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52) Volo

Akko...

Atsuko, dobbiamo sbrigarci, non c'è tempo!

Esclama agitata correndo verso di me appena l'ho chiamata, mi da poi un bigliettino in mano e torna a fare le valigie, disorientata guardo ciò che c'è scritto sopra, sperando che mi dia qualche indizio, e purtroppo mi offre ben più di un semplice indizio, bensì una risposta certa.

Diana...

Stavo per salire in camera mia e andare a dormire dopo la meravigliosa, ma stancante, serata che avevo appena passato, quando mia zia mi chiama.

Devo parlarti.

Sento per un attimo il mio cuore smettere di battere, ogni volta che lo dice finisce sempre per dire qualcosa di brutto, sempre.

Ti propongo un ultimo accordo.

Un accordo? Deglutisco, poi rimango in silenzio a guardarla aspettando che avanzi la proposta.

Lasciati usare come pedina un ultima volta, e noi non faremo nulla ad Atsuko e sua madre.

Ma cosa sta dicendo? Cosa ne è del precedente accordo? No... Lo sapevo già che sarebbe accaduto, non mi importa, del resto non c'è stato un momento della mia vita in cui io potessi definirmi libera in tutti i sensi, ma quando mettono Akko in mezzo...

Cosa volete fargli?! Loro non c'entrano nulla, farò come vuoi, sappi che i tuoi meschini ricatti non ti fanno onore...

Mi fa piacere che tu l'abbia presa bene.

Dice ridacchiando, mentre io stringo i pugni, vorrei dirle qualcosa, urlare che non voglio, di lasciarmi in pace, ma lascio la presa e mi rassegno, farò ciò che vuole e vivrò come ho fatto fino ad ora, e una volta che ho ottenuto quello che lei vorrà farò ciò che voglio, si, devo solo aspettare quel giorno.

Ora passiamo alla spiegazione del piano.

Mentre ascoltavo mi sembrava di subire una dissonanza dalla realtà, suonavano impossibili alle mie orecchie quelle parole, eppure sono vere. Mi racconta di come mia madre fosse in realtà di sangue reale e del suo piano di infiltrarsi perché anche io dovrei avere una specie di contatto con la famiglia reale... Ma non ha senso, non accetteranno mai una nipote illegittima, e neanche il tempo di pensarlo che risolve il mio dubbio dicendomi che li ricatterà dicendo che svelerà il loro segreto. Onestamente non penso che funzionerà, è un'utopia, ma lascerò che lei e i suoi complici ci credano, sarebbe inutile dirglielo.

Bene, vedo che comprendi, ma lascia che ti racconti un'ultima cosa, la verità sulla morte dei tuoi genitori.

E come se non fosse niente di che, mi racconta di come abbia dovuto ucciderli per fare in modo che il piano fili tutto liscio. Parlava e parlava, ma stranamente quello che mi stava dicendo non mi sembrava impossibile, no, c'è sempre stato qualcosa di lurido e orribile in questa donna, e ora so il perché di questa sensazione. Una volta finito di parlare, ha uno sguardo preoccupato e indietreggia per paura di una mia reazione aggressiva, ma si stupisce nel vedere che tutto ciò che mi limito a fare è assumere uno sguardo serio e penetrante, con una noto di disgusto verso di lei.

So che ora mi odierai, ma hai alternative se non quella di seguire i miei piani?

Afferma cercando di sembrare fiera, orgogliosa di sé e i suoi piani, tutto stava andando secondo i suoi piani nella sua mente. 

Odiarti sarebbe uno spreco di energie, sei un mostro che evidentemente non ha capito niente dalla vita, una persona che ne spegne altre non può capirne il valore. Non voglio sprecare neanche un minimo di fatica pensando a come odiarti, non mi abbasserò ai tuoi livelli. Facciamo quello che dobbiamo fare alla svelta.

Rimane basita dalla mia confessione, immagino si aspettasse una scenata emotiva da parte mia, in lacrime a pregarla di lasciarmi libera in modo tale che fossi ancora più facile da manipolare, ma non accadrà, ho pianto abbastanza, non che sia una cosa negativa farlo, ma non piango per cose per la quale ho già pianto, i miei genitori sono morti, l'unica cosa che ho ottenuto dalla sua ammissione delle colpe è che non ho la minima colpa per l'incidente. Ora voglio solo pensare a ciò che verrà, così mi giro dando a mia zia le spalle per salire le scale.

Un'ultima cosa, quel vestito stava benissimo a tua madre.

