, I'd take this moment
Make it last forever
-Dovremmo andare- Pietro mormorò piano, forse troppo per riuscire a distinguere la propria voce dal baccano della musica proveniente appena oltre la porta. Continuava a tenere vivo quel contatto visivo, e si rendeva conto di star sbagliando tutto: avrebbe dovuto trovare la forza di volontà per tirare fuori se stesso ed Alessio da quella situazione, ma ogni ragione razionale sembrava cadere oltre l'oscurità, non valevole più di alcun valore.
Cercò di pensare a Giada, ad Alice, a qualsiasi altra cosa che avrebbe potuto farlo rinsavire. Eppure era come se il suo cervello si fosse appena disconnesso, come se non volesse più sentire ragione alcuna.
Riusciva a tenere in considerazione solo il viso di Alessio, lì di fronte a lui, e quegli occhi blu a cui non avrebbe mai saputo resistere in alcun modo.
-Resta-.
La voce di Alessio risultava ancora impastata e profonda, a tratti rauca, ma riuscì a recepire ogni singola sillaba. In quel momento, con quell'unica parola, Pietro ebbe la certezza che anche l'ultima luce di razionalità se ne fosse appena andata.
Avrebbe solo dovuto trovare la forza per interrompere quel contatto, levargli le mani di dosso ed uscirsene di lì come se niente fosse, ma forse solo in quel momento cominciava ad avere piena consapevolezza che non sarebbe andata così.
Love me is all you need to feel
Like I do
We could slow dance to rock music
Kiss while we do it
Talk 'till we both turn blue
-Resta-.
Alessio ripeté ancora una volta quella specie di ordine, impartito con un'innaturale dolcezza.
Si fece ancora un po' più vicino, ad una distanza così minima che Pietro sentì la pelle del viso andare a fuoco nel percepire il respiro dell'altro su di sé.
Abbassò gli occhi per un attimo, ma si costrinse ad alzarli nuovamente subito dopo. Le iridi azzurre di Alessio lo scrutavano ancora, come se fossero lì ad aspettarlo ogni volta, senza imbarazzo o esitazioni.
Pietro sentì il cuore cominciare a battere ancora più forte – per il panico, per l'incertezza, o forse per l'eccitazione che sentiva scorrere in corpo, acuita dall'ubriachezza, irrefrenabile e impossibile da nascondere.
Doveva riflettere, doveva fare qualcosa – di certo, cercò di ripetersi, Alessio si comportava così solo per l'alcool che aveva in corpo, non certo perché lo voleva davvero, e lui non avrebbe dovuto e potuto approfittarsene-, ma sembrava quasi che anche il corpo non rispondesse più ai suoi comandi.
Alessio si era fatto stranamente serio, come se l'ombra delle risate di poco prima non fosse mai esistita. A Pietro quella serietà incuteva quasi timore, e ancora una volta non seppe interpretare ciò che doveva passargli per la mente, annebbiata e trasformata dall'ubriacatura.
-Perché mi sento così solo quando sono con te?-.
-Così come?-.
Pietro strabuzzò gli occhi, non capendo a cosa si riferisse Alessio. Forse era perfino inutile cercare una ragione in quelle parole, in quella situazione.
Alessio continuò a fissarlo, senza l'imbarazzo che avrebbe di sicuro avuto da sobrio, con quegli occhi azzurri che Pietro non riuscì a non guardare in risposta.
-Completo e a pezzi allo stesso tempo-.
Pietro spalancò gli occhi, indeciso sul significato da attribuire a quelle parole. Non riusciva davvero a comprendere quello che voleva dirgli Alessio, e forse era meglio così. Poteva cullarsi nell'illusione che quello fosse solo il delirio di un ubriaco, ma in quegli occhi chiari riusciva a scorgere una drammatica determinazione che lo rese ancor più insicuro.
