Capitolo 18 - God bless America (Pt. 8)
Anche se non si stavano toccando, solo le loro ginocchia che si stavano sfiorando per la poca distanza a cui si trovavano, Pietro si sentì comunque protetto dall'abbraccio che lo sguardo dolce e apprensivo di Alessio gli stava facendo provare. Non era fisicamente lì ad attirarlo a sé tra le sue braccia, ma era come se lo stesse facendo davvero, guardandolo in un modo che Pietro non ricordava di avergli visto mai fare.
Si voltò verso l'oceano, perdendosi nelle sfumature oscure della notte. Cominciava a fare freddo, e cominciava anche ad avere fame, ma non era ancora pronto ad alzarsi da lì.
Non dissero nulla per quelli che gli parvero minuti infiniti, almeno fino a quando Pietro non avvertì l'avventata curiosità di porre ad Alessio la domanda che gli stava ronzando in testa:
-E con Alice come procede?- chiese con aria vaga – È da un po' che non ne parli-.
Alessio sbuffò piano, rilassato:
-In realtà non c'è molto altro da dire- rise appena tra sé e sé – Andiamo d'accordo, per quanto possano andare d'accordo due ex che per vari motivi vivono ancora nella stessa casa-.
Pietro rise a sua volta, trattenendosi a stento dal fargli presente che di sicuro se la stavano cavando meglio di quanto non avessero mai fatto lui e Giada nei pochi mesi in cui erano rimasti sotto lo stesso tetto dopo il suo coming out e conseguente rottura tra loro. Da quando si erano riappacificati, lui ed Alice, Alessio gli era sempre parso piuttosto sereno, almeno da quel lato; la sua mancanza di lamentele era un chiaro sintomo che, in fin dei conti, stavano facendo quadrare le cose. Lo stavano facendo per i bambini, o forse anche perché stavano davvero meglio come amici che come compagni, ma il risultato, supponeva Pietro, doveva essere comunque molto buono.
-Però sono contento per lei- disse ancora Alessio, riflessivo – Ora che sta con Sergio si vede lontano un miglio che è molto più serena. Più felice-.
A Pietro parve quasi che Alessio avesse omesso la parte finale della frase, come se avesse in realtà pensato "più felice senza di me". Non doveva esserne addolorato, però: era sicuro che Alessio doveva sentirsi piuttosto sollevato dal fatto che Alice si stesse rifacendo una vita, che non fosse rimasta aggrappata al passato.
Pietro un po' la invidiava. Ci era riuscita molto più velocemente di quanto non sarebbe mai riuscito a fare lui in una situazione analoga, continuando a vivere senza guardarsi indietro.
Forse, più che invidia, c'era più ammirazione.
-Ha trovato qualcuno che sa apprezzarla fino in fondo-.
Alessio continuò a parlare, con sguardo consapevole e grave.
-Io non ci sono mai riuscito, e lo avremmo dovuto ammettere entrambi molti anni fa-.
-Potrei dire lo stesso per me e Giada- mormorò sottovoce Pietro, il ricordo della sera in cui aveva fatto coming out che ritornava a galla nuovamente – Diciamo che l'importante è rendersene conto ad un certo punto-.
"E mi ci sono voluti anni per rendermi conto di un sacco di cose" pensò ancora. Giada era stata solo la punta dell'iceberg, né la prima né molto probabilmente l'ultima cosa su cui si era reso conto di aver sbagliato.
Lasciò vagare lo sguardo su Alessio per qualche secondo, una domanda sulla punta della lingua che era ancora esitante sul porre. Quando calò di nuovo il silenzio troppo a lungo, si decise a non fare il codardo:
-Non hai conosciuto nessuno con cui vorresti uscire?-.
Evidentemente la sua domanda non era del tutto prevedibile, perché vide Alessio girarsi verso di lui di scatto con occhi sgranati:
-Che?-.
Di fronte a quell'espressione stupefatta, Pietro si mise inevitabilmente a ridere. Smise qualche attimo dopo, quando si rese conto che Alessio non sembrava particolarmente divertito.
