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Capitolo 31 - Zero o'clock (Pt. 4)

Avvertì addosso una sensazione inspiegabilmente negativa, serpeggiante e infida, alimentata dal fatto che Alice continuasse a non tradire alcuna incredulità a ciò che aveva appena ascoltato.

Alessio la guardò confuso.

-Non ti piacerà saperlo- replicò a mezza voce Alice, per la prima volta con fare esitante. Sembrava cauta, ora, e Alessio non poté fare a meno che sentirsi ancor più inquieto.

-Ormai cosa cambierebbe?- disse, più per spingerla a parlare che altro. In realtà temeva ciò che avrebbe potuto scoprire, e come avrebbe potuto reagire.

Alice sospirò profondamente, chiudendo gli occhi per qualche attimo come per radunare le idee – o prepararsi al peggio. In quell'istante, ancor prima di sapere effettivamente, Alessio temette che avesse ragione su tutta la linea: non gli avrebbe fatto piacere saperlo, qualunque cosa fosse.

-Lo sapevo già-.

Alice aveva aperto bocca un paio di volte, inutilmente, prima di riuscire ad articolare quelle parole. Arrivarono talmente inaspettate che Alessio non ebbe neanche la prontezza di reagire, nemmeno di comprenderle.

-È lunga da spiegare, sappi solo che a Dicembre scorso avevo scoperto per caso che Pietro fosse gay- continuò Alice, in fretta, l'accento inglese che si era fatto più evidente – Abbiamo parlato da soli, e mi ha detto anche questo. Che è innamorato di te-.

Per i primi secondi dopo quella confessione Alessio tacque ancora. Guardò Alice con viso inespressivo, di ghiaccio, mentre assimilava quelle informazioni.

Quando capì ciò che gli aveva appena comunicato, si sentì fumare d'ira.

-Vaffanculo, Alice, cazzo, vaffanculo!-.

Stavolta urlò davvero, con rabbia, puntandole addosso un dito accusatore.

-Lo sapevi da così tanto tempo e non ti è mai venuto in mente di dirmi qualcosa?-.

Fu molto tentato di andarsene seduta stante, di troncare immediatamente quella conversazione, ma una parte di lui voleva sapere sul serio cos'altro aveva da dirgli. E magari arrabbiarsi ancora di più.

-Credi davvero che fossi io a dovertelo dire?- Alice non arrivò a gridare, ma alzò la voce a sua volta – Non erano affari miei, ed era Pietro a dovertelo dire quando se la sarebbe sentita!-.

"Però lo sapevi".

La guardò in silenzio, il più malamente possibile, anche se la parte più razionale di sé intuiva che non avesse tutti i torti.

"Sapevi già tutto, cazzo".

-Non incolparmi per qualcosa in cui non c'entro-.

Se fosse stato più calmo si sarebbe reso conto che, da quel punto di vista, Alice aveva pienamente ragione. Non sarebbe potuta essere lei a dirglielo al posto di Pietro, non quando si trattava di una cosa così delicata, intima e personale come l'amore per qualcuno.

Si chiese come poteva aver accolto la notizia Alice all'epoca, ma evidentemente non ne era rimasta turbata: non aveva notato alcun cambiamento nel suo rapporto con Pietro, e anzi, forse li aveva visti anche più in amicizia di prima. O forse era lui a non aver notato differenze, come probabilmente gli era capitato varie volte?

In fin dei conti, rifletté febbrilmente, non si era neanche mai soffermato a pensare e a guardare il suo legame con Pietro sotto una luce diversa.

Non l'aveva fatto, e le volte in cui i dubbi avevano cercato di emergere li aveva prontamente soffocati, perché era più facile rimanere cieco che affrontare una verità che poteva cambiare le cose e renderle più complicate.

Aveva fatto lo stesso con Alice, tenendola accanto a sé senza amarla nello stesso modo in cui lo aveva amato lei. Aveva sempre messo al primo posto se stesso e i suoi sogni, e solo dopo venivano tutti gli altri.

Ora che però era successo con Pietro, e in un modo molto più repentino e definitivo di qualsiasi altra volta in cui si erano allontanati, il dolore superava di gran lunga la voglia di serenità.

Non poteva continuare a vivere come prima, non gli sarebbe stato più possibile neanche volendo.

Il peso di quella consapevolezza lo spinse a dirigersi verso il divano. Aveva bisogno di sedersi da qualche parte, improvvisamente così stanco da non riuscire neanche a reggersi in piedi.

Alice, invece, rimase dov'era. Ora non la vedeva più: era rimasta in piedi alle sue spalle, ma Alessio sapeva che lo stava seguendo con lo sguardo. Forse era combattuta sull'avvicinarsi, o perlomeno metterglisi di fronte, ma non fece nulla di simile.

-Cosa gli hai detto?-.

Alice glielo chiese dopo almeno un minuto di silenzio. Alessio aveva quasi pensato che avesse rinunciato a continuare quella conversazione, anche se non l'aveva avvertita allontanarsi.

Sospirò a fondo, passandosi le mani sul viso:

-Secondo te?-.

Sbuffò amaramente, scuotendo il capo.

-Non mi pare che ci parliamo molto ora. Non ci parliamo affatto-.

-Lo hai rifiutato?- gli chiese ancora Alice.

"Se lo avessi fatto probabilmente mi sentirei meno in colpa".

Si era sbagliato: tutto quello che aveva raccontato precedentemente non era stata la parte più difficile, ma quella che stava per venire lo era davvero.

Raccontare gli eventi che riguardavano lui e Pietro era stato sì un aprirsi al giudizio esterno, ma era diverso dal dover parlare unicamente di sé e di quel che provava, di quello che lo aveva spinto a prendere certe scelte – o a non prenderle affatto.

