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Amore sbagliato- 6

POVS Angelina

" So che devo fuggire da Federico, sta perderndo il controllo, non lo avevo mai visto cosí arrabiato, mi ha addirittura tirato uno schiaffo. Cerco di fuggire fuori da casa sua, ma inciampo nel tappeto e cado sulle ginocchia. Dovrei rialzarmi il prima possibile, ma vengo colpita con qualcosa alla schiena, una cintura. Perché Fede sta facendo cosí? Urla dicendo che dovevo farmi gli interessi miei prima quando l'ho visto baciarsi con quella ragazza, invece mi sono intromessa.
Lo imploro di smetterla, ma lui continua. Trattengo le lacrime e prego che tutto ciò finisca.
Non so quanto tempo passa, ma alla fine Fede la smette e fugge fuori.
Conto mentalmente e vedendo che non rientra mi alzo a fatica, tremando tutta e a fatica prendo il telefono".

Mi sveglio in un bagno di sudore: ho di nuovo sognato quel maledetto giorno.
Sento le guancie bagnate e so di aver pianto, quando finirà tutto ciò?

Poso i piedi sul pavimento e mi alzo dal letto, senza fare troppo rumore esco dalla stanza e mi diriggo in cucina, metto sul gas dell'acqua e mentre aspetto che bollisca mi do una rinfrescata sotto il lavabo.

Sento dei passi alle mie spalle, mi volto e vedo Madda, gli occhi impastati dal sonno. Mi spiace averla svegliata.

"Scusa Madda".

"E di che? Piuttosto come stai?"

"Ho sognato ancora quel giorno maledetto".

Ho parlato a Madda di Federico, sa tutto.

Lei posa la mano sul mio braccio, un gesto di solidarietà.

"Nessuno merita di passare quello che hai subito".

Annuisco, ha pienamente ragione.

Metto su il filtro della tisana e tiro fuori due tazze, non so che ora siano, forse le 4 del mattino.
Verso il liquido nelle tazze e andiamo a sederci sulle sedie.
L'odore della melissa impregna le mie narici, mi concedo un lungo sorso, cercando di rilassarmi. Madda mi osserva in silenzio senza proferire parola, nonostante l'aria assonnata decide di farmi compagnia.
Sono contenta di averla come amica.

"Ti capitano cosí spesso?" Chiede con voce impastata.

"Rispetto a prima capitano meno gli incubi, ma ogni volta é la stessa storia. Ho anche sofferto di attacchi di panico dopo quello che Fede mi ha fatto".

"Dio mio! Povera ragazza".

Scuoto la testa, ormai ci convivo, non posso farci niente.

Finiamo di bere le tisane in silenzio, poi torniamo nelle nostre rispettive camere.

Mi siedo al centro del letto, la stanza é illuminata solo dalla fioca luce della lampada sul comodino.
Sarà difficile riprendere sonno, mi decido di prendere un libro e leggere qualche pagina, magari mi aiuterà.

Sto leggendo Il Ritratto di Dorian Gray, mi piace un sacco come romanzo, lo trovo incredibilmente attuale per le tematiche.
I miei occhi scorrono sul testo, imprimo nel cervello parola dopo parola, sfioro la carta per girare le pagine, tutto ciò mi da una sensazione di benessere.
Leggo finché sento gli occhi farsi pesanti, cosi appoggio il libro sul comodino, spengo la luce e torno a dormire.

:::::::::::::::::::::::::::::::::

Sono seduta sul letto di Andrea, con le gambe incrociate e la schiena dritta.
Lui sta sul bordo del letto e suona la chitarra. I capelli scuri gli cadono sul davanti, regalandogli un'aria sbarazzina.
Accompagna la chitarra cantando e devo ammettere che ha una voce piacevolissima, starei ad ascoltarlo per ore, senza annoiarmi mai.

Cambio posizione e attiro le ginocchia al petto, per poi abbracciarle. Nello stesso istante finisce la canzone e Andrea mi scruta.

"É davvero molto bella come canzone".

"Grazie".

Mi fa un grande sorriso e come capita ogni volta ha gli occhi che brillano.

É da tanto tempo che non andavo piú a casa di un ragazzo, pensavo di sentirmi a disagio, invece ho scoperto che non é cosí. Poi insomma siamo amici, non ci deve essereci imbarazzo tra noi, visto che non stiamo facendo niente di male.

