Capitolo 40 - The only exception (Pt. 1)
Maybe I know somewhere deep in my soul
That love never lasts
And we've got to find other ways to make it alone
Or keep a straight face
And I've always lived like this
Keeping a comfortable distance
And up until now I had sworn to myself
That I'm content with loneliness
Because none of it was ever worth the risk
-Quasi cominciavo a temere non vi avrei più visti incollati insieme-.
Alessio dovette trattenersi dall'avere qualsiasi reazione a quelle parole. O almeno, una reazione che potesse far trasparire troppo quali erano i suoi pensieri.
"E se sapessi tutto, Giulia ...".
Gli schiamazzi provenienti dal salotto non si attenuarono nemmeno in quel momento, con la voce di Caterina e poi quella di Filippo sommerse da quelle acute ed infantili di bambini fin troppo vivaci e contenti di poter passare un pomeriggio di gioco in compagnia.
Lanciò un'occhiata di traverso a Pietro, seduto accanto a lui al tavolo della cucina dell'appartamento di Giulia e Filippo: anche lui aveva continuato a sorseggiare il suo caffè come se niente fosse, per niente toccato dalla frecciatina appena ricevuta.
-Lo so che ti avremmo mandato in crisi profonda- commentò Alessio, posando la sua tazzina vuota sul piattino – Ma, come vedi, anche le peggiori litigate possono essere risolte-.
Erano un eufemismo ed una semplificazione estremi, ne era consapevole, ma ci sarebbe voluto ancora un po' di tempo prima che lui e Pietro fossero stati pronti a raccontare cos'era successo davvero tra di loro – e soprattutto, raccontare anche cosa stava accadendo attualmente.
"Forse prima dovremmo dare un nome più preciso su quel che siamo".
Sapeva che era altamente probabile che le sue fossero solo pare mentali esagerate, e che di certo Pietro stava prendendo le cose tra di loro con serietà, ma cominciava un po' a soffrire quella mancanza di etichette dovuta alla lentezza con cui stavano vivendo gli sviluppi della loro relazione.
Si sorprendeva persino di se stesso quando si rendeva conto che, probabilmente, tra loro due era proprio lui quello che voleva mettere le cose il più in chiaro possibile.
"Forse ho solo paura di perderlo ancora".
-Potrai continuare a dire che siamo culo e camicia ancora per un po'- Pietro parlò solo dopo aver buttato giù il suo caffè con un lungo e unico sorso. Giulia sembrò sufficientemente convinta da quelle loro risposte:
-Prima o poi ce lo dovrete pure spiegare cosa diavolo fosse successo- disse, prima di rivolgere ad entrambi un sorriso malizioso – Ma sono contenta di aver avuto indietro la mia coppietta preferita-.
Fu difficile per Alessio non girarsi verso Pietro e scoppiare a ridere insieme. Era sicuro, pur costringendosi a non voltarsi a guardarlo, che lui stesse pensando lo stesso.
-Comunque se dovete andare, non preoccupatevi: i vostri pargoli sono in ottime mani qui- aggiunge Giulia, mentre si alzava dalla sedia. Proprio in quel momento arrivarono una serie di urla provenienti dal salotto.
Alessio la guardò agghiacciato:
-Sicura che non vi distruggeranno la casa?-.
-Non credo- minimizzò Giulia, ma la sua espressione disse molto di più di quello che aveva espresso a voce. Un attimo dopo le strilla di Alberto si aggiunsero al resto del caos.
Giulia alzò gli occhi al cielo:
-Ci mancava solo che si svegliasse pure lui-.
Alessio ridacchiò tra sé e sé: un po' gli dispiaceva lasciar quel marasma in casa dei suoi amici, ma quel pomeriggio di giochi era stata un'idea di Giulia stessa, per far passare una giornata in compagnia alle gemelle. Era da tempo che non passavano un po' di tempo insieme a Christian, Federica, Giacomo, Giorgio e Francesco; ed era probabilmente un bene che, oltre a loro, anche Caterina avesse deciso di fermarsi lì per dare una mano con tutti quei bambini.