Se gli era facile aprirsi con qualche frase, qualche parola, non poteva dire lo stesso per quel che avrebbe dovuto dire per spiegare come mai non aveva saputo rispondere a Pietro.

-Non sono riuscito a dirgli niente- sussurrò – Lo ha preso come un rifiuto, e mi ha detto che non voleva più vedermi-.

Si girò a fatica verso Alice, continuando a guardarla con occhi inespressivi, come se la rabbia che aveva provato poco prima fosse già sfumata in qualcosa di indefinito, che lo rendeva totalmente apatico.

-Contenta ora? Ora che sai cos'è successo?- le chiese con una nota polemica.

Lo sguardo che gli restituì lei gli fece intuire già la risposta.

-No, non sono contenta. Sono solo preoccupata-.

-Per me o per lui?-.

Alice sospirò con esasperazione:

-Both of you-.

Si avvicinò di nuovo, anche se Alessio non seppe di quanto: era tornato a volgere gli occhi davanti a sé, scostandoli dalla figura di Alice.

-Perché non gli hai detto niente?-.

Alessio sapeva che, qualora avesse deciso di rispondere con tutta la sincerità che gli era possibile a quella domanda, avrebbero passato in quel salotto gran parte della notte.

E, in qualsiasi caso, a cosa mai sarebbe potuto servirgli esporsi in quella maniera con Alice? Pietro non sarebbe comunque tornato sui suoi passi. Non avrebbe cambiato idea improvvisamente, solo perché lui poteva aver cominciato a fare qualcosa di giusto.

-Cosa potevo dirgli?- chiese, con sarcasmo tagliente – Non sono una persona che si merita Pietro. Mi pare di averlo già dimostrato ampiamente-.

Mentre lo diceva sperò di non avere davvero ragione. Sperò di starsi sbagliando, di poter ancora fare qualcosa per dimostrare di essere all'altezza di Pietro e di potersi guadagnare il suo perdono. Forse lui avrebbe rappresentato la spinta giusta per essere un uomo migliore di com'era sempre stato.

Eppure c'era sempre una parte di sé, quella che gli ricordava costantemente che in fin dei conti somigliava a suo padre e che quella era ormai una verità incontrovertibile, che gli diceva invece che ormai non poteva farci niente. Sarebbe stato un nuovo Riccardo con la sua Eva: avrebbe solamente ferito la persona che lo amava, o che lo aveva amato, e avrebbe continuato a farlo.

Era già successo una volta, ed Alice poteva testimoniarlo in prima persona. Non poteva fare la stessa cosa a Pietro.

-In fondo è meglio così- mormorò, più tra sé e sé che ad Alice – Lui troverà qualcuno di più meritevole e che saprà amarlo quanto merita-.

-Ma non hai mai detto che tu non lo ami-.

Alessio non disse nulla a quelle parole di Alice. Non lo negò, né lo confermò, ed intuì che quel suo silenzio valeva più di molte altre frasi di circostanza.

Alice si era finalmente spostata di fronte al divano. Ora poteva guardarlo in faccia, ma la sua espressione era molto più sconvolta di quella che Alessio sapeva di avere stampata in viso. Sembrava in pena per lui, o forse lo era per Pietro.

-Sei un egoista, e lo sei stato anche con lui. Hai sempre pensato solo a te stesso, a ciò che era meglio per te, e mai a quello di chi ti sta vicino- Alice spuntò quelle parole con una tale calma lucida che fece supporre Alessio che le avesse pensate e volesse dirgliele da molto tempo – Lo stai facendo di nuovo anche con Pietro, e ci stai male, eppure non stai facendo nulla per cambiare le cose anche se lo ami-.

Alice aveva imparato a conoscerlo molto meglio di quel che Alessio aveva sempre temuto. Doveva averlo fatto più attraverso i suoi silenzi e le sue mancanze.

Le mancavano molti altri elementi, ma senza dirle granché aveva comunque c'entrato uno dei punti. Quella consapevolezza lo spaventò enormemente, e lo ferì allo stesso modo: era diverso vedere confermati i propri timori da qualcuno che lo conosceva da così tanto tempo.

Il bisogno di andarsene e rinchiudersi nella sua stanza da solo divenne insopprimibile, ma lo sguardo di Alice lo teneva ancora incatenato al divano. Era un'occhiata pesante, occhi che sapevano già molte altre cose che lui non aveva palesato.

-Sei innamorato di Pietro, vero?-.

Quella domanda gli cadde addosso come un macigno, e Alessio non seppe cosa rispondere. Arrivato a quel punto gli rimase solo una cosa da fare, che era anche l'unica che gli era sempre riuscita benissimo: scappare.

Lanciò un ultimo sguardo pieno di silenzio ad Alice, prima di alzarsi e muoversi lentamente lontano dal salotto. Lei non provò a fermarlo, né gli disse nulla.

Lo lasciò andare, e Alessio gliene fu grato. Quando richiuse alle sue spalle la porta della sua camera non si sentì sollevato, né arrabbiato. Provò solo una sensazione di vuoto che sembrava non poter finire mai. 





NOTE DELLE AUTRICI

E così Alessio ha finalmente scoperto che Alice sapeva già sia che Pietro fosse gay (o, almeno, l'ha saputo con un po' d'anticipo rispetto a lui), e soprattutto sapeva di quel che provava nei confronti di Alessio stesso. Di certo la notizia non ha lasciato il nostro protagonista proprio indifferente!

Il confronto con Alice giunge ad un punto finale in cui lei cerca di farlo riflettere, sia su quel che prova verso Pietro che su come ha agito finora... Che questa conversazione con Alice possa spingere Alessio ad agire?

Lo scopriremo nei prossimi capitoli, da mercoledì prossimo!

Kiara & Greyjoy

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