7) Festa
Akko...
Ci salutiamo così, e mentre percorrevo le fredde strade inglesi pensavo di essere davvero felice di aver risolto quella questione con Diana, anche se per ora non voglio sapere il motivo per il quale quella mattina non ha detto nulla.
Il giorno a seguire non dovevo lavorare, quindi è stato un giorno ordinario. Ma continuavo a pensare e a ripensare alla festa che si sarebbe svolta domani sera... Avevo già chiesto a mia madre se potevo andare, mi ha detto di si, basta che non torno troppo tardi. Spero vada tutto bene, e che riuscirò a passare una bella serata con le mie amiche.
Dunque venerdì arrivò presto, e Lotte e Sucy mi danno le informazioni che hanno ricevuto per quanto riguarda la festa. Inizia alle otto di sera, poi c'è l'indirizzo di casa di questa ragazza che non ho idea di chi sia, comunque alle 19 e mezzo noi tre ci vedremo davanti scuola per andare insieme.
Ad ogni modo la giornata scolastica finisce, e mi dirigo a lavoro, dove dopo un paio di ore entra Diana e io subito vado da lei per prendere il suo ordine.
《Ehii, come va?》
Dico approfittandone per parlarle un po', visto che a scuola non posso, o meglio non voglio, dopo l'ultima volta cerco di evitare anche solo di salutarla, e sembra che a lei vada bene così.
《Tutto bene.》
《Pronta per sta sera?》
《Mh... Si, credo.》
Era un po' pensierosa, così decido di prendere l'ordine e di lasciarla sola.
Arrivano presto le 17, e il mio turno finisce. Saluto Jasminka, Costance e Amanda, per poi uscire e andare a casa a prepararmi. In realtà non sono mai andata ad una festa simile, e non mi interessa neanche di mettermi qualche bel vestito, mica devo andare a sfilare, no? Quindi mi metterò dei vestiti ordinari, e nell'attesa sto in chiamata con Sucy e Lotte.
《Ho brutti presentimenti per sta sera, io ve l'ho detto.》
Dice Sucy con il suo solito ottimismo.
《Dai speriamo di no... Giusto?》
Chiede Lotte un po' intimorita.
《Suvvia! Non facciamoci scoraggiare, andrà tutto bene!》
Continuiamo a parlare sin quando non è quasi ora e decidiamo di chiudere la chiamata.
Esco di casa e comincio a pensare.
A pensare che forse il motivo per la quale io e Diana non ci parliamo a scuola è perché la sua reputazione potrebbe abbassarsi... In effetti, non voglio che questo accada, dunque dovrò fingere di non conoscerla, anche alla festa.
A fermare i miei pensieri sono Lotte e Sucy che stavano già davanti scuola.
《Ehi Akko, andiamo?》
Dice gentilmente Lotte, così prendiamo un autobus e ci dirigiamo verso l'indirizzo segnato sul biglietto d'invito. Appena arriviamo vediamo questa casa, sempre una specie di villetta con un giardino con gente che stava lì a bere, entriamo all'interno, è molto spaziosa e illuminata da led colorati, e tutti sono già entrati nell'anima della festa.
Guardo le mie due amiche e noto che stanno un po' a disagio, come me del resto. E ora che si fa?
Una ragazza dai capelli viola a caschetto si avvicina a noi.
《Oh è arrivata gente! Non vi conosco... Mah chissene, non conosco nessuno qui!》
Esclama entusiasta. Qualcosa mi dice che qui girano alcolici, e che lei ne ha usufruito... Poi Sucy mi sussurra qualcosa all'orecchio.
《Lei è la padrona di casa.》
Allora subito cerco di dire qualcosa.
《Oh, ehm, piacere, bella festa, bella casa, ehm...》
Dico indecisa, non sapendo cosa dire.
Da dietro di lei sbucano altre ragazze, probabilmente un po' ubriache anche loro.
《Avery, vieni! Vogliamo giocare a obbligo o verità e ci serve gente!》
Poi squadrano anche noi dalla testa ai piedi. Non ho idea di chi siano.
《Venite anche voi sconosciute!》
Esclama quella che dovrebbe essere Avery, la padrona di casa. Sono un pochino in imbarazzo, e anche Lotte e Sucy, questa decisamente non ci sta più con la testa, ma decidiamo di andare non sapendo cosa fare.
Così ci guidano in fondo alla stanza, dove vari ragazzi si erano messi in cerchio con una bottiglia al centro, prendiamo posto fortunatamente vicine, e poco dopo arrivano le due amiche di Diana, che sembrano cercare di trascinare qualcosa... O qualcuno.
《Dai Diana! Vieni a giocare che ti costa!》
Dice la roscia prendendola per un braccio.
《Uff, lasciatemi stare...》
Cercava di di dire Diana, poi gira il volto verso il cerchio e i nostri sguardi si incrociano. Lei subito distoglie lo sguardo, mentre tutti i ragazzi e ragazze che si trovavano nel cerchio dicevano a Diana di venire a giocare, così si arrende e si siede proprio dall'altro lato rispetto a me.
Così Avery prese la bottiglia per farla girare, e cominciamo il gioco.
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