Madda mi ha portato qui, poi é andata al corso di Pole Dance. Ma ci raggiungerà dopo la lezione insieme agli altri.
Sono rientrati anche gli amici di mio cugino e faremo una serata in compagnia.

Andrea si alza per posare la chitarra, dopodiché si siede vicino a me e racconta un altro po' di sé

" Sai l'ultima relazione che ho avuto non é andata esattamente come mi immaginavo".

Prende un sospiro e continua

" Si chiamava Cecilia, la conobbi per caso quando ancora non ero famoso. Mi piacque per la sua bellezza e per la forza del suo carattere. Eravamo gli opposti, come il giorno e la notte, eppure mi innamorai di lei. Abbiamo vissuto dei bei momenti, solo che nell'ultimo periodo ci scontravamo sempre. Intanto lei non accettava che volessi fare il cantante, diceva che era una perdita di tempo. In secondo luogo non ha mai accettato le mie amicizie, tanto che un giorno mi chiese di scegliere tra lei e i miei amici.
Cosa che non feci, ma Cecilia si studiò un piano tanto contorto per farmi litigare con loro. Di punto in bianco si mise di nascosto a sedurre Matteo, convita che lui avrebbe ceduto, per poi sbandierare il tradimento. Ma Matteo é sempre stato un ragazzo onesto e mi raccontó tutto.
La nosta storia finí dopo nove mesi".

Merda! Mi dispiace un sacco, ecco perché ha smesso di credere nelle relazioni.

"Mi dispiace, so cosa vuol dire. Cioé non mi é sucessa la stessa cosa, ma comunque il ragazzo che amavo si rivelò una persona orribile, che aveva finto tutto il tempo".

Per non parlare del fatto che mi scattò foto nuda a mia insaputa, per poi pubblicarle su siti porno, o che quando litigammo per questa cosa mi picchiò.
Ma questo ancora non me lo sento di dirglielo.

"Lo immaginavo che avessi sofferto per amore. Hai lo sguardo velato sempre di tristezza, mi sentivo che doveva esserci dell'altro oltre alla morte di tuo padre".

Annuisco. Scusami Andrea se non ti dico tutto, ma un giorno lo farò, promessa da amica.

" Ti é mai capitato di sentirti inadeguato? Come se le cose che fai fossero fuori luogo? Io mi sono sentita cosí. E non mi sento neanche bella, mi guardo allo specchio e mi vedo strana".

Andrea si sporge verso di me e mi accarezza una guancia, sento che arrosisco di botto

"Non devi mai sentirti cosí. Non sei inadeguata o altro. Sei meravigliosa per quello che sei".

Mi posa una mano sul ginocchio e a quel contatto provo un brivido lungo tutto il corpo. Ma che succede??
Sento la bocca secca, non so che mi prende.
Nessuno aveva mai detto una cosa cosí, Andrea é tanto dolce. Con lui sto bene, non potrei chiedere amico migliore.

Toglie la mano dal mio ginocchio e si alza dal letto, lo seguo a ruota nella sala.
Mentre preprara un caffé per sé e un cappuccino per me ne aprofitto per guardare fuori dalla finestra.

Il sole sta volgendo al tramonto, lasciando nel cielo un gioco di colori e sfumature uniche. Mi mette di buon umore, ora é proprio sparito il malumore che mi ha accompagnato per una buona parte della giornata.

Mi sono truccata con del fondotinta, del correttore e un filo di matita sotto gli occhi, per coprire le occhiaie da panda.

Andrea mi serve il cappuccino bello schiumoso, usa la macchinetta della Nespresso e sembra quasi di essere al Bar.
Prendo il cucchiaino e dopo aver zuccherato tiro su la schiuma, mi piace farlo. Ho tutte le mie manie strane, sono fatta cosí.
Bevo poi il cappuccino lasciando che l'aroma del caffé diventi un tutt'uno con il mio corpo, godendomi goccia dopo goccia.

Con ancora la tazza in mano mi sento osservare e il mio sguardo si incrocia con quello di Andrea, lui non dice niente, si limita a guardarmi in silenzio.
Temo di avere qualcosa fuori posto, o di essermi sporcata con la schiuma. Spero proprio di no!
Nell'aria allegia qualcosa che non so decifrare, a cui non so rispondere.

E mentre aspettiamo gli altri, cerco di non farmi paranoie, ma di vivermi il momento.

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