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Capitolo 19 - Blue side (Pt. 5)

Ed evitare di squagliarmi sotto il sole

Ed evitare di guardarti come un pazzo

Come un pazzo che ti vuole

Completamente

Completamente

-Era ovvio che c'era qualcosa che non andava-.

Le parole di Alessio si persero nella brezza leggera che si era alzata da un po', e che rendeva più sopportabile il sole pieno del pomeriggio di quella domenica.

C'era il mormorio delle onde del mare a riempire il silenzio che Pietro aveva lasciato che si creasse, ancora troppo stordito per saper cosa poter dire.

Teneva gli occhi fissi davanti a sé, persi tra le acque del mare Adriatico, ma era come se ci fosse il vuoto a restituirgli lo sguardo.

-Sì, ma dal pensare a qualcosa che non va a questo ... - mormorò, il groppo in gola che gli rendeva difficile il parlare anche a così bassa voce – Mi sembra impossibile-.

Anche se non poteva vederlo, non mentre non lo stava guardando, ebbe la percezione che Alessio stesse annuendo.

-Un po'-.

Era curioso il fatto che due mesi prima avessero parlato di Giulia e Filippo sempre nei paraggi di una spiaggia. Solo che allora lui ed Alessio erano dall'altra parte del mondo, a vivere in un fuso orario diverso e in una città differente, e davanti a loro si estendeva l'oceano Pacifico. Ora invece erano dalle parti del lido di Venezia, in un luogo ben più famigliare, e con una sensazione di vuoto molto più pesante di quella che aveva provato allora.

-Stavano insieme dal liceo-.

Pietro scosse la testa, quasi incredulo di fronte alla sua stessa affermazione che non era riuscito a trattenere oltre.

-Mi ricordo ancora il giorno in cui si sono messi insieme. E ora ... - gli venne quasi da piangere, e di sicuro non si sarebbe mai aspettato, in una giornata di Giugno nel futuro, una reazione del genere nel giorno che aveva appena ricordato – Se si son mollati loro non ho idea di chi resisterà mai-.

"Probabilmente nessuno".

Non lo avrebbe mai ammesso, non a voce alta – anche se ormai si trovava molto vicino al farlo-, ma sapere che tra Giulia e Filippo era finita era un po' come arrivare a scoprire che il vero amore non esisteva.

Quando quella mattina a casa di Caterina e Nicola avevano trovato anche Giulia con le gemelle – ma non Filippo- era già parso strano, insolito. Doveva essere un semplice pranzo insieme, dopo mesi e mesi in cui si erano visti poco e niente, ma Pietro aveva avvertito l'aria pesante non appena era entrato. Gli era bastato guardare il viso pallido di Giulia, i suoi capelli ora rossi e gli occhi spenti per capire che qualcosa era definitivamente cambiato. Era un'impressione che si trascinava da Aprile, forse anche prima, ma in quel momento, pur senza che lei dicesse una parola, ne aveva avuto la certezza.

E poi, quando il pranzo era arrivato alla sua naturale fine, tra lunghi silenzi e poche risate forzate, erano arrivate le fatidiche parole: "io e Filippo ci siamo lasciati".

In una qualsiasi altra situazione Pietro si sarebbe messo a ridere, sicuro che quello fosse uno scherzo. Guardandosi attorno, però, incrociando lo sguardo triste di Caterina e Nicola – quanto di più evidente per intuire che lo sapessero già-, e gli occhi vuoti di Giulia, aveva capito che era così. Era così e basta.

Si era ritrovato a chiederle cosa fosse successo ancora prima di rendersene pienamente conto, e quando l'aveva fatto poi si era pentito subito. Non aveva idea se Giulia avrebbe voluto dare altre spiegazioni, e lì per lì non gli era sembrata sul punto di volerle dare. Poi però aveva evidentemente deciso di farlo, e ascoltarle era stato anche peggio di prima.

Lo shock non gli aveva comunque impedito di telefonare a Filippo subito dopo essere uscito dall'appartamento, ed avere solo un'ulteriore conferma che era tutto vero, e non solo un incubo troppo realistico.

-Io e te abbiamo già perso la scommessa da tempo- mormorò piuttosto amaramente Alessio, sospirando a fondo.

Pur tutt'altro che divertito dalla piega che stava prendendo quella conversazione, Pietro rincarò la dose:

-Beh, ad essere precisi Nicola e Caterina si sono lasciati anche prima-.

-Ma ora stanno ancora insieme-.

"E spero solo che continuino a farlo ancora per molto".

