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Noi due- 12

POVS ANGELINA

Le sue labbra sul mio collo mi causano una scossa elettrica potentissima in tutto il corpo, chiudo gli occhi per afferrare questo momento. Da quanto tempo non mi sentivo così? Che non provavo un sentimento del genere? Non ne ho idea.

Il mio corpo vuole di più, io voglio di più e per la prima volta trovo il coraggio di fare la prima mossa. Con le mani che tremano mi insinuo sotto la sua felpa e sento il caldo contatto della sua pelle, disegno piccoli cerchi sulla sua schiena con la punta delle dita.

Si scosta dal mio collo per guardarmi e mi sciolgo sotto quello sguardo, dentro quei due occhi neri che mi attirano come una calamita. È riuscito a toccare la mia anima, ha marchiato il mio cuore in maniera indelebile.

Gli sfilo la felpa: Mio dio! Ha un fisico stupendo! Tonico, ma non troppo muscoloso. Sembra un dio greco. Mi mordo il labbro inferiore davanti a cotanta bellezza.

Le nostre labbra si uniscono di nuovo, l'uno in cerca dell'altro, mentre passo una mano tra i suoi meravigliosi capelli. Mi morde con dolcezza il labbro inferiore, quasi a imitare il gesto che ho fatto poco fa, mentre ho il cuore che va a mille, più veloce di una Ferrari in pista e il mio corpo freme di desiderio.

Stavolta è lui a sfilarmi la felpa, con un gesto delicato e poi mi toglie pure la maglietta di cotone che porto sotto, mentre la temperatura si alza ulteriormente. Mi appoggio con la schiena sul divano, Andrea mi lascia una piccola scia di baci che parte da sotto la gola e arriva fino alla pancia. Un brivido percorre tutto il mio copro, dopo che mi sfila i leggings.

Si lecca le labbra e io mi sento Afrodite, mentre il mio cervello è andato completamente in tilt. Nessuno mi aveva mai guardata così, io e Federico siamo stati a letto insieme varie volte, ma non vedevo questo sguardo di desiderio, d'amore.

Solo in questo momento mi rendo conto di dove siamo, la mia voce è roca quando parlo

"Amore non voglio rovinare questo momento, ma sarebbe giusto spostarci. Il divano è di Madda e non voglio rischiare il linciaggio".

Mi prende tra le sue braccia e ci spostiamo nella mia camera, respiro il suo profumo intenso. Mi adagia sul letto, sfiora il pizzo del mio reggiseno e sento un'altra scossa elettrica. Finiamo di spogliarci. Bacia ogni centimetro del mio corpo, venerandolo e mi lascio andare alle sensazioni più belle. I mie capezzoli si induriscono a contatto con le sue mani, mentre un calore avvolge il mio basso ventre. Mi bacia prima un seno e poi l'altro, strappandomi piccoli gemiti di piacere. Lo afferro per le spalle, strusciandomi contro di lui per placare il fuoco che sento dentro, che rischia di incendiarmi l'anima.  

Con un'audacia mai avuta prima, infilo una mano tra di noi, per accarezzargli il pene, mandandolo in piena estasi. Mi diverto a torturarlo, mentre spezza i gemiti nel mio collo. 

Ci stiamo prendendo tutto il tempo per esplorarci, memorizzando ogni cosa che ci reca piacere. Quando smetto di torturarlo, lui mi allarga le gambe e le sue carezze partono dall'interno coscia, fino ad arrivare alla mia intimità, completamente bagnata. Con le mani afferro la trapunta del letto e chiudo gli occhi, in contemporanea alzo il bacino, come a chiedere di più.

Tutti i miei nervi sono in allerta, mentre la ragione ha ceduto ormai il passo all'istinto. Smette di accarezzarmi e recupera dai pantaloni che giacciono a terra un preservativo. 

"Non sai quanto ti voglio Angi" mi mormora all'orecchio, per poi scivolare dentro di me e creare l'unione perfetta tra i nostri corpi.

Ci muoviamo all'unisono, come dentro una danza lenta e passionale, dove a farla da padrone sono i battiti dei nostri cuori e i respiri che si uniscono, fino a raggiungere il culmine del piacere e perdermi completamente per lui.


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Apro gli occhi mentre una tenue luce filtra dalla finestra, capisco che è mattina. Un profumo famigliare invade le mie narici. Andrea sta ancora dormendo, ha un braccio allungato sulla mia schiena.

Realizzo di aver fatto l'amore con lui e non mi sembra ancora vero, eppure è successo.

