Nel suo vestito lungo, affiancato di raso bianco, Giulia era raggiante. Aveva atteso un anno per coronare il suo sogno. Voleva che ci fossi anch'io a mantenere la promessa di farle da testimone ed era certa, a dispetto degli altri, che ci sarei stata.

Avevano già portato la torta e il pranzo stava ormai giungendo al termine. Dalle finestre intorno alla sala, si scorgeva ormai la sera scendere lenta sulle colline intorno. Sbiadendo a poco a poco i colori delle case che si scorgevano in lontananza, per tingerle di un rosa pallido. Lo stesso che colorava il cielo, macchiato di rade nuvole all'orizzonte.

Seduta al tavolo degli invitati, ora vicino a suo padre, mi godevo la musica che suonava l'orchestra e osservavo la gente ballare al centro tra i tavoli.

Il signor Baldi era un uomo molto cordiale e simpatico. In lui riconoscevo il lato migliore di Marco e il suo magnifico sorriso che mi aveva fatto innamorare. Doveva essere stato un bel ragazzo da giovane, i suoi occhi anche se castani, erano profondi e pieni di significati, come quelli del figlio. I capelli cortissimi e brizzolati gli donavano un carisma davvero unico.

Pensavo queste cose quando improvvisamente Giulia tintinnò la forchetta sul bicchiere attirando l'attenzione. La musica si fermò. Il mormorio degli invitati la sostituì alle note in sottofondo. Lei si alzò, prese il bouquet e mi fissò sorridendo. Passò alle spalle di suo padre e mi raggiunse.

"Andiamo! Coraggio! Voglio che ci sia anche tu!" – esclamò tendendomi un braccio.

Mi prese delicatamente una mano e mi fece issare, accompagnandomi al centro della sala. Il mio vestito di tulle azzurro ondeggiò quando la seguii. Un sospetto mi balenò in testa e subito mi sentii in imbarazzo.

"Giulia!" – piagnucolai – "Non vorrai..."

"Sono convinta che spetti a te" - mi zittì.

"Giulia! Per favore!" – provai a protestare ancora, compassionevole. Ma quello che ottenni fu che mi fece l'occhiolino e mi diede le spalle, allontanandosi all'altro lato della sala.

Intorno a me le ragazze cominciarono ad accalcarsi, urlando eccitate e saltellando, mentre lei si posizionava di fronte a noi radiosa.

Il momento tanto atteso era arrivato. Non avevo più dubbi...

Oddio... tentai con le mani di coprirmi il viso, per nascondermi.

Giulia mi fece un cenno con la testa e si voltò di spalle, abbassando il bouquet. Nonostante fossi contornata di gente, tra cui nascondermi, mi sentivo a disagio e terribilmente al centro dell'attenzione anch'io. Mi guardai un'ultima volta intorno smarrita.

Poi in uno slancio, Giulia lo gettò in aria.

Il bouquet di roselline bianche volò in alto. Un nastro leggero di raso bianco lo seguì fluttuando nell'aria. Mi spintonarono nella foga di afferrarlo. L'eccitazione era alle stelle.

Alzai rassegnata lo sguardo per seguire la sua traiettoria e inaspettatamente... me lo ritrovai a cadere sopra la testa. D'istinto aprii le braccia e fermai la sua discesa. Un applauso si accese contemporaneamente accompagnato da fischi. Giulia si voltò e si lasciò scappare una risata, davanti al mio sguardo incredulo.

"Lo sapevo!" - gridò eccitata, battendo le mani.

Roberto le si fece accanto e la cinse per i fianchi, posandole un bacio sulle labbra.

Guardai Emma, a lato, posare la sua testa sulla spalla di Tony e annuire sorridendo, indicandomi Marco, con lo sguardo.

Mi voltai e lo trovai in piedi alla mia destra. Nel suo completo grigio antracite, elegante, con una cravatta di seta rosa, che mi osservava con le mani in tasca dei pantaloni. Quasi a disagio. Non avevo ancora valutato a sufficienza quanto fosse il più bel ragazzo tra gli invitati. Una fitta allo stomaco si fece sentire all'istante.

Ridendo abbassò timidamente lo sguardo, quasi avesse letto il mio pensiero e ne fosse imbarazzato. Risi anch'io senza motivo. Ero felice. Finalmente lo ero sul serio...

Poi i suoi occhi si fecero seri e catturarono i miei per un lungo istante. Fece due passi verso di me e me lo trovai di fronte. La domanda che vi lessi mi fece arrossire.

Lo volevo anch'io. Volevo stare con lui per sempre.

Annuii e il suo viso si illuminò. Si avvicinò di più. Le sue mani scivolarono sui miei fianchi e mi attirò a sé.

"Ti stancherai di me!" – gli dissi avvicinando il mio viso al suo.

"Mai! Dovrai rassegnarti... futura signora Baldi"

Piegò la testa e le sue labbra accarezzarono le mie dolcemente. Gli gettai le braccia al collo, stringendo ancora il bouquet e dimenticai dov'ero, lasciandomi travolgere dal suo tenero bacio. Non mi capacitavo più di nulla. Sapevo solo che mi amava e che l'amavo con tutta me stessa. Che saremmo rimasti insieme per tutta la vita. Lui era sempre stato il mio unico destino. Lui aveva fatto uscire gioia dalla ferita d'amore che avevo dentro di me. Non c'erano più nuvole ora, ma solo colori.

Lui mi aveva dato la forza per uscire dal mio passato. Così tanta forza, che non era nemmeno facile spiegare, ma c'era riuscito

Per quanto inspiegabili e incredibili, possano essere, i miracoli sono autentici e possono verificarsi a dispetto dell'ordine naturale delle cose.

Non avevo più alcuna incertezza in me adesso: nessuno avrebbe mai saputo quale fosse il motivo, o come facesse a farlo, ma la vita aveva cambiato idea. Le sue intenzioni, i suoi propositi non erano più gli stessi su di me.

Una gioia profonda si impadronì di noi, intanto che continuavamo a tenerci stretti e a baciarci.

Finalmente davvero ora ero libera.

Libera ormai di... Vivere... un'altra volta!

FINE

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Voglio dedicare questo capitolo a Stell-ina, a Friffra e a Chenoia96, che mi hanno accompagnato con i loro commenti dall'inizio della storia, regalandomi una grande gioia e dandomi il coraggio per arrivare sino a qui. Accompagnandomi in questa avventura con tanto affetto.

E ad Andre... dico proprio a te... che è stato il mio primo, vero lettore e sostenitore maschile. Che ha visto la storia crescere ed andare avanti fino alla fine. Nonché sincero e caro amico, che ho avuto la fortuna di trovare proprio su wattpad... dedico il capitolo che più gli è piaciuto.

A tutti un grazie  davvero!

Aspettate! Concedetemi un ultimo saluto...