Capitolo 9 - Tear (Pt. 1)
-Ora fai attenzione-.
Caterina afferrò il pennarello indelebile che aveva posato dieci minuti prima sul tavolo della cucina, avvicinandolo a Francesco e porgendoglielo.
-Ti dico io che lettere scrivere, va bene?- gli spiegò, sorridendogli e scompigliandogli i capelli biondi.
Francesco annuì entusiasta, afferrando il pennarello e sporgendosi meglio sulla maglietta bianca, della sua misura, aperta sulla superficie del tavolo.
-Ok, mamma- borbottò, già concentrato su quel che sarebbe andato a fare.
Caterina si avvicinò il più possibile al tavolo con la sedia, per lasciare che Francesco – ora in piedi, i piedi scalzi che appoggiavano direttamente sulle sue cosce- riuscisse ad essere più comodo nello scrivere sul tessuto candido. Gli mise entrambe le mani sui fianchi per bilanciarlo meglio ed evitare che cadesse, mentre lo osservava quasi stendersi del tutto sul tavolo.
-La prima lettera è una b- gli disse, portandosi a sua volta più vicina alla maglietta per indicargli meglio da dove iniziare a scrivere.
Aveva comprato quella maglietta bianca per Francesco poco prima di doverlo andare a prendere all'asilo, dopo essere uscita dal lavoro: si era fermata al primo negozio per abbigliamento per bambini che aveva scovato lungo la strada. Quando un'ora prima erano rientrati in casa, Francesco era rimasto entusiasta dalla sorpresa che Caterina aveva in serbo per lui: le era bastato mostrargli l'indelebile nero e la maglietta per fargli capire che era giunta l'ora di una sessione di disegno. Francesco non si era posto domande: gli bastava dare sfogo alla sua fantasia da bambino di tre anni e mezzo.
Caterina lanciò un'occhiata all'orologio appeso alla parete della cucina: mancava circa un'ora al ritorno di Nicola dal lavoro. Sperava che per allora lei e Francesco avessero finito con la maglietta.
Osservò suo figlio tracciare la lettera che gli aveva indicato, scrivendola maiuscola. Sapeva che le altre lettere avrebbe, molto probabilmente, dovuto tracciargliele lei, prima che Francesco ne riempisse i contorni: per quanto gli piacesse disegnare e provare a tracciare qualche parola di cui ancora non conosceva il significato, Francesco ancora faticava a riconoscere tutte le lettere dell'alfabeto.
Nonostante tutto, si sentiva particolarmente fiduciosa: non le interessava come sarebbe potuto essere il risultato finale della maglietta, non quanto le interessava la riuscita della sorpresa che aveva in serbo per Nicola e quale sarebbe stata la sua reazione. Di lì a un'ora l'avrebbe scoperto.
*
Quando udì la chiave girare nella serratura, sentì il cuore cominciare a batterle più velocemente. Caterina si avviò con lunghi passi verso l'ingresso, cercando di mantenere la calma, almeno in apparenza: non voleva dare indizi a Nicola prima del previsto.
Arrivò nel momento in cui vide la porta dell'appartamento aprirsi: Nicola entrò con un lungo sospiro, dandole le spalle per lasciare l'ombrello bagnato accanto allo stipite della porta. Aveva iniziato a piovere da poco, e Caterina sperava solo che il temporale non durasse oltre la notte: non voleva che il maltempo rovinasse la festa per la laurea di Giulia, che ci sarebbe stata il giorno dopo.
-Sono a casa- Nicola lo disse ad alta voce, probabilmente non ancora accortosi della presenza di Caterina lì vicino. Quando si girò, qualche secondo dopo, sobbalzò appena nel vederla già lì:
-Non ti avevo sentita arrivare- le disse, richiudendo la porta d'ingresso.
Caterina gli lanciò un sorriso divertito:
-Me ne sono accorta- fece, aspettando che Nicola si avvicinasse – Ti stavamo aspettando-.
