Capitolo 45 - Tonight is the night I die (Pt. 1)
Erano da poco passate le nove di mattina, ma si prospettava già una giornata estremamente afosa. Pietro si pentì di non aver lasciato acceso il condizionatore anche durante la notte: c'era un sottile velo di sudore ad imperlargli la pelle, nonostante avesse dormito semplicemente in boxer e senza nemmeno il lenzuolo leggero a coprirlo.
Con un lungo sospiro, si puntellò sui gomiti contro il materasso, alzandosi affannosamente. Dovette attendere che la vista tornasse a non essere offuscata – il solito gentile regalo che la bassa pressione gli regalava in quelle ultime settimane di Luglio- prima di potersi alzare. Avanzò fino alla finestra, fino a quando non arrivò a destinazione: alzò le persiane, ed aprì anche le finestre. Il sole era già alto nel cielo limpido, d'un azzurro quasi irreale. Sarebbe stato il giorno ideale per andare al mare, ma ormai sia lui che Alessio si erano presi impegni diversi.
"Magari domani".
Nell'attimo stesso in cui la luce era entrata a rischiarare la stanza, Pietro avvertì dei mugolii di protesta provenire dal letto che aveva appena abbandonato. Quando si girò, rimase qualche secondo ad osservare la figura stesa prona di Alessio, anche lui in soli boxer e con i piedi aggrovigliati nel lenzuolo in fondo al letto. Gli venne da sorridere istantaneamente, quasi da ridere nel notare quell'ultimo particolare.
Tornò verso il letto, stendendosi di fianco all'altro, posandogli una mano sulla schiena e le labbra sul collo.
-È ora di alzarsi, Lentiggini-.
Alessio sbuffò, la sua voce resa ovattata dal cuscino contro cui teneva ancora posato il viso:
-Dobbiamo proprio?-.
Teneva ostinatamente gli occhi chiusi, anche se ormai si era definitivamente svegliato.
-Non abbiamo niente da fare stamattina- aggiunse ancora, lamentoso. Su questo aveva ragione: con Christian e Federica a Londra da Alice e Sergio, e con le pulizie della casa da fare nel pomeriggio, quel sabato mattina era un'ottima occasione per prendere le cose con calma. Solo che per Pietro anche la troppa calma poteva rappresentare un po' di noia.
-Quindi vorresti rimanertene a dormire fino a mezzogiorno?- lo pungolò, nascondendo il ghigno divertito che gli si era appena disegnato sulle labbra. Appoggiò una guancia alla schiena di Alessio, la pelle leggermente accaldata che gli dava una sensazione piacevole.
Per un po' non ricevette alcuna risposta, ma proprio quando si era quasi convinto che l'altro si fosse riaddormentato, Alessio si mosse appena.
-Che ore sono?- gli chiese.
-Le nove circa-.
Sbuffò di nuovo:
-Basterebbe fino alle dieci, allora-.
-Come sei pigro- Pietro non riuscì a resistere dal prenderlo in giro, riuscendo a stento a trattenersi dallo scoppiare a ridere. Con la mano aveva iniziato a tracciare disegni e percorsi sulla schiena di Alessio, e riusciva ad avvertire la pelle d'ora che gli provocavano quei suoi movimenti; ne trasse un piacere quasi viscerale, mentre continuava a sfiorarlo in quel modo delicato, sulla sua schiena screziata dai nei e dalle lentiggini.
-È colpa tua- Alessio alzò appena il viso – Sei tu che mi hai tenuto sveglio la notte scorsa-.
"Oh sì, ti ho tenuto sveglio eccome".
-Non mi sembra ti sia dispiaciuto-.
Anche se riusciva a osservare solo il lato destro del viso di Alessio, Pietro era sicuro che stesse arrossendo.
-Stai zitto- lo udì bofonchiare di rimando, mentre tornava a posare il capo sul cuscino.
Pietro ridacchiò piuttosto divertito, non accennando a spostarmi dalla schiena di Alessio.
Ormai, dopo quasi un mese da quando avevano iniziato a vivere insieme – iniziato per la seconda volta, se doveva essere preciso- cominciava ad abituarsi al dover condividere nuovamente il suo letto con un'altra persona. Il fatto che quella persona fosse Alessio lo destabilizzava ancora un po', come se in certi momenti avesse bisogno di conferme per convincersi che non stava sognando da lunghissime ore.
L'intimità che stavano costruendo stava venendo naturale, passo dopo passo, ed era fatta anche da quelle mattine di weekend durante le quali Alessio faticava ad alzarsi dal letto, e in cui doveva essere convinto a profusione da Pietro per prendere in considerazione l'idea di non restare lì per sempre.
-Non hai neanche fame?- gli chiese, decidendosi a giocare anche quella carta.
-No- rispose subito Alessio, che sembrava pronto alla controproposta – Potremmo restare semplicemente qui un altro po', senza per forza dormire-.
-Ma poi ... -.
Pietro aveva cominciato a parlare senza sapere già dove sarebbe andato a parare, ma in ogni caso Alessio non era intenzionato a farlo finire: si era rigirato di scatto, costringendo Pietro a staccarsi da lui, finalmente stendendosi supino.
Adesso Pietro poteva osservare il suo viso frontalmente, studiarne gli occhi chiari ancora gonfi di sonno e stanchezza, le lentiggini sul naso che, come ogni estate, erano molto più visibili sulla pelle del viso.
-Ma poi niente. Restiamo qui- Alessio glielo disse prima di avvicinarsi a lui, baciandolo prima lentamente e poi più in profondità. Pietro si ritrovò con la pelle del volto solleticata dalla barba dell'altro, ma anche a quel particolare, ormai da mesi, aveva fatto l'abitudine.