-Se proprio inizia ad andare male, potete sempre chiamarci e veniamo a recuperare le bestioline- ironizzò Pietro, alzandosi a sua volta. Alessio li seguì verso l'ingresso, dove avrebbero potuto recuperare i cappotti prima di uscire.
-Puoi contarci- gli dette corda Giulia, con un lungo sospiro – Intanto approfittatene per andare a fare qualsiasi cosa dobbiate fare-.
A quelle parole, per la seconda volta, Alessio dovette fare ricorso a tutto il suo autocontrollo per non scoppiare fragorosamente a ridere.
-È stato davvero difficile rimanere seri-.
Stavolta Alessio non trattenne le risate, il suo corpo squassato che andò a sbattere contro quello di Pietro. Erano appena usciti dal palazzo dove si trovava l'appartamento di Giulia, e in pochi metri avrebbero sorpassato anche quello dove viveva Alessio; avrebbero tirato dritto, la meta designata casa di Pietro.
-Abbastanza- Pietro stava ridendo a sua volta, ma più sommessamente – Ma non rideremo per niente quando dovremo dire la verità-.
-Non farmici pensare-.
Era probabile che anche in quel momento si sarebbe ritrovato a ridere, ma per stemperare l'ansia. Il dubbio che Giulia avesse già intuito molto – e di conseguenza anche Caterina-, era ancora più forte dopo quella giornata: appena lui e Pietro erano arrivati, con figli annessi, aveva notato subito l'occhiata complice che le due si erano scambiate sulla soglia d'ingresso. Era probabile che non sarebbero state affatto sorprese nello scoprire cosa fosse successo in quei mesi passati, al contrario di Nicola e Filippo.
Alessio riprese a camminare di buona lena, cercando di scaldarsi in parte almeno così, e allontanando quei pensieri che, in ogni caso, avrebbe dovuto affrontare di certo non subito.
-Quindi, il programma di questo pomeriggio cosa prevede?- chiese invece.
-Una intensa sessione di ... - Pietro lo guardò con fare ammiccante – Pulizie di casa-.
Alessio rise ancora:
-Per un attimo mi hai illuso con qualcos'altro-.
Pietro sospirò:
-Se rimane un po' di tempo, magari ci possiamo dedicare anche a quel qualcos'altro-.
-Mi vanno bene anche le pulizie- Alessio gli rivolse un sorriso, prima di iniziare a scuotere la testa e rivolgere a Pietro un'espressione esageratamente sconvolta – Ti rendi conto che mi va persino di fare i mestieri di casa pur di stare con te?-.
La reazione che ebbe da parte di Pietro era esattamente quella voluta: era arrossito, e aveva preso a ridacchiare debolmente.
-È perché hai perso completamente la testa per me, Lentiggini-.
"Non ha affatto torto".
Alessio tacque per qualche secondo, consapevole della verità nelle parole di Pietro. Era una sensazione travolgente quella che provava ogni volta che erano insieme, anche per i gesti più banali.
Ed era altrettanto consapevole che, per quanto avesse tenuto ad Alice negli anni in cui erano rimasti insieme, non era una sensazione paragonabile. Con Alice si era sentito amato, e aveva ricambiato quel suo amore con affetto distratto e pieno di difetti, ma con Pietro – se ne rendeva conto ogni giorno di più in quell'ultimo mese passato insieme- era diverso, forse anche perché si trovava in un momento della sua vita differente da quello vissuto con Alice. Quello tra lui e Pietro era un avere ed un dare a pari livello, un sentimento che lo coinvolgeva in ogni aspetto. Ed era strano viverlo per la prima volta dopo mesi passati a domandarsi se sarebbe mai riuscito a vivere serenamente un legame del genere.
Pietro sembrò intuire il suo essersi perso in quei pensieri. Gli si avvicinò ulteriormente, le loro spalle che si sfioravano, e si accostò al suo viso per sussurrargli qualcosa:
-Ma ti ripagherò per l'aiuto-.
Alessio si girò verso di lui, un sopracciglio alzato:
-In natura?-.
-Mi sembra di capire che preferiresti così-.