Nicola si chinò appena su di lei per lasciarle un bacio sulla fronte:
-Ah sì? Come mai?- le chiese, alzando un sopracciglio, incuriosito.
"Lo scoprirai molto presto".
-Per farti vedere l'ultimo acquisto di Francesco- gli rispose semplicemente, prima di girarsi nella direzione della cucina e preparandosi ad alzare un po' la voce per farsi sentire – Tesoro, vieni a far vedere a papà la tua maglietta!-.
Con suo grande stupore Francesco fu piuttosto ubbidiente: aveva aspettato in cucina, per iniziare a correre solo dopo che lei l'aveva finalmente chiamato. Caracollò nell'ingresso a tutta velocità, sorridente e felice per il ritorno di Nicola:
-Ciao, papà!-.
Nicola fece appena in tempo ad inginocchiarsi prima che Francesco lo raggiungesse, quasi schiantandoglisi addosso. Finì tra le braccia aperte del padre, ricambiandone la stretta ma arrivando a malapena a contenere nell'abbraccio i fianchi di Nicola.
-Ehi! Fatti vedere- Nicola gli passò una mano tra i capelli, biondi esattamente come i suoi, cercando di convincere Francesco a staccarsi da lui quel che bastava per poterlo osservare.
Caterina giunse le mani, il cuore che le batteva forte per l'impazienza. Non sapeva come avrebbe affrontato quello che sarebbe accaduto di lì a pochi secondi: sapeva solo che l'agitazione le stava rendendo il respiro difficile.
Nicola allontanò dolcemente Francesco, adocchiando alla maglietta bianca che indossava. Ci mise qualche secondo a leggerla, e Caterina vide l'esatto momento in cui, ora ad occhi sgranati, doveva aver finalmente intuito.
Francesco non se l'era cavata male con il disegno della scritta, anche se si era macchiato così tanto le mani da lasciare impronte tutto intorno alle lettere. Ce n'erano almeno sei che contornavano la scritta, senza però andare a renderla illeggibile.
"Best brother ever".
Osservò Nicola mentre si girava di scatto verso di lei, con gli occhi grandi e che lasciavano trasparire la stessa agitazione che Caterina si sentiva in corpo. Sperò che fosse un segno positivo.
-Non è uno scherzo, vero?-.
Nicola si alzò lentamente, sotto gli occhi attoniti di Francesco che, Caterina ne era sicura, doveva essere confuso dalla situazione che si era appena creata.
Per quanto si sentisse ansiosa, si lasciò sfuggire un sorriso:
-Diciamo che volevo fartelo sapere in un modo un po' più creativo- mormorò.
-Sapere cosa?- chiese Francesco, la fronte aggrottata mentre spostava lo sguardo da lei al padre. Caterina fece per rispondergli, ma Nicola la precedette, rivolgendosi a lei:
-Quindi è vero?- le chiese ancora, la voce appena tremante. Le prese una mano, mentre le si fermava di fronte, in attesa.
-Sei incinta?-.
Caterina ricordò, per un attimo, quando quella stessa domanda gliel'aveva posta quattro anni prima, in un'atmosfera completamente diversa. All'epoca c'era la paura, la rabbia e lo sconforto a farla sentire fragile, così come aveva contribuito il rifiuto iniziale di Nicola. Quel giorno non c'era nulla di tutto quello: c'era l'agitazione, ma era un sentimento positivo, ciò che la stava animando in attesa di poter finalmente rivelare la verità.
-Sì, ho fatto gli esami del sangue qualche giorno fa- disse infine, sorridendo ancora – Stamattina mi hanno dato i risultati-.
Rimase sorpresa nel constatare che Nicola sembrava non aver avuto alcun sospetto fino a quel momento: aveva già avuto qualche mattinata all'insegna della nausea, che era stato anche uno dei tanti segnali che l'avevano portata a voler fare gli esami. L'esito, in fin dei conti, era stata solo una conferma a ciò che già si aspettava.