Dice per provocarmi prima che salissi le scale, visto la maggior parte dei vestiti che ho appartiene a mia madre compreso questo, ma tutto ciò che limito a fare è girare il volto e fulminarla con i miei occhi.

Lo so, mia madre era bellissima.

Rispondo con un leggero sorriso sul volto ricordando mia madre e la bella donna che era, la donna che non ha potuto crescermi, dolce e gentile, che non è più qui ma sono felice che ci sia stata anche se per poco.

Akko...

Su quel bigliettino vi era scritto il nome e cognome di mia madre e il mio, e una serie di minacce, come "sappiamo chi siete, dove abitate, se non andate via da questo paese vi rintracceremo, non troverete più lavoro e sarete licenziate dai vostri correnti, avete una settimana di tempo, più andrete avanti rimanendo qui più le conseguenze saranno gravi.", la cosa peggiore è che ci sono una serie di firme di personaggi famosi a capo delle più grandi ditte, e uno ha firmato in nome di una azienda dove vendono bare... E' fatto apposta, lo so, ma questo messaggio mi fa rabbrividire, anche mia madre si sarà accorta del  messaggio della morte... E' per questo che è così agitata. Le altre firme devono essere tutti i nomi di quegli ospiti di quella sera... Come pensavo, mi stavano ingannando, il vero problema è che mio padre ancora non si è fatto sentire, quando pensa di agire? Qui la situazione è davvero esasperata... Ma cercherò di avere un altro po' di fede, prima di tutto devo calmare mia madre e convincerla a non partire domani mattina.

Mamma calmati, abbiamo una settimana di tempo, e poi possiamo denunciarli alla polizia.

Atsuko, non hai ancora capito come funzionano le cose nel mondo?! Non c'è giustizia per nessuno! E ora aiutami.

Urla fermandosi per un attimo, per poi riprendere a svuotare mezza casa alla velocità della luce.

Ma con quali soldi vuoi partire domani?

Tutti i miei risparmi bastano, quando torneremo in Giappone andremo a vivere con nonna.

E' davvero seria... Non posso però biasimarla, quelli fanno sul serio, ormai è troppo tardi spero solo che quando saremo in Giappone Daryl e i suoi complici potranno avere ciò che si meritano, quindi tanti anni di prigione, per omicidio e danni psicologici e abusi su Diana. Ora il mio compito qui è finito, anche se lasciare tutto quello che ho costruito qui... No, potrò deprimermi domani in aeroporto, ora devo supportare mia madre e aiutarla a fare le valigie. Una volta fatto, finalmente posso andare a dormire, ma inutile dire che non ho dormito neanche per quelle poche ore che avrei dovuto, infatti il volo è alle undici, il tempo di arrivare in aeroporto con i mezzi e tutto quello che bisogna fare tra vari check-in, ho la sveglia alle sei. E così mi alzo come se fossi uno zombie, e d'un tratto la mia stanza è vuota, rimangono solo i mobili, ieri ho passato tutta la serata a ripulire e mettere tutto in valigia. Mi vesto e scendo, facciamo velocemente colazione e arriviamo in aeroporto, e durante tutto il viaggio mi sentivo vuota, non riuscivo a mandare giù l'idea di abbandonare tutti i miei amici, e Diana... No, non riesco a dirglielo, come potrei? Così ciò che faccio è mandare un breve messaggio a Lotte dove le dico che dopo una cosa e l'altra alle undici di mattina sarei andata via in aereo in Giappone, aggiungo anche che le avrei spiegato tutto in seguito per telefono, e di non dirlo a Diana, anzi le chiedo di dirglielo solo dopo la mia partenza. Non ho la forza e il coraggio necessario per dirle ciò dopo la serata meravigliosa che abbiamo avuto... Ora sono le dieci, abbiamo fatto tutte le procedure necessarie, e sto aspettando che si avvicinino  le undici su una panca, mentre mia madre è andata a prendere un caffè in uno dei tanti bar che vi erano alla stazione. Non potevo fare a  meno di ripensare a tutti i bei momenti passati qui, a come non volessi inizialmente abbandonare il Giappone, ma di come sono cambiata e felice di essere qui e aver fatto delle strepitose amicizie, incontrato una persona davvero speciale, incontrata durante il mio lavoro part-time, un lavoro semplice come quello della cameriera in un piccolo locale per me è davvero unico, mi ha permesso di conoscere persone meravigliose, ma se penso che sto per abbandonare tutto ciò sento che devo trattenere delle inondazioni che vogliono fuoriuscire dai miei occhi, quindi prendo un bel respiro e cerco di riposare, invano.

