Fukase e Oliver
Fukase e Oliver scelsero di scrivere la loro canzone nella sala studenti, una stanza adibita agli alunni per poter scrivere i loro testi in tranquillità.
Il biondo si accomodò sulla prima sedia libera e Fukase si sedette vicino a lui con un notebook in mano e una penna appoggiata sul tavolo.
- Allora Fukki che canzone scriviamo?- chiese Oliver all'amico
- Non lo so lascio scegliere a te- disse il rosso
- Ok allora ho un'idea che ti lascerà a bocca aperta!- esultò Oliver trionfante
- Non vedo l'ora di sapere cosa hai in mente!- commentò Fukase allegro
- Prendo un foglio e ci scrivo tutte le idee che ho in testa!-
- Ok tieni scrivi con questa penna-
- Oh, grazie mille!- dopo ciò Fukase e Oliver lavorarono tutto il giorno, condividendo idee e pensieri e verso sera conclusero il tutto.
- Yatta! Finalmente abbiamo finito! Siamo tutto il pomeriggio che lavoriamo senza sosta!- commentò Oliver
- Già hai ragione!- rispose Fukase
- Dobbiamo dargli un titolo!- disse Oliver
- Io direi di chiamarla otagi's silver country I bilieve-
- Bellissimo, sono d'accordo con te!- esclamò Oliver contento;
Dopo aver parlato un po', tornarono nelle loro camere.
Fukase si sdraiò sul letto e affondò la testa nel suo peluche preferito, abbracciò il cuscino e iniziò a dormire profondamente, Oliver intanto, camminava per i corridoi ed entrò nella sua stanza.
Durante la notte Fukase si svegliò e si alzò per camminare intorno alla scuola per stancarsi un po', mentre passeggiava in giro incontrò Oliver seduto su una panchina addormentato peggio di un ghiro.
Fukase si tolse la giacca che indossava e la avvolse intorno alle spalle del più piccolo per poi stamparli un bacio delicato sulla guancia, poi se ne andò e tornò a letto.
Oliver, non stava dormendo, aveva semplicemente chiuso gli occhi per un attimo, aveva sentito un calore improvviso avvolgergli le spalle e poi un paio di labbra appoggiarsi sulla sua guancia, un brivido gli era passato per la colonna vertebrale, le guance erano arrossite senza un motivo e tutto il suo corpo era in uno stato di imbarazzo.
Si alzò dalla panchina e salì le scale barcollando, finché non arrivò davanti alla porta della sua stanza, abbassò la maniglia ed entró nella sua camera dove si lanciò sul letto.
Per tutta la notte cercò di togliersi dalla testa quel dolce affetto che gli scioglieva il cuore e gli faceva venire i brividi ogni tre per due, ma ogni tentativo risultava inutile.
Oliver si alzò all'improvviso e si incamminò verso la panchina, ma stavolta decise di scoprire la misteriosa persona che lo aveva baciato sulla guancia.
Si risiedette sulla panchina e si riavvolse con la giacca nella speranza che la persona misteriosa tornasse in quel luogo.
Chiuse gli occhi e decise di aspettare; nel frattempo Fukase preoccupato per Oliver decise di andare a cercarlo e come sospettava lo ritrovò sulla panchina addormentato, si avvicinò lentamente a lui e si abbassò per vedere il viso di Oliver, senza pensarci alzò una mano e strofinò i capelli del ragazzo affettuosamente, mentre con l'altra gli accarezzava una guancia.
Fukase aveva sempre avuto un debole per Oliver ma non avrebbe mai potuto dirglielo, in fondo la relazione tra due persone dello stesso sesso era inconcepibile, giusto?
Ma non era quello il caso, Oliver dormiva beatamente e non si sarebbe accorto nemmeno di una mandria di elefanti, quindi pensò di agire con il cuore anziché seguire il suo buon senso; afferrò il volto di Oliver tra le mani e lo avvicinò a sé finché le loro labbra non si incontrarono dolcemente.
Fukase chiuse gli occhi per godersi il momento al contrario di Oliver che invece li aprì di scatto, non seppe perché ma non respinse il rosso, anzi richiuse gli occhi e finse di dormire ancora.
Fukase si staccò da Oliver e dopo aver preso quest'ultimo in braccio, lo riportò nella sua camera dove gli mise le coperte e gli diede un bacio della buonanotte sulla fronte, dopodiché uscì e tornò a dormire.
Oliver riaprì i suoi occhi che incontrarono il buio, alzò un indice e se lo poggiò sulle labbre, strofinandole leggermente con il dito, le sue guance arrossate e il fiatone era ben visibili, era stato veramente Fukase?
La notte giunse al termine e la mattina arrivò insieme alla scuola e alle sveglie.
Fukase e Oliver si incontrarono in corridoio
- Ciao Oliver! Hai dormito bene stanotte?- domandò Fukase
- Sì...ho...dormito....bene...gr...azie......-
rispose Oliver
- Cosa hai Oliver? Hai la faccia più rossa dei miei capelli!Hai la febbre per caso?- chiese il ragazzo preoccupato
- Non...ho..la..febbre...non ti... preoccupare!- le parole uscirono faticosamente dalla bocca di Oliver, era così strano, il suo cuore pareva poter esplodere da un secondo all'altro, più Fukase si avvicinava e più il suo battito cardiaco aumentava.
- Dai andiamo in classe, sennò il professor Kiyoteru ci farà su la ramanzina!- esclamò Fukase che prese per mano Oliver e lo trascinò in classe.
Le lezioni iniziarono e il giorno c'era la lezione di motoria.
Tutti gli studenti scesero in palestra e si preparano per gli sport, Fukase e Oliver dopo aver indossato le loro divise per ginnastica si resero conto di essere gli ultimi a essere rimasti da soli negli spogliatoi.
Oliver inconsciamente sperava succedesse qualcosa ma Fukase si alzò dalla panca e si diresse verso la porta, Oliver senza volerlo afferrò un braccio al maggiore e lo strinse con tutte le forze che aveva in corpo.
Fukase meravigliato ricambiò l'abbraccio di Oliver
- Ei tutto ok amico?- disse Fukase in pensiero per Oliver
- Si...tu..t....to....ok- rispose il biondo
Rimasero abbracciati per un paio di minuti fin quando Fukase strattonó Oliver per motoria.
Dopo le lezioni Oliver e Fukase passarono il loro pomeriggio a studiare e a svolgere i compiti.
Oliver, quando arrivò la notte, tornò nella panchina e iniziò a guardarsi intorno sognando un Fukase all'orizzonte.
Dopo un po' sentì qualcuno avvicinarsi e vide Fukase dirigersi verso di lui, istintivamente si finse addormentato e Fukase vedendolo così,si sedette accanto e gli diede un altro bacio, ma stavolta più appassionato e deciso.
Dopo quel bacio alla francese Fukase si alzò, ma mentre stava per andarsene Oliver gli afferrò il polso e lo guardò negli occhi....
CONTINUA:3
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