1) Lavoro
Akko...
Accadde nemmeno un anno fa, e fu la rovina della mia vita e quella di mia madre. Forse sono troppo drastica, anche se non è da me, non sono affatto un tipo drammatico, ma è stata una brutta botta. Mio padre doveva trasferirsi in Inghilterra per lavoro, una cosa da sapere è che non c'erano buoni rapporti tra i miei genitori, mio padre è sempre stato quello più brusco che iniziava sempre i litigi per un nonnulla, quindi sono sempre stata legata più a mia madre, che è una persona davvero buona e gentile e non so cosa abbia fatto di male nella vita per meritarsi un marito del genere... E anche perché mio padre è sempre stato assente nella mia vita.
Ad ogni modo, non sapevamo cosa fare, i biglietti erano gratuiti per tutti e tre, ma avevamo comunque una vita in Giappone e sarebbe significato per me abbandonare le amicizie delle medie, ma ciò che ci ha fatto cambiare idea fu che un mese prima della presupposta partenza, mio padre ci abbandonò lasciando una lettera d'addio come un vigliacco. Da lì non l'ho più rivisto, e dato che mia madre guadagnava troppo poco in Giappone con il suo lavoro, e per cambiare un po' aria e sperare in un futuro migliore, prendiamo la decisione di trasferirci.
Purtroppo mio padre non ci ha neanche lasciato dei soldi, ma per fortuna mia madre aveva un po' di soldi da parte e una volta arrivate lì riusciamo a trovare un appartamento piccolo in affitto, ma le cose non stavano andando benissimo, quei soldi da parte dovevano finire prima o poi, quindi mia madre doveva cominciare a trovarsi un lavoro, ma l'inglese non è mai stato il suo punto forte e il suo accento giapponese si sentiva molto. Nonostante ciò è riuscita a trovare qualche piccolo lavoretto qua e là, ma vederla faticare così tanto e non poter fare nulla mi dava fastidio, non potevo starmene con le mani in mano! Del resto io ho studiato inglese a scuola in Giappone e mi sono adattata meglio, quindi ho più possibilità.
Mentre facevo questi pensieri mi stavo dirigendo a scuola con il solito autobus che passa alle 7:30, questa estate ho fatto 16 anni ciò significa che sto in primo superiore. Mi sono fatta degli amici in questa scuola, sono simpatici e li conosco da settembre, il mese in cui sono arrivata in Inghilterra, e ora è gennaio.
Arrivo davanti all'entrata e raggiungo Lotte e Sucy, le amiche di cui parlavo prima
《Ehi, Akko!》
Akko è il soprannome con la quale mi faccio sempre chiamare. A parlare era stata Lotte, dai capelli corti e biondi e indossa dei grandi occhiali, accanto a lei c'è Sucy con capelli mediamente lunghi e grigiastri, è un tipo piuttosto cinico.
《Ehi ragazze!》
Dico arrivando davanti a loro. E parliamo del più e del meno mentre aspettiamo che la campanella suoni.
《Comunque, stai ancora pensando di trovare lavoro?》
Chiede Sucy curiosa.
《Si ovviamente, oggi pomeriggio vado a cercare in giro.》
《Per quale lavoro cercherai?》
Sta volta domanda Lotte. Sto in silenzio per un po', il fatto è che...
《Ehm, non lo so ancora con esattezza...》
Le due mi guardano in silenzio per qualche secondo.
《Sei seria?! E cosa contavi di fare oggi allora?!》
Mi rimprovera Sucy per la mia superficialità.
《Ehm, andare in giro a caso e farmi venire un'idea?》
Sia Sucy che Lotte mi guardavano come per dire "seriamente?", poi Sucy sospira e comincia a parlare.
《Se può esserti d'aiuto, conosco una persona che gestisce un cafè, o meglio è la figlia del gestore e lavora lì da molto, e ormai si occupa lei di quasi tutto. Ha la nostra età, se ti mostri disponibile potresti avere possibilità come cameriera o come lavapiatti.》
Sembrava interessante, forse era proprio la mia occasione. Così mi da l'indirizzo e il nome del locale che appunto su un foglio di carta che ho strappato da un quaderno sul momento. Poi la campanella suona ed è ora di entrare. Mi dirigo al mio armadietto, poso i libri e mi direziono verso la classe di inglese. Continuavo a pensare anche durante la lezione a come raggiungere il luogo, visto che mi sembra di conoscere la zona, o per lo meno dove si trova, e non è proprio vicino sia dalla scuola che da casa, quindi mi conviene comprarmi un panino per pranzare e andare poi direttamente lì.