Diana...

Vengo svegliata dal rumore del campanello, inizialmente essendo ancora in dormiveglia non percepisco che non è un suono frutto dei miei sogni, ma reale. Scendo le scale per cercare di capire chi potrebbe essere a quest'ora del mattino, ma trovo mia zia che ha già aperto la porta prima di me, cerco di avvicinarmi alla porta per scorgere chi possa essere.

Daryl Cavendish?

Vedo un signore abbastanza alto sulla quarantina con gli occhiali dai tratti orientali, non vedo bene, ma in mano sta tenendo qualcosa verso mia zia, cerco di spostarmi di lato per vedere meglio, ed è... un distintivo? Inoltre sul taschino della giacca vi è il nome e il cognome, ma è scritto troppo piccolo ed è impossibile per me da decifrare, dell'agente di polizia, ma non sono sicura sia lui l'agente, no infatti appena dietro di lui riconosco l'agente, deve essere un detective, vorrei capire cosa c'è scritto sul distintivo, ma non vedo bene da qui.

Deve esserci un malinteso, cosa volete da me?

Cosa sta accadendo lì? Non voglio avvicinarmi troppo per dare nell'occhio, ma... Stanno arrestando mia zia?

Lei, Maril, Merril siete sotto arresto per omicidio, insabbiamento di esso, corruzione, abusi. Vada a chiamare le sue figlie e salite in macchina, vi portiamo in stazione.

N-no, lei si sbaglia, n-non potrei mai aver compiuto nulla di simile, neanche lontanamente! Le mie figlie sono le più dolci che può trovare e...

Questa scena è così... ridicola. Fino a ieri era fiera di sé, si atteggiava con superiorità, e ora sta pregando qualcuno perché la lasci andare.

Le prove sono state tutte certificate, non me lo faccia ripetere ancora, non mi piace usare la forza.

Mi dia il tempo di cambiarmi...

Dice per poi correre di sopra, con passi pesanti, si sente da qui che è irritata nel profondo. Decido di seguirla, entra in camera delle mie cugine e le sveglia urlandogli addosso, poi prende il cellulare per effettuare una chiamata che riesco a origliare da fuori.

Oliver, che cosa sta succedendo!? Sono anche da te?! O sono l'unica che sta pagando le conseguenze!?

Rimane in silenzio e sento una voce maschile venire dall'altro capo del telefono, ma non posso sentire che dice.

Anche da te adesso? E gli altri?...? Cosa!? Contemporaneamente?! Dove li trovano così tanti uomini per arrestarci tutti ora! Tutto ciò è follia! Da quanto lo sanno? Chi glielo ha detto!? E soprattutto chi diamine sono questi!?

E' totalmente impazzita, le mie due cugine piangono mentre si mettono qualcosa di appropriato, biascicando che non vogliono andare in carcere perché non ci sono bei vestiti e i trucchi. Ora invece dal cellulare si sente un pianto disperato.

Argh, sei inutile Oliver!

Urla sbattendo il cellulare a terra, poi va in camera sua a vestirsi, mentre io scappo di sotto per far vedere che non ho origliato, anche se... Ha importanza ora se origlio o no? Dunque torno di sotto ed esco di casa, e al di fuori del giardino è pieno di macchine della polizia, anzi direi che la casa ne è circondata. Il nostro maggiordomo anche si è svegliato e sembra essere alquanto confuso, è anche lui in pigiama e sta comunicando con quello strano detective di prima, che quando nota la mia presenza sulla soglia di casa mi guarda e mi sorride come per dire "va tutto bene adesso", e mi ricorda qualcuno... Anzi posso dire che mi sembra di aver già visto quel sorriso, è come se fosse stato trasportato da quella persona a questo uomo, ma non riesco a capire chi... Poi il mio sguardo cade sul suo taschino, come avevo visto prima ci sta una targhetta con il suo nome e cognome, che ora leggo chiaramente... Ma certo, ecco chi mi ricorda, Akko! Difatti sulla targa non riconosco il nome, ossia Keita, invece riconosco perfettamente il cognome... "Kagari", ma come è possibile? No aspetta, è alquanto fattibile, spesso Akko ha un grande intuito, e qualche tempo fa ricordo che sperava di incontrare suo padre in questa città, diceva di avere questo presagio felice, non pensavo fosse qualcosa di fattibile, ma quella sera di un mese fa lei sapeva più cose sulla mia storia di quante ne sapessi io... Possibile che siano stati in contatto e che suo padre, cioè questo uomo che mi sta sorridendo ora, gli abbia detto tutto?

