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Xalia&il mondo

Essere una drow non è il massimo, amo la mia vita, ma a volte vorrei vedere cosa ci sia in superficie.
Sono pochi quelli autorizzati ad andare in superficie e tra questi c'era mio padre.
Papà era un uomo splendido, un'inventore!
Era molto stimato da tutti e spesso saliva in superficie per incontrarsi con un suo collega, insieme progettavano macchinari che sostituivano l'uso della magia, la quale non sistema tutto, anche se molti umani pensano così.

Il mio nome è Xalia, che in greco significa foresta.
Mio padre mi ha chiamata così perché i miei occhi sono verde smeraldo e perché mia madre è umanologa.
Gli umanologi sono elfi che studiano gli umani, divertente, no?
Lei mi ha insegnato il greco antico, la sua lingua preferita e piace molto anche a me.
Io studio sia la materia di mia madre che quella di mio padre, a dirla tutta vorrei essere inventrice, come lui.

Spesso mi raccontava storie su un mondo lontano dove vivevano creature bellissime e dove tutto era tinto di verde, come i miei occhi.
Per arrivare in questo luogo lontano si doveva trovare la caverna della luce.
Quando è morto l'ho cercata ovunque, pensavo che mi avrebbe portata nel mondo magico e che lì avrei incontrato la creatura bianca.
La chiamava così, era una creatura dagli occhi bianchi e i capelli scuri, era un angelo, un angelo che esaudiva i desideri degli elfi.
Non trovai mai quella fantomatica caverna, in compenso so collocare tutti le caverne entro il confine.

Sono all'ultimo anno di scuola e domani ci sarà la cerimonia, con quella si deciderà il mio futuro.
Durante la cerimonia si indossa una corona fatta con fiori.
In base al colore che acquisteranno i fiori si sceglierà la mia professione e il mio ruolo nella società drow.

Il giorno della cerimonia è comparabile solo a quello del matrimonio, la comunità organizza una grande festa nella piazza e alla fine c'è la cerimonia, poi i mentori portano i drow nella loro futuro alloggio e nella loro nuova postazione di lavoro.
Dimenticavo, dopo la cerimonia i giovani si trasferiscono nella loro prima casa, si cambia casa il giorno del matrimonio.

Sento mille pensieri invadermi e non capisco nessuna parola del professore, probabilmente si starà congratulando.
Le luci lampeggiano:la lezione è finita.
Prendo le mie cose e mi dirigo fuori, ma il professore mi blocca...la paura mi assale!

Prof:" signorina Xalia, ho corretto il suo esame e ne ho discusso con i miei colleghi.
L'esame è a dir poco perfetto, ha ricevuto perfino la lode, speriamo che il fiore indichi il bianco, saremmo onorati che lei guidasse la comunità"

Il bianco è il colore della giustizia, non che quello della politica, spero vivamente che non appaia!

X:" la ringrazio professore, ma in realtà spero che compaia il blu, vorrei essere inventrice, come mio padre"

Il blu è il colore dell'intelligenza e avrei la possibilità di scegliere tra medicina o ingegneria.

P:" beh, di sicuro gioverebbe alle comunità e sono sicuro che l'inventore degli elfi di superficie sarebbe entusiasta di collaborare con lei"

Sorrido e lo saluto.
Tornando a casa non posso fare a meno di rimuginare su ciò che ha detto, l'idea di collaborare con un'altra inventore mi entusiasmerebbe, ho solo il timore che non sia l'elfo che collaborava con mio padre, sono sicura che se lo conoscessi mi saprebbe raccontare molte cose su mio padre.

Ho rimuginato tutta la notte su quello che potrebbe succedere alla cerimonia, non riesco ad essere tranquilla, sento il mio stomaco lacerarsi lentamente.
Mi metto il vestito bianco cerimoniale con le scarpe col tacco color verde foresta, gli orecchini di smeraldi e un ferma capelli della stessa linea degli orecchini.
Capitano raramente avvenimenti come questo e bisogna apparire al meglio.
Dopo aver recuperato la poscet con le rose di pizzo verdi raggiungo mia madre, elegante come sempre, e ci dirigiamo verso la piazza.
Viviamo all'ultimo piano di un palazzo in centro, la città è buia, ma è stato inventato un sistema di luci che rende la nostra città simile a quella degli umani però sottoterra.
Il nostro popolo è molto avanzato, ma cerchiamo di abituare il più possibile le generazioni che un giorno potrebbero dover affrontare il mondo umano.

La piazza è decorata con radici, fiori bacche, festoni e luci.
Ad un lato c'è il palco con una sedia foderata con tessuto rosso, probabilmente il luogo dove siederà il capo.

