Capitolo 39
8 anni dopo
"Dove sono le mie scarpe?" Grida mamma dalla sua stanza da letto.
Sembra più agitata di me per questo giorno.
Il giorno dell'amore continuano a ripetermi.
Il fatidico giorno.
Sono appena le 07:52 e mentre estetiste e parrucchiere si occupano di me, i miei pensieri vagano a quel tanto atteso si che sto per pronunciare.
Domani inizierà una nuova fase della mia vita, anzi della nostra...
Dopo il viaggio di nozze a Beverly Hills, io e Luke ci trasferiremo per incominciare i nostri anni di specializzazione in chirurgia insieme, lontani da casa.
"Annabeth" mi sento chiamare.
È Talia...
Lei, sempre presente, non smetterò mai di volerle bene.
Dopo la morte di Daniel non è stata con nessun altro, fin quando non le ho presentato mio cugino Francesco. Ora i due si stanno frequentando, già da qualche mese ormai e spero sia la volta buona per entrambi.
"Annabeth mi stai ascoltando?"
"Ehm cosa dicevi?" Rispondo.
"Sempre tra le nuvole eh...non cambierai mai!"
"Non sarei io altrimenti ahaha...che dicevi?"
"Ti serve qualcosa di prestato giusto? E qualcosa di blu?" Mi chiede.
"Questo vorrebbe la tradizione..."
"Menomale che ci ho pensato io! Sbadata come sei..."
Non le permetto di concludere la frase che le tiro un pizzicotto, amichevole, sul braccio.
"Comunque" continua "vedi, io voglio augurarti con il cuore che le tue nozze siano una favola, come il resto della tua vita e che possa continuare ad essere felice senza mai più svegliarti e fermarti a notare le assurdità del mondo, io..."
La interrompo con un gesto della mano.
"Scusate ragazze" riferendomi a coloro che si stanno occupando della mia immagine "perché non vi fermate un attimo, solo qualche minuto? Sarete stanche, riposate un po"' le mando via.
Capendo che sto gentilmente chiedendo di lasciarmi sola con la mia migliore amica, se ne vanno senza replicare.
"Oddio Annabeth, ti ringrazio" sorride Talia "mi angosciavano quegli sguardi fissi...ahaha"
"Lo so, erano...erano inquietanti"
"Si infatti"
Iniziamo a ridere entrambe e ci sediamo sul mio letto.
"Quante volte abbiamo dormito in questa stanza, e quante ore abbiamo passato a studiare e spettegolare proprio qui?" Mi chiede all'improvviso.
"Tante, proprio tantissime...".
Cala il silenzio per qualche istante.
Mi guardo attorno e noto che ogni singola cosa qui dentro è un ricordo. Ogni poster, ogni foto, ogni libro, racconta la mia vita, la mia storia.
Fino a questo momento non avevo mai pensato al fatto che dicendo si, non solo mi unisco per sempre al più grande amore della mia vita, ma dico addio alla mia infanzia e alla mia adolescenza.
Sono pronta per farlo, almeno credo...
"Sarai una grande" le parole di Talia interrompono i miei pensieri.
Mi giro a guardarla.
"Ho detto che sarai una grande Annabeth. Lo sei sempre stata, fin da piccola. Hai sempre gestito tu i giochi, hai sempre avuto tu il controllo delle carte. Niente è mai sfuggito al tuo controllo, e se qualcosa è andato storto, hai sempre avuto le palle di affrontare i pericoli, di combattere per quello in cui credevi. Io lo credo davvero. Hai coraggio da vendere, sei dolce, e premurosa. Sei una grande."
"Io" cerco di interromperla, ma lei continua il tuo discorso.
"No aspetta, fammi finire. Luke ti ama e lo so dal modo in cui ti guarda, proprio come io guardavo Daniel; non potrebbe mai farti del male. Ma nel caso in cui impazzisse, se per ipotesi dovesse dimenticarsi che ha a che fare con te -e io non vorrei essere al suo posto- "sorride "ecco in quel caso ricorda che sei tu il sole e non lasciare che lui possa eccllissare la tua luce. Non lo permettere, continua a combattere e...e chiamami, sempre".
Terminato il discorso mi accorgo che lacrime rigano le mie guance. *se piango le estetiste mi ammazzano!*
"La truccatrice ti odierà probabilmente" le dico prima di saltarle al collo e stringerla forte a me. "Ti voglio bene Talia, tantissimo..."
Anche lei inizia a piangere e ricambia la stretta.
"Ma ora basta piangere" dice alzandosi "oggi è un gran giorno e la truccatrice mi fa paura" sorridere.
Si dirige verso la sua borsa e prende un bustina. Se la passa tra le mani e me la porge.
"Ecco qualcosa di vecchio, prestato e blu..." dice indicando il sacchetto.
Lo apro curiosa e noto subito la sua cavigliera d'argento con i ciondoli blu e viola. L'ha sempre portata, dai tempi del liceo.
"Talia ma questa è tua, io..."
"Ehi bellissima" mi interrompe "te l'ho prestata, non regalata. Dovrai ridarmela, presto!"
"Ahaha giusto! Me la metti?"
Si china e la allaccia alla mia caviglia destra.
"Non dovrebbe vedersi sotto il vestito lungo..." aggiunge.
"Si infatti".
Sentiamo bussare alla porta.
È mia madre, già vestita e truccata.
Il suo abito, da una particolare scollatura, molto attillato e con uno spacco laterale, è bellissimo. I suoi capelli biondi sono legati e il trucco è davvero leggero e delicato.
Bellissima.
"Tesoro, sono le 8:30 passate e tu ancora non sei pronta. Muoviti! Tra poco sarà qui il fotografo..." si ferma per un istante "ciao Talia, non ti avevo vista"
"Buongiorno" risponde. "Neanche io sono pronta...la testimone si va a vestire allora! Ci vediamo dopo" saluta uscendo dalla mia stanza.
"Mamma tranquilla sono quasi pronta".
Acconsente con il capo e fa rientrare le ragazze.
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