Mi scusi, ma lei per caso è il padre di Atsuko Kagari?

Non riesco a trattenermi dal chiederglielo, e lui risponde come se se lo aspettasse già, senza stupore annuisce.

Che rimanga un segreto tra noi, ok?

Dice gentilmente, è davvero questo l'uomo che ha abbandonato la sua famiglia?

Immagino tu voglia delle spiegazioni, te le darò non appena te la sentirai.

No, so perché sono state arrestate, mia zia mi ha detto tutto ieri sera...

Ora invece mi guarda con uno sguardo sorpreso, in effetti non è da tutti ammettere i propri crimini, direi che è da psicopatici in primo luogo compiere un crimine simile inoltre per voglia di fama e potere, e lo è ancora di più ammetterlo davanti alla figlia della vittima. 

Ciò che voglio sapere è... La storia di Akko. Cosa è successo, perché lei signor Kagari è qui, come sa di tutto ciò, come sa Akko di questa faccenda? Da quanto?

Vogliamo farci una passeggiata mentre quelle di sopra si preparano?

Anche se sono in pigiama, poco importa, devo sapere, lo necessito, non piace avere le idee poco chiare, così annuisco e camminiamo lungo il marciapiede, e mi racconta tutto dall'inizio, non mi nasconde di essere un agente segreto sotto copertura, e cosa accadde, perché è tenuto a nascondersi, allora una domanda mi viene spontanea, perché portava una targhetta con il suo vero nome se ora porta una nuova identità? Mi spiega dunque che lo ha fatto di nascosto solo oggi, voleva vedere se mi fossi accorta della sua identità, e vorrebbe concludere il caso facendo sapere alle artefici di ciò chi è veramente per una questione di sua soddisfazione personale, anche perché dice che è uno dei casi di maggiore spessore della sua carriera in quanto nessuno era riuscito a risolverlo in dieci anni, direi che è un grande traguardo. In seguito mi spiega di come abbia scoperto la presenza di Akko qui, e come sia venuto a contatto con lei e del loro piano attutato durante quella cena, a quanto pare nascondeva un registratore in tasca, ed è stato lì che ha potuto dire di essere vicino allo scacco matto. Se solo penso al peso che ha dovuto portare Akko sapendo la verità... Senza potermela dire... Deve essere stato tremendo, e io non mi sono accorta di nulla, ma non penso potessi accorgermene davvero.

Diana, da ora in poi spero che tu e Akko vivrete una bella vita, e che possiate stare insieme per sempre, mia figlia è davvero fortunata ad avere una persona come te al suo fianco, stalle accanto anche per me, ok?

Divento un attimo rossa in volto, non capisco se la sua è un'allusione alla nostra relazione... O se parla di un'amicizia molto intima, possibile che Akko gli abbia rivelato di noi? Penso sia probabile, ma non vedo il problema, sembra una brava persona suo padre...

E-ehm, si lo farò, grazie di tutto.

E così torniamo indietro, e le tre colpevoli si trovano in giardino, e stanno per uscire dal cancello, quando si imbattono nel padre di Akko, mia zia si ferma davanti a lui guardandolo con sguardo di sfida, sembrava star per dire qualcosa, ma non riesco a capire cosa in quanto il maggiordomo, il quale si chiama Andrew, mi porta con sé in casa.

Signorina Diana, vogliamo andare in casa che fa freddo?

Immagino fosse il suo modo di dire: rientriamo, non devi subire tutto ciò. Così vedo le macchine allontanarsi, e ancora non ci credo... A parte il processo, non dovrò più avere nulla a che fare con loro? Potrò vivere libera e felice con Akko e i miei amici? Non dovrò far parte della famiglia reale, e tutte quelle assurde cose? Non dovrò più avere ansia di rientrare a casa, vivere sotto i dispetti e sguardi fulminei di mia zia Daryl? A pensare tutto ciò, sento quasi delle lacrime liberatorie uscire dai miei occhi...

 E' triste? O è felice?

Mi chiede gentilmente come suo solito Andrew.

E' un male se... Sono felice?

Chiedo io con voce flebile e una lacrima che scorre lungo la mia guancia, lui mi guarda con un sorriso docile e gentile.

No, te lo meriti.

Confortata dalle sue parole, mi asciugo quella lacrima solitaria e mi preparo per andare a scuola. Non vedo l'ora di dire tutto quello che è successo ad Akko, ma appena arrivo a scuola non la vedo, e ormai manca poco al suono della campanella. Così chiedo a Lotte e Sucy se l'hanno vista.