Dopo circa tre quarti d'ora la musica si ferma e il capo professore sale sul palco annunciando che sta per iniziare la cerimonia.
Il capo sale sul palco e si siede sulla lussuosa sedia rossa.
Il professore prende un registro e inizia a chiamare i drow .
Finalmente mi chiama.
Ho un nodo in gola e sudo freddo, sento le mani che tremano e le gambe si avvicinano insicure a personaggio più importante della comunità.
Il drow ha in mano la mia corona di fiori.
Piano la appoggia sui miei capelli dicendo:"Xalia, figlia dell'inventore Ocx e l'umanologa Emrin, con il colore dei fiori di questa corona si deciderà il tuo futuro è come aiuterai la nostra società magica e potente."
Lentamente i fiori mutano dal bianco all'indaco.
Lo sguardo del capo mi fissa allarmato insieme a quello dei professori.
Poi si riprende e mi dice:"Cara Xalia, tu hai facoltà di scelta, l'indaco è un colore indefinito tra magia e intelligenza, quindi puoi scegliere quale delle due capacità sfruttare per migliorare la nostra quotidianità"

Lo fisso allibita, che io sappia nessuno ha mai dovuto scegliere.

Seguo il mio desiderio e pronuncio:" scelgo l'intelligenza, voglio essere inventrice."

Sono passati un po' di giorni dalla cerimonia.
Il mio alloggio è una graziosa casa vicino alla biblioteca e ho a disposizione due piani:uno dove vivere e uno dove lavorare.
Al contrario degli altri ancora aspetto il mio mentore, che inizio a pensare non voglia più presentarsi.
Sono le nove del mattino e io poltrisco sul mio lettone, auto imponendomi di alzarmi e andare a fare colazione.
Esco dal letto con malavoglia e mi dirigo in cucina.
Preparo una tisana sfruttando la mia magia, mentre fisso la corona con i fiori indaco affissa sul camino finto.
La guardo e penso a come sia possibile avere un colore indefinito, non è normale.

Sento fischiare la pentola:la mia tisana ai mirtilli è pronta!

Finisco la mia umile colazione e vado in camera a prepararmi.

Indosso un vestito verde e nero con particolari in oro, mi piace molto.
Per i capelli opto per una coda alta e infilo gli stivali neri col tacco, chiudo la casa e vado in biblioteca a leggere.

Leggo un libro che parla delle grandi invenzioni e di come funzionano.
Sono immersa nella lettura quando un anziano signore con la barba mi si avvicina.
Lo guardo e mi illumino, ha gli occhi azzurri e i capelli bianchi, ma soprattutto ha un segno che mi permette di riconoscerlo all'istante.
Ha un neo vicino all'occhio sinistro, ciò significa che è lui, è l'inventore che lavorava con mio padre!!

Lo guardo sorpresa e felice contemporaneamente, poi il burbero elfo mi fa una smorfia e mi dice:"allora ragazzina, la smetti con quello sguardo da pesce lesso? Pensavo fossi intelligente! Alzati e seguimi, abbiamo molto da fare."

Immediatamente mi alzo e gli corro dietro come un cagnolino fedele, certo che per avere più di 600 anni corre veloce!

L'uomo si ferma d'avanti una porta della biblioteca, con una targhetta co scritto "narveca", la fisso dieci secondi, poi faccio l'anagramma della parola:caverna.
L'uomo entra ed io lo seguo spaesata.
Dentro la stanza ci sono due alberi incrociati che formano un buco-passaggio in mezzo.
Sgranò gli occhi quando vedo l'anziano mettere un anello in un buco dell'albero, mentre questo si trasforma in un portale per la superficie.

L'uomo mi prende il polso e mi trascina nel portale.
Dalla paura chiudo gli occhi, poi una voce maschile si rivolge a me dicendo:" sei arrivata, apri pure gli occhi"
Lentamente li apro e mi ritrovo in una stanza simile a quella della biblioteca, ma con una differenza: la porta color verde.

Poggio lo sguardo sull'elfo che mi ha parlato e devo dire che è molto affascinante.
È alto, i suoi capelli castani gli arrivano alle spalle, i suoi occhi sono azzurri come il mare e ha un sorriso irresistibile.
Ha un fisico muscoloso e le spalle larghe, un elfo davvero niente male, se fosse intelligente e spiritoso penso che ci farei un pensierino.

L'elfo ricomincia a parlare:"ciao, io sono Deix, lui è il dottor Orgen"
Lo guardo e mi perdo nei suoi occhi azzurro mare, mentre gli stringo la mano, " piacere, io sono Xalia".

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