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16) Stipendio


Akko...

Sussurra lei, e subito indietreggio arrossendo. Oh cavolo... Cosa stavo facendo?! Questa situazione sta diventando insostenibile, e credo di dover smettere di fingere di non sapere cosa significhi tutto ciò.

Ero in panico totale, stavo per baciarla?! Come posso essere così stupida! Proprio ora che sono diventata sua amica... Ho rovinato tutto ma...
Interrompo i miei pensieri, e non sapendo come guardare in faccia Diana, imbarazzata prendo velocemente le mie cose e metto lo zaino sulle spalle.

Oh no, mi sono r-ricordata una cosa che devo fare... A-Ahah, oops, devo andare ci vediamo!

E in tutta fretta scendo le scale, mentre sento Diana confusa che dice "ma... dobbiamo ancora finire il compito..", e mi dispiace so quanto lei ci tenga a fare i compiti e tutte quelle cose, ma non riesco a stare qui un minuto di più, così esco fuori da casa sua e velocemente mi dirigo verso la fermata dell'autobus.
Cosa pensavo di fare?! Non posso fare cose simili così dal nulla... Meno male che mi sono fermata prima. Certo, ora le cose tra me e lei si faranno davvero strane e imbarazzanti, e la cosa peggiore è che non voglio pagare le conseguenze delle mie azioni...

Non sopporterei di vedere davanti agli occhi una Diana che mi dice "mi spiace Akko, ora non possiamo più essere amiche" o cose simili, o che mi guarda male... Anche perché dopo oggi non posso continuare a scappare dalla realtà dei miei sentimenti.
Si, mi piace Diana Cavendish e non come amica.
Oh, ora che l'ho messo in chiaro dentro di me mi sento meglio. Ma questo non toglie il fatto che lei sicuramente non ricambia, no è davvero impossibile.

Il mio autobus arriva, entro e penso che domani dovrò dare i soldi che prenderò oggi a mia madre. Ecco, già avevo qualcosa per la quale stare in ansia, e oggi ho dovuto aggiungerne un'altra alla lista...
Non mi va di tornare a casa ora, e non sapendo dove andare decido di dirigermi al Four Seasons, magari pranzo, sto un po' lì e poi lavoro quando è il mio turno, anche se è abbastanza tardi, poiché comincia alle 17... Per ora vado lì a pranzare visto che è mezzo giorno, poi vedrò.
In breve tempo mi ritrovo all'interno dell'accogliente locale, e appena mi nota Amanda viene verso di me.

Oh, Akko, non sei un po' in anticipo oggi?

Chiede un po' sorpresa.

Amandaa ho fatto un casinoo!

Dico piagnucolando aggrappandomi a lei.

Oddio, cosa è successo? E staccati che sto lavorando!

Esclama nervosa. Così mi allontano da lei e prendo posto. Amanda finisce di portare vari ordini e poi viene da me sedendosi sul mio tavolo.

Dai, racconta, che hai combinato?

Ora al contrario di prima aveva un'aria più compassionevole nei miei confronti, e io le dico cosa era successo poco fa.

Beh ho quasi baciato Diana mentre stavamo facendo un lavoro di scuola assieme, mi sono fermata in tempo, ma mi odierà comunque!

Racconto disperata, posando la testa sul tavolo.

Oh... Hai realizzato che ti piace Diana almeno.

Quella è l'unica cosa positiva...

Rimaniamo qualche secondo in silenzio, poi Amanda comincia a parlare.

Non penso che ti odierà, ma non posso neanche dirti se ricambierà i tuoi sentimenti. Devi parlarne con lei appena la rivedi a scuola.

Fa sembrare tutto così facile...

Ma non riesco solo a pensare di guardarla in faccia dopo quello che ho fatto... E se pensa che sono strana perché siamo due ragazze...?

A dire il vero, del fatto che siamo entrambe ragazze non potrebbe fregarmene di meno. Non penso sia strano affatto, ho solo paura di cosa lei potrebbe pensare al riguardo.

Oh andiamo Akko! Pensi seriamente che Diana pensi cose simili? Inoltre tu non le hai dato una spiegazione per quel che stavi facendo, e neanche le hai dato modo di rispondere.