Dunque finalmente le noiose lezioni finiscono, e senza pensarci su corro fuori dalla scuola e mi fermo davanti a una panineria, prendo il mio pranzo, e mentre aspetto l'autobus lo mangio. Non ci ha messo molto ad arrivare quindi salgo e dopo una ventina di minuti scendo. Mi guardo intorno e la zona dovrebbe essere questa! Chiedo a qualcuno l'indirizzo che tenevo in mano su quel foglio, e mi rispondono con delle indicazioni comprensibili, quindi dieci minuti dopo, sorpresa dalle mie doti di orientamento, arrivo davanti al "Four Seasons Cafe".
Entro e vedo che è un posto carino e accogliente, e una ragazza dai capelli rosci si avvicina salutandomi cortesemente : indossava un abito tipico di un cameriere, cioè camicia bianca sotto e quella specie di smanicato nero sopra, pantaloni del medesimo colore e infine una cravatta. A vederla mi viene da pensare che con il suo aspetto e modi di fare, attirerebbe più l'attenzione delle ragazze che dei ragazzi, e chissà magari era il suo intento. Forse è lei quella di cui mi parlava Sucy sta mattina?
《Buon pomeriggio, vuole accomodarsi?》
Dice risvegliandomi dai miei vari pensieri.
《Veramente no, una mia amica mi ha parlato di questo posto e della figlia del gestor-》
Mi interrompe dicendo "Si sono io! Dimmi pure".
《Mi chiedevo se aveste bisogno di una mano, sono qui per cercare lavoro.》
Cambia espressione in una sorpresa, ma poi torna come prima.
《Va bene, vediamo di fare un colloquio veloce, in effetti siamo solo in tre e questo posto non è piccolino... Seguimi nel mio ufficio.》
Afferma per poi voltarsi e cominciare a camminare, così mi affretto a seguirla. Entriamo in uno di quei comunissimi uffici vuoti con le pareti bianche e spoglie e verso la fine della stanza vi era una scrivania e una sedia davanti dove mi siedo, mentre naturalmente lei va dietro il tavolo.
《Mi chiamo Amanda O'Neil, tu?》
《Atsuko Kagari, oh ma chiamami pure Akko!》
Dico con entusiasmo.
《Bene, cominciamo! Hai avuto altre esperienze lavorative? Anche se non credo.》
《Ehi! Grazie della fiducia, eh!》 Esclamo offesa per poi rispondere 《Ma effettivamente hai ragione...》
《Non fa nulla. Allora, sai sorridere?》
Aspetta cosa?
《Eh? Si?》
《Vai, dimostramelo, sorridi.》
Sono confusa, ma davvero è così un colloquio di lavoro?! Ad ogni modo faccio come dice.
《Mh bene, bene, ora sorridi e annuisci, puoi farlo?》
Seguo ciò che mi ordina non capendo, e poi del resto, chi è che non sa sorridere e annuire?
《Sei una persona utile per prendere e portare gli ordini.》
Esattamente da cosa lo intuisce?!
《Sai, per questo lavoro serve gente come te, che sorride ingenuamente ai clienti. Poi, che giorni saresti disponibile per lavorare?》
《Tutti vanno bene! Ah, la mattina ho scuola quindi no, ma i pomeriggi e le sere sono sempre disponibile!》
Dico senza esitazione ricordando le parole di Sucy "Mostrati disponibile".
《Oh, ok, anche se alle sette e mezzo chiudiamo. Ah, una cosa, hai un accento un po' diverso, non sei nata in Inghilterra vero?》
Che non voglia assumermi per via del mio accento?
《No, vengo dal Giappone, mi sono trasferita qui solo da Settembre.》
Annuisce e poi parla.
《Però sai molto bene l'inglese! Poi, per intenderci, siamo molto specializzati nel tè qui, quindi varia gente che come te si è trasferita qui dal Giappone viene spesso nel nostro locale, sei anche un buon punto di riferimento per loro.》
Tiro un sospiro di sollievo, per un attimo ho pensato che le mie origini avrebbero fatto saltare tutto all'aria. Dopo averlo detto, rimane in silenzio scrutandomi in viso. Credo sia la situazione più imbarazzante nella quale io mi sia mai ritrovata...
