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Capitolo 20 - Wawing goodbye (Pt. 2)

Filippo rimase immobile in piedi, gli occhi sempre vuoti:

-Di noi due. Di questa situazione-.

Era stupita che fosse stato Filippo il primo a decidere di parlarne. Non l'aveva mai sfiorata il dubbio che tra loro sarebbe potuta non essere lei a farlo, forse perché aveva sempre avuto l'impressione che quella situazione d'incertezza a Filippo potesse andare bene.

Eppure eccolo lì, arrivato a chiederle cosa ne sarebbe stato di loro.

Fu difficile ignorare la stretta al cuore che la prese a quella consapevolezza.

-Lo so che l'ho causata io, ne sono totalmente consapevole. Non hai alcuna colpa in questo- Filippo parlò ancora, un po' più convinto – E capisco anche perché tu non voglia passare troppo tempo più del dovuto qui a casa. Avrei voluto parlarti con più calma, magari nel weekend, ma so che non rimarresti qui. Non so perché ho preso coraggio proprio stasera-.

Giulia ebbe la sensazione che avrebbe voluto chiederle di più su quelle sue fughe – era una sensazione ricorrente, forse dovuta al modo in cui la guardava Filippo ogni volta che la vedeva uscire e ogni volta che tornava-, chiederle se si vedeva con qualcuno, ma lui non aggiunse altro su quello.

-Lo so che questa situazione ti sta stretta-.

-Devi ringraziare te stesso per questo- sibilò Giulia.

Vide Filippo abbassare gli occhi, annuire quasi impercettibilmente:

-È vero- ammise, a mezza voce – È che ... Hai pensato a come poterla risolvere? Non credo potremmo continuare così per sempre-.

"Quindi è proprio di questo di cui parleremo".

Sarebbe stata una risposta facile, soppesò Giulia: le sarebbe bastato dirgli che ormai l'unica strada da prendere era quella della separazione, ma per qualche motivo, su cui preferì non soffermarsi troppo, la voce le venne come a mancare.

Quasi sperò che una delle gemelle si svegliasse, che uno strillo provenisse dalla loro camera. Sarebbe stata un'ottima ragione per doversene andare da lì e non affrontare quella discussione che la stava per divorare.

Ma il silenzio era assordante, nessuna tra Caterina e Beatrice sembrava essere sul punto di svegliarsi, né che qualunque altra cosa potesse accadere. C'erano solo lei e Filippo, e forse era così che doveva andare.

-Lo sai già qual è l'unica soluzione per risolverla-.

Giulia si cavò a forza quelle parole dalla bocca, lo sguardo stavolta meno determinato, abbassato giusto il poco che le permetteva di non incrociare gli occhi castani di Filippo.

-Penso che dovremmo pensare alla separazione-.

Si era immaginata molte volte, negli ultimi mesi, quel momento. Aveva sempre pensato che quando avrebbe comunicato a Filippo il suo volere sarebbe stata forte, quasi indifferente, che non le sarebbe importato della probabile espressione di sofferenza che gli avrebbe visto in viso.

In quel momento, invece, sapeva che la sua stessa faccia poteva apparire impassibile, ma dentro di lei si stava sentendo morire ogni secondo di più.

Filippo non disse nulla per diversi secondi: sembrava che, in fin dei conti, non fosse per niente sorpreso.

-Ci hai già riflettuto?- le chiese infine.

-Sono un po' di mesi che ci penso- ammise Giulia.

Era la strada giusta da prendere, si ripeté. Aveva ragione Lorenzo ogni volta che le diceva che era del tutto deleterio portare avanti un matrimonio a quelle condizioni.

-Hai ragione nel dire che la situazione mi sta stretta- Giulia iniziò a parlare quasi non rendendosene conto, spinta dall'istinto, dall'improvvisa voglia di parlare – Questa casa mi sta stretta. E lo è perché ci sei anche tu qui-.

Sapeva che aveva ferito Filippo con le sue parole, ma era solo la più piccola delle vendette che avrebbe mai potuto avere nei suoi confronti.

-Non è possibile viverla serenamente, non quando ci parliamo lo stretto necessario per poi evitarci il resto del tempo, sempre in tensione costante- Giulia alzò appena gli occhi, incrociando i suoi – Lo sentirai anche tu quel che provo anche io-.

