13 - Piuttosto mi raso a zero!
Solito giorno. Solito negozio di musica. Solito scaffale.
La mia routine è più semplice di quello che si possa pensare. Mi alzo, faccio colazione, doccia e mi lavo i denti. Vado a tormentare Alanis e Matt, poi pranzo e vado a Broadway, dove lavoro per una compagnia. Musical insomma. I miei amici del Blockbuster non sanno che la mia non è una semplice compagnia teatrale, come ho detto loro, ma una delle più famose. Non che abbia intenzione di dirglielo. Insomma, mi piacciono proprio perché apprezzano la vera me e non quella sul palco. Li adoro perché quel giorno, quando sono entrata da quella porta più per noia che per comprare effettivamente qualcosa, non mi hanno rivolto sguardi di venerazione o chiesto l'autografo, ma mi hanno trattata come una cliente qualunque. Per questo li amo. Non che ciò importi ai fini della storia, mi andava solo di dirlo a qualcuno.
E adesso sono qui, dopo le prove, in questo negozio di musica che per qualche motivo è aperto fino a tardi, guardando le vecchie glorie. Ecco, ho terminato il mio prologo alla Hope, una cosa che desideravo fare da molto, lo ammetto. Quindi posso dire che il CD che ho in mano non è quello dei Rolling Stones o qualcosa del genere, ma quello degli 1D. Non era ovvio? Ho sofferto così tanto quando si sono sciolti (e dovevo aggiungere la componente disagio). Non che i Rolling Stones non spacchino ancora alla grande.
«Ti piacciono gli One Direction?»
Sobbalzo. Non so perché, ma nelle fanfiction quando qualcuno ti parla all'improvviso devi farlo. È una delle regole e io le rispetto tutte. A volte.
Questo comunque non era previsto. Perché mi stanno parlando? Io ero immersa nelle mie faccende da sono ricca e famosa, ma non è ciò che desidero davvero. Questo dovrebbe essere il mio momento di gloria, perché mi disturbano?
«Scusa?» domando voltando il capo.
Sbatto le palpebre e schiudo le labbra. Perché? Non è così che si fa per allontanare un ragazzo? Nei manga e nei libri funziona. Una cosa del tipo è troppo carina, non riesco a parlarle!
Ehi, se pensate che io sia la solita figa che dice di non esserlo vi sbagliate. Non sono nemmeno come Alanis che sostiene di essere nella media (anche se ha un bel culo). Io sono sexy e lo ammetto, che vi piaccia no.
«Ma si sono sciolti secoli fa!»
Ah, ma il tipo sta ancora blaterando. Non me ne ero accorta. Ha una strana pettinatura. Non mi piacciono i capelli colorati in generale, figuriamoci quelli viola. Fa molto punk, no più Avril Lavigne. Se gli chiedessi di cantare Girlfriend lo farebbe?
Non giudicatemi, tutti hanno i loro stereotipi. Per quanto mi riguarda ragazzi muscolosi e con i piercing (ne ha uno sul labbro) non fanno per me, ma in generale sono sexy. So che a molte ragazze piacciono e io solitamente mi uniformo alla massa, perché detesto spiccare fuori dai musical.
«Ehm... Ok. Senta, io ci devo scrivere le fanfiction su questi testi. Perciò non rompa.»
Spero di essere stata chiara e concisa, anche perché non ho ascoltato una sola parola di quello che ha detto e spero che non mi abbia fatto una domanda.
So quello che state pensado: tu scrivi fanfiction?
La risposta è: certo, io amo sclerare!
Alanis non sa che lo faccio, credo, Matt invece mi ha beccata qualche mese fa, quindi non fa che consigliarmi ragazzi ben piazzati. Devo ammettere che mi è stato d'aiuto.
«Che tono formale per dirmi di andare a quel paese!»
Ma è ancora qui? Di solito i ragazzi scappano appena dico che mi piacciono queste cose. Tipo: sì, sono una di quelle che scrive smut, allora? E loro filano via come il vento.
Mmm... Questa dovrei appuntarmela.
