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33) "Pigiama party"

Akko...

A dire il vero ora come ora, più che in ansia, mi sento emozionata, è la prima volta che dormo con qualcuno che mi piace! Difatti ho già dormito con svariate persone, anche nello stesso letto, ma si è sempre trattato solo di amiche, per cui adesso che ho scacciato via le mie ansie, mi sento felice.

Oh, quasi dimenticavo, ti devo dare un mio pigiama.

Stavo per dimenticare che lei non si è potuta portare nulla con sé in quanto abbiamo organizzato tutto all'ultimo, così mi addentro nel mio armadio spalancando le sue porte, e comincio a cercare qualcosa da darle, se non fosse che non dormo con dei pigiami veri e propri, generalmente utilizzo delle magliette comuni a maniche corte che non uso normalmente, d'inverno invece uso felpe che non indosso fuori casa, e poi i pantaloni anche sono tutti vestiti da casa, lei probabilmente sarà abituata a dei bei pigiami comodi, il problema è che non ne ho perché mi trovo più comoda così. Ad ogni modo tiro fuori una felpa per lei, mentre per me una maglietta bianca a maniche corte visto che sono un tipo caloroso e con l'arrivare della primavera già dormo così, inoltre prendo fuori due paia di pantaloni, e porgo a Diana le sue cose.

Spero ci starai comoda.

Affermo con un po' di imbarazzo, mentre lei mi ringrazia prendendo il "pigiama", poi vado in bagno e le prendo degli asciugamani puliti per tutto.

Comunque domani mattina vorrei passare a casa per cambiarmi i vestiti prima di andare da Lotte e Sucy.

Annuisco, e poi ci cambiamo, lei in bagno e io in camera, e quando immagino lei con  i miei vestiti per qualche motivo arrossisco... E nel mentre ci pensavo Diana con il suo solito fare elegante entra in camera con la mia felpa blu, una di quelle senza zip. 

Ehi, ti sta bene vedo, del resto quando l'ho comprata ho preso una taglia in più.

Annuisce guardando la manica della felpa più lunga della lunghezza effettiva del suo braccio.

E' molto comoda, grazie ancora.

A guardarla con quella felpa più grande di lei è davvero carina, mi viene troppa voglia di abbracciarla, ma mi trattengo, nel frattempo lei si ricorda di dover chiamare sua zia per dirle che è andata a casa di Hannah a dormire insieme a Barbara, ma prima avverte le sue due amiche che la rassicurano dicendole che reggeranno il gioco e sua zia le da il via libera per "dormire da Hannah". 

Ma perché avvertire anche Hannah e Barbara? Intendo come fanno tua zia e le tue cugine a sapere in che casa ti trovi?

Chiedo confusa sedendomi a gambe incrociate sul letto, mentre Diana stava in piedi dinanzi al letto che pensava a come rispondere.

Una volta, l'anno scorso, sono stata un'intera notte fuori perché mi ero addormentata a una di quelle feste alle quali mi costringono a partecipare, quindi non le ho potute avvertire, e visto che loro come me sono contrarie a questo tipo di feste, ma mi lasciano andare perché per essere una studentessa modello non posso assentarmi troppo o sembrerò asociale o qualcosa di simile agli occhi dei miei compagni e si anche quel tipo di reputazione è fondamentale per loro, ma dunque mi permettono di starci non per molto, e quindi stare una notte fuori in una di quelle feste per loro significa che mi ero ubriacata talmente tanto da...

Ed era vero? Pensavo non avessi mai bevuto!

La interrompo io nel bel mezzo del suo racconto.

E infatti non ho mai usufruito di alcolici, durante quella festa ero solo molto stanca e annoiata, anche le mie due amiche erano crollate, quindi nessuno mi ha avvertita. Il mattino dopo mi hanno sgridato e ho dovuto inventare una bugia, che non si sono bevute, e hanno chiamato a casa di Hannah, sanno il numero del loro telefono fisso perché sono in buoni rapporti con i genitori di quest'ultima, fortunatamente la madre non era a casa e ha risposto la mia amica, e capendo cosa stava succedendo ha mentito.

A primo impatto sentendo la storia rimango basita, chi si metterebbe a chiamare gli altri in questo modo per una cosa simile? Ma poi penso che non dovrebbe stupirmi, parliamo dei suoi famigliari che farebbero di tutto, anche ingaggiare una spia per l'appunto.

Che esagerate! Una sgridata ci sta, ma hanno superato il limite.

Proferisco con un'espressione contrariata, poi lei si affretta a cambiare discorso.

Dovremmo andare a dormire, o domani ci sveglieremo tardi.

Ma l'appuntamento al Four Seasons è alle 11..

Mi lamento io sdraiandomi sul letto guardando il soffitto spiovente in legno di color marrone chiaro della mia camera, nonché la mansarda.

Appunto, se ci svegliamo tardi non arriveremo in tempo.

Afferma con la sua aria seria e precisa, e capisco che convincerla ad andare a dormire un po' più tardi, visto che non è che io abbia così tanto sonno, è inutile. Così sospirando porto il peso del mio corpo sul lato sinistro del letto, lasciando lo spazio per Diana. Lei spegne la luce e poi fa il giro del letto e si siede sul suo lato, per poi sdraiarsi e infilarsi sotto le coperte. Appena sento la sua presenza sul mio stesso letto, a pochi centimetri da me, il mio corpo si irrigidisce, di colpo sento un'ondata di calore improvvisa sul mio volto, ho paura a fare anche il più piccolo movimento, più o meno come quando stavo a casa di una mia amica in Giappone e il suo gatto si era posato sulle mie gambe mentre giocavamo ai videogiochi, e non volevo cacciarlo volevo che stesse lì con me ancora a lungo e quindi stavo attenta a qualsiasi movimento, ma giocando ai giochi mi sono mossa troppo quando ho perso ed è scappato, ci rimasi molto male. La situazione è simile, solo che Diana non è un gatto, e sento di star impazzendo.

