51) Ballo di primavera
Daryl...
《Ora è troppo presto, meglio ritardare più vicino alla data della vera attuazione del nostro piano, inoltre così la sorpresa sarà maggiore visto che ormai Atsuko e Diana non staranno più pensando a noi. Quindi tra circa un mese.》
Finalmente Oliver non è più spaventato, e mi guarda mentre si forma un ghigno soddisfatto sul suo volto.
Diana...
E' passato tempo da quella fatidica cena dove accadde di tutto, e pensavo che dopotutto l'avessi presa bene, però pochi giorni dopo sono svenuta a scuola dallo stress, più che altro perché pensavo troppo a cosa intendesse mia zia con "pedina per piani con la famiglia reale", che fossi la loro pedina per qualcosa già lo sapevo, e di per sé era un fatto alquanto stressante, ma la famiglia reale? Sembra qualcosa di grande, come immaginavo, ma non pensavo così tanto, e così nel bel mezzo di un'esposizione di un'opera di Shakespeare nella mia classe di letteratura sono crollata e non ricordo più nulla, a quanto mi ha detto Avery, la quale è nella mia stessa classe di letteratura, è stata Akko a precipitarsi per prima da me e portarmi in infermeria con il suo aiuto, o non ce l'avrebbe fatta a portarmi da sola fino a lì. Ciò che so è che quando ho riaperto gli occhi nella stanza dell'infermeria dominavano i colori arancioni del tramonto, e guardando di lato noto Akko che dorme con la testa posata sulle sue braccia incrociate sul mio letto. Dalle circostanze capisco di esser collassata, in realtà non era la primissima volta che mi capitava, in passato quando i miei genitori se ne andarono per sempre non riuscivo a mantenere sotto controllo tutte le mie emozioni, erano rabbia, tristezza, confusione e rimorsi in un unica tempesta di sentimenti, la me di sei anni non capiva cosa fossero quelle sensazioni, e l'ambiente in cui vivevo, e vivo tutt'ora, non aiutava di certo, soprattutto i rimorsi non facevano che crescere, per tutta la vita mia zia mi ha rinfacciato l'incidente dicendo che era colpa mia, per cui finiva sempre che svenivo in continuazione e mi prendevo la febbre, poi ho imparato a chiudere il mio cuore, cercando di non sentire più emozioni forti per evitare scombussolamenti, che io odiavo dal profondo del mio cuore per via del mio passato, fin quando non ho incontrato Akko che ha fatto breccia nel mio cuore e ho iniziato a sentire questo sentimento speciale... Il più sconvolgente di tutti. Comunque, anche questa volta, dopo esser svenuta i giorni a seguire sono dovuta rimanere a casa per via della mia febbre alta, ma è stato diverso rispetto al passato, perché ora c'è qualcuno che sta accanto a me e si prende cura di me, difatti Akko ogni pomeriggio dopo scuola, tranne se doveva lavorare in quel caso passava al volo la sera, veniva a casa mia portandomi qualcosa dal Four Seasons, come delle tisane che le faceva Jasminka appositamente per me e varie altre cose. Rimaneva semplicemente accanto a me raccontandomi come era andata la giornata e cosa avevano fatto a scuola, io le dicevo sempre di smetterla di venire a casa mia o si sarebbe presa anche lei la febbre, ma non ne voleva sapere di farlo e continuava a venire anche solo per mezz'ora al giorno, e in realtà ciò mi faceva più piacere di qualsiasi altra cosa. Un altro avvenimento che prova che stavo davvero male dopo la cena è stato quando ho chiesto ad Akko se volesse venire con me alla festa scolastica, nonostante io fossi fermamente contraria all'idea, ma è avvenuto così senza che potessi fare nulla, in quel momento qualcosa dentro di me è scattato come mai prima d'ora, in realtà dopo averlo detto sono rimasta sorpresa da me stessa anche più di Akko, ma non me ne pento per nulla, e dopo averci pensato bene ho anche deciso di unirmi all'organizzazione del ballo con il comitato studentesco affinché vada tutto bene e venga fuori una festa memorabile. Per quanto riguardano le cose a casa, stranamente mia zia e le mie cugine non hanno detto nulla su di me, mi hanno lasciata da sola e in pace, niente più frecciatine, sguardi sgradevoli o dispetti, vivevamo ognuna per conto nostro, inoltre la professoressa Finnland ha chiesto il trasferimento in un'altra scuola che le è stato accettato, e ora non è più nel nostro istituto, quindi anche la spia dovrebbe essere stata ritirata, sembra che stiano davvero rinunciando a me, non volevo crederci per crearmi illusioni, ma alla fine mi sono stufata di pensarci, come Akko mi ha insegnato, ci sono momenti per essere felici e momenti per essere tristi, e io ho scelto di vivere la mia gioventù in tranquillità, voglio pensare che potrò vivere normalmente per quanto possibile e in modo sereno e felice, quindi visto che ciò che più mi turbava ha smesso di infastidirmi, il tormento di mia zia specialmente, ho cominciato a pensare al futuro e in special modo al ballo primaverile e a come renderlo il più bello possibile per tutti gli studenti.
