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15) Sentimenti

Akko...

Non mi lamento, in realtà mi piace casa mia, ma mi manca la mia casa in Giappone, era molto più spaziosa e non avevamo questi problemi economici. Ma risolveremo tutto grazie al lavoro che ho trovato. Tornando a noi, sono felice di andare a casa di Diana, e soprattutto di poter passare del tempo con lei. 

Non penso ad altro ultimamente, forse dovrei parlarne con qualcuno, mi riferisco ai miei sentimenti, non riesco a tenere più solo per me questi pensieri. Mi vergogno un po' a parlarne con Lotte e Sucy... Ma a chi potrei chiedere aiuto? La risposta venne da me in un batter d'occhio quando venerdì a lavoro vedo Amanda, per qualche motivo con lei sarei meno in imbarazzo a parlare di cose private di questo  genere, forse è perché penso potrebbe capirmi meglio? Dopo un po' che lavoriamo vedo che non ci sono più tavoli da servire, così mi avvicino ad Amanda e la prendo in disparte.

Ohi, ho bisogno del tuo aiuto.

Oh santo cielo Akko, cosa vuoi? Stiamo lavorando.

Dice sbuffando. 

Si si, lo so, ma ascoltami!

Insisto io, così si arrende e ascolta ciò che avevo da dire, e le dico di tutti i pensieri e sentimenti riguardanti Diana che giravano dentro di me.

Seria?! E' quello che ho cercato di dirti per tutto questo tempo!

Mi rivolgo a lei con sguardo interrogativo, quando mi ha detto qualcosa riguardo ciò?

Tutte quelle frecciatine che ti ho lanciato... Senti, sai cosa? Lo devi scoprire da sola, sono sicura che con le tue capacità tra qualche decennio lo capirai.

Afferma per poi tornare a lavoro. Chiederlo ad Amanda è stata la cosa più inutile che io potessi fare, anche perché ignoravo quelle frecciatine di cui parla perché non le capivo, e ora non le ricordo più... Ad ogni modo la giornata finisce e presto è sabato. Avrei dovuto incontrare Diana verso le 10 della mattina, così mi preparo, prendo lo zaino con quaderno e penna, corro fuori, e mentre aspetto che l'autobus diretto verso casa sua passi, penso alla famiglia che è rimasta di Diana, cioè sua zia e le sue cugine di cui mi ha parlato, non sembrano andare affatto d'accordo, mi domando se oggi staranno a casa? No, non penso proprio a dire il vero.

Poco dopo l'autobus arriva. In poco tempo arrivo nella sua zona, e mi viene in mente che per ringraziare Diana della sua ospitalità decido di comprare una merenda lungo la strada, e opto per dei muffin che ho trovato in una pasticceria, visto che ho notato che li prende spesso al Four Seasons, , quindi penso che le piacciano. Arrivo poi davanti casa sua e suono al campanello, e presto mi ritrovo Diana davanti che mi fa entrare. Come pensavo sembra non esserci nessuno in casa a parte noi due, infatti il silenzio si fa sentire visto che stiamo in una casa molto grande. Poso le mie cose e le porgo la busta con i muffin dentro.

Oh grazie... Ma non dovevi.

Non preoccuparti, volevo ringraziarti per permetterci di studiare da te, ho visto che prendi spesso i muffin quindi... C-cioè non è che ti stalkero o cose simili! S-solo che ogni volta che venivo a ritirare il tuo ordine li prendi, insomma hai capito...

Ok devo prendere un bel respiro, non posso continuare così, cos'è cambiato rispetto a prima davvero...? Fino a una settimana fa riuscivo a parlarle liberamente e tranquillamente. Intanto lei mi guardava un po' confusa per tutto il mio balbettare, ma la sua espressione sembrava comunque felice, poi mi ringrazia nuovamente e posa la busta con i muffin all'interno su un tavolo del salone, poi mi invita a salire in camera sua. E' abbastanza spaziosa, si poteva notare un letto matrimoniale con un comodino e un armadio accanto. Dall'altro lato della stanza invece vi è una scrivania e ad entrambi i lati vi sono posizionate due librerie piene di libri, e conoscendola e avendola accompagnata in biblioteca penso li abbia letti tutti. Ci sediamo una accanto all'altra sulla scrivania, tiro fuori un quaderno e una penna, mentre lei prende anche il libro di cui dovevamo fare questo elaborato.

Ti ricordi qualcosa della lettura in classe?

Mi chiede lei, ma ho la sensazione che non riponga molta fiducia in me, e come biasimarla.

Dai qualcosa ricordo, tipo come inizia... E come finisce.

Emette un piccolo sospiro.

Tranquilla è abbastanza.

Ammetto che pensavo mi avrebbe sgridata facendomi una piccola ramanzina sullo stare attenta in classe, ma non è accaduto... Meglio così immagino. Pensiamo un po' insieme a cosa scrivere, cerchiamo citazioni del libro da riportare. Dopo almeno un'oretta e mezzo di studio decidiamo di fare una pausa e lei va a prendere i muffin per mangiarli insieme. Torna con i quattro muffin che avevo comprato su un piattino e lo posa sulla scrivania, e cominciamo a mangiarli. Nel frattempo il mio sguardo talvolta ricadeva su di lei, e pensavo alla sua famiglia, la curiosità mi ucciderà.

Diana, ti ricordi quando alla festa mi hai raccontato dei tuoi genitori e di tua zia e delle tue cugine?

Chiedo continuando ad osservarla. Spero di non impicciarmi troppo...

Si, ricordo.

Risponde con molta tranquillità.

Posso chiederti perché hai detto che è colpa tua se i tuoi genitori... Non ci sono più?

Ora si volta verso di me e mi guarda, nei suoi occhi azzurri vedevo un mare di tristezza...

Ti spiace se ne parliamo un'altra volta?

Chiede per poi tornare a guardare davanti a sé e a mangiare il muffin che teneva in mano. Naturalmente le rispondo che non doveva parlarmene se non voleva, mi sono scusata davvero molto, ma lei sembrava non essere arrabbiata e ha detto un semplice "non preoccuparti". Per quel che ne penso io, sono certa che non fosse colpa sua, era solo una bambina... Mi fa così tenerezza in questo momento... poiché mi aveva detto sempre alla festa che la incolpavano della morte dei genitori.

Nel mentre continuavo ad osservarla invece di mangiare il mio muffin, e penso al fatto che la sua pelle deve esser davvero  soffice, poi abbasso lo sguardo sulle sue labbra... A un tratto non penso più a nulla e senza pensarci poso una mano sulla guancia di Diana, che si volta di scatto verso di me confusa e imbarazzata, avvicino il mio volto al suo, posso anche sentire il suo respiro per quanto siamo vicine... quando la sua voce mi risveglia.

A-akko...?

Sussurra lei, e subito indietreggio arrossendo. Oh cavolo... Cosa stavo facendo?! Questa situazione sta diventando insostenibile, e credo di dover smettere di fingere di non sapere cosa significhi tutto ciò.



Ehilà salvee, sta volta ci ho messo un'eternità a pubblicare anche se avevo il capitolo pronto, mi dispiace, dovevo ricontrollarlo ecc ma ho avuto una settimana impegnativa e varie altre cose, ma don't worry da ora in poi capitoli usciranno abbastanza regolarmente (♡˙︶˙♡)

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