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Capitolo 23

"Hai preso tutto?" Mi chiede mamma sull'uscio della porta.

"Si, credo di si, ci sentiamo dopo."

"Buon viaggio piccola mia."

Sono pronta per imbarcarmi con Talia, Luke e Daniel per volare verso Seattle.
Abbiamo prenotato un incontro con il rinomato medico Finss che, dopo aver sentito parlare del padre di Luke, si è messo subito a nostra disposizione.

La famiglia di Daniel è partita ieri e ci attende a Seattle, anticipandosi per compilare tutti i documenti dell'ospedale.

"Andrà tutto bene tesoro" mi sussurra Luke conoscendo la mia paura per le alte quote. Ma in questo momento fanculo vertigini, devo essere abbastanza forte per sostenere i miei amici.

"Si prega i signori passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza, il volo verso Seattle sta per..." si sente in sottofondo.
Mi appoggio alla spalla di Luke e gli porgo un auricolare.
Iniziamo a sentire Thousand Years, forse la possiamo considerare la nostra canzone, ha contornato tutti i nostri momenti più belli, ma anche qualcuno dei più brutti.

"I've died every day waiting for you" gli sussurro.

Lui si sporge verso di me e, prendendomi per mano, mi da un bacio sulla fronte.

Chiudo gli occhi, sperando che queste 5 ore verso Seattle passino subito.

"Annabeth, svegliati, stiamo atterrando". Mi dice Luke scuotendomi una spalla.
Ringrazio Dio per aver letteralmente fatto volare queste cinque ore...

"Come si chiama l'albergo?" Chiedo a Talia dopo aver chiamato mia madre avvisandola del nostro arrivo. Abbiamo deciso che, prima di raggiungere i genitori di Daniel in ospedale, andremo a sistemare le nostre cose nell'hotel prenotato.

"Il mio clinica St. Fernand" fa ironico Daniel.

Gli tiro scherzando un pugno sulla spalla "starai da Dio lì, amico" gli rispondo.

Luke sorride e mi cinge le spalle con un braccio.

"Hotel Laion" mi risponde Talia, preoccupata.
Non può mostrarsi così debole, sembra più spaventata di Daniel. Così non lo aiuta e io ho intenzione di dirglielo. Ma come faccio se lui è sempre con noi?

"Smettila di fare l'anima in pena...ridi e rendi felice Daniel. Ne ha bisogno" le scrivo in un sms. Luke ha letto il messaggio e sembra d'accordo con me.

Qualche minuto dopo le arriva. Lo legge e mi guarda. Chiude per un attimo gli occhi per farmi capire che ha recepito il messaggio e spero che sia d'accordo con me.

"Allora" comincia Luke "devo ammettere che chi ha scelto l'hotel ha davvero buon gusto" fa sarcastico, dato che l'aveva scelto lui, entrando.

"Il buon gusto non si vede mica solo dell'hotel che ha scelto, ma anche nella ragazza che sta abbracciando" rispondo sarcastica e di tutta risposta mi bacia velocemente.

Alla reception ci presentiamo come i Falk, dato che abbiamo prenotato una camera tripla con il cognome di Luke.

La stanza è veramente spaziosa e piena di luce. C'è un letto a baldacchino, dove dormiremo io e Talia, e un letto singolo, per Luke.

È tutto sui toni del dorato, che fa molto principesco. L'armadio in stile classico, è affiancato da una scrivania con due poltrone, sulla quale vi è una televisione.
Il bagno, ben arredato, è dotato di tutti i comfort possibili, compresa vasca idromassaggio e fono.

"Beh ragazzi, se fossi in voi, andrei a scoprire come si mangia..." dice Daniel facendo l' occhiolino.

"Ehi, amico, perché non mi accompagni? Scopriamo il ristorante e la sala giochi, che dici?" Lo intima Luke.

In questo momento vorrei saltargli al collo. Ha capito che io e Talia, soprattutto lei, abbiamo bisogno di stare un attimo da sole.

"Andate ragazzi, li sollecito. Qui dobbiamo...dobbiamo fare...cose al femminile, diciamo così" li incito.

"Dato che non voglio vedere assorbenti volare, andiamo" risponde Daniel.
Ma quanto è simpatico questo ragazzo?
Non può succedergli qualcosa di così brutto.
Deve vivere ed essere felice, perché no, magari insieme a noi...

Quando i ragazzi si allontanano corro da Talia e nel momento esatto che la abbraccio, scoppia in lacrime.

"Talia, io so che questa situazione è straziante, ma cazzo, riprenditi"

"Questi potrebbero essere i nostri ultimi giorni insieme" inizia.

*quando si dice "ALLEGRIAAAA"*

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