Akko...

Mentre aspetto il mio autobus non posso fare a meno di pensare a cosa stesse per dire quella signora veggente, e poi nella mia mente si insediano anche i ricordi di me e Diana con le mani intrecciate l'una con l'altra dentro la casa stregata. Tutte queste immagini non fanno altro che far riscaldare  e far battere  più veloce il mio cuore per qualche motivo...

Anche il giorno a seguire ero davvero distratta sia a scuola che a lavoro per via di quei pensieri, talmente che ho quasi fatto cadere dei piatti da un vassoio prendendomi una sgridata da Amanda. Poi quando sono tornata a casa per sbaglio ho quasi rivelato a mia madre del lavoro, e a proposito di questo manca davvero poco, tra una settimana prenderò lo stipendio e glielo darò tutto a lei e quindi le devo per forza rivelare la verità. Un po' sono in ansia, so che non era d'accordo per nulla, spero solo accetti i soldi e che mi faccia continuare a lavorare al cafè. 

Ad ogni modo, i giorni a seguire era sempre peggio, non riuscivo a staccare lo sguardo da Diana, pensavo sempre a lei... E sono più impacciata di prima nel relazionarmi con lei, sono un disastro, tutta colpa di quei pensieri, devo riuscire a capire cosa mi stia accadendo, perché prima o poi esploderò. 
Ora è mercoledì, e noto che io e Diana stiamo nella stessa classe oggi, in realtà il corso di inglese lo abbiamo sempre insieme, solo che lo noto di più ultimamente. Mentre non ascoltavo la lezione, il professore interrompe la spiegazione per annunciare qualcosa.

《Ragazzi, per la prossima settimana dovete fare un compito a coppie, farete un elaborato sul libro che abbiamo appena finito di leggere insieme, potete cominciare ora in questi ultimi 5 minuti. Scegliete voi la persona con la quale fare il lavoro, non litigate.》

Nonostante non ascoltassi molto le lezioni, ricordo qualcosa su quel libro, ma il vero problema ora è trovare un compagno con la quale fare l'elaborato, in realtà non conosco praticamente nessuno qui dentro, però chiedo comunque ai miei vicini di banco, ma entrambi rispondono che sono già occupati con qualcun'altro. Mi guardo intorno e sembrano essersi organizzati quasi tutti, così mi alzo dal mio posto per vedere se c'è qualcun'altro rimasto solo, e non ci avrei mai scommesso, ma Diana è seduta da sola, non ha trovato un compagno? Così decido di avvicinarmi.

《Ehi, per caso hai già trovato qualcuno con la quale fare il compito?》

Scuote la testa per dire no, sono un po' sorpresa a dire il vero, pensavo la gente facesse a gara per studiare con lei, insomma parliamo di Diana Cavendish, e dunque si solo ultimamente mi rendo conto di quanto sia popolare e una studentessa modello in questa scuola.

《Ma come? Io pagherei oro per stare con t-, ehm ehm! I-intendo, pensavo la gente pagasse oro per studiare con te.》

Come dicevo, un completo disastro.

《Lo facevano, non letteralmente, ma dopo un po' mi sono accorta che ne approfittavano, quindi mi son rifiutata di venir sfruttata per i compiti, quindi preferisco farli da sola.》

Afferma un po' malinconicamente, e ammetto che mi dispiace davvero tanto... Come si fa ad essere così crudeli con qualcuno che si offre di aiutarti? Velocemente torno al mio posto, prendo la sedia e la posiziono dall'altro lato del banco di Diana e mi ci siedo.

《Senti, io sono rimasta senza partner... Ti andrebbe di fare il compito con me?》Subito dopo aggiungo 《Ma non perché sei intelligente e prendi voti alti! Sono sincera, sono rimasta sola.》

Dico facendo un lieve sorriso d'imbarazzo, spero davvero non prenda la mia proposta in modo sbagliato, non voglio assolutamente approfittarne di lei, anche perché degli studi non mi importa così tanto e mi basta una sufficienza. Nel mentre aspetto e spero per una sua risposta positiva.

《So che tu non ti approfitteresti di me, quindi va bene.》

Le rivolgo un sorriso gioioso e poi la ringrazio per tipo mille volte.

《Non abbiamo tempo di fare l'elaborato adesso, sei libera questo weekend?》

Annuisco ma poi propone domenica, e sarebbe il giorno in cui finisce il mese, e sono occupata a fare i 'conti' con mia madre diciamo, così optiamo per sabato mattina, visto che il pomeriggio lavoro.

《Ti andrebbe bene se lo facciamo a casa mia? Così lavoreremo meglio e indisturbate.》

Chiede lei, io rispondo che va bene, ma prima o poi devo farla venire a casa mia per ricambiare, anche se... Beh, un po' mi vergogno, anche se so che non è il tipo di persona che mi deride per la mia casa che rispetto alla sua è minuscola, ho solo un salone unito alla cucina e la mia camera sta al piano di sopra in una specie di mansarda, mia madre dorme in salone, infine c'è il bagno naturalmente. Non mi lamento, in realtà mi piace casa mia, ma mi manca la mia casa in Giappone, era molto più spaziosa e non avevamo questi problemi economici. Ma risolveremo tutto grazie al lavoro che ho trovato.
Tornando a noi, sono felice di andare a casa di Diana, e soprattutto di poter passare del tempo con lei.