Anche questo è vero, sono scappata via subito, quindi è ovvio che ci sia rimasta un po' stranita, ma è perché avevo paura di cosa sarebbe potuto accadere dopo.
Faccio un gran sospriro.
In seguito chiedo ad Amanda se potevo cominciare a lavorare prima, ho bisogno di distrarmi e pensare a qualcos'altro, così risponde che deve vedere se ha una divisa da lavoro di scorta, poiché ovviamente non sapevo che le cose sarebbero andate a finire così e quindi non mi sono portata la divisa in giro.
Dopo aver controllato dice che l'ha trovata. Così finisco di pranzare e lavoro fino alla chiusura. Alla fine mi da i soldi dello stipendio in contanti racchiusi in una busta, che prendo e infilo nello zaino, poi usciamo fuori dal cafè.

Cavolo, oggi ti sei data da fare!

Esclama mentre chiudeva la porta d'ingresso del locale.

Eheh, dovevo sfogarmi un po'!

E così torniamo ognuna a casa propria. Appena entro, esausta dopo questa faticosa giornata, prendo la busta con i soldi e la butto sul tavolo del salone con noncuranza, e poi mi sdraio sul divano per qualche minuto. Infine ricordo che per lunedì abbiamo dei compiti, così salgo in camera e cerco di svolgerli, quando ad un tratto sento la porta di casa aprirsi. Deve esser tornata mia madre... Poi ricordo di aver lasciato i soldi sul tavolo... Oh non ci credo! Volevo dirglielo domani, non mi andava di affrontare la cosa oggi. Così mi precipito giù per le scale per salvare la situazione, ma ormai è troppo tardi. Entro in salone e noto mia madre che sta davanti al tavolo.

Ehi... Bentornata!

Lei si gira verso di me con la busta dello stipendio in mano.

Ti dispiacerebbe spiegare cosa sono questi?

Dice con tono ed espressione molto seri. Tipici di una madre che sta per fare una ramanzina al proprio figlio.

Ehm, soldi per te?

Dove li hai presi questi soldi?

Risponde subito dopo.

Lavorando... In un locale gestito dalla figlia di un'amica di una mia amica.

In risposta emette un sospiro, e poi posa la busta con i soldi sul tavolo.

Atsuko... Ti ho già detto che non voglio che sia tu a preoccuparti di queste cose! Non posso accettare questi soldi.

Nel suo sguardo leggevo puro dispiacere, e capisco che in realtà dovrebbe essere un genitore a preoccuparsi del figlio, ma sono fatta così e non ce la facevo a vederla in quelle condizioni, cioè che tornava a casa tardi e stanca in continuazione, senza prendere così tanti soldi... Seriamente, per me era impossibile ignorare ciò.

Mamma, per favore, non fare così! È una cosa che ho fatto di mia spontanea volontà. Volevo farlo e basta!

Protesto io, mentre i suoi occhi, che sono del mio stesso colore, mi scrutavano.

Ed è bello, insomma, mi piace il lavoro che faccio e mi ci impegno! E ho conosciuto delle brave persone...

Mia madre stanca si siede sulla sedia posizionata dietro di lei, e posa la testa sulla mano.

Avresti dovuto dirmelo prima...

Hai ragione... Ma non ne ho avuto il coraggio...

Le cose che mi spaventano più ora sono che lei mi impedisca di tornare a lavorare, e che non si fidi più di me...

E comunque, accetta quei soldi per favore.

Aggiungo alla fine, sperando seriamente che avrebbe accettato quella busta con dentro il denaro che sta sul tavolo.

Atsuko... Ok, facciamo una cosa. Dividiamoli, metà la prenderò io, e l'altra metà la terrai tu.

Annuisco, immagino o così o nulla.

Ora voglio solo cenare e andare a dormire, del resto parleremo domani.

Dopo di che si alza, prende la metà dei soldi, l'altra me la porge e io la prendo, li mette a posto e comincia a cucinare. Io salgo in camera mia per posare i soldi in un luogo sicuro, poi scendo per aiutare mia madre per la cena. Tra noi c'è ancora una certa tensione... Odio questo fatto, ma di certo non posso dire di pentirmi di aver cominciato a lavorare al locale.




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