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30) Documenti


Diana...

...e sentire queste parole con tono malizioso da parte sua mi procura un rossore sul mio volto, anche se non avevo realmente fatto qualcosa con Akko durante la mia assenza, e forse il fatto che proprio lei me lo abbia appena detto mi solleva, forse non sono più incastrata nel personaggio che sono stata fino ad ora?

Le lezioni giungono così al loro termine e io, munendomi delle decine su decine di fogli che mi sono stati affidati, mi dirigo in un'aula vuota e mi siedo su un banco posizionato in fondo alla stanza, prendo una penna e comincio a guardare i documenti. Non ho proprio la voglia necessaria per compilarli tutti, inoltre ho ancora ansia per la risposta di Akko, anche se al massimo mi scriverà di rimandare il tutto. Al di là di ciò, guardavo il primo foglio davanti a me, pensando già ai prossimi e sembravano infiniti, eppure, continuavo a pensare sbuffando, la professoressa Finnland poteva anche pensarci da sola, ha le capacità per farlo, inoltre è da tutto il giorno che continua ad affidarmi incarichi su incarichi che non dovrei svolgere... Ma ora basta lamentarsi, così mi concentro e inizio a scrivere, e nell'esatto istante in cui la punta sferica di quella penna a inchiostro nero tocca il foglio il cellulare, posto accanto alla pila di documenti, vibra facendomi balzare. Immediatamente afferro il cellulare per vedere di cosa si tratta.

Akko
Oh, aspetta un attimo.

Rimango confusa a fissare il piccolo schermo sotto di me, non capisco cosa dovrei aspettare, non è proprio la risposta che mi aspettavo, ma poi il cellulare comincia a vibrare ripetutamente e sullo schermo appare il nome di "Akko", mi sta chiamando?

Ehi, cosa è successo?

Chiede lei con voce curiosa, ma poco chiara a causa del fatto che si sente un forte brusio di sottofondo, deve trovarsi fuori scuola con ancora tutti gli studenti che in massa lasciano l'edificio.

Scusami...

Dico con voce arrendevole e flebile, ho ancora paura che lei pensi che io abbia cambiato idea, in quel caso potrebbe perdere fiducia in me, ma io non voglio che ciò accada, e quindi questo pensiero mi scoraggia.

Diana... ? Di cosa ti stai scusando?

È confusa, pronuncia quelle parole con la sua solita ingenuità, non sembra arrabbiata con me, né triste o delusa...

Io ho dovut... No... Ho accettato un incarico della professoressa Finnland a ricreazione, e ora...

Deglutisco a fatica per poi continuare il discorso, cercando di essere anche più sicura di me.

... Sto in una classe a compilare moduli, devo finire questo lavoro con urgenza e portarli in segreteria entro la sua chiusura, per cui...

Smetto di parlare, pensando lei abbia capito il continuo, ossia "non posso organizzare la trappola con voi oggi".

Potevi dirlo prima! Dove sei?

La sua reazione mi lascia sorpresa, cosa vorrebbe fare?

Ehm, dentro scuola, te l'ho detto.

Sento varie voci femminili di sottofondo e dei passi, poi il trambusto di prima finisce, sembra esser andata da qualche parte dove non c'è nessuno.

Intendo in che classe ti trovi?

In quella di matematica del secondo piano... Ma perche?

Chiedo ancora confusa, per caso è appena entrata dentro scuola? Non starà venendo qui, spero.

Allora ferma lì, stiamo arrivando!

No aspe..

Vengo interrotta dal rumore della chiamata che giunge al suo termine, non capisco, le ho detto che ho da fare no? Non posso organizzare la trappola mentre faccio questi compiti...
I miei pensieri vengono però interrotti dal rumore della porta dell'aula aprirsi all'improvviso, e da dietro di essa spuntano fuori Akko e le sue due fidate amiche. Alla loro vista mi alzo di scatto.

Cosa ci fate qui?

Akko si avvicina lentamente con un gran sorriso sul volto, ma non riesco a comprendere perché, perché è venuta sino a qui se sa che non posso organizzare la trappola con lei e le altre?

Siamo qui per aiutarti, così finirai prima!

Rimango con una faccia sorpresa, è qui per aiutarmi? 

Avete mai fatto lavori per i professori e il comitato studentesco?

Alla mia domanda scuotono tutte la  testa in segno di risposta negativa, tutte tranne Lotte.