Ebbe il timore di scoprire che, in realtà, come risposta a quella domanda poteva esserci molto di più di quello che aveva ipotizzato; si pentì immediatamente, in una sorta di panico che non comprese appieno.
-No, non direi- disse infine Alessio, con un filo di voce come se non fosse del tutto convinto nemmeno delle sue stesse parole – Non è che esca molto, ultimamente-.
Qualche attimo di silenzio, e per un secondo Pietro ebbe la sensazione di vederlo arrossire:
-Praticamente esco solo con te. Il più delle volte, almeno-.
Pietro gli sorrise, con tenerezza:
-Ed è qualcosa di negativo?-.
Stavolta era abbastanza sicuro di quel che avrebbe risposto Alessio. Si era sentito sollevato quando gli aveva detto che non stava vedendo nessuno, che non c'era nessuno all'orizzonte – che usciva solo con lui-, e per un breve attimo si sentì in colpa. In fin dei conti Alessio aveva tutto il diritto di trovare qualcuno con cui condividere la vita, ma l'idea che ci potesse già essere qualcun altro lo aveva fatto sentire in un modo che nemmeno lui sarebbe stato in grado di pensare. In un modo a cui non voleva pensare.
Alessio lo guardò a lungo, intensamente, prima di rispondere:
-Perché dovrebbe esserlo?-.
Pietro si sforzò di non vedere troppo oltre quella che poteva essere a tutti gli effetti una semplice domanda, una domanda che aveva un unico significato.
Si sforzò davvero di farlo, anche se c'era qualcosa negli occhi azzurri di Alessio, qualcosa di insolito, una scintilla che non aveva mai scorto prima, che gli faceva supporre che non fosse una domanda semplicemente sul perché poteva esserci un lato negativo sul loro vedersi spesso.
"Perché dovrebbe esserlo?", pensò, come se Alessio si fosse rivolto più all'idea che in effetti era lui la persona con cui stava uscendo, la persona con cui avrebbe voluto uscire in altro modo oltre a quello amichevole.
Era sicuro che, in un qualsiasi altro momento della sua vita, precedente a quella sera, Pietro avrebbe reagito a quella possibilità impazzendo – se di gioia o di paura, o magari entrambe, nemmeno lui lo sapeva.
In quell'attimo, però, con le iridi chiare di Alessio ancora su di sé, con lo scroscio e lo sciabordio delle onde dell'oceano a cullarli come se fossero sopra ad una barca, con la sabbia ormai fredda sotto il suo corpo, e con le luci di Los Angeles a rendere il tutto meno buio, non si sentì né l'una né l'altra.
Si sentiva solo sereno, come appena svegliatosi da un lungo sonno ristoratore.
-Non lo so-.
Si era sforzato di parlare normalmente, ma sentì la propria voce più roca di quel che si sarebbe aspettato.
-Magari preferiresti trovare qualcuno di cui poterti innamorare-.
Alessio continuò a guardarlo in attesa, quasi senza battere ciglio.
-Qualcuno che ameresti e che ti amerebbe-.
Prima ancora che dicesse qualcosa, ci fu un breve allungare delle labbra di Alessio – come poco prima che si aprissero in un sorriso soffice, quasi nostalgico- che però non arrivò mai ad essere un vero sorriso, e per un attimo a Pietro parve quasi di vedere tutti i pezzi del puzzle rimettersi a posto.
"Forse non serve che tu vada in cerca tanto distante per trovare quel qualcuno".
How could I know
One day, I'd wake up feeling more
But I had already reached the shore
Guess we were ships in the night, night, night
We were ships in the night, night, night
-Non è che devo per forza conoscere gente nuova per trovare quella persona- mormorò infine Alessio, continuando a guardarlo – A volte basta guardarsi intorno per scoprire che avevi già quella persona vicino a te-.
Quando Alessio si decise finalmente a interrompere quel contatto visivo prolungato, Pietro ne sentì tutta la sua mancanza – anche se per un attimo aveva quasi creduto che si sarebbe girato verso di lui maggiormente, quasi per avvicinarsi di più.
