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Capitolo 14 - In mille pezzi (Pt. 5)

Si, lo ammetto, un po' ti penso

Ma mi scanso

Non mi tocchi più

Vigeva il silenzio assoluto nella sua camera, oltre la porta che si era chiusa alle spalle poco prima, quando finalmente i suoi genitori erano andati a dormire così come sua sorella e suo cognato con il piccolo Davide.

Era un silenzio che Giulia aveva agognato da quando era arrivata lì, o forse ancora prima – forse da quando aveva affrontato Filippo la sera prima.

Aveva deciso di lasciare alzata la persiana della finestra per avere almeno un po' di luce lunare ad illuminare quella che altrimenti sarebbe stata una stanza completamente avvolta nell'oscurità.

Non aveva nemmeno avuto la forza di girarsi verso il comodino per accendere la lampada che vi era poggiata sopra; si era limitata a sdraiarsi a letto, supina, gli occhi rivolti al soffitto.

Era sicura che tutta la sua famiglia si fosse resa conto che qualcosa non andava. Immaginava non potesse essere difficile, non dopo l'irritazione che aveva mostrato durante la cena.

Doveva essere stato lo stesso per Caterina, quando quella mattina stessa aveva riportato a casa le gemelle, poco prima che Giulia uscisse a sua volta per raggiungere la stazione. Non le aveva chiesto nulla, ma Giulia aveva capito che doveva sospettare qualcosa: era troppo respirabile l'aria tesa che girava intorno a lei e a Filippo, comparso per pochi secondi giusto per salutarla.

Giulia si ritrovò a sospirare pesantemente, la stanchezza mentale che cominciava a sovrastarla.

Prima o poi avrebbe dovuto spiegare cos'era successo. Ed era quasi paradossale pensare che quella, tra tutto quel che era accaduto e che ancora doveva avvenire, era forse tra le cose più semplici da fare. Forse vedere le reazioni sarebbe stato più arduo, perché nonostante tutto trovava ancora difficile l'idea di sentir Filippo essere chiamato nei peggiori modi possibili. Era qualcosa che si sarebbe meritato senza ombra di dubbio, ma non poteva impedire a se stessa di soffrirci anche solo ad immaginarselo.

Lasciò andare un sospiro lungo, come se fino a quel momento avesse trattenuto il fiato. Era la stessa sensazione di essere sottacqua, e dover riempire i propri polmoni per non dover essere in carenza d'ossigeno fino a quando non sarebbe potuta risalire in superficie. Si sentiva esattamente così al pensiero di non avere più Filippo al suo fianco.

"Perché siamo arrivati a questo punto?".

Si rese conto di quanto era stato inutile quella sottospecie di dialogo che aveva provato ad instaurare con lui il giorno prima, quando gli aveva fatto sapere che ormai non c'era più nulla da nascondere.

Odiava profondamente il fatto che Filippo non le avesse dato alcuna risposta a cui aggrapparsi, nemmeno una.

Forse, si ritrovò a pensare con una minima speranza, sarebbe riuscita a scoprirne di più nelle settimane seguenti. Non aveva intenzione di parlargli ancora come il giorno prima – non si meritava il diritto di una vera e propria conversazione-, ma avrebbero dovuto cercare di convivere perlomeno civilmente fino a quando non avrebbero preso decisioni più drastiche.

Giulia chiuse gli occhi, quasi a volersi impedire di immaginarsi cosa sarebbe significato vivere sotto lo stesso tetto con Filippo da quel momento in poi. Era stata una decisione forse avventata quella di non cacciarlo subito, ma in quella situazione non vi era invischiata solo lei: c'erano anche le bambine a cui pensare, e per quanto fossero ancora troppo piccole per comprendere appieno quel che stava succedendo, era sicura che l'assenza del padre avrebbe pesato eccome. Probabilmente si sarebbe ritrovata a dover rispondere a domande per cui non aveva risposte sufficienti.

"Prima o poi dovremo prendere strade diverse, però".

Sentì gli occhi farsi lucidi d'un tratto. Si sentiva protetta, nel buio della sua camera di bambina e adolescente, lontana da occhi che avrebbero potuto giudicarla o chiederle il motivo per cui stava piangendo.

Non c'era nessuno a farle domande lì, nessuno che potesse dirle di aver sbagliato tutto e di star ancora continuando a sbagliare.

Non cercò di nascondere le lacrime, mentre le rigavano il viso, silenziose e nascoste dalla mancanza di luce sufficiente per renderle visibili.