«Si può sapere chi sei?» chiedo, così quando andrò dal mio psicanalista e gli racconterò questa storia assurda saprò fare il suo nome.
«Mi chiamo Wilbur Salvatore.»
Mi prende in giro?
«E sei un vampiro?» scherzo.
«Cosa?»
I suoi occhi scuri sembrano sinceramente straniti, come se stessi parlando arabo anziché inglese.
«The Vampire Diaries.» rispondo. Forse non ha mai visto la serie o letto i libri, ma almeno il nome dovrebbe dirgli qualcosa.
«Lo dici come se dovessi sapere di che diamine stai parlando.»
Cosa. COSA! Lui davvero non ne ha idea? Dove ha vissuto gli ultimi dieci anni? Chiuso in un bunker? D'accordo la serie è terminata da due anni circa, ma mi pare assurdo che la gente se ne sia scordata! Così come Gossip Girl! Perché le persone dimenticano? Perché non se ne parla più? Aspetta! E se facessi il nome di Serena Van De Woodsen lui capirebbe oppure continuerebbe a guardarmi così? E tornando all'argomento principale, almeno ha una vaga idea che il suo cognome sia Salvatore? Voglio dire: SALVATORE!
«Ma in che mondo vivi? È vecchissima.» sbotto.
«Chi?» domanda lui, inclinando la testa come un cucciolo smarrito.
Oh santa rapa! Aiutami tu!
«La serie!» esclamo.
«Serie?» sembra più confuso di prima.
«The Vampire Diaries!»
«C'è un vecchio diario di un vampiro?»
Ma questo è tutto scemo! Oppure mi sta solo prendendo in giro. Certo, è ovvio. Non può non conoscere una cosa che ha fatto innamorare e sclerare milioni di ragazze (me compresa). Eppure i suoi occhi dicono il contrario... Mannaggia!
«Per tutte le Hope...»
«Hope?»
«Senti, carino tu-»
«Beh, grazie. So di essere un gran figo.» si vanta improvvisamente, interrompendomi.
«Non è quello che ho detto.» ribatto, guardandolo male perché ha sovrapposto le sue parole alle mie. Chi si crede di essere?
«Inoltre puzzi di bleah, non potrei mai considerarti figo.»
Non è vero che puzza, ma sto cercando di rendermi insopportabile, così magari se ne va. Inoltre è vero che non lo trovo attraente, anche se la maglietta dei Nirvana che sta indossando è così stretta che mette in risalto i suoi muscoli e ammetto che è ben messo. Comunque è pure a maniche corte. Ma non ha freddo? Chi dovrebbe essere? Jacob Black? Siamo finiti su Twilight?
«Bleah?» fa lui.
«Non lo conosci, signor Commesso? È il nuovo profumo di Moschino.» dico, sapendo perfettamente di non essere simpatica e che non fa ridere.
«Aspetta aspetta! Prima di tutto: odoro come una donna?» chiede.
Ma c'è o ci fa? Davvero non ha capito che era una di quelle battute - volontariamente brutte - che servono per allontanare la gente?
«Odoro... Io avrei detto quantomeno profumo! Ma che problemi hai? Quanto devo insultarti per farmi lasciare in pace?»
Non ce la faccio più. È ufficiale: mi sta facendo impazzire. E sono veramente poche le persone che ci riescono, quindi capite bene quanto la cosa sia incredibile
«I commessi dovrebbero aiutare i clienti, non irritarli.» gli faccio presente.
«Ancora? Io non sono un commesso.» dice.
«Vuoi dire che ti sei vestito così in un negozio di musica perché sì?»
Pensavo che l'avessero obbligato a mettere la maglia di una band. Chiariamoci, prima che qualcuno mi linci, non ascolto i Nirvana, ma so che sono bravi e capisco benissimo quelli che indossano i simboli dei loro idoli, solo che non mi era mai capitato di vedere qualcuno con una maglietta di un cantante (o band in questo caso) che non fosse un commesso in questo negozio di musica. Ne sono sorpresa tutto qui e sono pure consapevole di aver fatto una figuraccia tremenda.
«Mi stai giudicando?»