Filippo annuì:

-Forse in maniera un po' diversa, ma sì- sospirò a fondo, la voce contratta – E non penso faccia bene neanche alle bambine-.

-Non credo. E dobbiamo pensare prima a loro che a noi- concordò Giulia, prima di guardarlo con più esitazione – Se ti chiedessi la separazione me al concederesti?-.

Era un dubbio che si portava dietro da tempo, anche se poteva aspettarsi quale sarebbe stata la risposta che avrebbe ricevuto. Forse si salvava ancora una parte di Filippo non danneggiata dall'egoismo, quella parte di lui ragionevole e generosa che glielo aveva fatto amare – e che la spingeva ad amarlo ancora, nonostante tutto.

-Non potrei fare altro, anche se mi sento morire al solo pensiero- Filippo lo disse con voce a malapena udibile – Non posso costringerti in una situazione simile-.

Poor you, so sad

Well I think it's time now

You're too crying feel so bad

But can I lie down?

-Ormai che senso ha ancora questo matrimonio?- Giulia glielo chiese con sincerità, sul serio curiosa di sapere quale sarebbe stata la risposta che avrebbe ricevuto. Non la sorprese vedere Filippo rimanere in silenzio, gli occhi nocciola drenati di ogni energia.

-L'hai distrutto con le tue stesse mani, Filippo-.

-Lo so-.

Quel suo non provare nemmeno a difendersi le fece quasi rabbia, forse perché rendeva ancor più evidente come fosse sempre stato consapevole di cosa avrebbero causato le sue azioni. Le venne di nuovo voglia di andarsene da quella stanza che la soffocava con i ricordi racchiusi, e che la soffocava anche con la presenza di Filippo. Le sue membra, però, sembravano essere troppo pesanti, il suo stesso corpo che non le rispondeva e non si muoveva da quel letto.

-Però intanto ... - Filippo si schiarì la gola – Vuoi che me ne vada? Da questa casa, intendo. Se preferisci rimanerci tu con le bambine, per me va bene-.

Giulia soppesò per un po' la sua risposta. Se avesse potuto scegliere senza alcun impedimento, l'ideale per lei sarebbe stato andarsene. Scegliersi una nuova casa con le gemelle, ricominciare da tutt'altra parte dove non sarebbe rimasta ancorata a memorie di una vita passata.

Razionalmente sapeva che non sarebbe stato possibile nell'immediato, e che la proposta di Filippo era la più fattibile, forse non in pochi mesi, ma almeno entro un anno.

-Non sono così crudele da cacciarti fuori facendoti finire sotto un ponte, senza sapere dove andare- iniziò a dire, cercando di mantenere la voce ferma – Ma forse dovresti cominciare a cercarti un altro posto-.

"Un posto lontano da qui".

Sarebbe riuscita ad immaginarsi quell'appartamento spoglio della presenza di Filippo?

"Un posto lontano da me".

Giulia avvertì la gola bruciarle, lacrime che avrebbe voluto lasciar andare ma che invece si sforzava di trattenere.

Feel my heart break

Feel my heart break

Feel my heart break

As I walk away

-Capisco. Proverò ad informarmi e a vedere quando potermi trasferire- Filippo sembrò accettare quella sua decisione con stoicismo, senza nulla da obiettare un po' come se si fosse già preparato a quell'eventualità – Per la separazione ... -.

Prima che potesse aggiungere altro, Giulia lo interruppe:

-Ne parleremo meglio un altro giorno, magari con un avvocato-.

Filippo annuì:

-Giusto. Ha senso-.

Giulia capì che la conversazione era finita nel momento stesso in cui Filippo aveva pronunciato quelle ultime parole quasi sovrappensiero, in maniera a malapena udibile. Era sicura che l'avrebbe visto girarsi ed andarsene in silenzio così come era venuto, senza aggiungere altro, e che non ci sarebbero state altre occasioni simili nei giorni seguenti. Era la prima volta da mesi che si parlavano per più di un paio di minuti, e qualcosa le diceva che sarebbe stata anche l'ultima per ancora diverso tempo.

Provò una fitta di dolore al pensiero, una sensazione che le fece più male del solito.

Era già pronta a rimettersi stesa sul letto, magari fingendo di riprendere il libro di Caterina e leggere – cosa che non sarebbe di sicuro più riuscita a fare dopo quegli ultimi dieci minuti-, ma con la coda dell'occhio si accorse che Filippo era ancora lì, sulla soglia della camera a guardarla con occhi lucidi.

