Capitolo 27
Dopo aver passato tutta la mattinata e tutto il pomeriggio in ospedale con Daniel, mangiando solo un panino al volo, io e Luke decidiamo di tornare in albergo. La nostra presenza lì è inutile e ingombra solo il passaggio ai vari infermieri che gli somministrano i farmaci.
Talia preferisce passare la nottata con il suo ragazzo, dato che domani sarà una giornata impegnativa.
"Vestiti amore, che andiamo a cena" mi sussurra Luke all'orecchio, appena entrati in camera.
Come un istinto, per impulso, gli salto addosso, abbracciandolo e stringendolo forte a me.
"Non farti venire mai niente, mi raccomando. Resta con me e non provare ad andare via" gli dico.
La preoccupazione che avevo letto negli occhi di Talia mi aveva terrorizzata. Ho paura di perdere il mio Edward...
"Non ci penso nemmeno a lasciarti da sola" mi risponde passando la mano tra i miei capelli.
"Ho un brutto presentimento Luke"
"Cosa?"
"Perché il dottore non ha fatto di nuovo gli esami a Daniel? Se ha metastasi nascoste che da noi non hanno rilevato. In fondo le nostre macchine non sono molto all'avanguardia..."
"Secondo protocollo non bisogna sottoporre di nuovo il paziente ad esami già fatti, soprattutto se così invasivi..."
"Si ma..."
"Tesoro, tranquilla. Fins è un ottimo neurochirurgo"
"É questo che mi preoccupa. Gli leverà il tumore dal cervello, perfetto, ma se è sparso anche altrove"
"In quel caso vuol dire che è destino, che così deve andare...calmati e...vestiti, ho fame"
"D'accordo..."
Indosso uno degli abiti comprati durante la passeggiata di ieri, con lo scollo a cuore. Il corpetto è molto attillato a differenza della gonna, più ampia, corta fino a metà coscia. Il colore blu notte richiama il celeste dei miei occhi.
Indosso un paio di zeppe dello stesso colore del vestito, lasciando i boccoli biondi sciolti.
Luke invece opta per un pantalone blu, molto attillato e una semplice camicia bianca, tenuta stretta sul collo da una cravatta che lo rende molto elegante.
"Pronta tesoro?" Mi chiede mentre finisco di pettinare i capelli.
"Si certo, arrivo".
Prendo la borsa e lo raggiungo sull'uscio della porta.
"Sei bellissima"
"Neanche tu sei niente male" gli rispondo sorridendo.
----------------------
La portata più buona di tutta la cena? Senza dubbio il gelato alla nocciola...squisito...
"Amore, hai tu la chiave?" Mi chiede Luke controllandosi le tasche.
"No, perché non l'hai presa tu?"
"Non la trovo"
"Luke non fare scherzi..."
"Ti giuro che non la trovo", provando ad abbassare la maniglia.
"E allora l'abbiamo lasciata dentro..."
"O cazzo"
"Proviamo a chiedere aiuto alla reception" propongo.
"Andiamo"
-------------
"Mi scusi" inizio "siamo della 434 e per sbaglio abbiamo lasciato le chiavi all'interno. Mica potrebbe darcene una copia?"
"Si allora, se mi mostrare i documenti non ci sono problemi".
"Luke la camera è prenotata a nome tuo"
"Si beh" dice passandosi la mano tra i capelli "Forse li ho lasciati in camera" accennando un sorriso.
"Ma cosa...Che avevi per la testa?"
"Ma scusa tu li hai presi?"
"Si, ho preso i miei, ma non servono a molto dato che abbiamo cognomi diversi e non siamo sposati" gli rispondo innervosita.
"Che ne sapevo io che sarebbero serviti".
"La prego signore, ci aiuti" supplico il receptionist.
"Mi dispiace signorina, non posso".
"Talia ha una copia delle chiavi, giusto?" Dice Luke.
"Si giusto" inizio "ma dovremo..."
Senza nemmeno lasciarmi concludere la frase mi prende per un braccio e comincia a correre nella hall.
"Luke non possiamo arrivare in ospedale correndo, di notte e per di più ho scarpe alte, scomodissime".
"Per la corsa e la notte non è un problema...le scarpe, levale"
"Ma sei impazzito? Resterei scalza!"
"Si ma...aspetta". Mi prende in braccio e mi mette sulle sue spalle.
"Amore non puoi portarmi in braccio per tutto il tempo, mettimi giù" dico ridendo.
"Sta ferma, prima arriviamo prima ce ne andiamo a letto".
Quei pochissimi passanti avranno pensato che sono ubriaca, dato che continuavo a ridere tanto. Arrivati in ospedale Luke mi mette giù e prendendomi per mano, iniziamo a raggiungere la stanza di Daniel per i corridoi ormai noti.
Saliamo per le scale in men che non si dica e all'inizio del corridoio sentiamo uno strano vociferare.
Avvicinandoci alla stanza c3 le voci si fanno più chiare.
"4 milligrammi di adrenalina"
"Bisogna intubarlo forza"
"Signore accomodatevi fuori"
"Dottore la saturazione sta calando. Anche la pressione"
"Tachicardia sinusale"
"Carica a 100"
"Libera".
Io e Luke ci guardiamo negli occhi fermandoci un istante. Il battito del mio cuore acellera e riprendiamo la nostra corsa.
Daniel non sta bene.
Cosa sarà potuto succedere la notte prima dell'intervento?
Mancava davvero così poco.
Vediamo Talia e la madre di Daniel in lacrime, accompagnate fuori da un infermiera, che rientra chiudendosi la porta alle spalle.
Talia mi vede in lontananza e mi corre incontro, per poi abbracciarmi.
"Non respirava, ho avuto paura"
"Calmati si sistemerà tutto" è l'unica cosa che riesco a ripeterle.
Ma sarà veramente così?
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro