NUOVA ARRIVATA
«Amo il sole»annunciò Taylor.
«Sì,anch'io. Ma amo molto di più il sole accompagnato dal mare e una sdraio»scherzò Caroline.
«Oh,andiamo,vuoi dire che una spiaggia è meglio della mia decappottabile?».
«Forse ti sorprenderà la mia risposta...ma sì,decisamente!».
Taylor si tolse gli occhiali da sole e si avvicinò a Caroline per darle un bacio sulla guancia.
«che fai?ci stai provando?» .
Taylor rise alla domanda sarcastica della sua ragazza.
«Non sei il mio tipo,Caroline Hastins,anche se ti piacerebbe».
«Ma davvero?».
«Già,io preferisco di gran lunga le bionde».
Caroline prese il cellulare di Taylor e fece un espressione dispiaciuta.
«Oh guarda,anche il tuo telefono preferisce altro...l'asfalto!».
«Non lo farai!»la minacciò Taylor.
«Tu credi? Barattiamo» gli disse.
«Se vuoi un bacio..basta chiedere»le fece l'occhiolino.
«No,voglio guidare».
Taylor rimase spiazzato,Caroline aveva preso la patente da poco e guidava in modo un po'...eccessivo.
«Non voglio morire così giovane,sono davvero troppo bello».
Caroline alzò gli occhi al cielo e scese dall'auto per posizionarsi davanti alla portiera del guidatore.
«Scendi da solo o vuoi una mano?» gli chiese.
Lui la guardò divertito e scese,le diede le chiavi.
Caroline sorrise trionfante.
Erano saliti sulla collina dove si trova l'insegna "HOLLYWOOD".
Mise in moto.
«Sei pronto?» chiese a Taylor.
«No» le rispose spaventanto,per poi allacciarsi la cintura di sicurezza.
Caroline accelerò,amava guidare,amava correre.
Taylor,invece,avrebbe tanto voluto trovarsi da qualche altra parte.
«Cameron ne sei sicuro?».
Nash era fermo accanto ad Alana.
«Sì Nash,ne sono sicuro. Me l'hai chiesto così tante volte...io voglio partecipare alle riprese del film».
Nash si avvicinò all'amico e lo abbracciò.
«Se lo stai facendo per altri motivi,possiamo risolvere tutto. Lo sai che c'è una soluzione».
Cameron scosse la testa e gli sorrise.
«Tra quattro giorni parto,mi mancherai tantissimo. Sei come un fratello,ti voglio bene. Non c'è una soluzione,ormai stiamo bene così».
«No,non state bene così...» disse Nash per poi allontanarsi dall'abbraccio«...lei ti ama. Taylor è solo una distrazione,cerca di colmare un vuoto,tu cerchi di colmare un vuoto. Credetemi,non ci riuscirete mai se non insieme».
Alana si avvicinò a Nash e gli accarezzò la schiena per calmarlo.
«Ehi amore,basta,andiamo via».
Nash si lasciò guidare verso la porta dell'ufficio dove Cameron stava firmando gli ultimi contratti.
Alana,una volta sulla soglia della porta, si voltò verso quel ragazzo che era rimasto a fissare il muro.
«Pensaci bene Cameron,trovare una persona nel mondo che ti ama incondizionatamente non è facile,non lasciarla andare via. Più tempo passerà e più la perderai,so che ci tieni. Fa la cosa giusta».
Cameron prese la penna e firmò i contratti.
«Alana,sto facendo la cosa giusta,per me...ma soprattutto per lei».
Il cellulare di Caroline suonava interrottamente da venti minuti,ma lei non l'aveva sentito a causa del vento.
"«Pronto?»".
"«Caroline! Sono Logan,Christine sta partorendo! Non c'è nessuno adesso della mia famiglia,ti prego vieni! Sono in panico,non so che fare»".
Caroline fermò bruscamente l'auto,facendo sobbalzare Taylor che la guardò in cagnesco. Lei mimò uno "scusa".
