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Thirty

LO SO. LO SO. LO SO.

Un mese è passato dall'ultima volta che ho caricato un capitolo e mi sento davvero di cacca (per lasciare a Gil il ruolo di imprecatrice) per non aver aggiornato più spesso.

Non voglio intrattenervi di più perché altrimenti divento noiosa. Ci rivediamo alla fine del capitolo.

SI SONO ANCHE LI'.

-Gil





L'interno del locale è accogliente.

Nonostante sia piccolo i proprietari hanno fatto un ottimo lavoro con la sistemazione dei tavoli e in generale con l'intera atmosfera del piccolo dinner.

Quando ho adocchiato la facciata, seduta in macchina, stretta tra una spalla di Luke (sappiamo tutti che una sua spalla è tipo grande quanto l'Australia) e un braccio di Calum, ho pensato che i ragazzi dovessero essere diventati dei repentini e accaniti risparmiatori per averci portato in un posto del genere.

L'intero viaggio in macchina è stato una tortura.

Mio padre non ha fatto altro che parlare di lavoro e di come la mia perfetta e sopra-la-media sorella abbia appena dato il suo ultimo esame per conseguire una laurea in medicina.

La sua seconda laurea in medicina.

Non che sia infelice dei suoi successi (i suoi innumerevoli successi) ma sentire mio padre lodare Billie per trentacinque minuti non è uno dei miei hobby preferiti.

Senza menzionare che non mangio da pranzo (l'improvviso arrivo di mio padre ha spazzato via il mio break pomeridiano per la merenda) e sto letteralmente morendo di fame.

In realtà il ristorante è stato scelto da niente poco di meno che il mio amato genitore ed è forse per questo che la facciata è scrostata e una delle lettere al neon non funziona correttamente.

L'intero mood ha la vitalità di una farfalla mezza morta, anche se (come ho detto) la situazione all'interno non è così ... desertica.

Scesa dalla macchina (lasciamo stare l'orribile momento in cui sono inciampata sui lacci sciolti delle mie scarpe e ho rischiato la morte) sono piombata al fianco di Calum e ho giurato a me stessa che non mi sarei mai più smossa da lì.

La cena, già da questi primi minuti, si prospetta terribile quanto me l'aveva preannunciata papà in precedenza.

-Avete deciso?- una signora sulla quarantina tira fuori uno strano block notes dalla tasca del grembiulino nero allacciato in vita e mordicchia con gli incisivi sbilenchi il tappo di una penna bic blu, squadrando la nostra tavolata con un'occhiata indecifrabile.

Sembra annoiata di essere qui.

Non nel senso di "oh-che-palle-anche-stasera-mi-tocca-servire-un-branco-di-mocciosi" ma più un "Perché-anche-stasera-mi-tocca-esistere-per-servire-un-branco-di-mocciosi"?

Ogni singola ruga di espressione sul suo volto mi dice che è annoiata della sua stessa esistenza e lanciando un rapido sguardo verso mio padre, posso concordare con lei.

Fisso i miei occhi su di lui per qualche istante, non prestandogli realmente attenzione mentre indica con il dito indice un paio di linee sul menù che Ashton tiene stretto tra le mani, confabulando su cosa ordinare.

-Per me una pizza margherita- si pronuncia Michael, sorridendo e posando gli occhi sul listino posato al centro del tavolo.

Posso capire dallo sguardo della cameriera che vorrebbe prendere il coltello posato sul piatto di Calum per uccidersi davanti a noi.

Ridacchio leggermente notando la sua espressione, guadagnandomi una gomitata e un'occhiata interrogativa da parte di Calum. Scuoto la testa e mi limito a riportare l'attenzione sulla cameriera, che sposta il peso del corpo su una gamba e squadra Michael con aria scocciata.

-Non serviamo pizza- borbotta, guardando la strada trafficata fuori dalla vetrata.

Michael si mordicchia un'unghia e rivolge un sorriso sbilenco alla donna -Prenderò un panino allora, ma non so quale- rantola -non ancora- afferra il menù chiuso e si nasconde tra le pagine plastificate.

-Quale razza di ristorante non serve pizza?- interroga, causando una breve risatina in Luke che si morde il lato della bocca dove ha il piercing nero.

-Io e mia figlia prendiamo due caesar salad e delle patatine fritte- mio padre sorride soddisfatto e chiude il menù -porti entrambe le salse, la ringrazio- aggiunge poco dopo, squadrandomi.