Leather black and eyes of blue
Decise che era giunto il momento di andarsene di lì, con o senza Alessio, pur sapendo quanto gli sarebbe costato. Fece per scostarsi, in un immane sforzo di forza di volontà, ma Pietro dovette bloccarsi inevitabilmente, nel momento stesso in cui si era reso conto che le sue labbra avevano appena combaciato perfettamente con quelle di Alessio.
Rimase immobile, fermo per secondi interminabili, senza ricambiare il bacio per il troppo stupore o credendo ancora una volta che, anche quella, fosse solo una delle sue fantasie.
Doveva essere così, anche se era tutto troppo reale: il sapore amaro delle labbra ancora umide di Alessio, la sua barba che gli pizzicava la pelle, e l'odore pungente del lieve strato di sudore.
Alessio si staccò dopo poco, forse bloccato dalla non reazione di Pietro, forse resosi conto lui stesso di ciò che aveva appena fatto.
Pietro lo guardò ancora una volta negli occhi, senza dire nulla nemmeno in quel momento: in Alessio non c'era nulla che facesse supporre un suo pentimento. Nulla che facesse trapelare il suo stupore, o la voglia di andarsene da lì il prima possibile. Probabilmente era ancora troppo ubriaco anche solo per pensare davvero di uscire da quel bagno sulle sue gambe, o per rendersi conto lucidamente che cosa fosse appena successo.
Continuava semplicemente a ricambiare lo sguardo di Pietro, spostandolo dai suoi occhi alle sue labbra, in un'espressione che Pietro non seppe definire.
Stavano nascendo così tanti dubbi, nella sua testa, che non riuscì nemmeno a pensare che fosse davvero il caso di andarsene, di finire tutto così, di sperare che Alessio non si ricordasse nulla il giorno dopo.
Rimase di nuovo lì immobile, senza spostarsi, e di nuovo non oppose alcuna resistenza quando si rese conto che Alessio si era avvicinato di nuovo, poggiando le labbra nuovamente sulle sue, più timidamente e meno intraprendente di prima.
Non sapeva che fare, Pietro, anche se sapeva che, in fondo, sarebbe stata solo questione di attimi prima di perdere definitivamente il senno. Aveva Alessio lì, di fronte a lui, che lo stava baciando, e si sentiva sempre più vicino al punto di lasciarsi andare definitivamente.
Poteva fare a meno di pensare per qualche minuto, vivere il momento senza pensare alle conseguenze.
Life makes sense when I'm with you
Looking back my past
It all seems stranger than a stranger
Alessio continuava a tenere le labbra poggiate sulle sue, in un bacio casto ed insistente. Sembrò ancora più determinato quando, dopo attimi che sembrarono infiniti, Pietro rispose al bacio.
Chiuse gli occhi, il sapore e il profumo di Alessio che gli invadeva le narici e lo faceva sentire leggero, la sensazione di vuoto all'altezza dello stomaco piacevole e ipnotica.
Una parte di sé era ancora consapevole di quel che stava accadendo – delle conseguenze che avrebbe comportato tutto ciò, dei cambiamenti che ci sarebbero stati-, ma veniva soffocata dalla parte più istintiva, egoista, quella che lo stava spingendo a non fermarsi, a mandare tutto il resto al diavolo e godersi quelle labbra che aveva desiderato troppo a lungo.
Era un vortice di piacere e fervore, di calore e sudore, di frenesia e voglia di avere sempre di più.
Sentiva l'euforia crescere, ad ogni tocco delle labbra e della lingua di Alessio, incapace anche solo di pensare di potersi fermare una volta giunto a quel punto.
Pietro si ritrovò a boccheggiare, il viso di Alessio che si era staccato da lui e si era diretto più in basso, sulla pelle delicata del collo. Si lasciò sfuggire un ansimo, quando sentì i suoi denti torturargli piano la pelle, arrossandola e rendendola sempre più sensibile.