Nicola non le dette il tempo di aggiungere altro: annullò lo spazio tra loro compiendo un passo più vicino a lei, allargando le braccia e chiudendole dolcemente intorno alle sue spalle. Caterina lasciò che la portasse più vicina, tenendola stretta a sé senza stringerla eccessivamente. Appoggiando il viso al suo petto riuscì a percepire il respiro irregolare di Nicola, e quando alzò appena gli occhi verso di lui, non si stupì di trovare i suoi occhi velati e le guance già rigate.
-Che c'è?- domandò quasi urlando Francesco, impettito. Da sopra la spalla di Nicola, Caterina lo osservò mentre li studiava con occhi sgranati, forse vagamente innervosito per essere passato improvvisamente in secondo piano.
Passarono alcuni secondi prima che Nicola si staccasse lentamente da lei, girandosi verso il figlio dopo essersi asciugato velocemente le lacrime.
-Ti ricordi quando dicevi di volere un fratellino o una sorellina?- gli chiese, chinandosi di nuovo per essere più o meno alla stessa altezza di Francesco. Caterina lo imitò, affiancandolo, e allungando una mano verso il viso del figlio.
Francesco annuì lentamente, ancora confuso, spostando lo sguardo da lei a Nicola.
-Tra un po' di mesi l'avrai- Caterina glielo disse sorridendo, piuttosto certa che la reazione di Francesco sarebbe stata più d'entusiasmo che di gelosia: d'altra parte era stato lui per primo ad esprimere il desiderio di non essere più figlio unico, anche se era ancora all'oscuro di cosa avrebbe significato sul serio.
Se possibile gli occhi di Francesco si sgranarono ancor di più, prima che mettesse su un broncio annoiato:
-Perché non subito?- chiese, abbassando il viso verso terra, deluso.
Caterina dovette trattenersi dal ridere, anche se era sicura che, vedendola scoppiare in una risata, Francesco si sarebbe irritato ancora di più.
-Perché prima deve crescere un po', nella pancia della mamma- gli parlò con calma Nicola, scompigliandogli ancora un po' i capelli.
Francesco guardò suo padre tenendo la fronte corrugata:
-E poi come fa a uscire?- chiese, ingenuamente.
Caterina stavolta rise sul serio, addolcita dall'innocenza tipica dell'infanzia. Sapeva che, un giorno, tra diversi anni, avrebbe rimpianto il tempo in cui Francesco poneva quelle domande con il solo intento di capire e nutrire la proprio naturale curiosità.
-Questo te lo spiego tra qualche anno- gli disse, ben conscia che quella non era certo la risposta che Francesco si aspettava o che avrebbe voluto.
Continuò a sorridere, voltandosi verso Nicola: anche lui stava sorridendo, con una leggerezza che Caterina non gli vedeva in viso da mesi. C'erano ancora delle lacrime ad appesantirgli le ciglia, ed altre bloccate agli angoli dei suoi occhi, pronte a scendere da un momento all'altro.
Non se ne preoccupò: quelle non erano lacrime di malinconia o paura. Erano lacrime che provavano solo quanto quel momento fosse stato lungamente atteso.
*
Continuava a piovere da ore, ormai, le gocce di pioggia che continuavano a rigare il vetro della finestra di fronte a lei. Giulia si riscosse a fatica, sobbalzando appena:
-Terra chiama Giulia!- Caterina le stava muovendo una mano davanti agli occhi, per richiamare la sua attenzione – Ti eri incantata, per caso?-.
Giulia sospirò appena, cercando di dissimulare la stanchezza che si sentiva addosso:
-Non esattamente-.
Osservò per qualche attimo, distrattamente, le sue figlie sedute su due seggioloni dall'altro lato del tavolo, con Filippo che cercava di invogliarle ad aprire la bocca per mangiare. Mosse lo sguardo un po' più in là, oltre i suoi genitori, sua sorella, suo cognato e il piccolo Davide, arrivando a posarli su Alessio. Sembrava immerso in una conversazione piuttosto intensa con Pietro, fermandosi dal parlare solo per ridere ogni tanto su qualcosa che si stavano dicendo.