Quando si staccarono, Pietro gli rivolse un sorriso malizioso:
-Non mi sembri più tanto addormentato adesso-.
-Per forza, hai continuato a provocarmi per tutto questo tempo-.
Alessio aveva preso ad accarezzarlo lungo la schiena, poi sui fianchi, e Pietro era convinto che non si sarebbe affatto fermato lì.
-Restiamo qui un altro po'-.
Quando la mano di Alessio che aveva vagato fino a quel momento sul suo corpo si fermò a stringergli una natica, Pietro non si sorprese affatto – e non riuscì a reprimere il brivido che gli corse lungo la schiena.
-Hai anche tu degli argomenti interessanti- si ritrovò a mormorare, con voce roca.
Il sorriso vittorioso e allo stesso tempo smanioso di Alessio gli fece capire che, inevitabilmente, era stato lui a vincere quella loro battaglia.
-Lo so-.
-Stasera potremmo andare al cinema-.
Quella proposta gli era venuta in mente quasi per caso, ma più ci pensava e più si convinceva che potesse essere davvero una bella idea. Alessio si sedette sulla sedia accanto a quella occupata da Pietro, posando sul tavolo la tazzina piena di caffè amaro. Erano ormai le dieci e mezza quando erano entrati in cucina, pronti per fare colazione, il tempo di decidersi di alzarsi dal letto, farsi una doccia e poi avviarsi lì per mettere qualcosa sotto i denti. Non che Alessio avesse davvero fame, non con il caldo che persisteva anche in quelle ore della mattina.
-È da un sacco che non andiamo- aggiunse, cercando di ricordarsi dell'ultima volta in cui avevano messo piede in un cinema. Non riuscì a farsela venire in mente, segno che era passato molto tempo e che era decisamente il momento di tornarci. Quei mesi di assenza di Christian e Federica sarebbero stati l'occasione ideale per recuperare qualche uscita serale che, visto la loro situazione famigliare, lui e Pietro avevano dovuto rimandare per troppo tempo.
-Hai idea di che film ci sono in programmazione?- Pietro si girò verso di lui, continuando a sgranocchiare qualche biscotto dalla confezione aperta, lasciata al centro del tavolo. Aveva ancora i capelli umidi dalla doccia che avevano fatto poco prima, si rese conto Alessio: così bagnati assumevano una sfumatura più scura, richiamando il colore delle iridi di Pietro. Era ancora a torso nudo, anche se dopo la doccia si era finalmente deciso ad aggiungere anche un paio di pantaloncini corti sopra i boxer; era difficile per Alessio concentrarsi solo sul suo viso senza che lo sguardo finisse inevitabilmente per vagare anche sul suo petto e sull'addome. Nonostante Pietro non andasse in palestra, né praticasse qualche tipo di sport, aveva comunque un fisico tonico e in forma – al contrario del suo. Alessio non si sentiva ancora del tutto a suo agio a starsene in giro per casa senza nulla addosso, come faceva invece Pietro: aveva smesso di frequentare la palestra da più di un anno, ormai, e i risultati che aveva ottenuto se ne erano già andati. Forse si sarebbe semplicemente dovuto rassegnare al fatto che il suo non sarebbe mai stato un fisico longilineo o magro, che i chili in più sarebbero tornati sempre. Pietro non sembrava nemmeno farci caso e non darci importanza, ma era difficile, in certi momenti, non paragonarsi a lui.
Si costrinse a lasciar perdere quei pensieri per tornare a concentrarsi sulla risposta che stava tardando a dargli.
-Dovrebbe essere uscito Deadpool & Wolverine. Ma anche se non fosse, ho voglia di andarci-.
Pietro rise debolmente:
-Magari ci sono solo film pessimi-.
-Non importa- Alessio alzò le spalle, prendendo la tazzina di caffè tra le mani e soffiando piano sul liquido bollente – Non per una volta che possiamo permetterci di fare una cosa improvvisata-.
-Ho la riunione stasera, però-.
Alessio si era quasi scordato dell'impegno di Pietro di quella sera al Rose Mary, ma quel dettaglio non lo fece demordere.
-A che ora dovrebbe finire?-.
-Alle nove-.
Era forse un po' tardi, calcolò Alessio, ma c'erano sempre anche programmazioni che iniziavano dopo le nove. E doveva anche tener conto del tempo in cui sarebbe stato impegnato a videochiamare Alice per salutare Christian e Federica, la stessa abitudine che avevano sempre anche quando loro erano in Italia, con la sola differenza che in quei mesi era lui quello senza di loro.
-Beh, non è troppo tardi. Posso venire fino al centro dopo la videochiamata- disse, pensando che così avrebbe potuto passare a salutare Martino, che non vedeva da almeno un mese – Per le nove e un quarto-.
Pietro sembrò pensarci su qualche secondo, prima di annuire:
-Nove e un quarto. Va bene-.
Gli sorrise prima di sporgersi verso di lui per baciarlo su una guancia. Alessio si ritrovò a sorridere a sua volta, mentre buttava giù in un unico sorso il caffè ancora caldo, e ad attendere di già la serata che li attendeva.
NOTE DELLE AUTRICI
Nuovo capitolo, iniziato decisamente con una certa calma di coppia: siamo ormai a fine Luglio, e Alessio si è definitivamente trasferito a casa di Pietro, dando il via alla loro nuova convivenza (decisamente diversa sotto tanti punti di vista rispetto alla precedente).
Il fatto che Christian e Federica siano attualmente in Gran Bretagna da Alice, lascia loro diverso tempo libero e, infatti, sembra che i programmi serali non manchino 😂
Vedremo cosa la serata avrà in serbo per Alessio e Pietro... e inizieremo a scoprirlo da venerdì!
Kiara & Greyjoy
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