No, starà ancora dormendo, ieri ha fatto tardi, sai com'è fatta quella ragazza, è irresponsabile.

Dice divertita ridacchiando per i comportamenti a volte immaturi di Akko, ma che ti strappano sempre un sorriso per via della sua sbadataggine. Per cui non ci penso, probabilmente è così e arriverà tardi, sempre se si sveglia, in caso non verrà la potrei andare a trovare a lavoro dopo scuola, non riesco ad aspettare di dirle tutto il casino che è accaduto.

Keita...

Ottimo lavoro, ci ha fregati signor...

Abbassa lo sguardo sulla mia targa, e il suo sguardo cambia completamente, immagino abbia riconosciuto il cognome, e ne assume prima uno stupito, ma poi divertito e sul suo volto si forma un enorme sorriso.

Signor Kagari... Ma è sicuro che non le è sfuggito niente? Sicuro di aver vinto tutto? Dovrebbe controllare la lista degli aerei, se non è troppo tardi.

Viene poi trascinata in avanti dagli altri poliziotti, lasciandomi senza fiato. Cosa significa? No, sta cercando di confondermi, non è andato nulla storto, eppure... Non riuscivo a smettere di pensare a quelle parole, anche quando dalla stazione lascio in mano il lavoro burocratico a chi è di dovere e torno a casa, cerco di concentrarmi al massimo, ripercorrendo ogni cosa che è stata fatta oggi. Decido così di chiamare ogni singolo collega incaricato di arrestare il colpevole assegnato, mi ci volle un po', direi ore, sono tanti, calcolando poi che alcuni non hanno risposto subito, ma nulla da fare, è tutto inutile, tutti hanno affermato che la missione è completata senza intoppi, nessuno ha detto nulla di strano. Comincio a fare avanti e indietro per la piccola stanza, non posso lasciare questo posto senza aver risolto quest'ultimo enigma... Poi mi siedo sulla scrivania e mi guardo intorno, do un'occhiata anche alla lavagna dove ho collegato tutti i fili rossi per ogni personaggio coinvolto, ma nulla, fin quando non noto vicino al computer il piccolo registratore usato da Akko, ripercorro co n la mente quel file audio, e finalmente capisco, ricordo dell'accordo, e del fatto che meditavamo sulla possibilità che lo rompessero, ma come se li abbiamo arrestati tutti allo stesso tempo...? Possibile che... Abbiano già attuato l'inganno?! Quando?! Possibile che sia accaduto ieri? Per forza, è l'unico giorno... Non ci credo, mi hanno battuto sul tempo di qualche ora! Guardo l'orario, e noto che sono le dieci, non so se sono in anticipo o in ritardo sui fatti, ma prendo la macchina e corro verso l'aeroporto della città con un'ansia indecifrabile dentro, cosa hanno fatto? In realtà l'ipotesi peggiore è che hanno attuato un incidente come accadde per i genitori di Diana, ma come se ora stanno nella stazione della polizia? Potrebbero aver incaricato qualcuno di seguirle fino all'aeroporto per fargli del male, o forse le hanno solo minacciate di andarsene via, il che è più probabile visto che naturalmente non sapevano dell'arresto in anticipo, pensavano di star operando di nascosto da tutti, in realtà erano sui riflettori, quindi con molta probabilità se mi ha detto di controllare gli aerei significa che Akko e sua madre, Yukiko, si trovano in stazione, devo impedire loro di prendere l'aereo, o sarà difficile farle tornare indietro, non lo posso permettere, non ora che Diana ha una nuova vita davanti a sé! Così al semaforo rosso controllo gli orari, e tra poco ce n'è uno che parte alle undici, e ora sono le dieci e mezza... Devo farcela in tempo.

Diana...

Giunge così la prima ricreazione, ero sicura che Akko non sarebbe venuta, ma poco importa, è normale che sia stanca, non sono preoccupata, o almeno questo era il mio stato d'animo prima che Lotte e Sucy, mentre camminavo nei corridoi scolastici a godermi la ricreazione, arrivano verso di me correndo ad alte velocità, i loro sguardi erano tutt'altro che felici, si poteva capire a distanza che c'era qualcosa che non andava, del resto sono sempre pacate e delle brave studentesse, mentre ora correvano per i corridoi sbattendo addosso alle persone per la fretta.

Che succede?

Credo che Akko sia impazzita! No, aspetta, non penso sia stata una sua decisione... Comunque ciò che voglio dire è che dobbiamo sbrigarci! Abbiamo poco tempo, sono le dieci!