Rimase in silenzio, ascoltando l'infrangersi delle onde a riva, il chiacchiericcio delle altre persone che avevano deciso di passare quella giornata al mare. Anche per lui ed Alessio quello doveva essere un pomeriggio di svago, una delle tante uscite al mare che erano diventate  un'abitudine dopo essere tornati da Los Angeles, ma che si stava trasformando in qualcosa di decisamente più tetro. Un po' come era diventato il suo umore dopo quel dannato pranzo.

-Non credevo che Filippo sarebbe stato in grado di ferirla così-.

Non riuscì più a trattenersi dal dirlo. Era da ore che continuava a pensarci, ad arrovellarsi su come fosse potuto accadere. E sebbene quello di Filippo potesse sembrare un tradimento meno grave, non compiuto completamente, poteva benissimo comprendere come doveva sentirsi Giulia, e come mai avesse deciso di lasciarlo. E, inevitabilmente, non riusciva a biasimare nemmeno Filippo: non lo avrebbe mai giustificato, né gli avrebbe dato ragione, ma non poteva giudicarlo. Non quando lui per primo aveva tradito Giada troppe volte in modi diversi.

"Gli parlerò" pensò, in un attimo di slancio emotivo, "Anche se ha sbagliato, rimane amico mio anche lui". 

-È cambiato molto, in questi ultimi anni- sussurrò Alessio – Forse ... Non lo so, in certi momenti della vita si fanno solo cazzate, e ci si rende conto troppo tardi che non c'è più modo di rimediare. Mi chiedo come abbiamo fatto a non vederlo prima nemmeno noi-.

Pietro avvertì il nodo in gola farsi ancora più pressante:

-Magari se fossimo stati più presenti ... -.

Anche se non aveva ancora trovato il coraggio di voltarsi verso di lui, sapeva che ora invece Alessio lo stava facendo e che lo stava guardando. Percepiva il peso del suo sguardo addosso, e si chiese se anche lui provava lo stesso senso di colpa.

-Credo che se ce l'hanno detto ora era proprio perché avevano bisogno di stare per conto loro- Alessio lo mormorò con voce a malapena udibile, e Pietro non capì se lo stava dicendo a lui o più a se stesso.

-Avevano bisogno di silenzio-.

"Ma nel silenzio rischi di rimanere solo troppo a lungo".

Pietro non disse ancora nulla, lo sguardo ormai abbassato sulle sue stesse gambe incrociate sopra la sabbia calda, i granelli che si stavano infiltrando tra le pieghe dei suoi pantaloncini.

-Un po' li capisco- disse ancora Alessio, con voce più grave – Anche io e Alice quando ci siamo lasciati non lo abbiamo detto a nessuno per mesi-.

Pietro annuì:

-Lo ricordo-.

Lo ricordava davvero, ma aveva la percezione che fosse una situazione simile ma diversa. Lui ed Alice vivevano ancora sotto lo stesso tetto, pur conducendo ormai vite diverse. Vite unite solamente dalla presenza al mondo di Christian e Federica, e di un legame che ormai era passato e che si era inevitabilmente tramutato in altro che, nonostante i momenti di tensione passati, era resistito per amicizia e affetto.

Potevano dire lo stesso Giulia e Filippo? Pietro non ne aveva idea. Aveva l'impressione che ora, in quel momento, non fosse così anche per loro.

Si chiese cosa ne sarebbe stato delle figlie, di Caterina e Beatrice – ancora così piccole e inconsapevoli-, e quel dettaglio lo fece stare anche peggio.

Per un attimo pensò anche a Giacomo e a Giorgio, a cui in realtà pensava in ogni attimo libero, e desiderò averli lì accanto. Li aveva visti anche il giorno prima, ed aveva passato con loro a casa di Giada l'intera giornata, ma avvertì comunque un vuoto causato dalla loro mancanza che lo fece sentire in colpa.

"Forse dovrei essere con loro anche ora".

Fu un pensiero fugace, che però, per quanto potesse essere vero, era anche falso. Forse perché, in fondo, non sentiva di essere in errore nel trovarsi solo con Alessio.

-Non sentirti in colpa-.

Pietro quasi sobbalzò, un po' per l'improvvisa fine del silenzio, un po' perché gli parve quasi che Alessio gli avesse appena letto la mente.

-Evidentemente non erano ancora pronti per affrontare le nostre reazioni-.

Era probabile che Alessio avesse ragione, e che a Giulia fosse servito del tempo per metabolizzare la cosa, e che a Filippo ancora non bastasse quel che era già passato, ma il groppo in gola non accennava ad andarsene.

-Mi dispiace un sacco, però- si sforzò a dire, prima di scuotere il capo e lasciarsi andare ad una breve risata priva di divertimento – E pensare che ai tempi del liceo detestavo vederli insieme-.