Allungo una mano verso il comodino e cerco a tentoni il telefono per vedere l'ora, ma non c'è traccia di esso. L'ho lasciato in borsa ieri sera.

Decido di fregarmene e mi riaccoccolo un altro po' a letto, godendomi il contatto con il mio ragazzo. Wow, Andrea è diventato davvero il mio ragazzo, colui che all'inizio consideravo solo un amico. Sorrido al pensiero e mi godo il contatto con l'unica persona che mi fa stare bene, stando pelle contro pelle.

Quando Andrea si sveglia ci scambiamo un bacio a fior di labbra: mi sento come se fossi nel mio Eden privato, mentre ricordi della notte appena trascorsa riaffiorano nella mia mente.

Starei ancora a letto con lui, ma i morsi della fame mi ricordano che ieri sera ho consumato una misera cena fatta solo di qualche pezzo di formaggio e affettato. Mi alzo contro voglia e vado i bagno per una rapida doccia, lasciando Andrea seduto sul bordo del letto.

Quando rientro in camera indosso solo l'intimo, passo davanti allo specchio e mi blocco. Come sempre è il mio tallone d'Achille.

Andrea si alza e mi cinge per i fianchi, vedo la sua immagine riflessa allo specchio: anche con i capelli in disordine è sexy da morire. non c'è traccia delle occhiaie che solitamente solcano il suo viso, come se avesse riposato per la prima volta bene da tantissimo tempo.

Abbasso il viso, sentendomi strana, ma Andrea mi solleva il mento facendo in modo che guardi la mia immagine riflessa

"Angelina se potessi ti presterei i miei occhi, per farti vedere quanto sei bella, non solo fuori, ma anche dentro. È la prima volta che conosco una ragazza con gli occhi color caramello, così intensi che mi basta solo uno sguardo per poterti capire. Hai dei capelli morbidi come la seta che sembrano baciati da sole, incorniciano il tuo viso rotondo, dai lineamenti dolci. Il tuo corpo non sarà formoso, ma lo trovo perfetto. In più hai un'anima rara, sei tanto dolce e pura. Vorrei solo che tu riuscissi a vederti per come ti vedo io".

Mi posa le labbra sul collo, chiudo gli occhi e mi lascio cullare dalle sensazioni. Ha detto delle parole bellissime, nessuno mi ha mai fatta sentire così: bella e desiderabile.

Andrea è un ragazzo tanto dolce, mi sento fortunata ad averlo nella mia vita. Si scosta dal mio collo, mi giro a guardarlo. I suoi occhi parlano per lui, ci leggo amore.

Avevo chiuso il mio cuore, ma con lui non ho paura. Sento di amarlo ed è una dolce sensazione che mi riempie dentro. Mi allungo per baciargli una guancia.

"Nessuno mi aveva mai detto ciò" dico quasi in un sussurro appena percettibile.

"Perché nessuno ti ha mai saputo apprezzare per quella che sei". Mi dice dolcemente.

Lo seguo in sala, dopo aver recuperato il telefono dalla borsa. Sono quasi le 10 del mattino, mi siedo sulla sedia, per poi rendermi conto che non c'è Maddalena.

"Madda è per caso rimasta alla villa a dormire?"

Andrea sta preparando il cappuccino per me e un caffè per sé, dalle sue movenze si intuisce che in passato abbia lavorato come barista, nei vari lavoretti che ha svolto.

"Madda ha passato la notte a casa di Diego. Nella villa sono rimasti solo Mario, Mirko e Matteo". Risponde senza mai togliere gli occhi di dosso dalla caffettiera.

Ora c'è anche il discorso "Diego" da affrontare: già non era entusiasta del fatto che uscivo con Gionatan, non so cosa potrebbe pensare di me e Andrea, soprattutto se sapesse che abbiamo fatto sesso. 

Mi prendo dalla mensola un pacco di biscotti, leggo sulla confezione "Macine Mulino Bianco". Ottima scelta.

Andrea mi porta il cappuccino e si siede di fronte a me,  osserva che divoro i biscotti.

"Non ho praticamente cenato ieri sera" mi giustifico, stringendomi nelle spalle.

Non ribatte, anche se non pare felice di sapermi a stomaco vuoto. Ma d'altronde la cena è andata a ramengo.

Mi frega due biscotti, facendomi indignare per finta. Ci stuzzichiamo un po', ma non posso che chiedermi come dire queste cose a mio cugino, senza che vada nei matti.

