Organza
Nellʼabbraccio dellʼetere
sterile di fantasmagorie
suole sostare un tulipano
vermiglio nel calice sgualcito
Non di cautele sprovvedure
freme il suo eroico sospiro
ma di fenomeniche faville
chʼè sedulo lʼocculto a prodigar
Giace nella morsa delle brezze
senza uno spiraglio di memoria
come per divellere substrati
dal tedio renitente al reinventar
Su di un machiavellico sopore
cui perpetuare ghiribizzi
si stende lʼorganza inverterata
proterva a escogitare lʼavvenir.
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