-Non sapevo che ti facessi ordinare la cena da papino- commenta Michael, ridendo sotto i baffi (che non ha) e riuscendo chiaramente ad innescare una bruta reazione in me.

Gli avrei strappato gli ultimi capelli che la sua povera testa calva riesce ancora a sostenere, se Calum non mi avesse afferrato la mano all'istante.

Respiro profondamente, leggendo il suo palese labiale -calma-.

Annuisco a me stessa ed evito di dare alla cameriera ulteriori ragioni per uccidersi con il coltello del mio ragazzo.

-Sa cosa? Prendiamo tutti lo stesso- Ashton chiude il suo listino e lo porge alla donna, che alza gli occhi al cielo -i vostri ordini arriveranno tra qualche minuto- poi la sento borbottare -Devo chiedere un aumento a Jim- prima di sparire completamente dietro le porte di legno della cucina.

Sospiro guardando i ragazzi parlottare con mio padre.

Non mi preoccupo di ascoltare la conversazione, chissà per quale motivo sento che stanno complottando contro di me.

Sono davvero (maledettamente) infastidita da questa situazione.

Da come Ashton fa l'amicone con mio padre e dello strano ed irritante modo in cui continua a guardarmi, lanciandomi occhiatine eloquenti, come se mi stesse dicendo -ti sto guardando come se volessi ucciderti perché a) voglio farlo e perché b) lo sai il perché- ma in realtà no che non ne ho idea.

Mi prendo la testa tra le mani, poggiando sgraziatamente i gomiti sulla tavola e facendo flutturare un paio di ciocche di capelli sul piatto.

-Christina tirati su, sei davvero scostumata- mi rimprovera mio padre, poggiando il pugno chiuso accanto al piatto e guardandosi intorno, per controllare che nessuno si sia voltato.

Come se ora mi stesse anche rimproverando del fatto che lui ha lasciato la mia educazione in mano a una preside con il nome di un suino e ad un consulente quarantenne che vive ancora con sua madre.

Sbuffo e sento Calum stringermi la mano con la sua -Sul serio, calmati- sussurra.

-Anche tu pensi che io sia scostumata a reagire così?- provoco, cercando di non farmi sentire da nessun altro se non da lui.

Fallisco miseramente, dal momento che mio padre (di nuovo) apre la sua fottuta bocca per farmi notare che disgrazia di una figlia sono.

-Lo sei sicuramente, dato che sono qui adesso- ribatte, gonfiando il petto.

Vorrei dirgli che facendo così non aumenta la sua statura neanche di mezzo millimetro, piuttosto rischia che gli saltino i bottoni della camicia.

-Cosa vuoi dire?- stringo un tovagliolo con le dita che ho libere dalla stretta ferrea di Calum e lo stropiccio fino a strapparlo -Sei qui perché ... perché non lo so. Sinceramente neanche mi interessa. Sono nella città che preferisco al mondo, con le persone che preferisco al mondo- strofino il pollice sul dorso della sua mano -e stava andando tutto dannatamente bene prima che arrivassi e che mi facessi passare il pomeriggio più brutto dopo un anno e sei mesi.

-Ho avuto i miei problemi con i ragazzi, non nego che ho avuto parecchi scontri con la scuola (non sempre per colpa mia) e ammetto che tre mesi fa ero così tanto nella merda con Jason che pensavo di essere tornata a vivere con te e con la mamma. Io sto bene. Stavo, fino a ieri mattina. Tutto andava così dannatamente bene prima che Ashton ti chiamasse e che tu ti presentassi davvero qui, come un buon padre che non vede l'ora di vedere sua figlia.

-E hai fatto questa stupida sceneggiata della cena per dimostrare a te stesso più che a me o a loro, e per convincerti che non hai sbagliato con me. Mi dispiace papà. Non sono Billie e mai sarò come lei. Non avrò mai due lauree in medicina, non avrò mai un QI superiore alla media, non sarò mai come lei e tu e la mamma dovete accettarlo e lasciarmi andare.

-Io non sono come lei. Non voglio essere come lei e voi dovete smetterla, dovete davvero smetterla di volermi cambiare. Ci siamo passati già due anni fa, mi sbaglio? Sono qui per una ragione. Mi hai mandato qui, mascherando tutto questo così bene, perché non sapevi più cosa fare con me. Non è vero? Quindi smettila. Non sono la figlia che volevi, ho capito, ma se sono cresciuta in questo modo fatti delle domande e cerca di trovare risposte che non includano scaricare le tue colpe su di me-.