Pietro abbassò il viso, cercando di riportare le labbra di Alessio all'altezza delle sue, costringendolo a lasciar perdere quella sorta di marchio che stava facendo nascere sul suo collo. Pochi secondi dopo aveva già ripreso a baciarlo, il fiato che cominciava a mancargli e le gote sempre più rosse.
Fu quasi naturale stringergli una mano sulla spalla, spingendolo più verso di sé, e lasciargli fare lo stesso. Avvertì la sua mano scendere lungo il petto e poi verso l'addome.
So let's dance in slow motion
Tear it up, tear it up
Let's dance by the ocean [1]
Alessio continuò a far scorrere la mano, fino a quando non arrivò alla cintura dei jeans. Pietro interruppe per un attimo il bacio, osservando le labbra rosse e tumide di Alessio e i suoi occhi azzurri, prima di riavvicinarglisi felino, mordicchiando il labbro inferiore.
Sentì Alessio ansimare piano, e quello fu il segnale che dette la sicurezza a Pietro per continuare: gli lasciò artigliare la fibbia della cintura, cercando di slacciarla nel minor tempo possibile.
Era quasi sicuro che ce l'avrebbe fatta, se solo la porta che dava all'esterno del bagno non si fosse aperta improvvisamente. Pietro si staccò subito, ben consapevole comunque di non poter ingannare molto chiunque fosse appena entrato: doveva avere i capelli completamente in disordine, il viso e le labbra arrossati, con Alessio, ancora parzialmente avvinghiato a lui, che si trovava nello stesso identico stato.
Pietro dette solo una fugace occhiata all'uomo che aveva appena varcato la soglia. Aveva notato il suo sguardo ripugnante e carico di disprezzo che aveva rivolto loro, facendolo sentire ancora peggio e più in imbarazzo di quel che già si sentiva. Abbassò subito gli occhi, cercando di risistemarsi i vestiti alla bell'e meglio, e cercando di non guardare in viso nemmeno Alessio.
-Non potete andare a scopare da un'altra parte, froci del cazzo?- la voce tagliente dell'uomo risuonò nel silenzio tombale che era calato nell'antibagno, interrotto solo dal volume lontano della musica e dal respiro accelerato di Alessio.
Pietro si morse il labbro, sforzandosi di non reagire e sperando che facesse lo stesso anche Alessio. Non si voltò nemmeno verso l'uomo: attese di sentire scattare la serratura del bagno, prima di muoversi e lanciare una veloce occhiata verso l'altro. Si era riassettato la camicia e passato una mano tra i capelli.
L'attimo dopo Pietro lo aveva già trascinato fuori, con forza, lontano da quel bagno e di nuovo in mezzo al caos del locale.
Lo stesso caos che sentiva aver preso vita dentro di lui, pronto ad accompagnarlo fino a quando non avrebbe avuto la certezza se quella notte avrebbe rappresentato, per lui, la vittoria o la disfatta più completa.
I got all I need
When you came after to me
Fire meet gasoline
I'm burning alive
And I can barely breathe
When you're here loving me
Fire meet gasoline
Burn with me tonight [2]
[1] Lana Del Rey - "Freak"
[2] Sia - "Fire meet gasoline"
il copyright delle canzoni appartiene esclusivamente ai rispettivi artisti e autori.
NOTE DELLE AUTRICI
Beh... Vi avevamo promesso un capitolo che avrebbe lasciato il segno, e probabilmente siamo state di parola 👀 vi aspettavate che tra Alessio e Pietro partisse, finalmente, il limone del secolo?🍋🍋🍋
C'era tensione nell'aria già negli scorsi capitolo, e forse ora abbiamo capito che genere di tensione fosse!
Ma ora cosa succederà dopo questa nottata focosa?
Lo scopriremo con gli ultimi due appuntamenti settimanali di mercoledì e venerdì prossimi!
Kiara & Greyjoy
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