"Me lo sto immaginando?".
-In ogni caso mi va bene così- la voce di Alessio suonò più esitante, in un soffio a malapena udibile – Mi piacciono i nostri incontri-.
Fu di nuovo come se suonasse diversamente, oltre che nel suo significato letterale – come se quelle parole sottintendessero che gli piaceva passare il tempo con lui, in qualsiasi modo fosse-, e Pietro si chiese davvero se era tutto frutto della sua stessa immaginazione, o se Alessio stava cercando di dirgli qualcosa.
I'm wondering, are you my best friend?
Feels like a river's rushing through my mind
I wanna ask you if this is all just in my head
My heart is pounding tonight, I wonder
If you are too good to be true
And would it be alright if I
Pulled you closer
-Il fatto è che ... -.
La voce di Alessio morì persa tra le onde dell'oceano, negli schiamazzi delle altre persone che come loro stavano lì in spiaggia, nel traffico losangelino della sera che stava virando alla notte e che per nessun motivo si sarebbe mai fermato.
Sembrò dovesse accumulare sufficiente coraggio per dire quello che stava per pronunciare, sufficiente coraggio per tornare a voltarsi verso Pietro, stavolta senza nascondere il sorriso incerto disegnato sulle sue labbra.
-Sto bene con te-.
Stavolta Pietro fu sicuro che non si fosse immaginato Alessio sporgersi un po', ma fu solo per un brevissimo attimo, che di sicuro gli sarebbe sfuggito se non avesse tenuto gli occhi su di lui per tutto il tempo.
-A volte sto così bene con te che la cosa un po' mi spaventa-.
Era vero, e Pietro lo capiva. Lo comprendeva fin troppo bene, ma allo stesso tempo ricordò della sensazione di serenità che aveva provato pochi minuti prima.
Ed era ancora lì, a cullarlo su quella spiaggia tra le sue braccia, sussurrandogli che stavolta non c'era nulla da aver paura, che le cose erano totalmente diverse, che era al sicuro.
E che difficilmente si sarebbe mai dimenticato di quella serata in riva all'oceano californiano.
-Anche a me-.
How could I know
One day, I'd wake up feeling more
But I had already reached the shore
Guess we were ships in the night, night, night
We were ships in the night, night, night [1]
*
If you come back to America, just hit me up
If you come back to California, you should just hit me up
We'll do whatever you want, travel wherever how far
We'll hit up all the old places
We'll have a party, we'll dance 'til dawn
I'll pick up all of your Vogues and all of your Rolling Stones
Your favorite liquor off the top shelf
I'll throw a party all night long [2]
Anche se non erano all'ultimo piano dell'hotel, o ad uno degli ultimi, il panorama visibile dal piccolo terrazzo della loro camera era ugualmente invidiabile. Non quanto lo era stato quello che avevano ammirato dall'osservatorio Griffith, ma era comunque qualcosa che Pietro, ne era sicuro, non avrebbe potuto vedere ovunque.
La città degli angeli sembrava non andare a dormire mai, nemmeno in piena notte. Ed era notte, l'una ormai passata, ed era un po' come se non lo fosse. Pietro non sarebbe riuscito a capirlo, se non fosse stato per il cielo notturno, il nero solcato da qualche stella resa invisibile dalle luci della città.
Era una città piena di vita, forse anche troppa per certi versi, ma era bello vedere le differenze con Venezia, dove sarebbero tornati nel giro di una giornata.
Pietro rabbrividì, rendendosi conto forse solo in quel momento che anche se erano in California c'era freddo a quell'ora di notte, in Aprile, e rendendosi anche conto che avrebbe dovuto dormire per quelle poche ore che restavano. Alessio era stato irremovibile, ed aveva puntato la sveglia alle quattro e mezza – per ogni evenienza e possibile imprevisto, come aveva precisato-, l'ora assurda in cui si sarebbero dovuti svegliare per prepararsi e recarsi all'aeroporto.