Ora si mette pure sulla difensiva! Guarda, bello, che sono io quella che è stata fermata da uno sconosciuto che ha vissuto l'ultimo decennio chissà dove, lontano dalle serie tv. Non sono io quella strana!
E poi sembrava che lo stessi giudicando? Non era mia intenzione! Ma a questo punto tanto vale fare la stronza, così che mi lasci finalmente in pace.
«Fin da quando sei entrato nel mio campo visivo, caro.» lo guardo male, almeno così la pianterà di disturbare giovani donzelle in preda all'autocommiserazione.
«Adesso che l'hai capito, vattene.»
«Wow... Non credevo che ti piacesse così tanto ammirarmi.» mormora con voce suadente.
Sbatto le palpebre incredula (per più volte, perché a quanto pare è così che funziona nelle fanfiction). Non è tanto il fatto che mi ha ignorata completamente a impensierirmi, quanto piuttosto ciò che ha appena detto.
«Aspetta cosa?»
Non capisco. Credevo di essermi resa abbastanza odiosa per cacciarlo. O per farmi cacciare. Mi andava bene una delle due. Non era previsto che arrossisse! Perché lo sta facendo? Non ditemi che è timido! Ma un attimo fa era più sfrontato di Christian Grey! Ci mancava solo che mi chiedesse di essere la sua schiava e sarebbe stato lui (senza quell'eleganza però.)
«Hai detto che mi fissi da quando mi hai visto.» gongola.
«Non storpiare le mie parole!»
«Perché no? Sei pure bella.»
«Cos-»
Fantastico! Davvero grandioso! Per quale stracazzo di motivo adesso sono io quella rossa? (Ringrazio la regia per avermi permesso di dire cazzo.)
Ok, basta. Camille, smettila di fare Hope. Quello è il ruolo di Alanis, non il tuo. Tu sei l'amica brava, quella che non le ruba il bad boy a caso e che non si innamora. La ragazza che la sostiene, insomma. Non puoi arrossire. È vietato. VIETATO.
«Che ne dici di dirmi il tuo nome? Io mi sono presentato, a differenza di un certo qualcuno.» ammicca.
Pure l'occhiolino? Ma dove sono finita?
«Sono quella che ti infilerà un CD in bocca se non la smetti.»
Perché mi è appena tornata in mente Alanis? Ho detto CD, mica mutande!
«Non sono molto pratico di sadomaso, ma potrei impegnarmi padrona.»
Bene, adesso al signor Finezza manca solo l'eleganza e poi possiamo andare a scrivere Cinquanta Sfumature di Trash.
E ciò mi porta a fare la seguente affermazione: «OMG!»
«Hai detto davvero OMG?» mi domanda divertito.
«Oddio, sei incredibile! E pensare che mi sono avvicinato solo per proporti una sveltina.»
«Molestatore del cazzo.» lo insulto. Non sto facendo altro, credetemi. Sono sulle mie da quando è arrivato, con il CD che volevo tra le mani e un'espressione truce in volto. Eppure lui sorride, ci rendiamo conto?
«E con questa credo di amarti.»
Ora stiamo esagerando! Cosa diavolo vuole da me?
«Che schifo.» dico disgustata e se fossi una bad girl doc probabilmente avrei sputato a terra. Però ho rispetto verso gli altri e dignità, quindi non lo faccio. Invece mi volto e muovo tre passi per andarmene – la precisione è importante – ma sento che Wilbur fa lo stesso.
«Chi ti ha detto che puoi seguirmi?» domando, andando verso la cassa.
«Un cane segue sempre la sua padrona.» ribatte lui.
«Se non fossi un'animalista ti prenderei a bastonate, chihuahua.» digrino i denti.
Se non avessi le mani occupate – sto tenendo il CD con entrambe per resistere all'impulso di colpirlo dove gli fa più male – avrei anche stretto i pugni. Nelle fanfiction questo ti fa diventare incredibilmente attraente. Non capisco perché, ma si accetta tutto.
«Chih-» ride.
«Ma li hai visti questi?» domanda poi e scommetto che sta mostrando gli addominali, come fanno certe persone su Instagram.