Gli occhi di Giulia si mossero appena di qualche altro centimetro, fissandosi su Pietro: sembrava a suo agio lì seduto con Alessio, praticamente all'altra estremità della tavolata rispetto a dove si trovava lei. A suo agio e persino allegro, con un sorriso che Giulia avrebbe definito persino felice, oltre che vagamente timido. L'alcool e le risate gli avevano tinto le gote di rosa, dandogli un'aria di benessere che su Pietro non vedeva da mesi.
"Forse Filippo ha ragione".
Quel pensiero le spuntò in mente quasi inaspettatamente, mentre con lo sguardo non abbandonava ancora Pietro.
"Forse non è la cosa giusta da fare".
Giulia abbassò le palpebre di colpo, stringendole con forza, impedendosi di dimostrarsi debole.
"No".
Strinse le mani a pugno sotto il tavolo, nascoste dalla vista di tutti.
"Non posso tenergliela nascosta per sempre. È suo diritto averla".
-Stai bene?-.
Giulia riaprì gli occhi lentamente, voltandosi verso la sua destra: Caterina la stava guardando confusa, una ruga che le solcava la fronte.
-Sei un po' strana- le disse ancora, continuando ad osservarla con disorientamento – Non è che hai bevuto troppo?-.
Giulia scosse subito il capo:
-No, anzi- allungò una mano verso la prima bottiglia di vino che le capitò a tiro, versandosene una buona dose nel calice semivuoto – Forse non ho bevuto abbastanza-.
Fece per riempire anche quello di Caterina, ma ricevette in risposta un deciso cenno di diniego:
-Io invece sto bene così- Caterina rise appena, in imbarazzo – Non voglio esagerare. Già l'avrà fatto Nicola, e almeno io devo rimanere sana per riportare a casa lui e Francesco-.
Giulia si lasciò andare ad un sorriso divertito. Francesco, seduto subito a fianco di Caterina, sembrava del tutto concentrato a finire il suo piatto di spaghetti; oltre la sua figura minuta, Nicola era impegnato in una qualche conversazione con Anita, seduta di fronte a lui, mentre sorseggiava con calma un bicchiere di prosecco.
Per un attimo le parve una cosa piuttosto logica che Caterina non volesse esagerare – d'altro canto, come lei stessa aveva detto, qualcuno doveva pur rimanere lucido per guidare fino a casa Nicola e Francesco-, ma poi ricordò di non aver mai visto Caterina bere quel giorno. Nemmeno al brindisi subito dopo la proclamazione della laurea, quando Giulia aveva stappato una bottiglia di spumante appena fuori la sede della sua facoltà. C'era qualcosa che non le tornava, e l'improvvisa intenzione di Caterina di essere completamente astemia non la convinceva per niente.
Prese il suo cellulare dalla pochette poggiata sul pavimento accanto alla sedia, digitando velocemente un messaggio – il metodo più veloce per non farsi beccare in certe discussioni da orecchie indiscrete-, sperando che il suo istinto non la stesse ingannando.
«Non è che sei incinta e non vuoi dirlo?».
NOTE DELLE AUTRICI
Questo aggiornamento post Ferragosto è iniziato nei migliori dei modi per Caterina e Nicola, ma diciamocelo... dalla coppia che, nel corso degli anni, ha saputo dare il meglio di sé proprio in questi giorni estivi (come il capitolo "Into You" ben ci insegna!), non potevamo aspettarci di meno! E così Baby 2 è ufficialmente in arrivo in casa Tessera-Maccaferri! La grande novità, però, sembra destinata ad essere scoperta da amici e parenti ben presto. Giulia, prima fra tutti, sembra già aver intuito qualcosa. Cosa le risponderà Caterina? Le dirà la verità fin da subito o lascerà sulle spine l'amica per un po'?A venerdì per scoprirlo!
Kiara & Greyjoy
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