Pietro non aveva voglia di dormire, forse in un tentativo di allungare i minuti che restavano. Se avesse dormito la sveglia sarebbe arrivata molto prima, troppo presto, e non si sentiva ancora pronto a lasciar andare quel posto.
Voleva cercare di cogliere ancora un po' le luci di Los Angeles, per poterle ricordare un po' più a lungo, evitare che la sua memoria le rendesse opache e confuse in breve tempo.
E sapeva che quello che avevano visto lui ed Alessio in quei giorni era solo il lato patinato, il lato migliore degli Stati Uniti, altrimenti allo sbando in ogni dove e in ogni ambito, ma forse gli andava bene così. Non era venuto lì per quello, anche se non ne dimenticava la presenza.
Si strinse le mani attorno alla vita, nel tentativo di tenersi al caldo. Istintivamente si mosse, girandosi verso l'interno della stanza. La figura di Alessio era nascosta tra le ombre, e sotto le lenzuola del suo letto, addormentato e inconsapevole di essere l'unico che lo stava facendo – Pietro era sicuro che se ne sarebbe accorto in aereo, quando lo avrebbe guardato e avrebbe notato le sue occhiaie e la sua faccia tirata, assonnata per tutte le ore che aveva perso senza dormire nel tentativo inutile di frenare il tempo.
Si voltò un'ultima volta verso la città, gli occhi velati appena.
La convention si era conclusa quella sera, un'ultima tornata di interventi e poi un buffet per la fine di tutto. Erano tornati in hotel troppo tardi e troppo stanchi per andarsene in giro, già sobbarcati dall'impegno di dover rifare le valigie e, almeno per Pietro, scrivere l'ultimo pezzo da mandare al giornale.
Non aveva potuto scrivere quel che avrebbe voluto – perdersi nei dettagli della memoria su quel che aveva visto in quei giorni, più che ascoltato-, e a quel punto avrebbe tenuto quei ricordi per sé.
Los Angeles sarebbe rimasta così per sempre, stampata nella sua memoria.
Accesa, caotica, vivida.
Piena di risposte a domande che non si era nemmeno reso conto di essere tornato a porsi.
Gli sarebbe mancata, forse per sempre.
[1] V - "Sweet Night"
[2] Lana Del Rey - "California"
*il copyright della canzone appartiene esclusivamente al cantante e ai suoi autori.
NOTE DELLE AUTRICI
Anno nuovo, abitudini vecchie... Ebbene sì, il 2024 di Walk of Life inizia con un altro doppio aggiornamento!
All'inizio l'atmosfera che Pietro e Alessio respirano, forse ispirati dal mar... Pardon, oceano, ha sfumature malinconiche, e i tuffi nel passato non si fanno attendere. E così è un attimo attraversare, seppur velocemente, gli alti e i bassi che il loro rapporto ha avuto, tutti eventi che li hanno portati dove sono ora. E lo stomaco di Pietro, prevedibilmente, non ringrazia.😵💫
La conversazione, poi, si sposta sulle relazioni dei due con Giada e Alice: entrambe non si sono concluse nei migliori dei modi, ma i rapporti con le due donne, alla fine, sono rimasti buoni. Insomma, una conferma della correttezza della scelta presa da entrambi.
Alessio, però, non perde l'occasione per confermare all'amico che la scelta di farsi accompagnare proprio da lui in questo viaggio è stata la scelta giusta... E la tarantella nello stomaco di Pietro continua senza sosta! 😵💫 A questa si aggiungono poi anche i dubbi del moro circa i sentimenti che prova per l'amico e, al tempo stesso, circa quelli di Alessio per lui.
Insomma... Una bella situazione movimentata!
E così, in questo terzo giorno dell'anno, il viaggio oltreoceano sembra essere giunto a conclusione, ma il capitolo è ben lontano dalla fine. Cos'altro succederà nei prossimi aggiornamenti?
A venerdì per iniziare a scoprirlo! 🧐
Kiara & Greyjoy
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