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Definire un personaggio

Bene, hai un'idea, un messaggio e la storia aspetta di essere scritta, ma...

Prima devi conoscere i personaggi, partendo dal protagonista ed eventuali comprimari, seguiti dai secondari e le comparse. Dovranno diventare tuo padre/madre/fratello/sorella/marito/moglie/amante/bbf e co. Cosa vuol dire? Che li devi conoscere! Devi conoscere la loro storia fino alla comparsa nelle vicende che stai narrando. Noi siamo il frutto delle nostre esperienze, scelte e attitudini, lo stesso vale per i personaggi.

Come si costruisce un personaggio?

Ci sono approcci diversi, tuttavia, quello che trovo più completo ed equilibrato deriva dai giochi di ruolo e dalla costruzione della scheda pg. Questo perché troppo spesso ci si scorda che ogni persona ha pregi e difetti, da cui derivano inevitabilmente bonus e malus, oltre al fatto che le caratteristiche fisiche influenzano le azioni e, spesso, anche dinamiche psico-emotive.
Lo so, stai pensando che parlo troppo e, invece, devo venire al punto... Impaziente! (ndr. Il bue che dà del cornuto all'asino)

1. Carta d'identità. Definisci i dati essenziali e basilari del tuo personaggio: nome, età (magari anche la data di nascita), dati fisici (altezza, peso, capelli, occhi) ed eventuali segni particolari (tatuaggi, piercing, voglie, ecc.).

2. Attributi fisici e sociali. No, non sono impazzita, ma questo ti aiuterà a essere coerente nella storia, poiché lasciarsi andare e ritrovarsi con la solita - e triste - Mary Sue è un attimo. Non ti dico di assegnare a ciascun valore un punteggio da 1 a 10 (dove 5/6 sono da considerarsi la base umana) come in un GdR (Gioco di Ruolo), ma di avere un'idea sensata della fascia in cui il personaggio si colloca.

Di media gli attributi fisici (forza, destrezza, costituzione) e quelli sociali (intelligenza, carisma, perspicacia) hanno una quantità di punti totali da suddividere tra essi, che non consente di portarli fin da principio al massimo livello. Ciò permette di creare personaggi sbilanciati o equilibrati. Questo lo possiamo fare anche in un romanzo, anzi, dobbiamo farlo!

Un personaggio sbilanciato, all'inizio della storia sarà in modo inequivocabile puntato sui suoi punti di forza e il cambiamento nella sua normalità andrà a toccare proprio quell'ambito. Il conflitto lo condurrà a comprendere i suoi deficit e a sopperire in qualche modo alle mancanze, al fine di raggiungere il successo. Un classico esempio potrebbe essere un personaggio prettamente fisico, come spesso sono i bad-boy; forte, muscoloso, temprati dalla vita dura, atletici... Ok, ma se spariamo a 10 tutto, poi non lo possiamo volere anche carismatico, intelligente e perspicace! Avanti, siamo onesti, neppure gli dei vengono descritti con una perfezione a questi livelli. Diamo equilibrio a questo poveretto, ricordiamoci che se madre natura l'ha ben dotato, un po' di fatica la dovrà comunque fare per riuscire al meglio, che qualche difettuccio fisico può essere apprezzato o ignorato, rendendolo un po' più umano e permettendogli di motivare un po' più di cervello. Ricordati, inoltre, che essere bello non vuol dire essere carismatico, che il fascino vero si respira da dettagli impalpabili.

3. Pregi e difetti. No, avere un brufolo durante il ciclo non è da considerarsi un difetto, mentre lo è essere affetto da una fastidiosa acne. Il fatto che non ti piacciono i clown non è un difetto in sé, ma potrebbe diventarlo dandoti un malus se hai sviluppato una fobia vera e propria (prima di fare certe scelte, però, devi documentarti molto bene dal punto medico e psicologico, onde evitare di scrivere cavolate, come parlare di bipolarismo senza conoscere questa patologia psichiatrica solo per scusare atti di violenza insensata).

I pregi e i difetti forniscono dei bonus e dei malus a seconda delle situazioni in cui il personaggio si trova. Se, ad esempio, egli ha una buona dialettica ed è di norma molto loquace, potrà essere avvantaggiato nel tentare di convincere qualcuno, sfoggiando una certa diplomazia nelle trattative. Tuttavia, se per natura è un tipo poco paziente, si potrebbe rivelare un malus, giacché potrebbe lasciarsi andare a improperi o a rivelare più del dovuto a causa della tensione. Tra i pregi e i difetti, di solito inserisco anche un vizio e una virtù, per renderli più completi.

4. Morale ed etica. Insomma, non siamo tutti uguali, non abbiamo tutti la stessa morale, eppure è lei, insieme all'etica che decidiamo di seguire, a guidare spesso le nostre scelte. Questo vale anche per i nostri personaggi: dagli una morale, un'etica, degli ideali, delle cose in cui credere... Poi sii sadico e mettili alla prova, perché non sempre siamo fedeli a noi stessi, né ci conosciamo davvero e, talvolta, perdiamo le nostre prove (Anakin cede al lato oscuro perdendo la sua prova, che invece Luke supera, dopo varie peripezie. Star wars docet!).

5. Background. Non giriamoci intorno, te l'ho detto all'inizio: devi conoscere la vita del personaggio, i punti salienti, gli eventi che lo hanno segnato in qualche modo, plasmato, forgiato, cambiato. Lui è ciò che ha vissuto e questo gli conferisce una voce unica (o tale dovrebbe essere, se hai lavorato bene).

N.B.: i tic nervosi sono caratterizzanti, ma vanno inseriti e dosati, non se ne deve abusare. Soprattutto, se è un tic nervoso non lo puoi far fare a tutti! Se il tuo bad-boy si passa la mano tra i capelli quando è nervoso (sì, è un tic e non capisco perché spopoli nelle fanfiction) NON puoi far fare la stessa cosa a tutti gli esponenti maschili della storia, perché è ridicolo, oltre che insensato. Stessa cosa vale per il mordersi il labbro, grattarsi la nuca, ecc.

Rendi ogni personaggio unico, perché possono esserci i sosia a livello fisico, ma se gli dai davvero vita, si distinguerà sempre la sua voce.

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