Avrebbe voluto allungarsi verso di lui e baciarlo, anche solo per un breve secondo, ma Alessio si trattenne e preferì invece allungare una mano verso quella di Pietro, sfiorandone il dorso con il pollice.
-Oh sì, puoi dirlo forte-.
But you are the only exception
You are the only exception [1]
*
Odio tante cose da quando ti conosco
E non ne conosco neanche il perché
Ma lo intuisco
Odio il mio nome solo senza il tuo
Ogni fottuto addio
Io odio quando ti odi e mi allontani perché [2]
-Per prima cosa ... -.
Pietro lasciò in sospeso la frase per qualche secondo, prima di indicare ad Alessio da dove avrebbero iniziato.
-Direi che una passata di aspirapolvere è un buon punto di partenza-.
-Bene- Alessio annuì, le braccia incrociate contro il petto – Tu pulisci la cucina, intanto?-.
Pietro annuì senza aggiungere altro. Era stata una suddivisione di compiti veloce e pragmatica, senza indugi.
"Chissà se sarà così anche tra qualche anno".
Sapeva che viaggiare con la fantasia in quel modo, immaginandosi come sarebbe stata tra tutto quel tempo, poteva essere un'arma a doppio taglio, ma non ci poteva fare nulla: gli era sempre più difficile non cadere nella tentazione di fantasticare come sarebbe stato quando un giorno lui ed Alessio avrebbero vissuto insieme, sotto lo stesso tetto – di nuovo. E voleva avere fiducia nel pensare che il "quando" fosse molto meglio di un ipotetico e incerto "se".
-Ottimo- mugugnò Alessio, stiracchiandosi la schiena, pronto ad iniziare – Diamoci da fare-.
-Aspetta-.
Alessio si voltò verso di lui con uno sguardo interrogativo, ma Pietro non gli spiegò cosa stava facendo con il cellulare in mano. Tanto, lo avrebbe scoperto lo stesso entro pochi secondi.
-Serve la giusta colonna sonora per le pulizie di casa, no?-.
Il sorriso mal trattenuto che rivolse ad Alessio sfociò ben presto in una risata, quando dopo pochi attimi le note della canzone da lui scelta vennero riconosciute dall'altro.
-Sul serio?- Alessio lo guardò in cagnesco.
Continuò a guardarlo con un sopracciglio alzato, con evidente disappunto, mentre la voce di Freddie Mercury si aggiungeva alla base di I want to break free.
-Mi sembrava adatta- fu l'unica cosa che riuscì a dire Pietro, tra le risate e il fiato corto.
Alessio sbuffò sonoramente:
-Vuoi anche che mi faccia crescere i baffi e vada a vestirmi da donna?-.
-No, mi basta che faccia un buon lavoro con l'aspirapolvere- Pietro si allungò verso di lui, stampandogli un bacio sulle labbra – Niente ricompensa, altrimenti-.
Si allontanò dal salotto prima che Alessio potesse protestare, la canzone che ancora andava in sottofondo e un sorriso piuttosto divertito ancora a piegargli le labbra.
-Mi serve una pausa-.
Alessio si lasciò crollare pesantemente sul divano, gli occhi chiusi e l'aria di chi non si sarebbe alzato da lì molto presto. Pietro lo imitò, sedendoglisi accanto; in verità, avevano quasi ultimato tutto quel che rimaneva da fare, a parte qualche ritocco qua e là. Erano passate due ore piene da quando avevano iniziato, e il sole pomeridiano stava cominciando già a calare per far posto alla sera.
-Consolati sapendo che abbiamo praticamente finito- Pietro sospirò a fondo, controllando l'ora dal suo cellulare posato sul tavolino davanti al divano – Giusto in tempo per andare a riprendere i bambini-.
Gli si strinse il cuore al pensiero che, una volta andati a riprenderli, lui ed Alessio avrebbero separato le loro strade per quella giornata: dopo diverso tempo che non accadeva, Giacomo e Giorgio sarebbero rimasti lì a casa sua e non da Giada. Alessio aveva insistito per lasciare che quella domenica sera Pietro si godesse unicamente la compagnia dei suoi figli, anziché dover dividere la propria attenzione tra loro e lui – e, in fin dei conti, per quanto gli dispiacesse, Pietro aveva dovuto dargli ragione.