E ora, dopo un mese all'incirca, eccoci qui, dopo vari sforzi oggi è un bellissimo giorno di primavera, l'aria è inondata dall'odore dei fiori, il sole è alto nel cielo ma non produce troppa quantità di calore, e tutto ciò alla quale riesco a pensare è a questa sera che verrà, sono in ansia e allo stesso tempo emozionata, Akko ha detto che mi sarebbe venuta a prendere verso le otto, infatti l'inizio della festa è per quell'ora e per fortuna non devo andare lì prima per controllare che sia tutto ok, i membri del comitato studentesco mi hanno lasciato libera tutta la sera visto che sono quella che modestamente ha lavorato di più nonostante non fossi una partecipante del comitato. Dunque sono ormai le sette e per tutto questo tempo ho procrastinato per la scelta dei vestiti da indossare, così apro l'armadio e inizio a meditare su cosa potrei indossare, e ho anche pensato che malgrado l'imbarazzo, indossare un vestito lungo non sarebbe un'idea tremenda, alla fine non mi costringe nessuno a indossare niente come l'ultima volta durante la cena, quindi opto per un vestito semplice, azzurrino, ondulato verso la fine. Lo indosso e mi guardo allo specchio, e non odiavo quella vista, anzi devo dire che mi piacerebbe andare così, ma neanche il tempo di pensarci meglio che sento suonare il citofono, e visto che sono tutti a casa, non poteva esser altri che Akko, poi controllo l'orario e noto che ormai le otto sono giunte, così infilo le scarpe e prendo la mia borsa con dentro il cellulare e tutto lo stretto necessario e di corsa scendo.
《Divertitevi.》
Dice mia zia poco prima che uscissi con un sorriso sul volto, che non sono ben riuscita a decifrare. Apro la porta e vedo Akko vestita in smoking, e la trovo... come dire... molto attraente, per cui rimango a fissarla arrossendo leggermente, e noto che anche lei mi guarda senza dire nulla, inoltre osservo anche che nasconde entrambe le mani dietro la schiena, e le palesa solo dopo che sembra riprendersi mostrandomi un mazzo di rose...
《Ta-da!》
《S-sei seria? Ma non ce ne era bisogno...》
Dico imbarazzata prendendo le rose che mi stava porgendo Akko, la quale risponde al mio stupore con un gran sorriso prendendomi poi per mano. Ci incamminiamo e dopo aver perseguito il solito tragitto arriviamo a scuola e ci dirigiamo verso la grande palestra dove è allestito il tutto, entriamo e già sono arrivati tanti studenti, talmente che già riempono la sala, ed è tutto come avevo programmato, luci che ricordano una discoteca, banchetto agli estremi della palestra, senza alcolici poiché prima cosa non sono permessi dalla scuola, seconda cosa non lo avrei permesso a prescindere, è da irrazionali. Poso le rose su una panca libera dove tutti hanno posato i vari regali, per l'appunto per lo più fiori. E infine la musica e la gente che balla con amici o il proprio partner, come lo avevo pensato.
《Uo, con questa musica mi viene proprio da ballare e scatenarmi, vogliamo andare anche noi? Ah, prima andiamo a cercare le altre!》
E così giriamo tutta la palestra e troviamo Lotte, Sucy, Hannah e Barbara e con mia sorpesa dietro di loro ci sono Amanda, Jasminka e Costance.
《Voi che ci fate qui?》
Visto che non frequentano la nostra scuola, e forse Jasminka ha anche finito gli studi.
《Le ho invitate io come ospiti esterni, ne ho parlato con alcuni del comitato e i professori, mi hanno dato l'ok!》
E così tutte insieme ci spostiamo verso il centro della palestra e cominciamo a "ballare", semplicemente divertirci e ridere insieme facendo mosse buffe e goffe, e poi arriva una parte alla quale abbiamo pensato tutti insieme noi organizzatori, tutti la reputavano necessaria, e in parte anche io nonostante non lo do a vedere, ossia il lento, quella parte della serata dove viene messa una serie di canzoni per l'appunto lente e romantiche, non pensavo che nella mia vita avrei mai aspettato con ansia un momento del genere invece di stare vicino al buffet sperando che quelle coppie la smettessero subito di essere così, ai miei occhi di allora, "superficiali" e pensavo che stessero sprecando tempo importante della loro vita, ora non riesco più a vederla in quel modo rigido, immagino di esser cambiata alla fine. Così quando le luci cambiano colore in sfumature più scure e rilassanti, e la musica cambia totalmente, tutte le nostre amiche si allontanano silenziosamente, e rimaniamo solo noi due lì, a guardarci imbarazzate negli occhi, sembrava di stare al centro del mondo, ma in realtà non stavamo nemmeno al centro vero e proprio nella palestra.
