28) Contrattempo
Diana...
Continuiamo a camminare fin quando non arriviamo in una parte più affollata della scuola, e decidiamo così di andare sulla terrazza della scuola dove non vi è nessuno.
Questo edificio non è molto alto quindi non vi è un gran panorama, solo altri edifici situati davanti alla scuola, ma visto che non c'è nessuno, ed è una bella giornata, è il luogo ideale per parlare.
《Allora spiegami questo piano.》
A dire la verità non so bene se partecipare davvero, non sono il tipo che fa queste cose e che si mette nei guai inutilmente, però... Se riesco a scoprire chi è questa spia potrei denunciarla, e sono sicura che esista perché a volte le mie cugine mi punzecchiano con vicende che accadono durante la mia vita scolastica, e io non ne parlo, non parlo affatto con loro. Anzi, hanno fatto in modo che io sapessi che c'è una spia, sapevano anche che non mi sarei mai ribellata da sola, è tutto fatto apposta.
《Certo!》
A sentire che voglio saperne effettivamente qualcosa di questo piano, le si illuminano gli occhi.
《Ma prima devi sapere una cosa... Ti prego, non ti arrabbiare!》
La guardo confusa, cosa ha combinato adesso?
《Diciamo che questo piano l'ho formulato con Lotte e Sucy... Ma non diranno nulla a nessuno! Scusa ho detto loro un po' di cose...》
Dice buttando il busto verso il basso, in risposta sospiro e mi siedo su una panchina posta sui lati della terrazza, lei mi segue e si siede accanto a me.
《Sei arrabbiata?》
《No, non lo sono, del resto Lotte e Sucy sono le tue migliori amiche, lo capisco, e poi》
Mi fermo un attimo per pensare attentamente se dirlo o meno, ma c'è altro che posso fare? Non lo so, per ora so solo che non mi va più di vivere così, devo fare qualcosa.
《... e poi non possiamo fare tutto da sole, è più facile se siamo di più.》
Tira un sospiro di sollievo, poi decide di raccontarmi in cosa consiste il piano che hanno elaborato, e poi mi dice anche quello che io dovrei fare.
《Quindi non dovrai far altro che dirmi qual è la combinazione, lascia a me il resto!》
Esclama convinta di poter riuscire a fare qualsiasi cosa, io annuisco, in effetti questa trappola non è impossibile da realizzare, è piuttosto fattibile, il problema è capire se ci vedrà nel momento in cui Akko metterà il biglietto nel mio armadietto, ma lei dice che si farà sicuramente vedere, e se è una spia che fa sul serio allora non si lascerà sfuggire proprio niente. In effetti per sapere di me e di Akko qualcuno deve visionare la situazione vicino ai nostri armadietti, quindi la spia è sicuramente una delle persone che passano per il corridoio dove sono collocati gli armadietti, e che magari interagisce con noi... A questi ultimi pensieri sento un forte senso di angoscia invadermi, ma d'un tratto vengo riportata alla realtà da una mano che viene agitata su e giù a pochi centimetri dal mio volto.
《Ehi, tutto ok? Ci sei?》
Sentire quella voce innocente mi rassicura in qualche modo, forse...
《Non preoccuparti. Andrà tutto bene, te lo prometto, ce la metterò tutta per far si che il piano funzioni!》
... Forse per una volta voglio crederci, voglio pensare che andrà tutto bene, desidero pensare in modo ottimista, solo per questa volta mi lascerò andare, e anche se il piano non funzionerà almeno ci avremo provato.
《Ah, forse sei preoccupata per la reazione delle tue cugine e di tua zia se venissero a sapere di questo piano..》
Continua borbottando quasi tra sé e sé vedendo che ancora non rispondevo, poi riprende a parlare prima che potessi rassicurarla dicendo che va tutto bene.
《...Se è così, sappi che t-ti proteggerò io da quelle streghe, non permetterò che ti facciano del male..!》
Esclama con il suo solito sorriso alzandosi in piedi di scatto e alzando un pugno al cielo, in quel momento le sue guance si erano arrossate un po', mentre le mie stavano andando a fuoco, inoltre sentire quelle parole crea una strana sensazione dentro di me, sento come se mi avessero in qualche modo riscaldato il corpo, in seguito poso sulla panchina i fogli che mi aveva affidato la prof. Finnland prima, mi alzo anch'io e vado verso di lei.
《Grazie Akko... Davvero.》
Affermo sorridendo con gli occhi socchiusi, per poi avvicinarmi talmente da poter sentire il calore del suo corpo, allungare le braccia circondandole la vita stringendola a me, e dopo abbasso la testa nascondendola nell'incavo tra il suo collo e la sua spalla.
《D-diana...?》
Sento il tono confuso e sorpreso di Akko, e il suo cuore comincia a battere sempre più forte, poco dopo sento una mano sulla mia schiena e un'altra sul mio capo che mi accarezza gentilmente.
Rimaniamo così per qualche istante, fin quando non si sente la campanella suonare da lontano, così con un po' di imbarazzo ci allontaniamo, ma poi quando ritorniamo dentro l'edificio scolastico quell'ambiguità tra noi durata un'attimo scompare.
Ci dividiamo e ognuno si dirige nella propria classe, ma prima di andare Akko mi ha detto di aspettarla all'uscita perché ci saremmo viste con Lotte e Sucy, dice che vuole organizzare il prima possibile la trappola, e così farò. Prima di andare in classe, vado verso il mio armadietto per posare i fogli che avrei dovuto consegnare in segreteria, per poi incamminarmi.
Mentre camminavo per i corridoi in cerca della classe di letteratura, facendo slalom tra gli altri studenti che vanno di fretta per non fare ritardo, sento una voce che conosco bene chiamarmi, così mi fermo e in modo composto mi giro.
《Signorina Diana, mi dispiace chiederti un favore in più visto che ti ho assegnato un incarico poco fa, ma ho bisogno che mi compili questi questi documenti e li porti in segreteria urgentemente subito dopo scuola...》
Si ferma un attimo, poi come a giustificarsi prende di nuovo la parola.
《Avevo affidato questo compito a un irresponsabile qualche giorno fa, e la data di scadenza era oggi, pensi di avere tempo per fermarti dopo scuola a farlo?》
La professoressa Finnland mi stava porgendo un'altra pila di documenti raccolti in un filtro di plastica, con tono estremamente preoccupato, non ho idea del perché siano così importanti, ma non ho altra scelta che accettare, del resto se sono veloce posso chiedere ad Akko di aspettarmi per qualche minuto.
《Certo, me ne occuperò io, non si preoccupi.》
Come mio solito prendo i fogli e la saluto, ma poi sentendo il peso di essi mi rendo conto che sono davvero tanti, non ci metterò mai qualche minuto, l'ultima volta che mi hanno affidato una quantità simile di documenti da compilare ci ho messo un paio d'ore in tutto, ciò significa che non posso vedermi con Akko e le altre dopo scuola... Questo contrattempo non ci voleva proprio.
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