CAPITOLO 11: LA VERITÀ
Ormai da giorni Vivienne aveva il chiodo fisso e continuava a pensare alla sua famiglia e alle sue origini, così decise di andare in paese passò in comune e dal parroco gli chiese di guardare nei registri se c'erano i parenti di Mylène e lo stesso fece fare al segretario dell' ufficio dell'anagrafe, ci misero giorni anzi settimane ma qualcosa riuscirono a trovare un vecchio albero genealogico che era stato disegnato dal padre della bambina, il sindaco aveva altri 2 figli quindi Myléne era una sua pro prozia ecco il perché di quella somiglianza. In pratica il fratello di Myléne era il padre della madre di sua madre. Tutto le era più chiaro andò a dirlo a madre Adelaide e lei svenne, tutti i pensieri che aveva fatto negli anni guardando la piccola erano veri, le sembrava impossibile era come una maledizione o forse una benedizione ovvero lei avrebbe dovuto imparare dai suoi errori e ospitare bambini con disabilità senza lasciarli per strada. Non riusciva a crederci non voleva farlo con tutta quella pressione sulle spalle si sentì male il dottor Charles andò a visitarla e disse che doveva assolutamente riposare. Intanto Vivienne e suor Lilianne stavano preparando i copioni per la recita di fine anno, sarebbe stata una recita bellissima, con canti, balli e un concerto con le chitarre e il pianoforte. Però Vivienne aveva in mente altre idee che però tenne nel suo cuore senza interferire con le idee di suor Lilianne, dopo cena lei e i suoi amici e le sue amiche rimasero in sala a giocare e a parlare, poi andarono in Cappella fecero la preghiera e andarono a letto.
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