Non capisco, sono confusa, di cosa blatera?

M-ma a cosa manca poco?

All'aereo che prenderà Akko per tornare in Giappone, me lo ha scritto poco fa e siamo subito, nonostante mi abbia detto di non farlo, corse da te, dobbiamo andare all'aeroporto della città e fermarla, o salutarla insomma... Non possiamo non fare nulla!

Non comprendevo cosa stesse cercando di comunicarmi, perché ora che di nuovo pensavo che stesse per andare tutto bene, d'un tratto è sempre un incubo? Poi mi riprendo dai miei pensieri negativi, no, non devo arrendermi, non ci sto capendo molto, ma dalle informazioni che Lotte mi ha dato, concludo che... Dobbiamo saltare scuola e correre verso l'aeroporto.

Va bene, andiamo verso l'uscita, affronteremo dopo le conseguenze!

Esclamo io, così ci mettiamo a correre con una professoressa che ci urla alle spalle di rispettare il regolamento scolastico. Ricordo che una volta Akko mi chiese di uscire da scuola per divertirci, ma spaventata le risposi di no, ed ora eccomi qua, a evadere dall'istituto per cercarla senza pensarci troppo, poiché di alternative non ne ho. Appena arriviamo davanti al portone d'uscita si palesa davanti a noi, in quanto stava già nelle vicinanze e vedendoci avrà deciso di capire cosa stiamo facendo qui, una delle professoresse più severe dell'istituto che ci blocca la via.

State forse cercando di saltare le lezioni?

Mi scusi, è per una causa importante e urgente.

Ci difende inaspettatamente Sucy.

Bene, sentiamo qual è la scusa questa volta, ho sentito le più assurde in tutti gli anni della mia carriera scolastica.

Non ci crederà mai, e anche se lo facesse non ci lascerà mai andare, non possiamo perdere tempo qui... Scambio degli sguardi preoccupati con le mie due amiche, le quali sembrano star pensando le mie stesse cose, poi Lotte sembra aver avuto un'idea.

Professoressa mi scusi, il fatto è che avevo visto una libellula bellissima qui fuori e volevo scattarle una foto, ci avevo provato da qui ma non è venuta bene, guardi.

Dice estraendo il cellulare e mostrando qualcosa alla professoressa, Sucy capisce cosa sta accadendo e mi da una leggera gomitata, purtroppo non capisco subito, Lotte lo capisce e mi fa recapitare il messaggio.

Signorina questo mi sembra un gatto... O sono io che vedo male per via dell'età?

Diana corri! O la libellula volerà via!

Finalmente percepisco che è un tentativo di distrazione, e approfitto di quel frammento di secondo per fiondarmi fuori mentre la professoressa è impegnata a controllare il cellulare.

Eh?! Signorina Cavendish, torni indietro!

Sentivo urlare dietro di me, ma ormai è fatta, mi volto indietro un'ultima volta e vedo Lotte e Sucy che esultano e urlano "Vai da Akko!", credono in me, quindi devo farcela in tempo. Prima di tutto non so bene come arrivare in aeroporto, ma ci sono stata a volte per fare dei viaggi, però sono sempre stata accompagnata in macchina da Andrew, vorrei chiedergli se mi può accompagnare, ma non conviene, non vorrei disturbarlo, inoltre perdo troppo tempo visto che prima mi deve raggiungere, così controllo su internet come andare fin lì con i mezzi, trovo un tragitto semplice e corro da una parte all'altra della città per evitare di perdere gli autobus e arrivare il prima possibile, e quando arrivo all'entrata dell'aeroporto mancano dieci minuti alle undici... Inizio a correre, forse non sono arrivata in tempo, o forse posso ancora farcela! E con questa speranza mi metto a cercare, ma niente, non la trovavo, e il pensiero di separarmi da lei... Per sempre... Non posso farmi prendere da queste debolezze ora, o rischio di scoppiare in lacrime, e malgrado gli occhi lucidi riprendo a correre, e vedo finalmente quella ragazza su una panchina... 

A... Akko!

Urlo in lontananza, a fatica in quanto mi manca il fiato. Si gira di scatto verso di me, si alza e incredula corre nella mia direzione. Non mi sentivo più le gambe, onestamente era da un po' che non correvo così tanto, questo luogo è immenso, ma non faccio caso alla fatica, e appena si avvicina la guardo, e senza aspettare ancora più a lungo la abbraccio forte a me.

