Capitolo 1
Essere adolescente ha i suoi pro e i suoi contro, come tutte le altre cose d'altronde. Annabeth questo non l'ha scoperto subito...
Problemi di cuore? È dire poco....
15 settembre 2015, giorno memorabile. Appena attraverso i corridoi di quella che sarà la mia nuova scuola, mi sento un po' emozionata. Infondo dover cambiare istituto al terzo anno di liceo perché il precedente é stato dichiarata inagibile, non é qualcosa che succede tutti i giorni.
Sono le 8:30 in punto, suona la prima campanella e assieme alla mia grande amica d'infanzia, Talia, entro in classe.
Solo qualche altra ragazza ha già preso posto e, dopo aver posato gli zaini su uno dei banchi centrali, per non essere né troppo vicini, né troppo distanti dalla cattedra, andiamo a presentarci alle nostre nuove compagne.
Frasi tipo "buongiorno, sono Annabeth" "piacere di conoscerti" sono prototipi basilari, sempre utilizzati da tutti, lo shock c'è quando una ragazza, prima ancora di dirti come si chiama, si alza e urla, con un espressione quasi sognante, "SEI PIÙ ALTA DI ME", come se non avesse mai visto una ragazza alta più di 1.70 m.
A quel punto si presenta :
"piacere di conoscerti, mi chiamo Stella, ma il mio nome non mi piace. Sai molti lo paragonano ad uno degli astri del cielo, ma a me ricorda solo quella ninna nanna per bimbi, non so se la conosci. La conosci? Io si, prima la adoravo ma ora...comunque ti prego di chiamarmi Ell."
"Piacere, io sono Annabeth" rispondo notando subito la sua parlantina,
"Diventeremo buone amiche" mi sussurra.
Sembra una ragazza molto estroversa, è alta e bionda, ha gli occhi di un verde particolare, con delle rigature castane all'interno. Dal suo outfit sembra una persona acqua e sapone, molto semplice, molto simile a me.
Dopo qualche minuto la classe inizia a riempirsi e prima dell'arrivo del professore, mio cugino, che segue un altro corso, passa a salutarmi e ad augurarmi buona giornata. Tra di noi intercorre un legame speciale. Non siamo mai stati semplici cugini, siamo fratelli, amici, confidenti, fin dalla nascita. Abbiamo solo qualche mese di differenza, viviamo quasi le stesse situazioni e quindi l'intesa è massima.
Con l'arrivo della docente di inglese cala il silenzio, che viene interrotto però da alcune voci squillanti che con entusiasmo bussano alla porta.
Fare tardi il primo giorno di scuola non mi sembra il top, ma a quanto pare alcune persone non la pensano come me...
Tre ragazze, tutte molto belle, e un ragazzo entrano scusandosi per il ritardo e si siedono.
Il primo giorno di scuola passa velocemente e i compagni di classe sembrano alquanto simpatici, con le dovute eccezioni. Le tre ritardatarie snobbano la classe, escludendola dalle loro risatine isteriche. Il ragazzo invece si presenta con gentilezza. Si chiama Luke e non é niente male....
Tornata a casa, dopo aver pranzato (la mia adorata pasta al sugo!!!!!), inizio a studiare, ma non ne ho per molto.
Appena ho finito esco con uno dei miei libri preferiti "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo" con la speranza di un po' di pace, che in casa mia è impossibile trovare. Mio fratello infatti non adora la calma e la quiete quanto me, preferisce scatenarsi su canzoni che io definisco "da mal di testa" perché fanno solo rumore, non trasmettono emozioni e sono talmente contorte che è complicato anche solo ricordarne il testo.
Mentre cammino sovrappensiero, con gli occhi rivolti verso il mare, sbatto improvvisamente contro qualcosa di caldo che mi porta via dal mondo immaginario in cui sognavo di vivere.
Alzando lo sguardo mi perdo in occhi di un castano profondo e capelli ricci nei quali qualsiasi mano si perderebbe.
"Scusami, non ti ho vista".
Il suono di questa voce mi riporta sulla terra, allontanandomi da quegli occhi che esprimono fiducia e alzando gli occhi mi accorgo che il calore che sentivo proveniva da un ragazzo a me noto.
Luke.
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