Capitolo 25 - Stay (Pt. 3)
Si passò una mano sul viso, il sudore appiccicato alla pelle che cominciava seriamente a dargli fastidio. Pietro detestava parecchio l'umidità e l'afa che si cominciava a respirare a Venezia quando non era ancora piena estate. L'unico lato positivo era che era facile trovare ristoro nell'ombra proiettata dai palazzi sulle calli, evitandogli di dover camminare proprio sotto il sole della sera.
-Dimmi almeno che ne varrà la pena- brontolò rivolto a Martino, che gli stava camminando a fianco. Per una volta aveva scelto un outfit piuttosto sobrio – fin troppo per lui, tanto che Pietro aveva quasi stentato a riconoscerlo quando se l'era ritrovato davanti la porta di casa sua, poco prima-, e niente make up sul viso. Qualcosa gli faceva supporre che si fosse dovuto preparare in fretta e furia, rinunciando al suo stile appariscente.
-Se me stai chiedendo se è un film decente, me sa che lo scopriremo solo dopo- Martino lo disse con sarcasmo evidente, per niente preoccupato dai possibili risvolti.
-Comincio a pensare che ci fosse un motivo se nessuno voleva venire con te-.
Pietro se lo stava cominciando a chiedere sul serio come mai, tra tutti gli amici che Martino sembrava avere, nessuno aveva accettato la sua proposta di andare a vedere il film – di cui Pietro nemmeno ricordava il titolo- di un qualche regista coreano che usciva quella sera nei cinema. Era probabile che nessuno si fosse fatto ingannare dagli occhi dolci e innocenti con cui Martino aveva invece convinto lui.
Iniziava anche a pentirsi del cinema dove si stavano dirigendo, perché la zona in cui stavano camminando ora era quella dove si trovava casa di Alessio, oltre che a quella di Giulia e Filippo. Era un'ora in cui Pietro non si sarebbe aspettato di trovarli in giro, probabilmente ancora di ritorno dopo aver staccato dal lavoro, ma si sarebbe sentito tranquillo solo una volta arrivati a destinazione.
-Lo vedremo, lo vedremo- gli rispose Martino – Magari poi sei tu che uscirai dal cinema tutto esaltato-.
Pietro fece per rispondere, ma qualcun altro parlò al posto suo, e con enorme terrore ebbe solo qualche secondo per rendersi conto che non era stato Martino a interromperlo.
-Pietro!-.
Sarebbe potuto essere un altro Pietro la persona appena chiamata, ma dubitava che una simile coincidenza potesse accadere sul serio. E poi, manco a dirlo, quella che aveva appena udito era una voce che conosceva fin troppo bene. E della persona che aveva sperato fino all'ultimo di non incrociare proprio in quel momento.
Quando si voltò non poté nemmeno dirsi stupito di riconoscere subito Alessio. Era davanti al portone del suo palazzo, che Pietro e Martino avevano superato da qualche metro – segno che Alessio doveva aver camminato dietro di loro per un po' di minuti prima di riconoscerlo.
Pietro non ebbe altra scelta che avvicinarsi di nuovo a lui, sperare di non apparire troppo agitato, e soprattutto augurarsi che Martino tenesse la bocca chiusa. Quella era la cosa su cui era più insicuro, perché era piuttosto certo che non appena si sarebbe reso conto di chi avevano incrociato non si sarebbe più trattenuto dall'entusiasmo.
-Ehi- Pietro lo salutò con finta indifferenza – Sei già rientrato dal lavoro?-.
"L'unica volta in cui non dovevi tornare in anticipo a casa".
Alessio aveva l'aria un po' stanca, ma Pietro dovette ammettere a se stesso che la camicia bianca che indossava, con le maniche arrotolate fino al gomito, gli stava davvero bene. Fin troppo.
E quei pantaloni scuri e attillati che gli fasciavano le gambe e ...
-Sì, è stata una giornata tranquilla oggi- Alessio interruppe il suo flusso di pensieri, lanciandogli un sorrisetto divertito – E comunque anche tu evidentemente non ti stai trattenendo in redazione per gli straordinari-.
Pietro non stava guardando Martino, ma percepiva la sua presenza a pochi passi da lui, un po' più indietro. Sembrava essersi tenuto in disparte, ma era impossibile continuare a fare finta di nulla, come se Alessio non stesse dirigendo lo sguardo proprio su di lui prima di tornare a guardare Pietro.
-Già- fece lui, sentendo già l'imbarazzo crescere – Stavo accompagnando un amico a vedere un film-.
Sperò che Alessio non fraintendesse quella definizione che aveva dato di Martino.
"Ci manca solo che creda che sto pure frequentando qualcuno, e poi mi sono giocato qualsiasi chance".
Non passarono che pochi attimi prima che Martino si facesse avanti, molto meno baldanzoso del solito, ma ugualmente sciolto. Tese una mano verso Alessio con un sorriso affabile stampato in viso:
-Martino, piacere-.
-Alessio- gli rispose, con un sorriso di cortesia misto a curiosità, stringendogli brevemente la mano.
Quel che preoccupò Pietro – molto più della situazione paradossale alla quale stava assistendo, con due mondi che si stavano finalmente incontrando- fu l'espressione di totale sorpresa ed ardente consapevolezza che si dipinse sul viso di Martino non appena Alessio aveva detto il suo nome.
-Ah, quell'Alessio- Martino non riuscì a trattenersi nemmeno per un minuto, girandosi verso Pietro per tirargli una gomitata, prima di tornare a rivolgersi ad un Alessio con gli occhi sgranati – Ho sentito molto parlare di te-.
Pietro dovette faticare parecchio per trattenersi dal saltargli addosso e strozzarlo subito.