 Come se mi leggesse nel pensiero Andrea dice "Diego sa tutto: ieri sera quando mi hai chiamato gli ho spiegato i miei sentimenti per te. Ha capito che è giusto che tu vada avanti e sinceramente preferisce saperti insieme a me, piuttosto che con uno sconosciuto".

Mi sento più leggera a questa notizia, quindi finisco il mio cappuccino. Tutti i tasselli stanno andando al loro posto: sono venuta qui a Milano per poter ricominciare a vivere, ho trovato una buona amica su cui poter contare, sto frequentando l'università che avevo sempre sognato. Infine ho trovato anche l'amore.

Vado a lavare le tazze, consapevole che la mia vita sia completamente cambiata in soli due mesi.

Le asciugo con un canovaccio e le ripongo nella credenza. Quando torno in salotto, scambio una serie di baci e tenerezze con Andrea. Non riesco a smettere di baciarlo, troppo potente è l'attrazione che provo nei suoi confronti. Schiudo le labbra e lascio che le nostre lingue si sfiorino, che le nostre anime si tocchino, assaporando questo bacio intenso e passionale.

La serratura che scatta mi fa ripiombare alla realtà: Maddalena fa il suo ingresso e, trovandoci avvinghiati, mostra un leggero sorriso.

Andrea si congeda da noi con una scusa, intuisce che abbia voglia di rimanere da sola con la mia amica. Mi stampa un bacio in fronte e se ne va.

Vado a prendere una bottiglia d'acqua dalla dispensa, la svito e riempio due bicchieri. Porgo a Maddalena il suo, mentre io mi disseto in un batter d'occhio.

"Allora come è andata la festa?" Poso il bicchiere al centro del tavolo e aspetto una risposta.

"È stata molto bella: abbiamo mangiato pizza. Quando Andrea si è congedato abbiamo iniziato a giocare a obbligo o verità: chi sceglieva l'obbligo doveva bersi uno shottino di Rum. Inutile dirti che abbiamo bevuto tutti tranne Diego. Matteo si è messo a improvvisare rime in freestyle e poco dopo si sono uniti anche gli altri, hanno fatto una specie di gara tra di loro". Spiega la mia coinquilina.

Posa a sua volta il bicchiere e mi scruta in viso con fare eloquente.

"Deduco che anche per te è stata una serata interessante, hai l'aria di chi ha fatto il miglior sesso della sua vita". Sentenzia senza troppi giri di parole.

Mi sento arrossire fino alla punta dei capelli e sgrano gli occhi "Madda" Squittisco imbarazzata.

Scoppia in una risata fragorosa, mentre io mi sento come un pomodoro maturo.

"Che c'è? Anche io con Diego posso dire di fare il miglior sesso della mia vita e sono seria".

Copro la faccia con le mani, letteralmente in imbarazzo. Sto decisamente prendendo fuoco.

"Senti non mi interessa sapere cosa combini a letto con mio cugino, quindi evita". La mia voce risulta piuttosto imbarazzata, mentre cerco di cancellare dalla mia mente l'immagine di mio cugino con la mia amica, nelle posizioni più strane.

Questa ragazza mi sorprende ogni giorno di più, però è bello avere un'amica con cui parlare e condividere anche questi momenti. Era tanto tempo che non mi sentivo una normale ragazza che vive la sua età con leggerezza e spensieratezza.

Maddalena vuole che le racconti cosa è successo ieri sera e così le faccio il resoconto, mi ascolta senza battere ciglio mentre le racconto dell'uscita disastrosa con Gionatan, di Andrea che è venuto a prendermi, e tutto il resto.

Maddalena a fine racconto si sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Sono contenta che finalmente abbiate trovato il coraggio di esprimere i vostri sentimenti: Mi ero resa conto che provava qualcosa per te dal modo in cui ti guardava, anzi lo avevano capito anche gli altri del gruppo, tranne Diego. Lui quando si parla di te si comporta da cavernicolo, ma gli ho fatto capire che hai bisogno di vivere la tua vita e che non tutti i ragazzi sono come quel deficiente".

Mi si riempie il cuore di felicità: Maddalena ha espresso delle parole tanto belle per me, anche se ci conosciamo da soli due mesi.

La stringo in un abbraccio, non ci sono parole sufficienti ad esprimere il mio stato d'animo, se non con questo gesto. 

"Comunque si; io e Andrea siamo stati a letto insieme". Ammetto infine " Ma i dettagli restano privati" la ammonisco, alzando un dito davanti alla sua faccia.

 Mi strizza l'occhio "Ricevuto".


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