48) La cena (parte due)
Akko...
A questo punto non riuscivo proprio a trattenermi, sapendo cosa nasconde quelle parole sembrano così finte che mi fanno arrabbiare, perché fanno del male a Diana in modo letale, così di scatto mi alzo dalla sedia.
《Ora è abbastanza!》
Gli sguardi confusi dei presenti si concentrano sulla mia figura, spazientita per tutte le bugie che stanno raccontando, soprattutto Diana si gira verso di me con un'espressione sorpresa in volto.
《Non è giusto tutto ciò, non c'è mai fine alla vostra mostruosità?!》
Urlo rivolta a Daryl e alle sue due figlie, queste ultime hanno un'espressione sbigottita e indignata per le mie accuse, mentre Daryl mantiene il sangue freddo e mi guarda con lo sguardo con la quale mi ha congelato il sangue nelle vene appena sono entrata qui.
《Signorina Kagari, siediti e finiamo questa messa in scena, va bene?》
Cerca di tagliare corto Daryl tentando di calmarmi, però non lo farò, di certo non posso dire ciò che so qui... Con tutta questa gente qui, con Diana accanto a me...
《No, tutti devono sapere che razza di persone siete, e che non siete affatto nobildonne, di cuore almeno!》
《M-ma cosa va dicendo questa?! Sono senza parole, queste false accuse vanno punite!》
Va subito sulla difensiva una delle cugine di Diana, mentre intorno a me tutti i presenti parlavano a bassa voce tra di loro scambiandosi opinioni su cosa potrebbe star accadendo.
《Va bene, se vuoi dire qualcosa, allora prego, dilla, ascolteremo tutti.》
Mi invita sempre Daryl a parlare con tono di sfida, provocatorio, e così fanno tutti silenzio, e le sue figlie la guardano sconcertata, questa è la prova che nascondono qualcosa davvero e non sono brave a mantenere i segreti. Mi guardo intorno prima di procedere, ricordo della mia missione, e non ho paura che potrebbe accadermi qualcosa, del resto ho un registratore nella tasca della camicia, ne uscirò vincitrice, devo farlo, devo cercare di farle parlare. Dunque prendo un respiro profondo, e quando stavo per parlare sento pronunciare il mio nome in un sussurro, guardo in basso e vedo la faccia preoccupata di Diana.
《Akko...》
Sembrava quasi pregarmi di smetterla, per il mio bene, ma devo ignorare questo sentimento di assecondarla, nonostante non riesco a resistere quando fa gli occhi dolci in questo modo, soprattutto se sono spontanei e guidati da un'emozione di confusione e preoccupazione insieme, riesco a vedere il suo disorientamento, immagino che non se l'aspettasse in parte, malgrado tutto ciò devo farlo.
《Voglio solo chiedere perché avete fatto tutto questo casino, avreste potuto vivere una vita più felice...》
Lo sguardo di Daryl comincia a essere leggermente turbato, devo farle capire che io so, ma in modo implicito.
《Diana avrebbe potuto vivere una gioventù più tranquilla e spensierata, se non fosse stato per la tua idea di fare ciò che facesti tanto tempo fa, ma ora immagino che finirete tutte nei guai.》
A questo punto la sua espressione da tranquilla si trasforma in una più contorta, ho fatto centro, questa frase alle sue orecchie è palese, ma non a quelle degli altri. Poi però si calma e cerca di tornare a un'espressione più furba e meno trasparente, ma ormai si nota che è in difficoltà, anche Merill e Maril hanno delle espressioni piuttosto contrariate, e sembrano trattenersi dall'urlarmi contro per difendersi. Ad un tratto Daryl emette una breve risata, che sorprende me, Diana e le sue cugine.
《Ahah, hai ragione, se venisse alla luce tutto sarebbe la fine per noi!》
《Non... Non hai paura che io racconti tutto ai tuoi ospiti rovinando i tuoi affari?》
Chiedo incredibilmente sorpresa, come può ridere in una situazione come questa? E' stata scoperta per crimini gravissimi... Se queste persone lo sapessero sarebbe un casino, e ci crederebbero perché lei ha praticamente ammesso di aver fatto qualcosa di spregevole con quella frase.
《Cara Atsuko Kagari, cosa pensi che siano venute a fare qui tutte queste persone, nella casa di una famiglia nobile ormai deceduta?》
Non riesco a capire dove voglia arrivare dicendo questo, ma in effetti perché dovrebbero essere qui tutte queste persone importanti...? Cosa ne ricaverebbero da questa famiglia distrutta?
《Io... Non lo so.》
《Non lo capisci? Quando ho detto che se venissero scoperti i nostri crimini 'noi' saremmo in pericolo, non mi riferivo solo a noi tre, riesci a comprendere la tua posizione adesso?》
Per un attimo, dopo aver sentito quelle parole, mi è sembrato di non avere più il pavimento sotto i piedi e di cadere nel vuoto, ho avuto la sensazione di avere un attacco cardiaco per un millisecondo, per qualche attimo ero totalmente persa... Quindi tutte queste persone... tranne Diana sanno, e non solo, loro sono anche...