Alessio si rivolse direttamente a lui, con occhi stupiti:
-Non sono proprio sicuro di voler sapere cosa dici in giro di me-.
"Solo che sono innamorato perso".
Sperò che non glielo dicesse Martino.
-Chiedi e ti sarà rivelato- lo sentì dire invece, e sebbene non fosse esattamente l'idea che aveva Pietro di risposta senza doppi significati, era comunque una risposta più semplice di quella che aveva pensato lui stesso. Martino rimaneva comunque non affidabile, ed era decisamente giunta l'ora di andarsene.
-Non eravamo in ritardo?- gli chiese, ben consapevole di star arrossendo.
-Embè, un attimo- il sorriso astuto di Martino non lo rassicurò affatto – Ho appena incontrato qualcuno di cui parli sempre. Ora sono curioso-.
"Cazzo".
Ma prima che potesse anche solo trascinare platealmente Martino il più distante possibile da Alessio, lo osservò mentre gli si rivolgeva nuovamente, con imbarazzo alcuno, come se fosse un vecchio amico che conosceva da una vita intera:
-Non è che sei libero venerdì sera?-.
Fu una domanda talmente improvvisa che Pietro sgranò gli occhi, ed Alessio li strabuzzò.
-Cosa?-.
Martino lo guardò con carisma:
-Noi pensavamo di andare a bere qualcosa da qualche parte, però in due è un po' un mortorio-.
Non era affatto vero che avessero organizzato una cosa simile quel venerdì sera, ed era evidente che Martino si fosse fatto venire in mente quell'idea su due piedi, solo per avere una scusa per avere Alessio a portata di mano. Pietro aveva davvero voglia di farlo finire all'altro mondo.
-Vieni con noi, no?-.
-Non sentirti in obbligo- Pietro lo disse velocemente, sperando che Alessio mangiasse la foglia. Il risultato, però, fu l'esatto contrario.
-No?- Alessio lo guardò sospettoso, e forse Pietro l'aveva decisamente sottovalutato – Però in effetti venerdì sera non ho niente da fare-.
Pietro quasi pensò che si fossero alleati telepaticamente contro di lui.
-Fatta!- Martino esultò quasi come avesse appena vinto qualche medaglia d'oro – Così me piaci-.
L'unico pensiero che riuscì a formulare Pietro in quel momento, sotto lo sguardo indecifrabile di Alessio e quello trionfante di Martino, fu che era inevitabilmente, incredibilmente, assolutamente fottuto.
*
Non c'era dubbio alcuno che fosse lui il primo ad essere arrivato a destinazione. Pietro si guardò attorno ancora una volta, ma sapeva già che non avrebbe trovato né Martino e – gli faceva ancora così strano anche solo pensarlo, figurarsi viverlo- né Alessio.
Almeno il posto in cui stare per quella sera aveva potuto deciderlo lui, scrivendo ad entrambi l'ora e di incontrarsi davanti all'entrata del locale. Pietro era andato sul sicuro: la scelta era ricaduta sul bar dove lui ed Alice avevano parlato sei mesi prima, e dove era già tornato un altro paio di volte. Gli era rimasta impressa l'atmosfera soffusa e calma di quel luogo, la musica jazz in sottofondo che di certo dava un tocco in più. Era piuttosto sicuro che Alessio l'avrebbe apprezzato, e anche Martino vi avrebbe trovato dei lati positivi.
E ora che lui era arrivato non gli rimaneva altro che aspettare.
Tirò fuori nervosamente dalla tasca dei pantaloni il cellulare, ma nessun messaggio gli era arrivato. In compenso, però, si rese conto di essere davvero troppo in anticipo per poter dire che fossero Alessio e Martino ad essere in ritardo. L'agitazione aveva avuto il suo grande ruolo nel farlo uscire di casa un'ora prima dell'orario stabilito per il ritrovo.
Per un attimo provò ad immaginare come sarebbe stato se, oltre a loro due, avesse dovuto attendere anche Filippo e Nicola. Aveva provato a convincerli ad unirsi – omettendo il vero motivo per il quale avrebbe voluto averli lì, ovvero cercare di attenuare i guai che Martino avrebbe sicuramente causato-, ma le risposte erano state altamente deludenti: se aveva potuto giustificare Filippo per aver rifiutato per rimanere a casa con Giulia e le figlie, un po' aveva ancora il nervoso per Nicola. Lui, in maniera estremamente chiara e candida come se fosse la cosa più naturale del mondo, non aveva nemmeno provato ad inventarsi una scusa per non esserci: gli aveva direttamente detto che non aveva voglia di uscire.
Spostò il proprio peso da una gamba all'altra ancora per qualche minuto, l'ansia che lo attanagliava alla bocca dello stomaco tanto che sentiva la nausea farsi strada. Fu quando stava per ricontrollare nuovamente l'ora sul cellulare che intravide, con la coda dell'occhio, una figura famigliare che si stava avvicinando a lui.
NOTE DELLE AUTRICI
Ebbene, alla fine Martino è stato accontentato prima del previsto, per sua immensa gioia (e con immenso terrore di Pietro): è bastato un incontro del tutto casuale per fare la conoscenza di Alessio, e sono bastati pochi minuti a Martino per creare già una situazione alquanto interessante!
Ed è così che inizia una serata a tre con questo trio inedito. Pietro di certo si starà domandando cos'abbia in serbo il suo amico, ma molto probabilmente anche Alessio si starà facendo qualche domandina ... Cosa potrà mai andare storto? E chi avrà visto Pietro alla fine di questo aggiornamento: Alessio, Martino o qualcun altro ancora?
Lo scopriremo mercoledì prossimo!
Kiara & Greyjoy
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