《Signorina Cavendish, mi concede questo ballo?》
Mi chiede inchinandosi leggermente porgendo la sua mano, aspettando solo che io mettessi la mia sopra la sua, e senza esitare più di tanto accetto la sua proposta, in fondo per quanto non lo voglia ammettere è ciò che volevo fare da quando le ho chiesto di venire al ballo di primavera con me. Appena poso la mia mano sopra la sua, delicatamente tira le nostre mani unite verso di lei, poi sposta la sua mano libera sul mio fianco, ho avuto un leggero sussulto, ma il suo tocco sul mio corpo... mi piace. Cominciamo a dondolare da destra a sinistra lentamente, poi avvicina il suo volto al mio orecchio.
《Volevi farlo dall'inizio, vero?》
Mi sussurra, posso immaginare il suo volto con un ghigno sulle sue labbra anche se non lo vedo, io arrossisco bruscamente a causa del fatto che è riuscita a leggermi perfettamente nel pensiero un'altra volta, e il mio silenzio è per lei la prova che ha ragione.
《Comunque volevo dirti che questa sera sei bellissima.》
Bisbiglia ancora con un certo tono provocante, che sono sicura sia intenzionale, il quale provoca un brivido che corre lungo la mia schiena.
《A-anche tu sei... come dire... molto figa.》
Ora sposta la testa guardandomi negli occhi cominciando a ridere, senza però smettere di dondolare.
《Diana che usa un termine come "figo", questo si che è inaspettato e nuovo!》
《E-ehi, smettila di prendermi in giro!》
Esclamo imbarazzata distogliendo lo sguardo da quello divertito di Akko.
《Grazie comunque, ne sono contenta.》
La guardo senza sapere come rispondere, ero semplicemente felice, non mi vengono altre parole per descrivere quel senso di appagamento nel sentire Akko entusiasta per via di un mio complimento. Poi avvicina nuovamente il volto verso il mio collo, e comincia a lasciare dei piccoli baci su di esso, fino ad arrivare alla mia guancia, e infine le mie labbra, quei baci erano innocenti, non sentivo nessun doppio fine, l'atmosfera era alquanto romantica, mi arrivavano affetto, o anzi, posso dire che mi comunicavano qualcosa di molto più potente... In seguito, ci separiamo dal bacio, e ci guardiamo negli occhi per molti istanti, e rimango ipnotizzata dai suoi occhi a lungo. Onestamente ancora non riesco ancora a crederci, sono successe così tante cose difficili da superare, e altrettante bellissime, e sono tutte legate a lei, alla ragazza che ho davanti con la quale sto ballando il mio primo lento, la ragazza con la quale farei di tutto, la ragazza che io...
《Akko, devo dirti... una cosa...》
Confesso con un tono basso.
《Dimmi.》
《Io ti...》
Vengo improvvisamente interrotta da un cambio improvviso della musica, con un ritmo più scatenato come quello dell'inizio della festa, poi si fiondano verso di noi le nostre amiche e riprendiamo ciò che stavamo facendo prima. Cosa... stavo per dire? Non ci stavo neanche pensando, stavo davvero per dirlo...? Facciamo festa fino a tardi, ormai è mezzanotte, e in gruppo stiamo uscendo dalla scuola. Ripenso a tutti i momenti appena trascorsi, ed è stato divertente, ad un tratto si è aggiunta anche Avery con qualche sua amica, si sono complimentate con me per l'organizzazione della festa e ci siamo divertite. Forse senza saperlo avevo stretto un rapporto di amicizia anche con quella stravagante ragazza che senza saperlo mi ha dato una grande mano con la mia relazione con Akko, e non solo, mi ha in parte aiutata anche a capire me stessa, per questo le sarò sempre grata. Per strada piano piano ci dividiamo tutte, e ognuna torna a casa sua. Appena arrivo prima di fare qualsiasi cosa, mi munisco di un vaso, lo riempo d'acqua fino al punto giusto e ci infilo le rose all'interno, e mi riprometto di curarle ogni giorno come faccio con la mia relazione con Akko.
Akko...
Appena torno a casa un'onda devastante di gioia mi riempie il cuore, Diana era davvero stupenda e adorabile in ogni suo modo di fare, e ciò che provo per lei arriva a livelli davvero inimmaginabili, già mi manca... Vorrei chiamarla, ma deve essere stanca, meglio andare a dormire. Pensato ciò, tolgo le scarpe, e appena mi affaccio nel nostro piccolo salotto, rimango sconcertata ed estremamente confusa per ciò che vedo: mi madre che corre in fretta e furia da una parte all'altra della stanza, poi scatta di sopra in camera mia, torna giù con una valigia che ha preparato non so quando, e in salone ce ne sono altre due abbastanza grandi, una accanto all'altra, e ora sta svuotando prima il frigo e poi l'intera cucina dalle posate alle pentole.
《Mamma... Che succede?》
《Atsuko, dobbiamo sbrigarci, non c'è tempo!》
Esclama agitata correndo verso di me appena l'ho chiamata, mi da poi un bigliettino in mano e torna a fare le valigie, disorientata guardo ciò che c'è scritto sopra, sperando che mi dia qualche indizio, e purtroppo mi offre ben più di un semplice indizio, bensì una risposta certa.
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