«Orribili.» rispondo scuotendo la testa, senza nemmeno voltarmi a guardarlo.
«Fammi indovinare, il tuo ideale sono i ragazzi con tanta materia grigia e poca massa muscolare?»
Ma non fa altro che prendersi gioco di me?
«Gli sfigati insomma.»
Da che pulpito.
«No, sono le donne.» rispondo. Non è che sia proprio una bugia, ma non è nemmeno la verità al cento percento.
«Sei lesbica?»
Ma gli affari suoi?
«Qualche problema?»
«Non emani un'aura da mi piace la vagina.»
Da quando esiste una cosa del genere? E poi lui non sa nemmeno chi sono i fratelli Salvatore, ma sostiene che esistano le aure da mi piace la patata? Lui non ha idea di come siano le persone veramente sexy se non li ha mai visti! Non può uscirsene con cose del genere. E fancu- Cosa? Perché questo no, regia? Ritorniamo family friendly? E perché? Va bene... E fa niente se sembro superficiale o altro! Io sono così. Non sono io quella fuori dal mondo che dice cose assurde.
Comunque sì, la cosa di The Vampire Diaries me la sono legata al dito.
«Come?»
«Beh, io me ne intendo di queste cose, visto che a me piace.» dichiara. Wow, che coraggio!
«Intendo la vagina.»
Ma dai? Sul serio?
«Non l'avevo capito. Ma chi sei? Un morto di fi-» mi fermo.
Questo mi ricorda...
Nel mondo di fanfictionland in un bel giorno di sole, un pervertito disturba una brava ragazza, delusa dalla vita, e la prende in giro. La povera Hope cerca di allontanarlo, ma non ha abbastanza neuroni per farlo, poveretta. Allora lui se ne approfitta e...
«Che hai?» mi chiede lui.
«Ti sei fermata di colpo. Stai bene?»
«Questa conversazione... La protagonista mente per levarselo dai piedi, ma lui la prende e la bacia e lei cambia idea... No!»
Mi porto le mani alla testa, sono certa che fra poco mi farà un male cane.
«Non credo di capire... Vuoi che ti baci? E poi stavi mentendo?»
Perché non capisce che mi deve lasciare sola?
«Non del tutto. Sono bisex.» mi difendo e non so nemmeno io perché gli sto dicendo la verità.
Se c'è una qualche scrittrice pazza che manovra la mia vita, deve sapere che questa gliela farò pagare, fosse l'ultima cosa che faccio! Anche se se fossi in una fanfiction non sarei viva, di conseguenza sarei immortale. Non ci sarebbero ultime volte. C'è da riflettere su questo.
«Quindi ti piacciono tutti?»
Bene, questo è troppo.
«No, tu non mi piaci per esempio.»
Perché la gente ignorante fraintende sempre e crede solo quello che vuole?
«Dio, ma ti senti?»
Seriamente, perché devo vivere in un mondo pieno di persone del genere?
«Per te è come se, visto che mi piace il pane, prendessi dieci panini e li mangiassi tutti solo perché è pane, vero?» mi giro e gli punto un dito contro, avanzando mentre lui indietreggia.
«Non era quello che intendevo...»
«Certo... Senti, lasciami in pace e basta.»
Sto sclerando contro uno sconosciuto in uno dei miei negozi preferiti: mi sento davvero in una fanfiction! Sono così fiera di me adesso.
«Non posso.»
«Perché? Sei un piaga divina?» mi lamento.
«È che mi piaci. Fisicamente, intendo.» e arrossisce.
Ma è possibile una cosa del genere?
«Eh?»
Che volete? È la reazione più naturale d questo mondo. Cos'altro dovrei rispondere a un tipo del genere?
«Sei sexy e accattivante.»
Ma quanti complimenti per una ragazza che non ti ha mai visto prima e di cui non sai manco il nome!
«Ho una voglia matta di picchiarti.» ammetto.
«Prima però volevi baciarmi.» mi fa notare.
«Lo sapevo, alla fine si riduce tutto al sadomaso.» si lecca le labbra.