《Un attimo, Akko, cosa succede? Puoi spiegarmi cosa significa crimini? Zia, stai scherzando come al solito vero? Smettila di prenderla in gir...》
《Ma io non sto prendendo in giro nessuno, sono seria Diana.》
La voce di Diana mi fa riprendere dallo stato di trance in cui ero caduta per qualche istante.
《Daryl, cosa stai facendo? Ammettere le nostre colpe davanti a queste ragazze è inammissibile!》
《Signor Greville non si agiti, sono solo ragazze, la signorina Kagari sa qualcosa in qualche modo, ma non ne parlerà con nessuno, vero?》
Dice guardandomi con il suo sguardo penetrante. Deglutisco e guardo rassegnata verso il basso.
《Akko, devi dirmi di cosa state parlando, io non capisco... Ti prego.》
《Non posso...》
《Come immaginavo, ma ti spiacerebbe spiegarmi cosa ne sai tu di queste cose? O forse stai solo sparando frasi casuali?》
《So di cosa parlo, mi sono solo informata e ho fatto le mie considerazioni, e te lo dimostrerò con due parole, dieci anni fa...》
Rimane in silenzio, deve aver capito che faccio sul serio, spero solo che creda che davvero io possa aver fatto un tale complesso ragionamento sul quadro della faccenda, e poi senza certe informazioni non scritte sui giornali non sarei potuta risalire a loro comunque, mi auguro solo che non capisca che questa è una bugia.
《Vedi?! La ragazza sa!》
Sbraita un altro signore sulla sessantina dall'altro capo del tavolo, dunque è vero che sono tutti complici qui, sto correndo un rischio enorme però... Non mi accadrà nulla, perché c'è Diana qui accanto a me che non sa nulla, quindi non possono dire nulla di certo o sarebbe un casino, e non possono farmi niente perché appunto per loro Diana è un punto d'appoggio per i loro piani e non possono permettersi di mettere a repentaglio tutto, no? Solo una cosa mi lascia dubbiosa, ossia che hanno confessato velocemente, forse pensano che non sono un pericolo perché sono solo una "ragazzina"?
《Non si preoccupi, ho un patto da offrire alla ragazza così siamo sicuri che non dirà niente a qualcuno che possa incriminarci.》
Un patto? Di che cosa si tratterà mai?
《Smetteremo di perseguire il nostro piano di infiltrarci nella famiglia reale, o almeno non useremo più Diana a questo scopo, in cambio tu non dovrai farne parola con nessuna autorità, e se accadesse il contrario, se un giorno venisse qualcuno a bussare alla nostra porta con un distintivo in mano, sappiamo dove lavori tu, ma specialmente sappiamo dove lavora tua madre, puoi già immaginare come finirà, vero?》
A quel punto potevo chiaramente sentire lacrime di sudore grondare dalla mia fronte, per prima cosa è davvero quello il loro piano? Seconda cosa, stanno per caso minacciando l'integrità mia e di mia madre...? Credo di esser andata troppo in là con questa faccenda, non è cosa in cui dovevo ficcare naso, è troppo... Cosa faranno se verranno arrestate? Il processo non avviene subito, e hanno molti complici, potrebbero tutti farci del male, posso davvero correre questo rischio?!
《Non so cosa stia accadendo, ma Akko, non devi pensare a me, qualsiasi destino mi andrà bene purché tu e tua madre siate al sicuro!》
Esclama Diana alzandosi dalla sedia, e pregandomi con lo sguardo disperato di pensare bene a quell'offerta invitante in parte, dall'altra davvero spaventosa, soprattutto sapendo di cosa sono in grado di fare queste persone, quindi ci penso un attimo guardando a lungo negli occhi di Diana, che sembrava star per scoppiare a piangere da un momento all'altro, non la posso biasimare di certo, ci sono una tensione e una pressione tali da poterle toccare e rimanerne schiacciati, in più non capisce cosa stia accadendo, ma riesco a ragionare di nuovo, anche se sono molto spaventata ho dalla mia parte i servizi segreti, giusto? Devo stare attenta, non penso che manterranno il patto, quindi non lo farò neanche io, in più ho dalla mia parte che loro non sanno di essere registrate proprio ora, quindi finirà che loro verranno fermate prima che possano fare qualcosa, insieme a tutte queste persone qui presente, per cui mi dispiace Diana, so che sei spaventata e confusa, ma devo farlo, spero di riuscire a spiegarti la verità se tutto ciò finirà...
《Ok, accetto l'accordo.》
《Certo, era ovvio che l'avresti fatto, ma non vuoi una garanzia anche dalla nostra parte?》
《No, è già tanto che sono salva grazie a questo accordo, e poi la mia garanzia è la mia parola, se lo dirò a qualcuno siete spacciati, quindi vorrei solo proseguire con una vita normale con Diana e mia madre.》
《Allora siamo d'accordo, dichiaro la cena conclusa se siete tutti d'accordo.》
Stavo per tirare un sospiro di sollievo, non ce la facevo più, quando un uomo in fondo si alza.
