Capitolo 27 - Everything changes (Pt. 5)
Di colpo Pietro si fermò, restando con le labbra contro il mento di Alessio, e scompigliandogli piano i capelli con l'altra mano: sembrava più esitante ora, come se avesse percepito lui stesso i suoi pensieri. O forse solo più insicuro su come proseguire.
-A che stai pensando?-.
Sarebbe stato difficile spiegarglielo, quando Alessio stesso non sapeva da dove partire per ordinare le proprie idee.
-A te- disse in un soffio di voce. Non era una bugia, né voleva essere una frase ad effetto per distrarlo: era la verità, che ne taceva tante altre, ma che in quel momento poteva anche bastare.
Sembrò funzionare: Pietro alzò di nuovo il viso, posando ancora una volta sulle sue labbra le proprie, e riportando le mani sul corpo di Alessio. Aveva tenuto gli occhi aperti mentre lo baciava, quasi a volerlo osservare così da vicino, mentre lo baciava per l'ennesima volta quella notte, ed Alessio aveva ricambiato lo sguardo solo negli ultimi secondi di quel bacio. Gli occhi neri di Pietro erano talmente intensi e pregni di passione da farlo sentire in fiamme.
Lasciò che fosse Pietro a compiere il passo successivo, curioso di vedere se si sarebbe fatto più audace. Sentì le sue mani scorrere lungo il petto, poi sulla pancia, con movimenti lenti, facendo rabbrividire la pelle di Alessio sotto il loro tocco. Pietro arrivò inevitabilmente all'orlo della canottiera: la artigliò, sollevandola sempre di più, fino a quando non interruppe un nuovo bacio per farla passare oltre il capo di Alessio.
L'imbarazzo lo investì per qualche secondo, perché per quanto Pietro l'avesse visto numerose volte senza alcuna maglietta a coprirlo, era inevitabile che in quel frangente fosse del tutto diversa la sensazione che provava. Ora c'erano gli occhi neri che lo scrutavano con desiderio e passione bruciante, senza farsi scappare nessun dettaglio. Pietro sospirò a fondo mentre lasciava vagare lo sguardo sul suo petto nudo, lasciando cadere la canottiera da qualche parte ai piedi del letto.
Si sentì ancora più arrossire e accaldare quando Pietro lo baciò nuovamente, scendendo lungo il collo, poi sulle spalle, ed infine sul petto. Alessio lo sentì ridacchiare piano, domandandosi cosa gli fosse venuto in mente.
-Non prendere fuoco, mi raccomando- mormorò, riportando il viso all'altezza del suo, mentre Alessio gli lanciava uno sguardo torvo. Era così evidente che si sentisse avvampare?
"Tanto vale non restare tanto con le mani in mano".
Allungò le mani verso Pietro, quasi con foga, cercando l'orlo della sua canottiera. In pochi secondi anche Pietro si ritrovò a torso nudo, mentre la sua canotta raggiungeva a sua volta il pavimento, lanciata con impazienza da Alessio.
Per un attimo si ritrovò a ricordare quando aveva osservato il corpo di Pietro quando si erano ritrovati nella stessa stanza a Los Angeles, il modo in cui si era sentito attratto e la difficoltà a distogliere lo sguardo. Era la stessa sensazione di quel momento, con la sola differenza che stavolta aveva la possibilità di osservare e di non doverlo nascondere. Lasciò scorrere i palmi delle sue mani lungo il corpo di Pietro, lo stesso che aveva toccato anche quella sera stessa, poche ore prima; ora poteva accarezzarne i muscoli ben definiti senza alcun tessuto di mezzo, saggiandone la pelle accaldata.
Alessio non riuscì a non farsi sfuggire alcuni gemiti strozzati nel sentire Pietro portarlo di nuovo con la schiena contro il materasso, mentre riprendeva a tracciare scie di baci su tutto il suo corpo. Pensò di dirgli di non smettere mai, mentre inclinava indietro il capo e inarcando la schiena, ma non riuscì nemmeno a trovare la voce per riuscire a pronunciare quelle parole, troppi i brividi che sentiva scorrere sul suo corpo.
Non c'era bisogno di dirlo: Pietro stava scendendo sempre più giù, inarrestabile lungo quel suo viaggio, non accennando minimamente a voler smettere. Alessio portò una mano alla nuca dell'altro, spingendolo ancor più vicino a sé, pur meravigliandosi di se stesso per quel gesto impaziente, come se ancora non gli bastasse quel contatto.
Pietro si fermò solo quando si trovò poco più su dell'orlo dei suoi boxer. Fu in quegli attimi di apparente indecisione che Alessio prese invece una decisione per sé, ovvero quella di prendere il sopravvento: si alzò a sedere, e in pochi attimi fu Pietro a trovarsi con la schiena premuta contro il letto. Lo aveva spostato con un'insolita foga, quasi con forza inaspettata, e non perse altro tempo prima di premere il suo corpo su quello di Pietro, ora sotto di lui. Le parti si erano totalmente invertite: stavolta era lui che stava dando quelle carezze che aveva ricevuto da Pietro pochi minuti prima, quei baci lungo il corpo e sulle spalle, quelle prove di desiderio che ormai erano evidenti.