Beh.. Io una volta mi sono occupata di lavori simili, non è difficile, direi più lungo e noioso, giusto?

Dice guardandomi con un'espressione compassionevole. Solo non capivo un'ultima cosa, perché mai dovrebbero perdere tempo con cose a loro detta noiose e che dovrei fare io? Cos'è che le spinge a occuparsi il pomeriggio in questo modo? Del resto non otterranno neanche una ricompensa, come me d'altronde, ma loro non sono costrette a farlo, quindi non riesco a capire il loro comportamento, soprattutto Akko. Già studiare l'annoia, cosa le fa credere che si divertirà compilando moduli su moduli? 

I miei pensieri furono stroncati da un rumore di qualcosa che si sta spostando, infatti vedo Akko che sposta la sedia del banco di fronte a me, per poi unire il rispettivo banco, mentre anche le altre due uniscono i banchi più vicini ai nostri già congiunti.

Su, iniziamo!

Afferma entusiasta sedendosi al banco di fronte a me, e Lotte e Sucy si siedono ai banchi che avevano unito poco prima. Ormai non posso più rifiutarmi, così sospirando mi risiedo e spartisco i vari moduli un po' ciascuna, ma lasciandone di più a me, non ho intenzione di lasciare le mie responsabilità nelle  mani degli altri. In seguito spiego a Sucy e Akko in breve cosa avrebbero dovuto fare, e così cominciamo. Ogni tanto guardavo la ragazza davanti a me per sapere come se la stesse cavando, e con mia sorpresa si stava davvero impegnando a eseguire la sua parte, certe volte si portava la penna vicino alla bocca e guardava il foglio stranita perché non capiva come procedere ma subito dopo riusciva a trovare il modo e proseguiva. 

Noi due tra poco abbiamo un impegno, mi dispiace lasciarvi con tutto questo da fare.

Ci riferisce Lotte dispiaciuta.

Non preoccupatevi, piuttosto vi ringrazio.

Così verso le 17 e mezzo ripongono i banchi al loro posto, e ci salutano.

Divertitevi.

Dice Sucy con tono malizioso prima di uscire e lasciarci sole, ciò mi procurò un leggero rossore sulle guance, poiché solo in quel momento avevo ricordato che loro sapevano tutto, quindi anche di noi due. Ad ogni modo per mia fortuna e di Akko avevano finito la loro parte di documenti, ma mancava comunque ancora un po'. Ad un tratto Akko lascia la penna sul banco e si stiracchia facendo dondolare la sedia all'indietro.

Attenta potresti cadere.

Affermo rivolgendole quelle parole con tono di rimprovero, che procurano un'espressione contrariata e infastidita sul suo volto. 

Non sono caduta, visto?

Dice una volta atterrata, io la ignoro continuando a scrivere il da farsi su quei fogli. Nel mentre sento che lei si alza, poi sento altri rumori di oggetti che vengono spostati e incuriosita alzo lo sguardo e noto che ha tolto il banco dove stava lavorando e lo ripone dove stava in precedenza, inizialmente penso che deve andare via anche lei, o che giustamente si è stufata di compilare moduli, ma poi vedo che viene verso di me con una sedia in mano e la posiziona accanto a me.

Riposiamoci un po', è da ore che stiamo appresso a questi documenti.

Vorrei finire il prima possibile.

Rispondo senza pensare, per poi riabbassare lo sguardo sui fogli, ma vengo ancora interrotta da qualcosa che dolcemente sposta i capelli che mi coprivano il volto dietro l'orecchio, inevitabilmente si forma del rossore sul mio volto, non vuole darmi tregua?

C'è qualcosa che non va?

Chiede ora con voce più preoccupata.

N-no, solo che...

Non volevo andare avanti e quindi cerco di reprimere l'imbarazzo per continuare e finire il lavoro. Ma non è un'impresa facile, infatti vengo nuovamente interrotta da Akko che cambia posto posizionandosi dall'altro lato del banco mettendo le braccia incrociate sopra i fogli che stavo compilando, avvicinando il volto al mio.

Solo che... ?

Cerca di incitarmi a parlare. Così sospirando poso la penna e cedo.

Solo che non capisco perché tu abbia deciso di aiutarmi qui oggi. A te non piace fare questo tipo di cose.

Lei mi sorride docilmente per poi tornare a sedersi accanto a me.

Certo preferirei stare a casa a leggere un manga, o a fare qualsiasi altra cosa che non sia stare qui a fare queste noiosissime mansioni, come te del resto, giusto?