"«Ok,dimmi dove siete e arrivo!»".
"«Al "Woori medical center",fa presto!»".
Caroline attaccò,guardò con un sorriso beffardo Taylor.
«Perché fai quella faccia?» le domandò.
«Perché devo correre un po' di più».
Il viso di lui sbiancò di colpo,si strinse forte al sediolino.
Sperava tanto che all'ospedale ci arrivassero sani e salvi.
«Dai bellezza! Spingi!» la incitava l'ostetrica.
Christine fece un profondo respiro e gridò,spingendo verso il basso.
Logan era svenuto almeno due volte e lo avevano fatto uscire.
«Ecco!È nata! È una femminuccia!».
Christine strinse la sua bambina,piangeva lacrime di gioia. Non poteva immaginare un'emozione più forte di questa.
«Ora riposati,andiamo a lavare questa bambolina».
Lei lasciò a malincuore la sua piccola. Finalmente dopo tanto tempo era nata.
«Taylor,corri!» lo incitò Caroline,mentre salivano al reparto dove si trovava Christine.
«Ecco la stanza».
All'interno c'erano Christine con Logan,che le accarezzava i capelli.
Caroline le andò vicino e l'abbracciò.
«Dov'è la piccolina?» chiese Taylor.
«Ora dovrebbero portarcela»gli rispose Logan. Aveva un espressione che esprimeva pura felicità.
Aprirono la porta.
Una culla rosa,spinta da un'infermiera,fece irruzione nella stanza.
A Caroline venne da piangere.
Logan prese la neonata e la portò tra le braccia della mamma.
«Allora,che nome avete dato alla piccola signori Lerman?».
L'infermiera doveva scrivere il nome sul braccialetto della piccola.
Christine sfoggiò un enorme sorriso,si voltò verso Logan che annuì.
«Mia figlia si chiamerà Caroline».
L'infermiera scrisse il nome sul braccialetto e lo mise al polso della neonata.
Caroline rimase sbalordita e onorata.
«Chris,perché l'hai fatto?».
«Perché tu,Caroline,mi hai aiutata a portare avanti questa gravidanza,è solo grazie a te se ho avuto il coraggio di parlare con Logan. Tu mi hai insegnato a sognare,sperare e non darmi mai per vinta. Grazie mille amica mia. Spero che mia figlia ti somigli,e che tu possa avere solo il meglio dalla vita,sempre».
Christine tese la bambina a Caroline,che la prese.
Era così piccola,indifesa,e incredibilmente bella.
«Si può? Dov'è la neo-mamma?».
Cameron e Sharon entrarono nella stanza.
Salutarono Logan e Christine,mentre Caroline e Taylor li salutarono con un cenno della mano.
Taylor era visibilmente teso.
Sharon aveva solo un espressione annoiata.
Cameron si avvicinò a Caroline,che aveva la piccola ancora tra le sue braccia;era seduta su una poltrona.
Si inginocchiò accanto a lei e poggiò la testa sul bracciolo per poter vedere meglio la bambina,le accarezzò con cura la testolina.
«Come si chiama?» chiese.
Caroline lo stava guardando,stava ammirando il suo fare quasi paterno. Lui le aveva sempre dato questo senso di protezione,amore incondizionato.
«Si chiama Caroline» gli rispose.
Lui alzò il viso per far sì che i loro occhi si trovassero.
«È un bellissimo nome,per una bimba bellissima».
Lei annuì.
Nella stanza c'era silenzio. Come quando si trattiene il fiato in un film dove sta avvenendo la scena "clue".
«Cameron,hai quindi firmato il contratto,tra quattro giorni parti» disse Logan,rompendo il silenzio.
Caroline si riprese dallo sguardo magnetico che aveva Cameron su di lei.
Quest'ultimo indietreggiò,come se avesse ricevuto uno schiaffo in pieno viso.
Distolse lo sguardo da Caroline che si era come estraniata e fissava il pavimento.
«S-sì,per il film» rispose.
Caroline si alzò e porse la bambina a Christine che la guardò preoccupata.