-È stata una buona cosa che abbiano potuto passare un pomeriggio tutti insieme- disse Alessio, dopo qualche secondo – Credo che Christian e Federica siano ancora un po' giù-.
Pietro alzò un sopracciglio, con aria interrogativa: era piuttosto sicuro che Alessio non si stesse riferendo a qualcosa accaduto quello stesso pomeriggio, visto che quando li aveva visti – o per meglio dire, rivisti dopo mesi di assenza- i due bambini gli si erano fiondati addosso, felici di rivederlo dopo così tanto tempo.
-Dopo che gli avete spiegate della partenza di Alice?- azzardò a domandare.
Sapeva solo a grandi linee che lui ed Alice avessero deciso di parlarne, per quanto fosse possibile con bambini così piccoli, durante la settimana appena trascorsa.
-Già- Alessio confermò, il viso più teso e gli occhi azzurri rabbuiati – Non so quanto esattamente abbiano capito. Sono ancora piccoli per capire fino in fondo, e in modo astratto, qualcosa che non è ancora successo. Però credo che comunque qualcosa l'abbiano capito sul serio-.
Era evidente come Alessio stesso fosse affranto da quel che aveva dovuto cercare di spiegare ai suoi figli, ed altrettanto spaventato da quello che sarebbe venuto successivamente. Pietro gli si accoccolò meglio accanto, passandogli una mano a cingergli le spalle.
-Credo che la parte peggiore debba ancora arrivare, però-.
Pietro annuì, consapevole di quel che Alessio stava cercando di dire.
-Gli ci vorrà del tempo per abituarsi-.
-E per capire che la loro madre non li ha abbandonati per sempre-.
Alessio aveva il volto corrucciato, e per un attimo Pietro si chiese se stava rivedendo se stesso e sua sorella in Christian e Federica, in un parallelo di quando era stato suo padre ad abbandonare loro. L'aria sconfitta sul viso di Alessio non faceva presagire nulla di buono.
-I bambini sanno adattarsi più velocemente di noi ai cambiamenti. Anche io avevo la stessa paura quando io e Giada ci siamo separati- si affrettò a dire Pietro – Però non è andata così male. Anche se io almeno sono rimasto nella stessa città di Giacomo e Giorgio-.
Alessio sospirò a fondo:
-Christian e Federica non vedranno Alice per almeno tre mesi di seguito-.
-Poi però non vedranno te per un po' di tempo, quando in estate staranno a Londra- obiettò Pietro.
-Diciamo che sarà un esperimento. Vedremo come andrà- Alessio sembrò rassegnato a quell'evidenza, gli occhi persi nel vuoto davanti a sé. Lasciò ricadere il capo all'indietro, verso lo schienale del divano, incontrando il braccio di Pietro. Gli si fece più vicino impercettibilmente, come se stesse provando il bisogno di avvertire ancor di più la sua vicinanza, almeno fisica.
-È un anno così pieno di cambiamenti-.
"Quanto è vero".
-Possono fare paura- sussurrò Pietro.
A quelle sue parole, Alessio si lasciò andare ad una leggera risata amara:
-Non hai idea di quanto ne abbia parlato con la psicologa nelle ultime sedute-.
-E cosa ti ha detto?-.
[1] Paramore - "The only exception"
[2] Tiziano Ferro - "Hai delle isole negli occhi"
Il copyright delle canzoni appartengono ai rispettivi artisti e autori.
NOTE DELLE AUTRICI
Finalmente Pietro e Alessio hanno reso partecipi il resto dei loro amici nel fatto che hanno ricucito i rapporti ... Anche se al momento non hanno ancora specificato quanto li abbiano ricuciti 😂
Li seguiamo di nuovo in spaccati di vita quotidiana, arrivando ad una conversazione sugli ultimi sviluppi ... Dialogo di cui vedremo il finale nel prossimo aggiornamento di venerdì!
Nel frattempo, se ancora non l'avete fatto, potete recuperare l'ultima pubblicazione della raccolta "I just wanna live in this moment forever"!
Kiara & Greyjoy
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