2) Incidente
Akko...
Mentre mi guardavo intorno per vedere cosa dovessi fare, noto che una ragazza dai lunghi capelli color verde acqua sta entrando, c'è qualcosa che mi affascina, sarà il fatto che emana un'aria elegante e gentile, o forse sono i modi in cui si pone che mi sorprendono? Fatto sta che rimango imbambolata a guardarla, senza essere in grado di staccare gli occhi da lei.
Si siede su un tavolo posizionato davanti alla vetrata, e in quel momento sento qualcuno che si avvicina a me e comincia a parlarmi.
《Cosa guardi? Poltrisci invece di lavorare già dal primo giorno?》
Chiede Amanda cercando di capire dove fosse concentrato il mio sguardo.
《Oh, lei. Diana, non sono sicura di quale sia il suo cognome, fatto sta che è una cliente fissa da molti anni, viene qui quasi ogni giorno a leggere e studiare.》
Annuisco alla sua spiegazione, poi mi dice che va a prendere il suo ordine, e io continuo come una deficiente a guardarla, non so cosa mi prenda, ma devo lavorare! Prima che potessi capire cosa fare vedo Amanda tornare indietro, ma viene interrotta da un signore che le chiede qualcosa, poi cammina verso di me.
《Senti, invece di startene lì imbambolata, fammi un favore, porteresti del tè al tavolo 6?》
Annuisco e velocemente vado dietro al bancone dove si paga e dove si trova tutto il lato bar, nel quale puoi fare il caffè e appunto, il tè. In modo veloce lo riscaldo, prendo la teiera e cerco il tavolo 6 ed è proprio dove quella ragazza è seduta... Prendo un respiro, neanche la conosco, cosa mi prende, cosa mi preoccupa? Decisa vado lì e mi posiziono dinanzi al tavolo, lei mi guarda e sento le mie guance andare a fuoco, e il suo buon profumo invade le mie narici. La mia mente è del tutto in tilt! solo perché i nostri sguardi si sono incrociati?!
A causa di ciò senza neanche accorgermene avevo versato tutto il tè per terra. Quando mi riprendo vado nel panico, chiedendo scusa non so quante volte.
《Oh mio Dio, mi dispiace tantissimo!! P-prendo uno straccio e ti riporto il tè!!》
Lei mi guardava confusa e imbarazzata cercando di dire "Non preoccuparti", e io nel frattempo andavo avanti e indietro per il locale cercando degli stracci, quando Costance mi ferma, fa un sospiro e poi me ne porta qualcuno, li afferro ringraziandola e mentre tornavo dove avevo fatto il casino, Amanda mi guarda come per dire "Ma cosa è successo?". Poi mi chino a terra facendo andare uno straccio a destra e sinistra velocemente per asciugare, mentre mi continuavo a scusare a Diana, se non sbaglio si chiamava così.
《Ehm, non preoccuparti, sono cose che accadono, penso...》
Dice confusa, mentre io finisco di pulire e vado a rifare il tè mentre vedo già nella mia mente Amanda che mi sgrida e poi mi licenzia. Sospiro e comincio già a rassegnarmi al mio destino. Nel mentre Jasminka si avvicina a me.
《Non preoccuparti, gnam... Amanda sembra cattiva a volte, ma andrà bene, chomp.》
Afferma mentre mangia una ciambella. A parte il fatto che oggi mi dicono tutti di 'non preoccuparmi', sembro davvero così disperata? Ma non pensavo Jasminka potesse parlare, non mi aveva neanche detto un 'ciao' prima... Ad ogni modo, se lo dice lei che la conosce da tempo, mi dovrei fidare. Prendo nuovamente la teiera, questa volta facendo attenzione, e la verso nella tazzina già posizionata sul tavolo numero 6.
《Grazie mille》
Ora che lo noto, ha anche una voce molto soave. E quindi?! Akko basta, ora concentrati e preparati ad affrontare le conseguenze delle tue azioni! Continuo a lavorare senza fare casini, anche se sono ancora imbarazzata per la figura di prima. Il tempo passa, e quando dopo un po' riguardo il tavolo dove quella affascinante ragazza era seduta, noto che ormai è vuoto.
《Akko, guarda che tra cinque minuti chiudiamo》
Mi avverte Amanda. Il tempo è passato davvero velocemente... Ci cambiamo, poi usciamo, e una folata di vento gelida mi fa rabbrividire, si sente che è inverno, chissà se nevicherà. Successivamente chiudiamo il locale, o almeno Amanda mi fa vedere come si chiude la serranda, mentre Costance e Jasminka se ne erano già andate a casa.
《Senti... Mi spiace per oggi, sono una frana.》
Dico sinceramente pentita. Lei sospira e appoggia la schiena sulla serranda, mentre il sole sta per tramontare del tutto.
《Non so cosa sia accaduto, ma gli incidenti avvengono. Succede a tutti. Domani è sabato, quindi vieni a lavorare, se Diana si presenterà vedi di farti perdonare, se vuoi un mio consiglio, portala a fare merenda da qualche parte e paghi tu, ok?》
Subito le salto addosso abbracciandola urlando 'grazie' un'infinità di volte, mentre lei si dimena urlando a sua volta "Se non ti fai perdonare ti licenzio eh!! Ma ora staccati!". Sorridendo smetto e prima di salutarci ci scambiamo i numeri, e poi mi aggiunge sul gruppo con Jasminka e Costance, in caso accadesse qualcosa riguardo al lavoro avrei potuto scriverlo lì.
Non vedo di tornare a casa e dire a mia madre che ho trovato un lavoro!
Prendo l'autobus e sempre in una ventina di minuti torno a casa. Uso le chiavi per entrare, così se magari mia madre stava facendo qualcosa, non la interrompo. Stavo per dire "Sono tornata!", quando sento che sta parlando con qualcuno al telefono, così arresto le parole che stavano per uscire, mi tolgo le scarpe e decido di origliare.
《L'ultima cosa che mi renderebbe felice ora sarebbe proprio sapere che mia figlia è preoccupata per me, e che cerca lavoro!》
Che razza di tempismo... Poi saluta quella persona, attacca e mi presento davanti a lei come se non avessi sentito nulla.
《Ciao mamma! Parlavi con qualcuno?》
Dico sorridente come mio solito, per non destare sospetti.
《Oh Atsuko, bentornata, si stavo parlando al telefono con tua nonna. Stava proponendo dei metodi per avere un po' di soldini in più, e ha proposto di farti lavorare! Che pazzia! Non voglio assolutamente che tu ti preoccupi, è tutto sotto controllo!》
Cerca di dire per tranquillizzarmi, ma l'ansia cresceva in me, poi mi chiede perché fossi tornata così tardi, e ho inventato una scusa sul momento, cioè che sono uscita con Lotte e Sucy. Poi mi racconta ancora della telefonata con nonna, e mi spiega che voleva darle dei soldi, che però ha rifiutato. Mia madre è troppo altruista, non vuole che io e la nonna soffriamo per questa situazione, anche se così è peggio... A volte mi chiedo perché ci siamo trasferite quaggiù, poi ricordo anche che mia madre deve avere il cuore a pezzi, quindi è normale volesse cambiare aria.
Fatto sta che non posso dirle del mio lavoro, per ora sarà un segreto.
Ecco il secondo, pubblicherò a breve il terzo capitolo, spero intanto vi sia piaciuto questo, bye byeee o (◡‿◡✿)
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