«Amico,starai via tre anni,poi con le interviste varie per pubblicizzare e tutto il resto passeranno sicuramente quattro anni,lo sai come funziona»continuò Logan.
Caroline si sentì mancare l'aria,afferrò il braccio di Taylor. Quest'ultimo le strinse le mani intorno ai fianchi per sorreggerla.
«Ehm,io e Caroline,dobbiamo proprio andare. Un bacio generale,abbiamo dimenticato che oggi dobbiamo,ehm...andare a prendere una cosa e se non ci sbrighiamo...» disse enfatizzando tutto con dei gesti delle mani«...non potremmo più prendere quella cosa che dobbiamo prendere».
Caroline si portò una mano sul viso,Taylor era davvero un pessimo bugiardo.
Uscirono velocemente dalla stanza sotto lo sguardo stranito di tutti.
Una volta in macchina, Taylor partì senza dire una parola fino a quando non arrivarono sotto l'hotel di Caroline.
«Lo ami ancora?»le domandò cogliendola di sorpresa.
Non gli rispose.
«Bene mi rispondo da solo,sì. Caroline,credevo di farcela,di poter sopportare il tuo amore per lui,ma è troppo. Ti vedo spesso così distante,anche quando ti bacio. Quelle poche volte che ti bacio,perché mi sembri restia ogni volta.Io penso che sia meglio chiuderla qua,mi dispiace. Tu sei completamente innamorata di lui,è questa la verità,e lui lo è di te».
Caroline sospirò.
«Taylor,giuro,io non voglio che tu soffra. Ti voglio molto più che bene,non ti paragono nemmeno a un fratello,sei speciale,davvero...». Taylor la bloccò mettendole una mano davanti alla bocca.
«Ehi,va bene ok? Mi sono messo io in tutto questo casino. Voglio per te solo il meglio. Se avessi bisogno di me,chiamami senza esitare,neanche un attimo».
La strinse forte mentre lei piangeva sulla sua spalla e si aggrappava a lui con tutte le forze.
«Ferisco tutti,e non volevo fare del male proprio a te,perdonami»gli sussurrò.
«Sei la persona più bella che io abbia mai conosciuto,non devo perdonarti niente. Ciao piccola Caroline». Lei si scostò lentamente e aprì la portiera della macchina,scese e chiuse lo sportello.
Si avvicinò al finestrino aperto.
«Taylor,spero che tu possa trovare una ragazza che ti ami quanto meriti,grazie di tutto».
Le sorrise e partì.
Caroline corse in camera sua.
Perché ogni volta che incontrava Cameron succedeva qualcosa di brutto?Perché doveva stare così male?
Sarebbe partito tra quattro giorni per quattro anni. Ogni centimetro della sua testa scoppiava.
Il cellulare squillò,rispose.
"«chi è?»".
"«signorina Hastins?»". La voce era di un uomo.
"«Sì,mi dica»".
"«Sono il notaio della signora Forks. Le devo comunicare che i possedimenti della signora sono intestati a suo nome,lei è la nuova proprietaria del "The Belmount" e l'appartamento che vi è sopra il pub. Domani potrebbe raggiungermi nel mio ufficio? Le darò tutte le informazioni necessarie. Le mando il mio indirizzo via e-mail»".
Dorotha le aveva lasciato tutto?
Quella notizia le portò un sorriso sul volto,quel luogo era significativo per lei,e sapere che adesso era suo la rendeva felice.
"«passerò domani,la ringrazio»".
In questo momento avrebbe tanto voluto chiamare Dorotha,sentire uno dei suoi consigli,non sapeva cosa fare.
Si abbandonò nel suo letto,chiuse gli occhi e si addormentò.
Cameron sarebbe partito e lei non l'avrebbe fermato. Perché,dopo aver chiarito con lui,sapeva che quella era la miglior cosa.
Se l'erano detto...si amavano e lo avrebbero fatto sempre,ma sarebbero andati avanti ognuno con la propria vita.
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