Lasciò che le sue mani venissero guidate dal puro istinto, percorrendo lentamente il busto di Pietro. Alessio avvertì il suo corpo fremere sotto il suo tocco come se non avesse aspettato altro da tutta la vita, e quella sensazione fu il punto di non ritorno definitivo: lo baciò di nuovo, stavolta con foga, con passione, quasi come se non sentirlo più sulle sue labbra fosse una sofferenza atroce. E poteva anche esserlo, come il solo pensiero di non poter più provare la sensazione di dar piacere a Pietro, di provare piacere insieme a lui – di stare con lui.
Alessio scese lungo il collo, mordendone appena la pelle delicata, lasciando un evidente segno rosso, come a volerlo marcare come suo.
-Non credevo fossi così ... - un gemito costrinse Pietro a smettere di parlare per alcuni secondi, fino a quando non ritrovò abbastanza fiato e lucidità per continuare – Così focoso-.
Alessio alzò il viso verso di lui, con un sorriso imbarazzato disegnato sulle labbra, mentre faceva scendere sempre più giù le mani, ma non distogliendo le iridi azzurre da quelle nere dell'altro:
-Focoso?- ripeté, nascondendo il viso nell'incavo del collo di Pietro, accostandosi al suo orecchio con le labbra – Siamo ancora lontani dalla parte più focosa, mi sa-.
Disse quelle parole quasi senza pensarci, senza rendersi davvero conto di cosa aveva detto o a cosa stesse alludendo, guidato dall'eccitazione che cresceva sempre di più. Avvertì il corpo di Pietro fremere ancora, e gli lasciò un bacio sul lobo, ascoltandolo ridacchiare tra sé e sé.
Pietro si accostò maggiormente al suo viso, appoggiando lievemente le labbra sulla guancia ispida di Alessio, e respirando a fondo. Era un contatto forse ancora più intimo di tutti i baci che si erano scambiati, ed Alessio si ritrovò a desiderare di poter rivivere quegli attimi fuggenti di dolce distrazione in cui bastava la vicinanza a fargli desiderare qualsiasi altra cosa.
-Allora direi di accelerare per arrivarci, a quella parte-.
Pietro morse con calma e con altrettanta provocazione il lobo dell'orecchio di Alessio, che si ritrovò a sospirare piano, in preda a mille brividi che gli percorrevano la schiena.
Chiuse gli occhi, e seguendo l'istinto, che in quel momento stava prendendo il sopravvento, riportò le labbra sul collo dell'altro, scendendo sempre di più.
Aveva baciato prima la curva delle spalle, poi il petto di Pietro, lasciando una scia umida di baci che arrivò fino al bacino.
Era evidente che Pietro stesse apprezzando quelle attenzioni – quanto era evidente per lui stesso. A quella consapevolezza Alessio si sentì arrossire di nuovo, una strana sensazione che si faceva strada in lui. Era come se approcciarsi alla realtà incontrovertibile dei fatti lo stesse facendo spaventare per la prima volta da quando Pietro lo aveva baciato la prima volta – inconsciamente si frenò fino a fermarsi.
-Tutto bene?-.
La voce di Pietro non si fece attendere. Stavolta l'esitazione era più che evidente, e fu proprio quella a spingere Alessio ad alzare gli occhi verso il suo viso.
Si ritrovò a pensare che Pietro era bellissimo, così spettinato, con il respiro corto, e così nudo sotto di lui. Non era una nudità puramente fisica, ma qualcosa che sfociava nell'intimità, in qualcosa che stavano condividendo solo tra loro.
Osservare il suo volto gli ricordò come mai era arrivato fino a quel punto, e cosa sarebbe significato fermarsi. O cosa sarebbe significato proseguire.
-Sì- mormorò, avvicinandosi per lasciargli un bacio all'angolo della bocca, accarezzandogli una guancia con delicatezza, come se stesse toccando l'oggetto più fragile e prezioso al mondo – Va tutto bene-.
Non pensò più a niente, perché alle conseguenze ci avrebbe pensato quando la luce del sole sarebbe tornata a sorgere.
Si limitò a vivere l'attimo, a baciare ancora Pietro come se la sua stessa vita ne dipendesse, come se non potesse più farne a meno, e si perse nel piacere e nell'eccitazione mentre tornava a prendere posto tra le sue cosce, continuando a sfiorarlo, fino a quando non poté più rimandare il momento in cui sentiva il bisogno di averlo ancora più vicino a sé.
Non pensò a cosa sarebbe successo il giorno dopo, perché fino a quando poteva rimanere con Pietro, baciarlo mentre era dentro di lui, guardarlo come se non ci potesse essere cosa più bella, gli poteva bastare tutto questo.
Stava cambiando tutto, e ne era consapevole. Ma ci avrebbe pensato in un altro momento.
NOTE DELLE AUTRICI
Beh, che dire ragazz*... Ve l'aspettavate? Avevate colto i segnali di un possibile finale di nottata del genere? 😂
Non c'è molto da dire sugli aggiornamenti di stasera, visto che parlano da soli. Di certo gli eventi che avete letto sanciranno un prima e un dopo nel legame tra Pietro e Alessio ... Siete pronti a scoprire cosa accadrà?
Avete qualche teoria in proposito?
Fatecela sapere, e nel frattempo noi vi diamo appuntamento a mercoledì prossimo!
Kiara & Greyjoy
PS: tenete d'occhio le nostre pagine social Instagram e Facebook in queste settimane ... Qualcosa potrebbe star bollendo in pentola 👀
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