Cosa stai facendo? Cosa ci fai qui? Perché ora?! Perché non... Non me lo hai detto prima!?

Esclamo con tono arrabbiato, ma in realtà sono felice di essere qui, e nel profondo speravo non fosse un addio.

E-ehi, cosa ci fai qui tu? Come fai a sap... Oh, Lotte vero?

Sei una stupida, mi nascondi sempre tutto e ti tieni tutto quanto per te... Così mi fai preoccupare...

Senti da che pulpito... Dai, ora lasciami andare, l'aereo partirà a momen...

Smettila di scherzare! Capisci che io non ti posso perdere? Non voglio...

Sento che i miei occhi non reggeranno a lungo, e infatti non resisto e mi lascio abbandonare dalle lacrime stringendola involontariamente più forte a me.

Non rendere più difficile ciò di quanto non lo sia già...

Dice a bassa voce, come per pregarmi gentilmente di smetterla per poi correre via come se nulla fosse mai successo.

Non... Non posso permetterti di uscire così dalla mia vita, come puoi entrare, sconvolgermi l'esistenza, farmi innamorare di te, per poi andare via così e sparire dalla mia vita?!

Le mie lacrime scendono come prorompenti cascate, non riesco a fermarmi dal parlare, esprimere i miei sentimenti, è come qualcosa di istintivo, non voglio lasciarla andare, anche se devo, e quindi se non le dico come mi sento realmente ora, non potrò farlo mai più.

Io... Io non riesco ad accettarlo, io ti amo, vorrei restare con te anche in futuro, e...

S-smettila! Non posso sentire queste parole proprio ora... Ti prego, non rendere il tutto così complicato!

Esclama in lacrime ora anche lei cercando di fuggire dalla mia presa, ma io in risposta la stringo ancora più forte.

Voglio stare accanto a te anche domani, e dopo domani ancora...!

Poi si arrende e non si dimena più.

Pensi forse che io non ti ami?! Pensi che io non voglia un futuro con te qui? Anche io... Anche io ti amo... Volevo chiederti ufficialmente di essere la mia ragazza, perché alla fine anche se scontato dopo tutti questi mesi... Non lo abbiamo chiarito... Però...

Atsuko! Siamo quasi in ritardo, veloce  o non ci faranno salire!

Sentivo il mio cuore battere talmente veloce che non penso che riuscissi realmente a ragionare, sapevo che dovevo lasciarla andare, eppure non riuscivo a muovere le braccia, non riuscivo a staccarmi, volevo rimanere così ancora a lungo... Sentire la sua voce ancora e ancora, vederla ogni giorno a scuola... Ma tutte queste immagini lentamente cominciano a dividersi in piccoli pezzettini fino a diventare cenere, mi arrendo alla crudeltà e ironia del destino e mollo la presa, un vuoto si impossessa del mio essere, sta per accadere, ma devo accettarlo...

Fermatevi! Non andate!

Akko...

Diana slega le braccia dal mio corpo, anche se glielo ho chiesto io di farlo, non volevo, speravo che mi tenesse tra le sue braccia talmente forte da non lasciarmi andare mai più e farmi perdere il volo. Poi sento una voce che urla riferendosi a noi... Ancora un volta il caso mi stupisce e fa in modo che io non riesca più a comprendere nulla.

Keita?!

Urla mia madre sbalordita prima che potessi farlo io. 

Cosa... stai facendo qui?

Dice con tono stupito mia madre, mentre lentamente lascia cadere a terra le valigie e si avvicina a mio padre.

Yukiko... Non c'è più bisogno di fuggire, sono appena stati arrestati coloro che vi hanno minacciate, scusate, non ho fatto in tempo, ma ora è tutto apposto.

Spiega a fatica visto che ha il fiatone, deve aver corso per arrivare fin qui, e dire che se non fosse per Diana saremmo già partite.

Non pensavo che fossi davvero qui...

Confessa mia madre con voce spezzata, stava palesemente per piangere da un momento all'altro.

Scusami...

Dice a testa bassa, con lo sguardo corrucciato, al che mia madre lo abbraccia, e posso confermare di aver visto una lacrima scendere lungo la sua guancia, e poi un'altra ancora mentre ricambia l'abbraccio di mia madre.

Non devi scusarti, lo so... So che anche solo per questo potresti finire nei guai, in questa vita non ci è permesso di stare insieme, lo capisco, mi basta poterti dire addio per bene.

Il volto di mia madre era coperto dal petto di mio padre, ma penso che anche lei stesse piangendo come mai aveva fatto in vita sua, anche se forse per via della presenza mia e di Diana non voleva abbandonarsi  del tutto alle lacrime.