E-ehm, notte quindi.

Proferisco cercando di parlare normalmente, e anche lei mi augura la buonanotte. Ho anche timore solo a girarmi con il volto verso di lei, eppure vorrei vederla, vorrei anche solo poterla osservare, magari mentre dorme, anche se è impossibile letteralmente che si sia già addormentata, ma ora basta pensieri fastidiosi, devo dormire. Ma anche dicendomi questo, mi diviene praticamente impossibile sapendo che lei è lì, accanto a me, e quasi posso sentire il rumore del suo respiro flebile. E mentre mi ritrovavo in una doccia di imbarazzo e pensieri inopportuni, sento il rumore delle coperte che si contorcono leggermente, a questo punto giro il viso e vedo che Diana si è girata completamente dal lato opposto rispetto a me. Così poso anche io il peso su un lato del mio corpo e osservo la sua figura girata, quindi tutto ciò che vedo è la sua schiena. Il desiderio di abbracciarla torna nuovamente, in questo momento è ancora più difficile trattenerlo... Si arrabbierebbe se allungassi il mio braccio e le cingessi la vita? Perché dovrebbe invece? Forse vuole dormire in pace, e le darebbe fastidio, ma se non ci provo non lo saprò mai, giusto? Così mi avvicino un po' e poso la mia testa nell'incavo tra la spalla e il suo collo, in seguito porto il mio braccio dall'altro lato del suo corpo, e per non essere invasiva non le cingo la vita, ma mi limito a lasciare il braccio libero che le passa sul fianco, e sento il suo corpo emettere un piccolo balzo e si irrigidisce un poco, forse per la sorpresa, quindi è ancora sveglia come immaginavo.

A-akko... Tutto ok?

Quasi sussurra nel silenzio della notte e nel buio della camera, dove l'unico spiraglio di luce proviene dalla luce lunare che attraversa la finestra posizionata in alto sul soffitto. 

Si, vuoi che mi tolgo..?

Chiedo timorosa della risposta, se rispondesse "si" allora ci rimarrei male, e mentalmente già mi preparo a una profonda delusione. Ma dopo qualche secondo regnava ancora il silenzio, e anzi sento che il suo corpo si rilassa e si lascia andare, così decido di portare la mia mano verso la sua pancia, stringendo la sua vita a me. Il mio volto era ancora invaso da quel calore, ma sta volta è piacevole, sono riuscita a calmarmi e Diana non è contraria a questo, ciò significa che magari voleva anche lei che lo facessi? 

In quella posizione comoda e confortevole mi addormento in breve tempo, e al mattino vengo risvegliata per prima cosa dai raggi solari mattutini che penetrano dalla finestra fino ad accecarmi la vista, quando poi riesco ad aprire per bene gli occhi e percepire il mondo circostante sento smuovere gentilmente i miei capelli che si espandevano sul letto, fin quando vedo Diana che è girata verso di me e mi sta accarezzando gentilmente, ma quando nota che sono ormai sveglia smette subito arrossendo.

 O-oh, buongiorno, finalmente sei sveglia.

Mi strofino gli occhi con le mani ancora assonnata.

'Giorno.. Da quanto sei sveglia?

Chiedo sbadigliando e stiracchiandomi.

Da poco.

Hmm... Comunque ho dormito bene sta notte.

Affermo con ancora la voce impastata dal sonno. 

Anche io...

Dice con evidente imbarazzo, per poi sedersi sul letto. Lei sembra già ben sveglia, mentre io per svegliarmi ho bisogno di molto tempo, appena mi alzo sono al pari di uno zombie.

Dovremmo andare a fare colazione.

Eh? Perché, che ore sono? Io ho ancora sonno!

Mi lamento finendo con un ulteriore sbadiglio, infilando la testa sotto il cuscino.

Sono le nove, su alzati.

Mi dice mentre si alza, per poi guardarmi con sguardo di rimprovero con le braccia sui fianchi vedendo che ancora non ho abbandonato il mio letto. Così non discuto più e a fatica abbandono il mio letto. Entrambe scendiamo in salone e mia madre ci accoglie con un docile sorriso e un "buongiorno", mentre stava preparando la colazione. Dopo aver mangiato ci prepariamo e ci incamminiamo verso casa di Diana, io naturalmente non posso farmi vedere lì, quindi la aspetterò a qualche casa di distanza dalla sua, e quando prendiamo l'autobus giungendo lì mi posiziono su una panchina abbastanza distante da casa sua mentre lei avanza verso la sua dimora. Nel frattempo che la aspetto porto il volto verso l'alto vedendo il cielo limpido senza nuvole, e vedo un volatile volare che per un attimo copre il sole, spiegando le sue grandi ali e penso che tra soli due giorni scopriremo chi è la spia, e mi chiedo, potrà mai Diana, anche dopo la nostra trappola, essere libera come quel falco che si libra nel cielo?









Giuro che i falchi si possono trovare anche nelle città raramente, lol. Scusate se ci ho messo molto ad aggiornare ma è colpa della scuola :,)

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