Si bloccò all'istante, alzando gli occhi su di lui.

-Giulia ... -.

Filippo non si era mosso dal punto in cui era rimasto in piedi per tutto il tempo, ma stavolta non stava facendo nulla per nascondere la sofferenza che gli deformava i lineamenti del viso.

-Lo so che questo non cambierà quel che ho fatto, ma mi dispiace-.

Giulia rimase in silenzio, convinta che se avesse parlato non sarebbe più riuscita a trattenersi.

-Non te l'ho mai detto abbastanza, ma mi dispiace davvero- Filippo parlò ancora con voce tremante, sul punto di lasciarsi andare al pianto – Credo che sia l'errore più grande che abbia fatto in tutta la mia vita, ma non posso tornare indietro per cambiare le cose, né posso fare finta di niente. Lo so che mi merito tutto il silenzio che mi hai riservato, e mi merito anche di perderti. È stata colpa mia. È stata colpa mia, ma continuare a ripeterlo non sistemerà le cose. Mi trascinerò dietro questa colpevolezza e basta-.

Giulia continuò a fissarlo, in silenzio, sperando che tutto finisse il prima possibile.

Era difficile combattere contro il voler alzarsi ed andare da lui – ad abbracciarlo, o ad asciugargli le lacrime, o a prenderlo a schiaffi e ad urlargli che aveva proprio ragione nel dire che era tutta colpa sua-, ed era altrettanto difficile venire a patti con quelle emozioni che la sua rabbia cercava ancora di soffocare.

Filippo la guardò ancora, le lacrime che gli rigavano il volto:

-Non ti sto chiedendo di perdonarmi. Se lo vorrai fare, lo farai senza che te lo dica io-.

"Dovrai lottare molto, se lo desideri davvero".

Giulia avvertì i propri occhi farsi lucidi, permettendosi, seppur per pochi secondi, di apparire vulnerabile a sua volta:

-Non so se ci riuscirò mai-.

Si chiese se Filippo avrebbe davvero voluto mettersi d'impegno per riparare le cose. Si chiese se esistesse un modo per ripararle. Esisteva un modo per vivere costantemente oscillando tra la voglia di andarsene e quella di restare?

-Aspetterò quel giorno, se arriverà-.

Stavolta Filippo scivolò via per davvero. Giulia lo vide andarsene, sparire dalla sua vista in un secondo, chiedendosi se sarebbe stato così per sempre – un addio continuo e inevitabile-, o se prima o poi avrebbe trovato un modo per tornare e rimanere a fianco a lei.

So one hand is holding yours while

The other is waving goodbye

I love you, but it's your turn to fight

But one hand is holding yours while

The other is waving goodbye

I love you, but it's your turn to cry

It's your turn to cry

It's your turn to fight

(Sia - "Wawing goodbye")








*il copyright della canzone appartiene esclusivamente alla cantante e ai suoi autori.

NOTE DELLE AUTRICI
Mentre il primo di 12 mesi di questo 2024 sta per finire, una nuova "fase" del rapporto tra Giulia e Filippo sembra aver inizio.
Filippo, racimolando tutto il coraggio che aveva a disposizione, è riuscito finalmente (eh si, finalmente, possiamo decisamente dirlo!!) a parlare con Giulia della situazione venutasi a creare tra loro per colpa sua e dell'evoluzione che avrebbe avuto il loro rapporto d'ora in avanti. La separazione, ormai, più che una possibilità sembra una strada ormai spianata, i cui dettagli potranno essere delineati solo da un avvocato. Anche il trasloco di Filippo, seppur non imminente per ovvi motivi logistici, è stato messo in conto.
Alle riflessioni sul loro futuro si aggiungono, sempre finalmente, anche le scuse di Filippo... Scuse sincere, quello non possiamo negarlo, ma che non cambieranno sicuramente quanto precedentemente commesso.
Chissà se, con queste premesse e questo dialogo, le cose tra Giulia e Filippo potranno migliorare, anche di poco, o se la tensione rimarrà sempre a questi livelli. Solo il tempo ci dirà la verità!
Nel frattempo vi diamo appuntamento a venerdì con Giulia, ancora protagonista, ma con una compagnia diversa. Chi sarà il suo interlocutore questa volta?
A venerdì per scoprirlo!
Kiara & Greyjoy

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