Forse... Quando avrò risolto questa faccenda, quando i miei superiori dichiareranno che posso riprendere a vivere come Keita Kagari, noi due saremo di nuovo marito e moglie, e con Akko una famiglia.

Anche se quel giorno potrebbe non venire mai, io avrò fiducia in te e ti aspetterò.

Ed è così che si lasciarono dal loro abbraccio, poi mio padre si avvicina a noi due raccogliendoci nelle sue due lunghe braccia.

Mi aspetto un invito... del vostro matrimonio.

Ci sussurra mio padre emettendo delle pause causate dai singhiozzi e dalle lacrime.

T-ti avevo detto di non ascoltarlo tutto!

Tristezza, felicità per il suo sostegno e l'imbarazzo si mischiano tutti insieme e nuovamente mi lascio andare alle lacrime. 

Ora basta piangere, ok?

Dice mio padre staccandosi dall'abbraccio cercando di asciugarsi le lacrime con la manica della giacca.

Ahah, senti chi parla!

Ridiamo per qualche istante, prima di dirci addio.

Mi raccomando, siate felici e prendetevi cura di voi stesse e della mamma, ah e Diana, la tua tutela è affidata ad Andrew, va bene?

Lei annuisce entusiasta, e tutti i pezzi del puzzle sembrano essere stati tutti posizionati. Mio padre così se ne va davvero, chissà se lo rivedremo mai più, ma soprattutto mi dispiace per mia madre, loro non hanno potuto avere un lieto fine... Però se guardo la ragazza affianco a me, non posso non essere felice e reputarmi contenta.

Comunque... Si.

Dice dal nulla asciugandosi le ultime lacrime di commozione, lasciandomi confusa.

Cosa intendi?

Prima hai detto che volevi chiedermi di essere la tua ragazza in modo ufficiale, così sto rispondendo.

Ricordo le frasi che ho detto prima in preda alla disperazione, e arrossisco leggermente, e così fa anche lei. Però va bene, le ho detto che la amo, e lei mi ha detto che mi ama per prima... Questo mi basta, posso campare di felicità per il resto della mia vita, così senza pensarci due volte racchiudo il suo volto nelle mie mani e la bacio, non mi importa che c'è tutta questa gente intorno a noi.

Sono felice di essere diventata una cameriera!

Huh?

Perché ho incontrato la mia fidanzata, che amo dal profondo del cuore, e con la quale spero di stare fin quando non invecchieremo.

Il suo volto diventa completamente rosso, ma ricambia il bacio per poi nascondere il suo volto nell'incavo tra il mio collo e la mia spalla.

Sono stanca ora... Andiamo a casa?

Mi sussurra timidamente, io annuisco, ma prima rimaniamo un po' lì, come se non ci fosse nulla intorno a noi, difatti il paesaggio che ci circondava sembrava essere solo un futile scenario, e a esistere davvero eravamo solo io e lei, non avevo mai provato dei sentimenti così forti in vita mia, e sono felice che li sto provando adesso con Diana. Ora, l'unica cosa che importa è il futuro che ci si para davanti, così luminoso che potrebbe accecarmi, se poco fa piangevo perché non volevo lasciarla, adesso potrei piangere dalla felicità di avere la possibilità di trascorrere il resto della mia vita con lei.





... End




Ehi ma buonasera... Si, lo so, è finita, non uccidetemi, doveva arrivare prima o poi questo momento, non ci credo neanche io, eppure è così :,) Però damn, è durata quasi un anno, comunque spero vi sia piaciuta e ringrazio davvero tanto tutti quelli che sono arrivati fino a quaggiù e che hanno letto, votato e commentato la storia fino ai giorni nostri :D ^^Sorry per tutti i pov lol spero ci abbiate capito qualcosa, ma ho dovuto farlo per necessità :). Ora non sparirò dalla faccia della Terra, bensì come avevo già avvisato in precedenza, inizio una nuova fan fiction sulla NozoMizo una ship di hibike!euphonium, ma se siete interessati basta che guardate un film per capire chiamato "Liz to aoi tori", è bellissimo, ve lo consiglio a prescindere da tutto. Detto ciò, vado a sotterrarmi dopo che ho scritto quel pezzo commovente con delle musiche giapponesi tristi (canzoni di given più l'ending di your lie in april e ovviamente non mi sono accorta che fosse un video con alla fine la voce di Kaori mentre piange e... nulla chi l'ha visto può capire :,D) See ya!

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