《Assunta!》
Dice finalmente.
《Allora, se per te è ok, tutti i giorni compreso il weekend dalle 14 alla chiusura? Ah e vieni avendo già pranzato naturalmente, sennò se non hai tempo qui serviamo anche il pranzo, ad esempio un panino, puoi preparartene uno se vieni con mezz'ora d'anticipo.》
Non è questo sfruttamento per caso?! Ma se devo lo faccio, non è un gioco è per una seria motivazione. Del resto la scuola la finisco all'una, riesco anche ad arrivare in tempo se non prima. Così annuisco decisa.
《Ehm, ehi io scherzavo! Ti pare che ti faccio lavorare tutti i giorni?!》
Dice scoppiando in una breve risata.
《Non prendermi in giro!!》
《Ahaha! Va bene, va bene. Sei un tipo buffo e con voglia di fare, mi piaci. Ora parliamo seriamente.》
Semmai il tipo strano qui è lei! Comunque tendo ben bene l'orecchio per ascoltare.
《Potresti venire il lunedì e fai dalle 14 alle 17, il mercoledì dalle 17 alle 19 e mezzo quindi ti occupi della chiusura. Mmh... Infine il venerdì dalle 14 alle 17 di nuovo. Ah e se non è un problema anche il sabato dalle 17 fino alla chiusura, si rifiutano tutti di lavorare il weekend e ho bisogno di una mano, c'è un sacco di gente, ma dimmi tu. Che te ne pare?》
Ci penso un po' sta volta, e se mi farà fare più soldi lavorare anche il sabato, allora accetto.
《Ok, va bene anche il sabato!》
Sorride nel sentire la mia risposta positiva.
《Dunque, ti occuperai di prendere ordini ecc... Poi anche di pulire sia i piatti che i tavoli e tutto, ovviamente i turni per lavare li alterni con gli altri dipendenti. Lo stipendio sarà di circa 550 sterline (circa 600 euro).》
Quella cifra penso vada bene per me al momento, quindi annuisco. Sono entusiasta di aver trovato lavoro subito, devo assolutamente ringraziare Sucy! Quando torno a casa lo dirò a mia madre, ne sarà contenta. Comunque poi Amanda si alza e mi porge la mano intenta a stringerla, e quindi unisco la mia alla sua.
《Benvenuta Akko.》
Poi mi dà la divisa come la sua, che indosso e fortunatamente la taglia è giusta, poi mi porta nella sala dove ci si cambia, poi in quella dove ci sono tutti i tavoli e insomma, dove i clienti si accomodano. Poi chiama due ragazze, una molto bassa e una invece più alta e grassottella.
《Loro sono Costance e Jasminka, le tue colleghe. Ti insegneranno un po' cosa devi fare oggi. In sostanza Jasminka ha 19 anni e ha finito la scuola, lavora in cucina, e Costance invece ne ha 17.》
Mi presento anch'io a loro e poi Costance mi fa vedere come prendere le ordinazioni. Così prendo i foglietti e la penna e osservo, poi mi dice di provare con un qualsiasi cliente, o meglio me lo fa capire con i gesti, non parla molto... Sarà solo timida. Così mi avvicino ad un tavolo, chiedo cosa vuole sorridendo e annuendo, poi porto l'ordine in cucina. Mi fa un pollice in su, immagino di esser andata bene. È passato un po' di tempo, sono quasi le 17, e sono ancora un po' impacciata, ma imparerò a fare tutto nel modo giusto.
Mentre mi guardavo intorno per vedere cosa dovessi fare, noto che una ragazza dai lunghi capelli color verde acqua sta entrando, c'è qualcosa che mi affascina, sarà il fatto che emana un'aria elegante e gentile, o forse sono i modi in cui si pone che mi sorprendono? Fatto sta che rimango imbambolata a guardarla, senza essere in grado di staccare gli occhi da lei.
Salve gente! Questa è la prima volta che scrivo una fan fiction yuri, quindi non so come verrà e spero vi piacerà! Voglio precisare che non so bene come funziona il sistema scolastico inglese, quindi farò che la scuola superiore va dal primo al terzo.
Ad ogni modo, ci vediamo al prossimo capitolo! Byee o (◡‿◡✿)
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