Non ricordava un momento in cui si era sentita altrettanto distrutta, altrettanto disorientata e sola. Era una sensazione che, ne era sicura, sarebbe perdurata a lungo, anche quando avrebbe finalmente detto tutto alla sua famiglia e ai suoi amici. Non dubitava che le avrebbero dato sostegno, ma non sarebbe mai stato come ritrovarsi al suo posto: senza più la persona che amava da dodici anni, senza più una famiglia unita, senza più il punto di riferimento a cui aveva sempre guardato nei momenti di difficoltà.

Era doloroso anche solo pensare che, nonostante tutto, non aveva smesso di amare Filippo neanche un po'.

La notte fonda e la luna piena

Ci offrivano da dono solo l'atmosfera

Ma l'amavo e l'amo ancora

Ogni dettaglio è aria che mi manca

E se sto così, sarà la primavera

Ma non regge più la scusa, no no

C'era stato un momento, unico e inevitabile, che li aveva portati a quel punto? O era stato un insieme di cose che li aveva portati alla loro stessa rovina, senza che neanche se ne accorgessero?

A Giulia sarebbe piaciuto avere delle risposte a quelle domande, anche se sapeva che, in cuor suo, conoscerle non avrebbe fatto altro che farla sentire ancor più miserabile.

Doveva esserci stato sicuramente qualcosa per spingere Filippo a comportarsi in quella maniera. Era perfettamente consapevole che, da quando erano nate le gemelle, il loro rapporto aveva subito mutamenti che non sempre erano stati in grado di fronteggiare al meglio. Non ricordava un periodo in cui avevano litigato così spesso come quello che corrispondeva agli ultimi tre anni.

C'erano stati giorni e settimane difficili, era vero, ma era altrettanto vero che non potevano essere una giustificazione per Filippo. Non poteva concederglielo, rifletté Giulia: anche lei, esattamente come lui, aveva vissuto quelle giornate piene di liti, ma non si era fiondata tra le braccia di qualcun altro, tradendo suo marito e tutto ciò che avevano condiviso e costruito insieme per anni.

Quel pensiero le fece aumentare la rabbia a dismisura. Odiava anche il fatto che Filippo non avesse voluto dirle nulla su chi fosse la donna con cui l'aveva tradita, come se ormai fosse un dettaglio senza più alcuna importanza. Non aveva alcuna idea, non una precisa, di chi potesse celarsi dietro: per quanto ci avesse riflettuto durante il tragitto in treno di quella mattina, Giulia non era riuscita a farsi venire in mente molti nomi che avrebbe potuto sospettare. Non conosceva molte colleghe di lavoro di Filippo, e ricordava solo l'ultima arrivata – Linda, se non sbagliava-, e al di fuori di quell'ambiente le idee erano ancora più scarse.

Forse non avrebbe mai scoperto quel particolare, e sarebbe rimasta a domandarselo in eterno. Forse, con il passare degli anni, se ne sarebbe persino dimenticata.

L'oblio era qualcosa a cui anelava ardentemente, in quel momento.

Dimenticarsi di tutto, di Filippo e del suo tradimento, delle difficoltà che avrebbe aggiunto a quelle già esistenti. Ma dimenticare era un lusso che non si poteva permettere subito, non quando ancora troppe domande le rendevano difficile anche solo concentrarsi su qualcos'altro.

Erano domande che corrispondevano a singoli pezzi di un puzzle che prima o poi sarebbe riuscita a ricomporre, e che forse un giorno le avrebbe permesso di capire meglio tutto ciò che stava vivendo – capire, non accettare. Pezzi che per ora le mancavano quasi completamente, pezzi divisi tra loro un po' come si sentiva lei stessa.

Un po' come tutto era caduto a pezzi.

Scusa, sai, non ti vorrei mai disturbare

Ma vuoi dirmi come questo può finire?

Non me lo so spiegare

Io non me lo so spiegare*








* il copyright della canzone (Tiziano Ferro - "Non me lo so spiegare") appartiene esclusivamente al cantante e ai suoi autori.

NOTE DELLE AUTRICI
E così oggi, mentre un nuovo mese inzia, un altro capitolo finisce... ma non solo quello.
Giulia era stata chiara: con Filippo ormai è finita. A rimarcare questa lontananza c'è il suo ritorno a casa, dai genitori e dalla sorella.
Le domande sulla sospetta assenza di Filippo e delle gemelle non tardano a mancare, e le risposte di Giulia non sembrano convincere nessuno. L'aria è tesa, difficile negarlo. Ma è solo l'inizio per Giulia.
Come si evolveranno le cose per lei d'ora in poi?
Che reazione avrà la sua famiglia quando saprà la verità? E gli amici?
Solo i prossimi capitoli ce lo diranno!
A venerdì con l'inizio del capitolo 15!
Kiara & Greyjoy

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