《Io non lo sono, chi sarà la nostra pedina ora se non lo è Diana?》
Altri ospiti concordano con la sua constatazione, non ci avevo pensato visto che avevo dato per scontato che mi stanno imbrogliando.
《Ha ragione, lei è l'unica che può...》
《Non ha importanza! A me va bene così, perseguirò il vostro piano qualsiasi esso sia, ma non mettete in mezzo Akko e sua madre!》
Con sorpresa di tutti, me compresa, Diana cerca un altro compromesso, ma è forse stupida?! Non può pensare al mio futuro adesso, deve pensare a sé stessa, o sarà tutto vano!
《Diana smettila, non puoi! Non puoi renderti la vita infelice! Daryl, ci deve essere un altro modo, un compromesso giusto per tutti.》
Diamine, le cose si stanno facendo complicate, e mi sto lasciando trasportare dalle emozioni, però ci sarà davvero un'alternativa?
《Rinunciamo a Diana e basta, troveremo un'alternativa signori, capite anche voi che questa è una situazione pericolosa per noi.》
Dice mentre fa qualcosa di sospetto e inusuale, ossia batte leggermente un coltello sul bicchiere formando dei suoni striduli e regolari fra loro, alcuni più corti e altri più lunghi, forse per fare silenzio nella sala, anche se sembravano come fatti apposta in quel modo non ci faccio troppa attenzione, solo tiro finalmente un sospiro di sollievo quando all'improvviso nessuno si oppone più, e la cena finalmente si conclude.
《Bene, è stato un piacere, ci vediamo alla prossima.》
Dice il signore che fino a qualche minuto fa contestava le decisioni di Daryl, ora invece sta prendendo le sue cose per andare via, così come gli altri, che ci salutano come se non fosse successo nulla, si avvicinano a Diana in cerca di strette di mano e cordiali saluti, hanno salutato persino me. E così in breve tempo mi ritrovo nella medesima posizione, immobile, ad aspettare che Diana tornasse dall'accompagnare i signori al portone, dovere che anche se confusa cercava di svolgere come al solito. Cerco di realizzare che è finita, non devo preoccuparmi più, e di colpo mi lascio andare sedendomi di botto sulla sedia chiudendo gli occhi per qualche istante, poi li apro e mi rialzo e ricordo di dover andare via di lì, non posso rimanere anche un solo minuto in più qui dentro, non possono scoprire il mio registratore nascosto, ma non posso nemmeno lasciare Diana in questa casa dopo quello che è successo, non posso immaginare quanto disorientata sia in questo momento.
《Atsuko Kagari, sappi che siamo di parola noi, quindi sarete libere, ritireremo anche la spia.》
Dice Daryl seguita da Diana che nel mentre stava venendo da me, io annuisco anche se non credo a una sola parola di quello che mi sta riferendo. Mi alzo e prendo Diana per mano stringendola forte alla mia.
《Ora se non vi dispiace, noi ce ne andiamo.》
《Fate pure.》
Senza perdere altro tempo a passo svelto mi incammino verso la porta d'ingresso portando Diana con me, che per il momento non fa domande fin quando non usciamo e ci allontaniamo un bel po' da casa sua e arriviamo a una fermata dell'autobus con i posti a sedere, e ne approfittiamo per prenderci una pausa e rilassarci dopo tutto quello che è accaduto, non ho mai lasciato la presa dalla mano di Diana da quando siamo uscite, non voglio lasciarla e per qualche motivo ne sono spaventata, devo proteggerla.
《Potresti dirmi cosa ti è preso lì dentro?! Sei impazzita per caso!》
Urla d'un tratto Diana, il che mi fa sobbalzare perché fino a quel momento c'era stato un gran silenzio.
《E-ehi tranquilla, che ti prende, poi ti spieg...》
Cerco di dire stando sulla difensiva, tentando di calmarla, ma poi comincia a singhiozzare e grandi quantità di lacrime escono di botto dai suoi occhi.
《Ero... davvero spaventata...》
Dice ora a bassa voce, con difficoltà tra un singhiozzo e l'altro, a quella vista senza pensarci due volte la stringo tra le mie braccia lasciandola sfogare, e in tutto quello che era successo non mi ero neanche accorta del fatto che nonostante ci stiamo avviando verso la primavera a quest'ora fa freddo, e soprattutto Diana non ha nulla per coprirsi, ha solo questo vestito leggero che lascia scoperte le sue braccia, e penso non si sia accorta nemmeno lei che sta tremando in preda al panico e al gelo, ma ciò che importa è che lei riesca a calmarsi, tutto ciò che posso fare io è stringerla forte a me per evitare che si perda in questa vorace tempesta di sentimenti.
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