Rise di se stesso, e si sarebbe messo a ridere ancor di più se avesse potuto rivelare quale era il motivo dell'ostilità che aveva riservato a Giulia in quei tempi. Avrebbe pagato oro per vedere l'espressione di Alessio – ma anche di Filippo e Giulia stessi, così come di Caterina e Nicola- nel momento in cui avrebbe confessato che da adolescente doveva aver sviluppato una gran bella cotta per Filippo, senza all'epoca rendersene pienamente conto.

Rimase in silenzio, però, anche se era abbastanza sicuro che, prima o poi, sarebbe venuto il tempo per poter raccontare anche di quegli aneddoti senza alcun imbarazzo.

-Sono cambiate un sacco di cose in questi anni- disse ancora Alessio, a mezza voce – Sta andando tutto a catafascio, però io e te resisteremo-.

Stavolta Pietro non si trattenne dal voltarsi. Tenne gli occhi fissi su Alessio, nel silenzio che aveva lasciato che si creasse, chiedendosi del significato dietro quelle parole – ce n'era uno? O stava cercando troppo a fondo dove non c'era nulla?.

Lo tenne osservato nella sua canotta bianca e nei pantaloni corti che gli fasciavano le gambe piegate, ne osservò i tatuaggi che non erano coperti dai vestiti, i capelli che sotto il sole estivo prendevano sempre una sfumatura di biondo più chiara. Lo guardò forse un po' troppo a lungo, domandandosi cosa poteva aspettarsi da quel pomeriggio al mare – una scampagnata organizzata ben prima di avere la notizia della rottura di Giulia e Filippo-, che per qualche attimo, subito dopo quel pranzo disastroso, aveva pensato addirittura di rimandare, ma che invece continuava ad avere senso.

Si riscosse quando si rese conto che ora anche Alessio lo stava fissando, senza però scomporsi affatto.

-Fossi in te non l'avrei detto troppo ad alta voce, visto l'andazzo- biascicò Pietro, scuotendo appena il capo.

-Bisogna pensare positivamente per richiamare la fortuna- replicò Alessio – Quindi pensiamo al miglior futuro possibile-.

Non era solo questione di fortuna, e Pietro era piuttosto sicuro che gli stesse ronzando altro in testa. Glielo leggeva in faccia, nell'espressione ora vagamente malinconica degli occhi chiari, nelle rughe che gli si erano create sulla fronte vagamente lentigginosa – altra cosa per cui doveva ringraziare il clima caldo e il sole di fine primavera.

Fu Alessio stesso a scostare lo sguardo stavolta, rivolgendolo al mare rispecchiando ciò che aveva fatto Pietro fino a poco prima.

-Abbiamo già rischiato di perderci varie volte, però non è mai successo definitivamente- la voce di Alessio risuonò molto meno insicura di quel che Pietro si sarebbe aspettato – Secondo me non succederà-.

Pietro si strinse nelle spalle. Non avrebbe voluto sbilanciarsi, e fu quasi sul punto anche di dirlo a voce, ma la sicurezza con la quale Alessio aveva parlato lo lasciava interdetto. Era una certezza frutto di ciò che si erano detti a Los Angeles, sulla spiaggia che dava sull'oceano una delle ultime sere che avevano passato laggiù? O era dovuta ad altro, qualcosa che a Pietro continuava a sfuggire?

Di tutti i suoi dubbi, non ne fece parola alcuna.

-Forse- mormorò – Forse no-.

Non trovo sonno

Non trovo pace

Sento che il cuore va più veloce

Solo così sto tanto bene

Completamente*





*il copyright della canzone (The Giornalisti - "Completamente") appartiene esclusivamente alla band e ai suoi autori.

NOTE DELLE AUTRICI
Tornano, tra le pagine di questa storia, i nostri amati Pietro ed Alessio, ma questa volta, purtroppo per loro, non con liete novelle.
Attraverso i loro occhi e le loro riflessioni, infatti, riviviamo il pranzo tenutosi nelle ore precedenti a casa di Nicola e Caterina durante il quale Giulia ha sganciato ufficialmente la bomba tra i suoi amici! L'assenza di Filippo al pranzo doveva essere già un campanello d'allarme e, in effetti, per Pietro e Alessio così è stato.
E così, trasportati dai pensieri, i due riflettono sull'accaduto. E' vero, non è la prima volta che una coppia di loro amici scoppia, ma ogni volta fa male. Ogni volta finisci per chiederti se avresti potuto fare di più, accorgerti di qualcosa prima o anche solo dare maggior supporto... ma con i se e con i ma non si può fare nulla.
Solo il tempo potrà dirci come evolveranno le cose, ma nel frattempo vi diamo appuntamento a venerdì per l'ultimo aggiornamento di questo capitolo!
Kiara & Greyjoy

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