Purtroppo lei ha questo dono di capire anche ciò che non dico, quindi mi lascia per un attimo senza parole.

Non ho mai detto che mi dispiaccia farlo, e poi non hai risposto alla mia domanda.

Beh nemmeno te se per questo.

Dice simulando una faccia imbronciata. 

Non posso farci nulla. Mi chiedono di fare queste cose, e io accetto. Ora rispondi tu.

Non aveva un'espressione molto soddisfatta delle mie parole, ma risponde comunque.

Potevo davvero lasciarti qui da sola, a svolgere incarichi che non vorresti fare, in preda alle tue preoccupazioni?

Distolgo lo sguardo da lei sorpresa dalle sue penetranti parole, e sempre guardando altrove le pongo delle domande.

Quali preoccupazioni...?

Sento poi una mano toccare la mia, per poi piano piano introdursi tra gli spazi posti tra le mie dita e così intrecciarsi.

Pensi davvero che con tutto quello che ti è accaduto oggi io pensi che tu stia bene? O che tu non abbia dei dubbi?

Poi sento la mia mano venire sollevata, ed è lì che mi volto verso di lei, e vedo che raccoglie la mia mano con entrambe le sue mani e la porta verso il suo petto.

Diana dico sul serio, puoi essere sincera con me.

Il rossore non voleva decisamente lasciarmi, fatto sta che quelle parole risonarono in me tanto che sarei potuta scoppiare a piangere in quell'istante, ma riesco a contenermi e parlare in modo sincero.

Io sto meglio rispetto a prima, sai? Solo che ci sono cose che ancora non capisco.

Mi giro completamente verso di lei, così lascia la presa dalla mia mano, e rimane in silenzio ad aspettare che io continuassi.

Tipo... Perché chiedono tutti a me di fare ciò che non va a loro? Com'è che ho preso questo ruolo?

Sospiro leggermente, ma poi ricordo anche quello che è accaduto ore prima, cioè quando quella ragazza, Avery, mi ha proferito quelle parole.

Ma allo stesso tempo, penso di star riuscendo a smuovere la mia situazione, forse solo di poco, però a me va bene.

Affermo infine accennando un sorriso.

Ne sono felice, ora ti vedo già più rilassata.

Si alza e poi prende il banco che aveva spostato prima, per posizionarlo accanto al mio sta volta.

Riprendiamo e finiamo questo scocciante lavoro!

La sua forza di volontà, devo ammettere, alle volte mi stupisce, poiché riesce a travolgere anche chi le sta intorno. Così continuiamo ciò che stavamo facendo prima, quando dopo un po' mi ricordo una piccola cosa, ossia che non mi ha dato una vera motivazione del perché è rimasta qui, piuttosto del perché è disposta a fare ciò per me, perché vuole trovare la spia, nonostante la situazione non la tocchi in prima persona? Perché vuole aiutarmi?

Akko, tu però non hi risposto alla mia di domanda, ossia perché hai deciso di stare qui ad aiutarmi nonostante, come hai detto tu poco fa, avresti preferito fare altro? E perché continui a volermi aiutare sempre?

In effetti, forse non era importante, magari non c'è neanche una ragione, ma la curiosità finirà per uccidermi e quindi ho dovuto chiederlo.

Mh? Non è ovvio?

Dice inarcando un sopracciglio, cos'è che sarebbe "ovvio" ?

Oh! Era l'ultimo foglio! Ho finito! E tu... Diana, sei lenta, hai ancora un po' di documenti da finire.

Afferma con tono stanco appena guarda nella mia direzione e si accorge che ancora il lavoro non era finito.

Tranquilla, faccio in fret...

Stavo per dire quando mi prende da sotto il naso la metà dei fogli che avrei dovuto compilare.

Così facciamo prima, del resto guarda fuori dalla finestra!

Mi giro verso di essa come mi aveva suggerito Akko, e infatti mi rendo conto che ormai il sole stava per tramontare, e tutta l'aula era ricoperta da un manto dei colori caldi del tramonto.

È già così tardi...

Sussurro tra me e me, poi mi volto verso Akko, che si sta impegnando così tanto, e anche se ancora non ho idea del perché faccia tutto ciò, mi rende realmente felice il fatto che sia rimasta.

・*・:≡( ε:)
Raga, sono venute fuori 2000 parole, gg for me (credo)
Di questo passo non so tra quanto finirà questa storia lmao

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