Dopo aver lasciato il tavolo e la mano di Calum, che si andava facendo sempre più stretta (e sudata) intorno alla mia, mi sono pagata uno stramaledetto taxi per tornare a casa da sola.

Ho impiegato sette snervanti minuti per beccare il cazzo di buco del chiavistello e altri tre per capire che stavo svoltando la chiave nella direzione sbagliata.

Devo migliorare sulle uscite di scena, perché in tutto il tempo che ho impiegato per entrare in casa, sento i passi dei ragazzi per il vialetto.

Sbuffo annoiata e decido di stendermi sul divano con noncuranza.

Mi copro con la coperta rosa di Luke (è piena di cuoricini schifosamente rosa. Regalo di Michael per San schifoso Valentino) e accendo la televisione esattamente due secondi prima che un imbarazzato Ashton faccia il suo ingresso in sala.

-Spero che tu non ti sia mangiato la mia insalata e che abbia ben pensato di portarmene un po'- cambio canale un paio di volte, prima di decidere di voler guardare un film che non riguardi una famiglia, un padre o una sorella cervellona super dotata.

-Ora capiso perché la gente si lamenta del trash- imposto lo schermo in modo che si colleghi alla XBOX di Michael, ancora buttata a terra (okay, non esattamente buttata perché se l'avessi fatto, lui avrebbe buttato me fuori da una finestra) e premo start per poi mordicchiarmi le unghie scegliendo una scena in particolare dalla sequenza.

Mulan che scappa di casa dovrebbe andar bene per l'occasione.

-Christina spegni quello stupido cartone animato e parliamo di ciò che è successo- ordina, lasciando la giacca blu sull'attaccapanni accanto all'ingresso.

Io continuo a tenere gli occhi fissi sulla protagonista asiatica (una volta ho detto che aveva gli stessi occhi di Calum e lui mi ha tirato una cuscinata su un piede).

Sareste sorpresi di quanto possa far male un cuscino sul piede, quando Michael lo ha riempito di merendine al cioccolato e altre schifezze solide.

-Smettila di chiamarmi con il mio primo nome- borbotto, subito interrotta da lui -è il tuo nome di battesimo e così ti chiamerò-.

Lo ignoro e proseguo -Non ho nulla da dire in proposito e se per te è il contrario, dillo ad Ashton. Sono sicura che sta sperando che tu lasci il compito del ramanziniere a lui- schiocco la lingua sul palato e alzo l'indice prima che Ashton possa precedermi -lo so che ramanziniere non esiste, l'ho appena inventata-.

-Credo che sia il nostro momento di defilarci- Michael dondola un po' sui talloni e poi annuisce alle parole di Luke, posando stancamente la testa sulla sua spalla e lasciandosi trascinare verso la loro stanza.

Passando accanto al divano dove sono sdraiata Luke si abbassa velocemente su di me per lasciarmi un bacio sulla fronte -Non metterti troppo nei pasticci- mi schiaccia un occhiolino e mi arrufa i capelli -Non più del solito Hemmo- replico velocemente, aggiustandomi i ciuffi completamente disordinati.

-Calum, credo che dovresi lasciare a noi la questione- Ashton guarda il moro negli occhi e gli fa cenno di seguire gli altri due e andare a dormire, ma prima che io possa controbattere mio padre si fa avanti -Credo che entrambi dobbiate lasciare a me la questione- lo corregge bonariamente -grazie ragazzi, ma sta a me- sorride con un angolo della bocca, quasi tristemente e incentiva Ashton a portarsi dietro Calum, che è ancora esitante e mi guarda fisso.

Le sue pupille mi stanno chiedendo se è okay che lui vada.

Io annuisco e gli sorrido.

Imita le azioni del biondo e si ferma accanto al mio viso, abbassandosi per lasciarmi un bacio sulle labbra -non sto andando a morire, anche se con quella faccia mio padre potrebbe davvero avere cattive intenzioni- causo in lui una leggera ma nervosa risata e con una pacca altrettanto leggera gli indico di lasciarci soli.

Prima ne discutiamo e prima tutto questo finirà.

-Io e tua madre abbiamo deciso che tornerai a casa con me, in Italia. Partiamo tra una settimana-.


Ditemi se questo capitolo ve lo aspettavate (nei commenti duh), ditemi qual è stata la vostra parte preferita e cosa vi aspettate che succeda nei prossimi capitoli (Sempre nei commenti duh-uh).

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