Perché hanno tutti questo vizio? No, la vera domanda è: ma è un esperto del settore? Insiste così tanto che mi pare uno di quelli che vendono prodotti porta a porta. Solo che loro fanno un lavoro onesto, mentre lui è solo un porco. Ma poi ve lo immaginate? Cerco padrona disperatamente! È inclusa una prova gratuita! Testatemi e non ve ne pentirete!
«Parlavo delle fanfiction!»
«Fanfiction?» sbuffa.
«Continui a nominarle, ma di che parli?»
«Ok, adesso basta.»
«Ti giuro che è stato un incubo!» questa è stata la conclusione di Camille quando ha finito di raccontare tutto ciò che è successo ieri pomeriggio. E per quanto mi riguarda ha ragione. Che tipo!
«Poi sono scappata a gambe levate! Ho dovuto pure lasciare il CD!»
«Era carino almeno?» Matt, come sempre, non prende niente e nessuno sul serio. È incredibile la spensieratezza di questo ragazzo. Sul serio, dovrebbe avere una sorta di record mondiale. Non so, tipo: il tizio più ottimista del mondo o qualcosa del genere.
«Nella media, ma muscoloso.» risponde Camille.
Perché questi due si danno sempre corda a vicenda?
«Povera cara.» ribatte lui.
«Nella media non va bene.»
Ci tiene proprio a rimarcarlo ogni volta, eh?
«Ragazzi potreste smetterla? A volte sembrate un disco rotto e-» sento il rumore della porta che si apre, quindi mi fermo per accogliere i clienti appena entrati.
«Buongiorno, come possiamo aiutarvi?»
«Hai ragione la commessa è proprio sexy!»
Grandioso! Cinque ragazzi e il primo commento che sento è così fuoriluogo (oltre che idiota). Non mi soffermo nemmeno a guardarli, per quanto mi riguarda qualcuno che si presenta in questo modo dovrebbe essere pestato a sangue. Da me. Per essere precisi.
«Come prego?» domando, irritata da un simile atteggiamento.
«Ma non come la ragazza di ieri. Vi giuro che era molto più sexy. Sapete tipo...» Bene mi ignorano pure. Che massa di imbecilli!
«Tipo lei!» indica Camille improvvisamente. Aspetta un attimo... Ora che la guardo pare furiosa. Non l'ho mai vista così. È un allarme rosso?
«Oh, ma aspetta sei tu!» esclama meravigliato, avvicinandosi.
Il ragazzo strabuzza gli occhi e sorride, mostrando due file dritte di denti bianchissimi e splendenti, come se fosse sinceramente felice della situazione. Lo osservo per un secondo. Coincide perfettamente con la descrizione che Camille mi ha fornito, quindi deve essere davvero Wilbur. Solo che... Quella che sta indossando è una felpa della New York University? Altro che stupido! Questo tipo frequenta un'università prestigiosissima!
«Ancora tu? Dio, mi prendi in giro?» sbotta la mia amica.
«Già, altro che media! Questo è un otto!» urla Matt, osservandolo con occhi fuori dalle orbite.
«Due punti glieli levo per l'intelligenza.» annuncia come se fosse un professionista. Ma non si è accorto della felpa? Magari è un idiota con le ragazze, ma di certo non è stupido!
«E poi devo darti qualche consiglio su come giudicare i ragazzi, Camille. Hai sbagliato tutto.»
Proprio tu lo dici?
«Ehi, io sono un dieci!» si intromette quello che a quanto pare è Wilbur.
«Vero, Camille?» ghigna poi, rivolto alla mia amica.
Giusto, lei non gli aveva detto il suo nome! Matt, sei un disastro!
«Sì su cento.» ribatte Cam.
«Non sembri lavorare qui. Mi segui? Ah, scommetto che è perché vuoi quel bacio!» la punzecchia.
Siamo all'asilo?
«Piuttosto mi raso a zero!»
Cavolo... Deve essere nera di rabbia per arrivare a tanto.
«Saresti comunque sexy.»
Perché ho la sensazione che si sia appena aggiunto un altro idiota non invitato alla mia vita?
O meglio, a quella di Camille?
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